Se è vero quel che riportano i giornali (sono infatti sempre più convinto della inutilità dei giornalisti - e degli "esperti" - i cui commenti sono di una banalità che non si ritrova neppure al bar dello sport) c'è una analogia tra Trump e Marine Le Pen: la base elettorale.
Pur nella profonda differenza del sistema elettorale e soprattutto nella presenza di terzi e quarti incomodi, vedo che Marine è stata votata in provincia, in quella che è la Francia profonda, come The Donald costruì la sua vittoria negli stati a margine dei riflettori, nell'America profonda.
Probabilmente il motivo è dato dal buon senso, quello che da noi si chiama "la casalinga di Voghera", che porta chi è in provincia, lontano dai lustrini e dalle bugie del potere, a ragionare con mente più riflessiva.
Così chi è in provincia più facilmente comprende che The Donald e Marine sono la risposta giusta ai problemi che ci assillano e che sono: tasse, immigrazione, sicurezza.
Sono risposte che negli Stati Uniti Trump può fornire, ma che in Europa necessitano di un passo preliminare: la riconquista della Sovranità Nazionale.
In provincia l'hanno capito, forse anche perchè in provincia arrivano meno (molto meno) sussidi che poi sono quelli che permettono a bande di fannulloni di marciare contro il voto a Trump o alla Le Pen.
E, ovviamente, sono disposti a votare per il maggiordomo delle consorterie pur di continuare a godere del privilegio di contestare gravando sulle spalle di chi lavora.
In Italia vediamo la stessa cosa se pensiamo che la maggior parte delle maggiori città è (era ?) amministrata dalla sinistra, quella degli ottanta euro, quella del reddito di inclusione, quella delle mancette agli statali e alle proprie clientele.
E' una base elettorale che si sta creando, consolidando, confermando dietro a Trump, alla Le Pen (ma anche per la Brexit dove i grandi centri a cominciare dalla Londra che ha eletto sindaco un musulmano pakistano hanno votato massicciamente per l'unione sovietica europea senza però prevalere contro il buon senso della provincia) e, perchè no, dietro a Salvini e alla Meloni.
Che, però, non devono fare l'errore di ascoltare le sirene ingannevoli di Alessandro Sallusti.
Meglio qualche anno in più all'opposizione, che mettersi nelle mani di un "moderato" pronto al connubio contro natura con Renzi.
Tanto la rinascita, al punto in cui siamo sprofondati, non potrà certo arrivare da un semplice voto, ma arriverà al seguito di qualche evento tragicamente catastrofico che obbligherà tutti a rimboccarsi le maniche, senza tanti fichi per la testa.
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1 commento:
Purtroppo temo anch'io che la rinascita non provenga dai giochetti parlamentari ed elettorali. Ce lo stanno dimostrando ogni giorno che passa. I voti di Marine sono "voti veri", frutto di una fiducia conquistata sul campo, e in quanto tale, cercheranno di non farli contare con qualche meschino trucco. Quelli di Macron, sono voti costruiti in laboratorio per un candidatuccio di plastica.
Se avremo MICRON for President, grazie ai "rassemblement" del doppio turno, significa solo che i francesi dovranno passare alla Bastiglia parte seconda.
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