04 agosto 2016
Contro Renzi. Sempre e comunque.
E così il pulzello di Rignano si è nuovamente infilato lo scolapasta in testa e diretto la sua torrenziale chiacchiera contro un nuovo nemico: Erdogan.
Ignorando le accuse del Presidente turco alla Mogherini e all'unione sovietica europea di non rispettare i patti sulla libera circolazione dei cittadini turchi (condizione per rallentare il flusso degli invasori immigrati) e soprattutto la malcelata simpatia per i falliti golpisti (solo a golpe fallito l'Occidente lo ha condannato), Renzi si è lanciato in una improbabile difesa dello stato di diritto.
Improbabile non perché la teoria sia sbagliata, ma per il pulpito da cui perviene la predica.
Un presidente del consiglio non eletto ma nominato dal sinedrio affaristico e che regge la sua maggioranza (solo parlamentare) sul consenso interessato di quanti hanno tradito il voto di coloro che li hanno eletti.
Perché nessuno potrà mai affermare che gli elettori del Centro Destra nel 2013 hanno votato per avere un governo di sinistra, come dimostra la loro scelta quando sono posti davanti all'alternetiva tra votare un comunista o un grillino.
Si vota Grillo senza dubbio alcuno.
Cionostante Renzi ha una faccia così di bronzo da riempirsi la bocca con "stato di diritto".
Contro Renzi. Sempre e comunque.
È un dovere civico.
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1 commento:
"Si vota Grillo senza alcun dubbio". Cioè si passa da una sinistra ad un'altra. Queste sono le alternative messe sul mercato dell'offerta politica.
Un presidente del consiglio non eletto ma nominato dal sinedrio affaristico
.
Bello, "sinedrio affaristico"!
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