Roma, Torino, Trieste e Napoli alle opposizioni.
Bologna e Milano (e Cagliari al primo turno) al pci/pds/ds/pd.
Il bulletto di Rignano che era andato al voto con sei sindaci nei sette capoluoghi di regione (eletti con Bersani segretario) ne lascia sul campo tre e rimane con Cagliari, Milano e, purtroppo, Bologna che sprofonda sempre più nel guano dovendo subire altri cinque anni di Merola.
A parte quindi la tristezza per la mia città in cui continuerà il degrado iniziato già nel 2004 con Cofferati, il risultato ci lascia intravvedere una debole luce in fondo al tunnel.
Una luce che potrebbe trasformarsi in un luminoso Sole estivo se ad ottobre venisse bocciata, grazie all'apporto di tutte le opposizioni, la finta riforma costituzionale di Renzi.
Nel frattempo, speriamo che anche gli Inglesi non si facciano traviare dai due colpi di pistola di uno squilibrato e portino il Regno Unito fuori dall'unione sovietica europea, cominciando a smantellare l'istituzione cara alle consorterie internazionali che puntano a sottomettere i Popoli e le Nazioni europee, per togliere lo Sovranità, Indipendenza e Libertà, minando la loro Identità e cancellandone le Radici nel meticciato indotto dall'invasione immigrazionista.
A questo proposito è da rilevare che il "laboratorio" milanese dove il Centro Destra ha candidato un uomo esterno ai partiti e riammesso al proprio interno i fuoriusciti alfaniani, non ha poi fatto meglio di Bologna dove candidata era una leghista sostenuta da Salvini e senza gli alfaniani (e dove l'humus cittadino è da sempre molto, troppo a sinistra, sostenuto anche dalla rete di interessi economici che fanno perno sulle coop).
Se a questo aggiungiamo il risultato di Roma dove al primo turno la Meloni ha doppiato il candidato dei "moderati", abbiamo una seria indicazione di come dovrà essere il Centro Destra da oggi in poi.
Poteva andare meglio, ma la tendenza è sicuramente verso il cambiamento, segno che non tutti in Italia sono rassegnati al declino.
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2 commenti:
La faccenda del tunnel porta male, perché è una metafora che piaceva tanto a Monti. Purtroppo il PD non ha perso come avremmo voluto. Come al solito perde da una parte per guadagnare dall'altra. E beccarsi la Lombardia (che è il cuore pulsante dell'Italia) con due province importanti come Milano (capoluogo nonché capitale industriale di Italia) e Varese (avamposto e roccaforte leghista, nonché città frontaliera con la Svizzera) non la considero di certo una sconfitta.
Avevano sei capoluoghi di regione su sette, adesso ne hanno tre.
Avevano 21 capoluoghi di provincia su 26, adesso ne hanno 9.
Faccio fatica a non considerarli i primi sconfitti. Che, poi, non basti per schiodare il bulletto fiorentino dalla poltrona di premier, concordo. E conto sull'effetto valanga. Adesso che comincia a perdere voti, perderà anche clientes che aspetteranno prima di impegnarsi ...
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