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10 febbraio 2025

Il Ricordo non sia tradito

Con legge voluta all'epoca dall'attuale Presidente del Senato, Ignazio La Russa e dall'attuale deputato di Fratelli d'Italia, Roberto Menia, grazie alla maggioranza di Centro Destra che nel 2001 gli Italiani diedero alla Coalizione di Berlusconi, fu approvata nel 2004 la legge che istituiva il Giorno del Ricordo, la cui prima celebrazione avvenne il 10 febbraio 2005, venti anni fa.

In venti anni tanta acqua è passata sotto i ponti e, abitualmente, alla evidenza che i governi di Centro Destra davano all'evento, si contrapponeva il tentativo di riportare nell'oblio la vicenda dei Martiri Italiani dell'Istria e della Dalmazia trucidati dai comunisti slavi, con lo scarso rilievo che ne davano i governi di colore rosso.

Così come si è cercato di nascondere le vicende, come quelle del "treno della vergogna", che hanno visto i comunisti italiani, allineati e coperti dietro la narrazione titina, insultare e tirare sassi contro i vagoni che trasportavano gli esuli sopravvissuti nei campi di raccolta in patria.

Oggi, quando non è più possibile nascondere la Storia, i nipotini degli stessi che nell'immediato dopo guerra aggredivano verbalmente e con il lancio di sassi gli esuli sopravvissuti, cercano di ripetere l'operazione "resistenza", manipolando la Storia, "spiegando" la vicenda con la frase: è stata colpa dei fascisti.

Anche questa mattina per radio ho ascoltato un signore che, per parlare delle Foibe, si è sentito in dovere di ricordare prima la politica fascista in Istria e Dalmazia.

Così come nelle piazze delle celebrazioni, la sinistra si è presentata solo per sminuire la vicenda, declassandola ad una conseguenza di una guerra fascista.

Ottenuta la consacrazione stabile del Giorno del Ricordo, il pericolo è ora che il suo significato, profondamente e intimamente nazionalista ed anticomunista, venga stravolto da interpretazioni e riletture che vorrebbero nascondere le responsabilità morali dei comunisti italiani.

Per questo dobbiamo continuare a ricordare ed a ricordare che nella vicenda delle Foibe ci sono stati dei criminali e quelli furono i comunisti slavi, così come è necessario ricordare che Istria e Dalmazia sono terre italiane, arricchite da secoli di buon governo della Serenissima Repubblica di Venezia,  impoverite e sradicate dalla loro Storia, da cinquanta anni di comunismo.


1 commento:

Nessie ha detto...

Il motivo per il quale non ho voluto fare un post sulla giornata del Ricordo e del martirio delle Foibe, è perché purtroppo quando se ne impossessano le istituzioni le cose vengono dette a metà o travisate. E perché purtroppo la giornata cade sotto il cono d'ombra dell'intero "mese del ricordo", cioè la shoah, dove per tutto il mese si celebra una data che dovrebbe avere spazio nella giornata preposta. O al massimo nella settimana preposta.
Una cosa: vedo che i media ufficiali continuano a parlare di "partigiani" di Tito. Io li chiamerei, semplicemnte i criminali di Tito, senza dar loro il patentitino di combattenti.