Sì, è il titolo di una celebre commedia di G&G che io vidi nell'interpretazione di Johnny Dorelli, Gloria Guida, Paola Quattrini e, credo, Riccardo Garrone che interpretava un parlamentare socialista che desiderava passare un paio d'ore in privato con Gloria Guida (come dargli torto !) e convinceva il suo segretario impacciato e timido (Dorelli) ad organizzare il tutto.
Per convincerlo, ad un certo punto, gli dice: se devi dire una bugia, dilla grossa, vecchio motto socialista.
Il titolo della commedia mi è subito venuto alla mente ascoltando Renzi con le sue fake news.
Ora, è ovvio che io non so come stiano esattamente le cose, però sottopongo alla riflessione come, da un po' di tempo, Renzi andasse blaterando su una presunta disinformazione (che lui chiama fake news) da parte di Lega e grillini.
All'improvviso, alla vigilia del suo spettacolino alla Leopolda, esce il New York Times con il "pericolo fake news" nella campagna elettorale italiana.
Renzi ne fa il punto centrale del suo intervento rilanciato dai media servi.
Si viene poi a sapere che a redigere lo studio utilizzato dal NYT è un tizio che ha lavorato/è in amicizia con un tal Carrai amico di Renzi e che questo voleva ai servizi di informazione.
Bene, riflettiamoci con calma.
La gallina che canta ha fatto l'uovo.
Se devi dire una bugia, dilla grossa.
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