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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

07 novembre 2017

Chi l'avrebbe detto un anno fa ?

In Sicilia ed a Ostia il pci/pds/ds/pd di Renzi ha collezionato altre due sonore sberle.
Ormai non si contano più.
Eppure, fino a meno di un anno fa sembrava che Renzi dovesse fare polpette di chiunque lo contrastasse.
D'alema e Bersani erano stati emarginati nel loro stesso partito, Berlusconi era stato fregato almeno tre volte dalle furbizie del bulletto di Rignano che aveva anche fatto stare definitivamente sereno e all'estero Letta.
Ma le furbizie si pagano e così, con le prime difficoltà seguite alla sconfitta di dimensioni impreviste al referendum del dicembre 2016, anche la corte del principino ha cominciato a mostrare segni dell'usura.
Non ci sono più gli Andreotti di una volta che il potere non logorava, ma logorava chi il potere non aveva !
Ma, attenzione, Berlusconi insegna che ci si può rialzare una, due, tre, quattro volte se si sottovaluta il nemico sconfitto.
E non è solo Berlusconi che lo insegna, ma anche il Manzoni che ricorda come quel delinquente di Napoleone fosse andato due volte sull'altare e due volte nella polvere.
Del resto Montanelli soprannominò Fanfani "il Rieccolo", per la sua capacità di riciclarsi quando orma sembrava relegato a comparsa.
Quindi aspettiamoci che Renzi, la cui terra non è poi tanto lontana da quell'Arezzo che fu di Fanfani ed oggi è della Boschi, possa riemergere, per nostra sfortuna.
E' un qualcosa non solo possibile, ma anche probabile, perchè questa Italia tripolare non consente di dormire sugli allori.
Ne sanno qualcosa i grillini che riescono a tenere solo perchè verso Renzi e, in genere, la nomenklatura politica c'è tanta rabbia che oggi si manifesta con il voto e una volta si manifestava con i forconi.
Ma anche i grillini hanno forti limiti e cominciano a mostrare l'usura dei politici.
Il loro capo branco designato, Di Maio, infila una gaffe dietro l'altra e poi si sottrae al dibattito che aveva cercato con Renzi.
Un dibattito che avrebbe voluto sancire lo scontro, o di qua o di là, tra i grillini e i cattocomunisti del pci/pds/ds/pd e, invece, devono resettare tutto e prendere atto che, sia pur sotto forma di coalizione, la prima forza politica italiana è il Centro Destra.
Salvini, la Meloni e Berlusconi non devono però pensare di aver già la vittoria alle politiche in tasca, devono invece perseguire la linea tenuta: contro l'immigrazione, contro la deriva morale, per il recupero di Identità e Sovranità Nazionale, per la riduzione delle tasse.
Su quei temi si giocheranno la vittoria.
Se in questi mesi che ci separano dalle elezioni (e che leggo la sinistra vorrebbe ancora rinviare a maggio nella speranza che migliori il clima generale nei suoi confronti) Berlusconi, la Meloni e Salvini sapranno dare continuità alla loro azione su quei temi, rafforzando la credibilità acquisita in questi ultimi anni di opposizione, allora torneranno in molti a votare Centro Destra e il voto non avrà storia.
Ma se la Meloni, Berlusconi e Salvini pensassero che la Sicilia sia la tomba di Renzi, allora commetterebbero un gravissimo errore ad abbandonare la trincea dove stiamo benissimo, perchè rappresenta il sentimento profondo del Popolo del Centro Destra.





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1 commento:

Nessie ha detto...

La strategia della sinistra è sempre la stessa: prima fanno terra bruciata, macerie e diesertificazione, poi lo lasciano (o meglio sono costrette a lasciarlo9 agli avversari. Non c'è di che gioire, a mio avviso di aver ereditato l'amaro peso di una Sicilia fallita. Basta leggere quest'intervista del "siciliano" Buttafuoco:

http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/13271864/buttafuoco-tutto-inutile-sicilia-fallita-specchia.html