Mentre siamo in attesa di conoscere l'esito delle elezioni in Sicilia ed a Ostia, si scaldano i motori per la campagna delle politiche.
La stampa serva preferisce, comodamente, puntare sulle contrapposizioni personali e va in brodo di giuggiole per il dibattito tra Renzi e Di Maio, tra due personaggi, cioè, di cui non si conosce alcun merito lavorativo e che hanno "trovato l'America" con la politica.
E' invece necessario focalizzarsi sui Valori che i partiti, veicoli imprescindibili della Politica, rappresentano, sui loro Progetti e sulle Idee che professano.
Avendo ben chiaro che ogni programma fondato su tali capisaldi, all'atto pratico, deve concretamente calarsi nella realtà delle pressioni, delle divisioni, degli interessi contrapposti.
Come sempre tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, ma quello che mi interessa è l'orientamento, l'impegno che si assumono e che cercano di mettere in pratica.
Come Trump negli Stati Uniti.
Contro l'immigrazione, i transessuali nelle Forze Armate, la deriva statalista (e costosissima) della sanità voluta da Obama, le balle sul clima, la minaccia di dementi muniti di armi nucleari, la riforma fiscale con un draconiano taglio delle unghie al fisco, tutto quello che ha promesso, cerca di realizzarlo nonostante abbia contro i parrucconi del regime affaristico finanziario che, fregandosene altamente di Valori ed Idee, perseguono solo il loro interesse economico senza curarsi se il mondo va a rotoli.
Ecco allora che il dibattito tra Renzi e Di Maio è fuorviante, perchè nessuno dei due può rappresentare una parte, forse maggioritaria dell'Italia.
Quell'Italia, cioè, che non vuole altri immigrati e, anzi, vuole rispedire a casa quelli che già ci sono.
E qui ci sono poche chiacchiere: o si preferisce la povertà degli Italiani per portare a casa nostra, mantenere, istruire, curare orde di immigrati, oppure si bloccano gli arrivi, si bonifica il territorio nazionale e si dà vera Sicurezza e Benessere agli Italiani, anteponendo il nostro interesse alle chiacchiere buoniste e melense dei Bergoglio e delle Boldrini.
Altrettanto dicasi per le tasse.
O si tagliano le tasse, tagliando ancora di più la spesa pubblica perchè abbiamo un debito enorme che dobbiamo ridurre, dando quindi nuovamente spazio all'Individuo, ai suoi meriti, alle sue capacità alla sua inventiva, oppure si accentua l'invadenza dello stato predone, con la rapina legalizzata sui redditi, sulle proprietà, sui risparmi per pagare l'accoglienza degli immigrati, le clientele (veggasi gli aumenti all'esercito dei dipendenti pubblici), le rottamazioni per favorire finti imprenditori e squali della finanza amici.
Nel 1994 c'era una trasmissione di informazione condotta da Pialuisa Bianco: o di qua o di là.
I Progetti, i Valori, le Idee dei partiti, che superano le divisioni personali e ogni preferenza sui capofila della propria parte politica, ci portano a stare o di qua o di là.
E su temi come le tasse, la morale, l'immigrazione, credo che non ci sia alcun dubbio che si debba stare o di qua o di là e nessun compromesso è possibile.
Neppure se il giorno dopo le elezioni il parlamento fosse equamente diviso in tre.
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