L'estromissione dalla fase finale in Russia di calcio, ha scatenato i mai appagati appetiti della sinistra, sempre pronta ad occupare poltrone.
Con la Federcalcio ci aveva provato nel 2006, con la scusa dello scandalo che ha sottratto due scudetti alla Juventus e con la nomina di Rossi a commissario.
Tavecchio, come fece nel 1994 Berlusconi con Ochetto, ruppe loro però il gioco e divenne presidente.
La sinistra, così, gliel'ha giurata e alla prima occasione non manca di punirlo.
L'occasione è l'eliminazione dai campionati del mondo.
Tavecchio, accerchiato e tradito, si è dimesso.
Oggi il coni presieduto da chi Tavecchio non ha mai sopportato cercherà di commissariare la Federazione più importante dello sport italiano.
A difenderla resteranno pochi dirigenti, statuto alla mano.
Ma i veri giochi si apriranno dopo, con l'avvio della procedura per l'elezione del nuovo Consiglio e del Presidente.
E mentre ci sarà chi vorrà esclusivamente sottrarre risorse al calcio, la sinistra politica porterà un nuovo attacco per occupare quella presidenza cui ambisce da anni e che non riesce mai a raggiungere se non con iniziative giudiziarie.
Come alle ultime elezioni, stravinte da Tavecchio, si fa il nome di Veltroni.
Sembra che colui che avrebbe dovuto recarsi in Africa al termine della sua stagione politica, riesca invece ad infilarsi ovunque come prezzemolo.
Del resto è noto che chi non sa fare nulla, può occuparsi di tutto.
Può fare politica, il ministro, il segretario di partito, il sindaco, poi può scrivere romanzi, sceneggiature e poi fare il regista, quindi perchè non potrebbe fare il presidente della Federazione Calcio.
L'importante, per la sinistra, è che su quella poltrona sieda uno dei loro, poi che abbia meriti o non sappia dove mettere le mani, è del tutto secondario.
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