La Meloni e persino Tajani hanno risposto per le rime, rivendicando la capacità di aver sistemato i conti e promosso il modello Italia che per tali motivi è diventato attrattivo.
Del resto, se proprio vogliamo dirlo, ci sono ben altri stati che adottano politiche fiscali finalizzate a "catturare" i cittadini delle altre nazioni.
Senza approfondire la situazione nel Principato di Monaco, Andorra, Liechtenstein, il Lussemburgo, pronubo l'allora presidente della commissione dell'unione europea Juncker, attuò una politica di attrazione di persone e aziende estere, garantendo riservatezza e tasse minime.
Altrettanto ha fatto l'Irlanda con le grandi compagnie mediatiche, per non dire dell'Olanda in cui vengono spostate le sedi amministrative di numerose aziende, come ha fatto la ex Fiat che, dopo aver dissanguato il bilancio pubblico italiano socializzando le perdite e privatizzando i guadagni, quando ha visto che non c'era più trippa per gli avvoltoi ha spostato la sede legale a Londra e quella amministrativa in Olanda.
E che dire del Portogallo che da anni ha attirato, soprattutto nell'Algarve (peraltro regione bellissima), tanti pensionati anche Italiani che, con la "ricca" pensione pagata dall'Inps, a fronte delle ridicole tasse locali, potevano fare una vita da benestanti ?
E il Portogallo è la nazione che ha avuto a lungo a capo del governo il socialista Costa, attuale presidente del consiglio dell'unione europea.
I francesi, se proprio vogliono imputare ad altri la loro crisi, rivolgano le loro accuse a chi realmente adotta quelle politiche, non cerchino di stornare l'attenzione del loro popolo, giustamente inviperito contro Macron e il suo governo, con un nazionalismo d'accatto, malmostoso e non credibile.
Ma noi Italiani dobbiamo fare un passo in più e domandarci: che ci stiamo a fare in una unione europea, dove sono i nostri stessi, presunti, alleati a trasformarsi nei peggiori nemici ?
Se proprio dobbiamo sopportare i Macron ed i Bayrou, almeno facciamolo con le mani libere per sviluppare una politica Nazionale, Sovrana e Indipendente.
E, per la seconda volta in pochi giorni, bisogna registrare il silenzio di Mattarella, sempre pronto ad alzare il ditino ammonitore per ogni stormir di fronda, ma che tace ancora sulle aggressioni che stiamo subendo dal presidente e dal governo francese.