Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 settembre 2025

Premiata la buona amministrazione di Acquaroli

Prime due consultazioni elettorali regionali, tormentone che ci accompagnerà fino a Natale o quasi, assieme alla telenovela della crociera nel Mediterraneo in attesa che Gaza sia liberata e trasformata in Riviera dorata.

In Valle d'Aosta la situazione è alterata dalla presenza di uno storico partito locale, l'UV, che, come la SVP in Alto Adige, catalizza molti voti e non consente il confronto tra le Coalizioni nazionali.

E' pur vero che quei due partiti sono sempre stati funzionali ai governi in carica con cui trattavano vantaggi per le loro zone, così sono stati vicini alla dc, ai cattocomunisti e adesso la SVP si è avvicinata al Centro Destra, vedremo cosa farà l'UV che ha recuperato i voti persi cinque anni fa e potrebbe fare senza i partiti nazionali.

Rilevante il confronto nelle Marche, tradizionalmente rossa, liberata da Francesco Acquaroli solo nel 2020, quindi a forte rischio di ricaduta nel vizio cattocomunista come è accaduto all'Umbria.

Invece, nonostante i cattocomunisti in formazione piena avessero candidato l'ex sindaco di Pesaro, il distacco è stato di ben otto punti, con una netta affermazione di Acquaroli, confermato a furor di popolo come accadde a Toti in Liguria (altra regione tradizionalmente rossa) e speriamo che adesso Acquaroli non finisca nel centro del mirino di una certa magistratura ideologizzata.

Il voto locale è sempre un voto locale, quindi non si possono trarre conclusioni di carattere nazionale, anche se i "professionisti dell'informazione" su questo hanno una visione asimmetrica, voto locale con riflessi nazionali se vincono i cattocomunisti, voto locale da dimenticare al più presto quando vince la Destra.

In questo caso ha ragione Arianna Meloni quando, togliendosi un sassolino dalle scarpe, dice che il voto premia una buona amministrazione che dimostra come, contrariamente a tutti coloro che, prima dicevano che il Centro Destra non aveva personale politico all'altezza, poi, con la progressiva affermazione della Meloni in ogni settore, dicevano che la Meloni era però isolata, senza personale politico, Fratelli d'Italia, il Centro Destra tutto, ha personale capace, meritevole, di qualità, che fa bene sia la parte politica che quella amministrativa.

Del resto il candidato cattocomunista aveva evidentemente ben poco da dire sulle questioni che interessano veramente i marchigiani, se la sua campagna elettorale è stata fondata sulla ridicola pretesa che una regione italiana potesse riconoscere il cosiddetto stato di Palestina, quando l'Italia non lo riconosce.


29 settembre 2025

Guadagnare non è reato

Leggo che la Lega, inopinatamente, ripropone una tassazione sui cosiddetti extra profitti delle banche.

Già parlare di "extra" profitti mi sembra una sciocchezza, perchè, se ottenuti nel rispetto delle leggi, sono normalissimi profitti e guadagnare, rispettando la legge, non è reato, nè deve essere motivo per taglieggiare chi ci riesce.

In secondo luogo si vorrebbero utilizzare quei soldi per tante "opere buone", a cominciare dalle opportune riduzioni delle tasse e rottamazioni delle cartelle fiscali.

Ma quelle "opere buone" si possono benissimo ottenere tagliando spese inutili, come quelle che stiamo sostenendo per mandare al seguito della flottiglia una fregata e sono convinto che a spulciare il bilancio dello stato e degli enti locali (regioni e comuni in primo luogo) si troverebbero innumerevoli voci di spese inutili o a fondo perduto o concessioni sotto costo, la cui somma consentirebbe abbondantemente di ridurre le tasse e rottamare le cartelle fiscali.

Certo, i beneficiari di quelle elargizioni a carico del bilancio di tutti non sarebbero contenti, ma se la scure del fisco si abbattesse sugli utili delle banche, ci sarebbero anche altri cittadini a non esserne contenti.

I dipendenti, innanzitutto, per i quali alcune voci della retribuzione, quelle legate ai risultati, sono parametrate a complessi meccanismi che, però, considerano sempre i risultati di bilancio al netto delle imposizioni fiscali.

Un taglieggiamento degli utili da parte dello stato penalizzerebbe i principali artefici dei buoni risultati delle banche: i dipendenti (e qui mi aspetterei - so benissimo: invano perchè si tratta di lavoratori Italiani e non "palestinesi" - una protesta di Landini e compagni, visto che ad essere danneggiati sono dei lavoratori, anche iscritti alla cgil o agli altri due sindacati della trimurti).

Ma non solo i dipendenti sarebbero danneggiati, anche migliaia di azionisti, piccoli e grandi, che hanno investito nelle azioni bancarie e che vedrebbero ridurre i propri dividendi nel caso di un ulteriore taglieggiamento da parte del fisco sui profitti.

Sottolineo che, in ambedue i casi, verrebbero danneggiate due categorie di cittadini che, a differenza dei benefici incassato da chi semplicemente veniva assistito dallo stato, sono parte attiva della produttività nazionale: i dipendenti di banca con il loro lavoro che consente alle aziende di macinare utili e gli azionisti che con il loro investimento si sono assunti il rischio di sostenere quelle aziende in cambio della prospettiva di un dividendo basato sugli utili così creati.

Della Lega condivido molte proposte, iniziative ed azioni, ma questo insistere per mettere le mani del fisco nelle tasche private, anche se si tratta delle banche, mi sembra una proposta irricevibile da chiunque voglia cambiare rotta per avviarci ad un virtuoso ciclo liberale, dove si premi il merito, le capacità, la produttività e non si cerchi di rastrellare soldi da chi produce per distribuirli in modo uniforme e massificante, cioè socialista.


28 settembre 2025

A pensare male ...

Improvvisamente la psicosi dei droni, avvistati, più degli Ufo negli anni Sessanta e Settanta, in ogni dove.

Soprattutto sulle nazioni del Nord Europa che non vedono l'ora di venire alle mani con i russi, purchè, si intende, in prima fila, al fronte, Trump schieri i Marines.

Poi c'è l'omino in tuta mimetica di Kiev scaduto da due anni dalla sua carica che non molla,  che dice che il prossimo bersaglio sarà l'Italia.

E come no, per venire in Italia i droni russi dovrebbero sorvolare altri tre o quattro stati (Polonia, Austria, Repubblica Ceca o Slovacchia) tutti Nato, che sicuramente guarderebbero da un'altra parte e li lascerebbero passare indenni.

Versioni per boccaloni.

Se non bastasse, applichiamo una delle tante perle di saggezza che ci ha lasciato Giulio Andreotti: a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Bene, cosa pensare allora dei danesi che denunciano sorvoli di droni, anche in formazione, anche sulla più importante base militare della loro nazione e poi con un sorrisino ebete ci dicono che, però, non li hanno abbattuti ?

E' vero, un drone costa mille euro, mentre il missile necessario per abbatterlo ne costa un milione, ma almeno UNO lo potevate abbattere, così da studiarlo e togliere ogni dubbio sulla sua provenienza ?

Non si chiede uno scudo all'israeliana, costosissimo, ma almeno una spesa finalizzata a capire chi è il padrone di quei droni.

O forse lo sanno benissimo, ma torna comodo gridare, ancora una volta, al lupo, anzi all'orso russo.

27 settembre 2025

Quella bettola dell'assemblea onu

Stampa radio e televisioni hanno dato ampio risalto ai fischi ed alla sguaiata contestazione subita dal Premier israeliano Netanyahu all'assemblea annuale dell'onu trasformata in bettola di periferia da "diplomatici" con i quali si può costruire molto poco.

Che gli ebrei siano invisi a gran parte dei "gentili" è un dato di fatto e precede lungamente Gaza e anche il nazionalsocialismo tedesco.

Basti pensare all'episodio biblico di Mosè, con la fuga dall'Egitto che sembra più una cacciata da pogrom ante litteram, o alla reazione che gli ebrei hanno provocato nei Romani, generalmente tolleranti verso i popoli conquistati, tranne quelli che rappresentavano un pericolo per la Pax Romana (che contemplava anche l'accoglienza nel Pantheon delle divinità dei popoli sconfitti, grande esempio di volontà di inclusione), fino alla distruzione del Tempio.

I pogrom nelle epoche successive, la persecuzione degli ebrei da parte della chiesa, la costruzione dei ghetti, le limitazioni ai diritti e persino agli spostamenti anche a Venezia che, peraltro, essendosi imposta sulla chiesa affiancando un Inquisitore della Serenissima a quello del papa, si distinse come lo stato europeo più accogliente e tollerante per gli ebrei, pur nella severità delle leggi che ne limitavano la libertà.

Io non so perchè tutto questo accada, perchè sia nato questo approccio, questo sentimento, così diffuso, così ancestrale, così ... interpartitico.

Non mi basta come spiegazione imputare agli ebrei l'uccisione di Gesù Cristo, nè le leggende sugli usurai.

Indubbiamente anche gli ebrei mettono del loro, come per l'episodio del 1994 quando la data fissata per le elezioni politiche anticipate (20 marzo) fu rinviata di una settimana perchè vi cadeva una festività ebraica (e mi sembra che ce ne siano anche più di quelle nostrane).

Ma la Politica, la Diplomazia, non è questione di simpatia o di antipatia, di istinto ancestrale o di tradizione religiosa, la Politica e la Diplomazia sono caratteri distintivi dell'Uomo Civile che impongono di superare, con il ragionamento, le reazioni istintive e quali soluzioni pensiamo di poter offrire se gli stessi ambasciatori preposti ai solenni consessi internazionali, si comportano come tifosi in trasferta ?

Lo spettacolo da bettola offerto dai "diplomatici" che hanno fischiato, ululato e abbandonato l'aula senza ascoltare il Premier Netanyahu è un insulto alla Politica e alla Diplomazia e dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, la dannosità, più che l'inutilità, dell'onu, capace solo di drenare risorse economiche per mantenere nel lusso la propria dorata burocrazia.

Come si fa a trovare una soluzione ad un problema che esiste, irrisolto, da 80 anni, se ci si rifiuta di ascoltare le ragioni di una delle parti in causa ?

Per fortuna è anche dimostrato che l'onu non conta nulla, prevalendo su di esso i rapporti bi e multilaterali, gestiti in prima persona dalle Nazioni e dai loro governi e, soprattutto, nella politica internazionale i voti delle nazioni e dei governi non si contano, ma si pesano.

Sarebbe ora che chi può, giri l'interruttore e chiuda la bettola di vetro di New York.

26 settembre 2025

La rivincita del contante

Questa mattina, una delle ultime notizie brevi lette dal conduttore del giornale radio, è stato il consiglio che la BCE ha dato ai cittadini: tenete sempre a disposizione dei contanti in casa.

Parlano di 50 - 70 euro a persona che, secondo la BCE, sarebbero sufficienti a superare le prime 72 ore di un eventuale blocco dei bancomat, dell'operatività online e di tutta la monetica.

A me pare che la cifra sia insufficiente, ma è significativo che mentre la stessa BCE sta studiando il modo di un ulteriore passo verso il baratro con l'euro virtuale, qualcuno, nella medesima organizzazione, abbia uno sprazzo di lucidità e si ricordi della Grecia, di Cipro, della Spagna e delle tante occasioni in cui il blocco, anche di ore, delle linee internet, ha impedito acquisti anche di beni essenziali.

Chi, come me, usa prevalentemente e preferibilmente il contante, non ha bisogno di tali consigli che, però, sono utili per molti che si sono completamente adagiati sulla monetica (ho personalmente visto persone dal fornaio che pagavano gli 80 centesimi del pane accostando l'orologio allo strumento del pos !!!) e che si troverebbero in evidente difficoltà, persino a comprare il pane, in caso di blocco dei pagamenti elettronici.

Non so se il ripensamento della BCE sia una prima svolta virtuosa di quella organizzazione, l'iniziativa di un funzionario particolarmente consapevole dei rischi o parte della strategia del terrore che l'unione europea sta mettendo in atto con tutte le storie di presunti sconfinamenti e minacce russe.

Resta il fatto che il contante è stato ampiamente riabilitato, forse a insaputa della Spectre di lorsignori, dimostrando di essere, ancora oggi, non solo lo strumento di pagamento più pratico e sicuro, ma anche concreto simbolo della Libertà individuale nei confronti delle organizzazioni complesse e degli stati.

25 settembre 2025

Il terreno minato della politica estera

La politica estera una volta era una sine cura cui venivano preposti gli ex presidenti del consiglio, che ben sapevano di non avere alcun potere per incidere nelle questioni e dovevano solo barcamenarsi, come il classico vaso di coccio tra quelli di ferro.

Le cose sono cambiate nel momento in cui Berlusconi prima e la Meloni adesso, hanno assunto una posizione parzialmente autonoma, evitando, come sostiene senza vergogna Prodi, di "stare dietro" a Germania e Francia con la scusa dell'unione europea.

Berlusconi, all'epoca della liberazione dell'Iraq, non solo è stato alleato affidabile e fidato (diversamente da Germania e Francia) per gli Stati Uniti di Bush, ma è stato anche il Leader che, con una intuizione geniale, riuscì a mettere attorno ad un tavolo, in modo assolutamente conviviale, il Presidente degli Stati Uniti Bush e quello della Russia Putin, gettando le basi per una ideale adesione della Russia alla Nato.

Sappiamo poi com'è andata e cosa è accaduto dopo Bush, vanificando un disegno che era un sogno e che avrebbe radicalmente cambiato, in meglio, il corso della Storia.

La Meloni, dopo la burocratica gestione "dietro" a Germania e Francia dei governi cattocomunisti da Monti a Draghi, ha ripreso il filo di una politica estera attiva e sovrana da parte dell'Italia, concedendo peraltro, a questo punto mi viene da pensare perchè ne è (purtroppo) convinta, continuità a scelte del tutto opinabili come l'appoggio all'Ucraina di Zelensky.

E' proprio con tali scelte che quello della politica estera rischia di diventare un terreno minato.

Per dirla in chiaro, da quel che posso leggere dalle centinaia di commenti su X, chi vota Centro Destra è diviso sia sull'Ucraina che su Israele.

In ambedue i casi c'è una minoranza, importante idealmente, quindi forte più politicamente che numericamente, che ha una posizione decisamente dissonante dalla maggioranza.

Sull'Ucraina la maggioranza dei commentatori di Centro Destra è fortemente contraria a Zelensky, alla continuazione degli aiuti, alla ostilità verso la Russia di Putin, anche per l'atteggiamento arrogante, volgare, irrispettoso e prepotente di Zelensky che continua a pretendere di dare ordini all'Occidente, chiedendo soldi, armamenti e cercando in tutti i modi di spingerci in guerra.

Su Israele la situazione è capovolta e parte di chi, importante politicamente più che numericamente, sull'Ucraina è in maggioranza, si trova ad affiancare la sinistra nel sostegno ai cosiddetti palestinesi, trascinandosi appresso una ancestrale ostilità verso Israele.

In tale quadro la Meloni si sta schierando, pur con tutte le cautele e la diplomazia del caso, con le minoranze sia quando ribadisce l'accusa alla Russia di aggressione, sia quando afferma che Israele avrebbe ecceduto oltre ogni proporzionalità nella reazione al 7 ottobre.

Il tutto senza ottenere alcun puntello da parte della sinistra che se ne frega dell'Ucraina e di Gaza, ma pensa solo a gettare nel caos l'Italia nella speranza di tornare al governo.

Capisco che la Meloni non possa, come un qualunque commentatore da salotto, assumere posizioni nette, in linea completa con i desiderata del suo elettorato, ma una maggiore attenzione su comportamenti che si potrebbero evitare (ad esempio continuare a finanziare anche al di fuori dell'unione europea Zelensky o mandare una fregata in soccorso della flottiglia) la possiamo sicuramente chiedere. 

24 settembre 2025

Trump mostra la strada per la rinascita dell'Occidente

Enrico Cuccia, presidente e nume tutelare di Mediobanca quando Mediobanca era il burattinaio dell'economia italiana, diceva che le azioni si pesano e non si contano.

All'assemblea dell'onu di questi giorni vediamo confermato questo principio anche nella politica, in questo caso internazionale.

Centocinquanta stati hanno riconosciuto una entità inesistente, ma i riflettori sono tutti puntati su Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti, senza i quali ogni riconoscimento avrebbe scarse possibilità di essere preso sul serio, se non nei minuetti delle ambasciate.

Di più, Trump, con un'ora di intervento a tutto campo (senza che il Gutierrez, debole con i forti e pieno di arroganza con chi appare isolato come Netanyahu, osasse togliergli la parola dopo i quindici minuti assegnati a ciascun oratore) ha perfettamente indicato la strada da percorrere per liberarsi dalle catene woke, lgbt, blm, per far riprendere all'Occidente quel ruolo guida verso ulteriori progressi sociali, economici, culturali.

Sì, perchè il discorso di Trump, che condivido in toto tranne nell'elogio di Zelensky, ha indicato i mali di un Occidente stupidamente ripiegato su se stesso.

L'immigrazione che confonde l'Identità e le Tradizioni di una Civiltà che, proprio per le sue caratteristiche rinnegate nel nome di una improbabile "inclusione" dei nuovi arrivati, spesso clandestini quindi illegali, ha dato tanto a tanti, più di qualsiasi altra civiltà mai esistita prima sulla Terra.

La truffa del cambiamento climatico che, facendo pagare solo l'Occidente, con gli stati che bovinamente accettano di pagare interamente loro il conto ad una ridicola transizione ecologica, rinunciando alle migliori fonti di energia esistenti per efficacia e per costi, costringe le nazioni che cadono nella sua trappola a contrarre la loro economia, indebitandosi e impoverendo la propria popolazione.

Le guerre che una organizzazione più dannosa che inutile come l'onu non riesce e non è mai riuscita a fermare, essendo solo uno stipendificio per burocrati e un cinema per la retorica e la demagogia di piccole e meschine comparse come verrà dimostrato anche dalla assemblea 2025, a differenza del ruolo che possono avere singoli stati, come gli Stati Uniti, quando mettono sul piatto tutta la loro forza ritrovata.

L'altra organizzazione burocratica, più dannosa che inutile, che è l'unione europea che strilla, strilla, ma non conclude nulla se non imporre obblighi e tasse, soffocando lo spirito e l'economia  dei Popoli e delle Nazioni europee.

Un discorso, insomma, che è un programma per chi ci vuol stare, per chi vuol tornare ad essere grande, per un Occidente che, come chiedeva Oriana Fallaci, si svegli dal torpore, dalla rassegnazione, dalla sudditanza verso pretese di minoranze che hanno il solo scopo di distruggere le fondamenta di una grande Civiltà.

E chi non ci sta, peste lo colga !


23 settembre 2025

UFO: allarme rosso sui cieli del Nord Europa

Esattamente 55 anni fa, nell'autunno del 1970, intorno alle 16,45, finite le partite del Campionato, la Rai trasmise la prima stagione di UFO, serie mitica di cui ho scritto 20 anni fa.

Prodotta, mirabilmente come sanno (o sapevano, prima del woke) fare solo gli Inglesi, nel 1969, conobbe due stagioni che arrivarono in Italia l'anno successivo alla loro produzione quindi, per noi, nel 1970 e 1971.

Gli effetti speciali erano quelli dell'epoca e la trasmissione era in bianco e nero (chi è interessato al colore può comprare i DVD con tutti gli episodi, i tre film, con le parti censurate nel 1970 e 1971 in lingua originale e sottotitoli).

Come si può vedere dall'immagine di copertina di un dvd, gli ufo venivano rappresentati con una forma cilindrica che potrebbe richiamare i droni che i tremebondi nordici stanno avvistando ogni giorno per poi gridare "al lupo", anzi "all'orso" (russo).

Se all'epoca degli avvistamenti ufo fosse esistito uno Zelensky, avrebbe sicuramente dato la colpa ai russi e non ci sarebbero state improbabili ricerche di alieni in visita sulla Terra.

Ma, purtroppo, Zelensky lo abbiamo noi oggi, così, per ogni fenomeno , attacco hacker, disfunzione elettronica, distruzione del tetto di una casa, di un oleodotto, il colpevole riconosciuto e condannato senza appello (e anche senza processo) è sempre Putin, anche se poi si scopre che le bombe negli oleodotti le mettono gli ucraini.

Quel che mi domando è dove fosse la difesa aerea di Copenaghen e di Oslo al momento del sorvolo dei droni: a spasso, a caccia dei mitici ufo per conto della Shado ?

Perchè mi sembra che non sia difficile abbattere un drone avendo strumenti di precisione come le difese anti aeree, visto che quotidianamente Zelensky ci fornisce la contabilità dei bersagli colpiti dalla sua artiglieria, a livello di centinaia di droni abbattuti: perchè, dei droni sulla Danimarca e sulla Norvegia, non ne è stato abbattuto neppure uno ?

E perchè dello sciame di droni sulla Polonia di qualche giorno fa, pure abbattuti, non sappiamo più nulla, se siano stati esaminati e se si sia scoperto qualcosa per attribuirne la paternità (semprechè le versioni ufficiali dei governi guerrafondai possano essere assunte come prova) ?

Andreotti, che la sapeva lunga, ben più di Zelensky, diceva sempre: a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

22 settembre 2025

Perchè siamo superiori alla sinistra

Nel fine settimana appena terminato, abbiamo avuto la plastica dimostrazione del perchè noi di Destra siamo superiori, culturalmente e moralmente, alla sinistra.

Una superiorità che, poco alla volta, viene recepita e riconosciuta da sempre maggiori strati di popolazione e che si trasforma in consenso elettorale.

Mentre, infatti, i cattocomunisti, ad ogni latitudine, bloccano le città (o, almeno, ci provano) nel nome di interessi totalmente estranei alla popolazione e si sgolano in slogan ripetitivi, stantii che seguono le solite parole d'ordine ormai sorpassate come le canzonette politiche citate nelle pallottole dell'assassino di Charlie Kirk, mentre i cattocomunisti nostrani chiedevano alla Meloni di riferire in parlamento su questo e quello e le contestano persino una apparizione di 80 secondi a Domenica In per sostenere il riconoscimento Unesco della cucina italiana.

Mentre tutto ciò accadeva, la Destra europea consolidava il proprio percorso e la propria visione di un'Europa dei Popoli e delle Nazioni in contrapposizione all'Europa delle Von der Leyen, dei Draghi, dei Macron, tutta burocrazia, direttive, bellicismo e obblighi.

E i giovani di Fratelli d'Italia discutevano di politica, di Idee, di Progetti, di Sogni, dimostrando come non sia un caso l'alto livello della Meloni (e del gruppo dirigente che la affianca) che ha sempre discusso, proposto, sognato sin dalle sue esperienze giovanili nel Fronte della Gioventù.

La Lega, dal canto suo, ha organizzato una manifestazione sul prato di Pontida, nella quale sono stati discussi punti fermi di una proposta politica che trova consensi in tutta Europa e che se non si traduce in percentuali di intenzioni di voto pari a quella degli omologhi francesi, tedeschi, spagnoli, olandesi etc., è solo perchè in Italia è presente Fratelli d'Italia che, sotto la guida della Meloni, ha evitato quei due errori che costano ancora tanto a Salvini e alla Lega: aver partecipato al governo Draghi assieme ai cattocomunisti ed aver votato per la rielezione di Mattarella.

Infine a Phoenix, in Arizona, duecentomila persone hanno partecipato ai funerali di Charles Kirk, assieme al Presidente Trump, al Vice Vance, al Segretario di Stato Rubio e altri esponenti dell'Amministrazione.

Una folla composta, una gioventù sana, una speranza per gli Stati Uniti e un esempio da seguire per la Destra di tutto il mondo.

21 settembre 2025

Il Principato di Seborga e il presunto stato palestinese

C'è un comune, amministrativamente italiano, in cui, in parallelo a tutta la burocrazia che è imposta ad un comune italiano, viene conservata la memoria e l'aspirazione ad una autonoma sovranità: il Principato di Seborga.

E' un comune ligure, che in passato fece parte della repubblica di Genova e si narra che fosse territorio regalato (o venduto) ai Savoia da un monastero, ma senza che ci fosse rinuncia allo status di principato.

In pratica Seborga potrebbe avere tutte le caratteristiche storiche e giuridiche per essere uno stato autonomo e sovrano come il Principato di Monaco, la Repubblica di San Marino, lo Stato Vaticano.

Sono le stesse caratteristiche storiche e giuridiche che difettano al presunto stato palestinese che non è mai esistito, non ha fondamenti giuridici, non ha una Storia che lo configuri come entità statuale o, almeno, territoriale, perchè la Palestina fu solo una definizione amministrativa dei Romani che comprendeva numerose popolazioni e un territorio molto più vasto di Israele, che comprende anche porzioni di territorio oggi sotto la sovranità egiziana, libanese, giordana e siriana.

Capisco che ogni ragionamento e argomentazione sia sprecata con quelli di sinistra, ma magari, introducendo una variante ironica (ma non tanto) forse qualcosa resterà persino all'interno del vuoto cosmico che hanno nella scatola cranica.

20 settembre 2025

Promossa l'Italia della Meloni

Dopo dieci anni, senza aumenti delle tasse, senza politiche di lacrime e sangue, senza proclami "fate presto", l'Italia torna ad avere un significativo riconoscimento di stabilità, politica ed economica, da una delle più ostili agenzie finanziarie del mondo.

Il passaggio del nostro rating per Fitch, che aveva appena declassato la Francia, a BBB+, mostra che la strada intrapresa è quella giusta anche se il Governo deve scontare le opposte pressioni da parte degli spreconi cattocomunisti che chiedono di spendere e spandere a destra e a manca, risolvendo il tutto con la "lotta all'evasione" e con la patrimoniale (salvo poi, in 11 anni di loro governo, aver solo fatto lievitare il debito pubblico, aumentato le tasse e ridotto i servizi) e chi vorrebbe "di più" senza capire che il meglio è nemico del bene.

Con i dati che, quotidianamente, vengono sfornati dalle varie agenzie, vediamo che i piccoli passi del Governo Meloni ci stanno portando fuori dalle sabbie mobili del debito pubblico (che resta immenso per colpa delle spese clientelari pregresse) e della instabilità politica e finanziaria.

Così è facile prevedere un successo anche per l'emissione dei BTP Valore di fine ottobre (dal 20 se ricordo bene, fra un mese) perchè l'Italia della Meloni ispira fiducia, nonostante le sparate dei cattocomunisti, le loro sceneggiate in parlamento e nelle piazze per il tramite di Landini che, invece di occuparsi dei salari dei lavoratori, si occupa di politica estera, le offese e le minacce che quotidianamente vengono indirizzate agli esponenti del Centro Destra.

E' evidente che la stabilità politica che deriva dalla serietà della proposta politica del Centro Destra è un beneficio per l'Italia e gli Italiani, basti pensare a come stanno navigando in acque pericolose i francesi.

Per quanto ognuno di noi abbia tematiche più sensibili per le quali vorrebbe "di più", il cambiamento in positivo rispetto agli anni di Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte, Draghi è talmente sensibile che non si può far mancare il sostegno alla Meloni, come del resto certificano i sondaggi dei vari istituti demoscopici.

19 settembre 2025

Cosa significa il terzo "sì" alla riforma della giustizia

Ieri, alla camera, è stata approvata in terza lettura la riforma della giustizia attribuita al Ministro Nordio, ma in realtà espressione di tutta la maggioranza di Centro Destra.

Mancano due passaggi (la quarta lettura al senato e il referendum confermativo) per portare la giustizia italiana nel XX secolo.

No, non ho sbagliato, siamo nel XXI secolo, ma la nostra giustizia è rimasta ferma a due secoli fa, tra parrucconi e toghe, quindi il passaggio nel XX secolo è indispensabile per poi arrivare al XXI.

Ho già avuto modo di esprimere la mia opinione e confermo che quel che propone Nordio è poco, pochissimo, personalmente sarei molto più radicale facendo eleggere dai cittadini, a tempo, i pubblici ministeri e facendo nominare i giudici tra giuristi, docenti, avvocati di chiara fama ed esperienza, eliminando il concorso pubblico che livella verso il basso la qualità della magistratura.

Ma se consideriamo come sia sclerotizzata non solo la  nostra giustizia, ma l'intera funzione pubblica, non posso che applaudire a questo piccolo passo del parlamento che potrebbe diventare, tanto per parafrasare una espressione divenuta famosa, un grande passo per l'Italia.

Dopo la quarta lettura, infatti, la parola spetterà a noi cittadini con un referendum nel quale dovremo dire sì o no alla riforma che si tradurrà anche in un sì o no ad una giustizia che elimini gli "atti dovuti" che si rivelano poi sempre persecuzioni verso le vittime che reagiscono e si difendono, che cessi di liberare delinquenti in base ad un ragionamento ideologico, che esca dalla volontà di legiferare, con le "interpretazioni", invece di limitarsi ad applicare le leggi esistenti approvate dal parlamento eletto dal Popolo.

Il significato della riforma va quindi ben oltre alla semplice giustizia (che pur ha bisogno di riforme o, meglio, di una rivoluzione), per toccare il futuro della nostra Nazione.

Il parlamento ha approvato una riforma essenziale per una Italia migliore, che dovrà essere seguita dall'Autonomia differenziata (anche se sarebbe meglio un federalismo accentuato) e dal Premierato (anche se sarebbe meglio il presidenzialismo all'americana).

Ma, come noto, il meglio è nemico del bene.

Il pallino, con il prossimo voto del senato, sarà nelle nostre mani: vogliamo un'Italia protagonista o ci sta bene un'Italia che "sta dietro" a Germania e Francia ?

18 settembre 2025

Quando sono tutti d'accordo fanno solo disastri

Sembra che una proposta di Noi Moderati stia raccogliendo un consenso unanime in parlamento: ripristinare il 4 ottobre come giorno festivo a tutti gli effetti.

Il 4 ottobre sarebbe il giorno dedicato a San Francesco (e per noi bolognesi a San Petronio).

Anche il politico più distante e al quale non pagherei un caffè, ogni tanto ha iniziative positive, come fece Renzi con la precompilata (poi si fermò lì, dimostrando che era stato solo un caso fortuito), così anche Macron sembrava averne azzeccata una quando il suo ex primo ministro, Bayrou, aveva proposto, per aumentare la produttività, di cancellare due giorni festivi.

Una strada che in Italia avevamo percorso quasi 50 anni fa quando furono dichiarate non più festive sette giornate (cinque religiose e due civili), peraltro trasformate, negli anni in cui cadevano in giorni feriali, in giornate di permesso retribuito a disposizione del lavoratore.

Successivamente due giornate, una religiosa e una civile (6 gennaio e 2 giugno), furono ripristinate.

Oggi vorrebbero ripristinare anche il 4 ottobre, alla faccia della produttività.

A parte ogni considerazione di par condicio religiosa (prima o poi musulmani, buddisti, ebrei e ogni gruppo religioso chiederà, legittimamente, di veder dichiarata festiva a tutti gli effetti una sua propria giornata particolare) e sulla opportunità di scegliere il 4 ottobre anzichè il 19 marzo (San Giuseppe) o, trattandosi di impatto su uno stato laico, il 4 novembre (Festa della Vittoria: per me continua ad essere tale e non quella politicamente corretta dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate), si smentisce, proprio quando il Governo Meloni ci sta portando fuori dalle secche economiche, uno dei pochi provvedimenti assunti opportunamente per ridurre la quantità di feste e quindi promuovere la produttività.

Il fatto che tutti i partiti siano d'accordo, mi conferma che ogni "larga intesa" o, peggio, ogni unanimità porta danno alla Nazione.

17 settembre 2025

Vogliono forse imbalsamare Giorgia Meloni ?

Leggo che Lamberto Dini, l'esecutore del ribaltone che nel 1994 portò alla caduta del primo Governo Berlusconi per mettere lo stesso Dini a capo di un governo "tecnico" che traghettò l'Italia verso il disastro di un quinquennio di governi di sinistra (Prodi. D'Alema, Amato) con Dini, che si era messo a capo di un partitino poi dissolto, al ministero degli esteri, avrebbe proposto Giorgia Meloni per il Quirinale nel 2029.

Nel 2029 la Meloni avrebbe 52 anni, quindi rispetterebbe il limite (50 anni) imposto dalla costituzione del 1948.

Ma, considerata la media dell'età degli ultimi presidenti, sarebbe troppo giovane e ne avrebbe appena 59 alla scadenza del mandato.

Ora, se Dini ipotizza che la riforma istituzionale possa evolversi verso un presidenzialismo perfetto, cioè con il presidente della repubblica che sia anche capo dell'esecutivo come negli Stati Uniti, allora potrei essere d'accordo sulla Meloni come presidente della repubblica e capo dell'esecutivo.

Ma poichè dubito che Dini sostenga una riforma di cui beneficerebbero gli Italiani, ma non i poteri forti cui lui fa riferimento, allora dico, no, la Meloni, a 52 anni, dovrà ancora pedalare come Capo del Governo e Capo della Coalizione di Centro Destra.

Non mancano, peraltro, al Centro Destra personaggi di spessore, esperti politici o uomini di cultura (quella vera, non quella cui fanno riferimento coloro che vanno in televisione a disquisire sui morti ammazzati che "se la sono cercata") a cominciare dal Presidente del Senato Ignazio La Russa, la cui cristallina coerenza politica che affonda le radici negli anni più bui per la Destra Italiana, meriterebbe il riconoscimento, che sarebbe il riconoscimento anche per tutta una generazione (e anche più di una) che ha tenuto accesa la Fiamma di un Ideale che oggi, grazie alla Meloni, torna a splendere.

Poi, perchè non un Uomo di vera Cultura come Marcello Veneziani che potrebbe essere quello che fu Vaclav Havel per la Repubblica Ceca.

Ambedue di un'età adatta per un mandato al Quirinale e con una esperienza di vita e politica che renderebbe degna la loro elezione.

E non sono gli unici, perchè si potrebbe fare un lungo elenco di personalità, politiche e della cultura (sempre quella vera), la cui coerenza negli anni e la cui età (vedo bene un presidente della repubblica - sempre naturalmente che non diventi repubblica presidenziale -  con un'età superiore ai settanta anni e con un premier, magari eletto dal Popolo come vuole la riforma in discussione, tra i cinquanta ed i settanta) sarebbero compatibili con una figura istituzionale di quella portata che faccia dimenticare la faziosità degli ultimi cinque presidenti (Cossiga escluso) che sono succeduti a Giovanni Leone.

Non me ne voglia la Meloni, ma la politica attiva ha ancora bisogno di lei ed a 52 anni, anche se sono convinto che non solo farebbe bene, ma darebbe lustro alla presidenza, sarebbe troppo giovane per ritirarsi sul Colle, anche se si tratta del Quirinale e non vorrei che la proposta di Dini abbia quel veleno nella coda, come tante lisciate nel passato a personaggi che poi ci cascarono con entrambi i piedi (tipo Fini), finalizzato ad estrometterla dai giochi politici o, almeno imbalsamarla in una figura istituzionale.


16 settembre 2025

Crosetto ha ragione, ma perchè dirlo a tutto il mondo ?

Il Ministro della Difesa Crosetto mi piaceva nel 2013 (e anche prima quando fu costretto alle dimissioni per divergenze con Berlusconi) perchè ebbe il coraggio di fondare, con la Meloni, Fratelli d'Italia senza alcun paracadute elettorale.

Mi piace meno da quando è ministro perchè ha assunto un atteggiamento oltranzista nei confronti della Russia e di Israele, sposando le tesi unioniste, ma anche quando ha ragione si fa prendere troppo dalla voglia di parlare e di strafare.

L'ultima dichiarazione che non condivido, non per il contenuto, ma perchè è stata resa pubblica, riguarda la intrinseca incapacità delle nostre Forze Armate di sostenere un attacco, addirittura da parte di chiunque.

Probabilmente è vero.

Non ho idea di quanto moderni siano i nostri armamenti, ma sicuramente abbiamo pochi effettivi, poco magazzino essendoci svenati per Zelensky, non abbiamo più riservisti che abbiano almeno una infarinatura della disciplina necessaria ad un esercito, le nostre truppe migliori sono sprecate in missioni internazionali nelle quali, alla fine, diventano solo scudi per terroristi come Hetzbollah e ostacoli alla azione di chi, gli Israeliani, potrebbe eliminare definitivamente quella minaccia terroristica (e Crosetto vorrebbe addirittura continuarla anche da soli).

Ma perchè annunciare la nostra debolezza a tutto il mondo ?

Ci fosse ancora Gheddafi rischieremmo una invasione dei libici come ritorsione al periodo coloniale.

Del resto se il ministro della Difesa in persona dice (a ragione) che non siamo in grado di difenderci da nessuno e che dopo venti anni di trascuratezza non bastano due anni di ricostruzione del nostro apparato, chiunque potrebbe farsi ingolosire e pensare di papparsi l'Italia.

E noi chi manderemmo a combattere ? 

Quelli del gay pride ?

Le femministe, tutte, non una di meno ?

Ci difenderemmo sparando le incomprensibili parole della Schlein nella convinzione che il nemico ne sia travolto e fugga disordinatamente o facendo ascoltare agli invasori i discorsi di Bonelli e Fratoianni, di Conte e di Renzi finchè non chiederanno la resa incondizionata ?

E' vero, c'è da ricostruire delle Forze Armate ben armate, efficienti e con organici adeguati alle necessità, quindi c'è da spendere e c'è da ripristinare la leva obbligatoria di almeno un anno di vero addestramento, con richiami periodici e una riserva inquadrata in una Guardia Nazionale che possa essere mobilitata in poche ore.

C'è quindi da lavorare, in silenzio, senza proclami, magari utilizzando le ingenti somme che vengono sprecate a sostegno di Zelensky per le nostre Forze Armate.

Capisco che, con le sue dichiarazioni, Crosetto cerchi di agevolare la ingente (e necessaria !) spesa che dovremo affrontare per le nostre Forze Armate.

Ma non si dice, mai, che siamo nella m****.

15 settembre 2025

Il Monte dei Paschi specchio dell'Italia che rinasce

Ho sentito che, presi dalla disperazione, i cattocomunisti fanno dire, mandando allo sbaraglio, al duo Bonelli e Fratoianni che la Meloni parla di Charlie Kirk per nascondere la crisi economica.

Il ridicolo, di cui probabilmente non si rendono conto, li copre quando fanno dichiarazioni sull'economia all'indomani del declassamento della Francia, della parità raggiunta dallo spread italiano con quello francese, dalla prospettiva positiva delle agenzie di rating per l'Italia in virtù della stabilità politica che Germania e Francia non hanno.

Ma quelle improvvide dichiarazioni, che sono semplicemente squallide speranze di fallimento alla faccia del loro ruolo di parlamentari nazionali, arrivano anche dopo che non solo i rating, non solo lo spread, non solo l'andamento della borsa, non solo la tendenza dell'occupazione, danno ragione al Governo, ma anche situazioni che sembravano incancrenite, causate da una intromissione politica della sinistra nella gestione economica, stanno volgendo al meglio.

Il caso della Banca Monte dei Paschi di Siena è emblematico di come l'Italia abbia le capacità, se ben guidata, di ribaltare un andamento negativo.

Ricordate quando Renzi, capo del governo, invitava a comprare azioni del BMPS ?

Chi lo ha fatto ha perso denaro, perchè le quotazioni sono drasticamente calate, mandando in fumo investimenti privati e i miliardi che lo stato ha immesso nella banca per salvare non tanto i depositi e i posti di lavoro, quanto la identità politica di una banca da sempre considerata funzionale al pci/pds/ds/pd.

E' però stato sufficiente che cambiasse il governo e non ci fossero più i cattocomunisti, che la BMPS ha recuperato solidità, facendo la banca, ed ha potuto capeggiare la riscossa della finanza italiana conquistando la maggioranza di Mediobanca, con la prospettiva di liberare anche le Assicurazioni Generali dall'ipoteca di una Francia in profonda crisi e arretramento.

Questo si aggiunge a varie altre iniziative di acquisizione di aziende estere, soprattutto tedesche, da parte di imprenditori italiani, come è stato per l'emittente tedesca Prosiebensat da parte di Mediaset (MFE).

Comprensibile che chi era uso "stare dietro" a Germania e Francia, non si capaciti di come il Governo Meloni sia riuscito, grazie alla stabilità politica frutto della oculata scelta di voto di noi Italiani, a creare le basi per una generale rinascita della nostra economia e finanza.

E produca dichiarazioni come quella di Bonelli e Fratoianni nel tentativo di svicolare dall'argomento concreto sollevato dalla Meloni in ordine all'assassinio di Charlie Kirk.

14 settembre 2025

Non si arretri sulla riduzione Irpef

Leggo che il ministro Giorgetti esprime cautela sulla stesura del bilancio, in riferimento alla riduzione dell'aliquota Irpef per il ceto medio dal 35 al 33% e per la rottamazione delle cartelle fiscali.

Sul secondo punto credo sia fondamentalmente una questione di numeri a bilancio, perchè quelle cartelle da rottamare sono quasi esclusivamente riferite a tassazioni che non verranno mai riscosse per decessi e fallimenti, quindi è solo una foglia di fico nel bilancio per dire: abbiamo tot crediti da riscuotere, quindi si riduce il deficit.

In realtà quei crediti non verranno mai riscossi, nè oggi, nè domani, nè mai, come non lo furono negli anni passati dalla loro iscrizione a ruolo, perchè sono inesigibili.

Sulla riduzione dell'Irpef, che costerebbe, dicono, 4 miliardi, è invece una questione di scelta e volontà politica.

Costa, tutto costa, ma sono denari che vengono restituiti alla disponibilità dei cittadini e ognuno di noi sa come spendere i propri soldi, molto meglio di quanto non lo sappia lo stato.

Piuttosto si metta mano e si taglino agevolazioni, bonus, scorte per magistrati e giornalisti e altre spese del genere.

Mi viene in mente, perchè ne parlano in questi giorni, il bonus psicologo.

Addirittura fino a 1500 euro a persona !!!

Ma stiamo scherzando ?

Sarà perchè io appartengo ad una generazione che i suoi problemi (spesso paturnie e quelli veri erano frutto di situazioni personali, lavorative o di salute difficili) se li è risolti in proprio o al più parlandone con amici (veri, non da tastiera) e parenti, ma a me questo ricorso (parlano addirittura di 5 milioni di Italiani !!!) allo psicologo altresì detto strizzacervelli, sembra una colossale americanata.

E temo che tante siano le spese del genere di cui potremmo fare a meno, dirottando più proficuamente e virtuosamente quei risparmi alla riduzione del debito pubblico e delle tasse.

E magari, con meno tasse da pagare e meno scadenze da rispettare, anche le menti saranno più libere da pensieri cupi e dalla necessità di confidarsi, a pagamento, con uno sconosciuto. 

13 settembre 2025

Meglio tardi che mai

Solo dopo l'omicidio di Charles Kirk e le ignobili dichiarazioni di vari intellò cattocomunisti, ho finalmente ascoltato parole dure da parte dei massimi esponenti del Centro Destra.

Una condanna senza appello ad un clima che richiama quello in cui nacquero e crebbero le brigate rosse, per lungo tempo solo "compagni che sbagliano" e magari, per molti della sinistra di ieri e di oggi, neppure "che sbagliano", alimentato da squallidi interessi neanche elettorali, ma solo di candidature che ci mostrano come Renzi e i suoi siano allo stesso livello di Conte e dei grillini, elevando a gigante della politica persino la Schlein con i suoi incomprensibili discorsi da assemblea studentesca.

Persino il pacioso Tajani (acqua cheta ...) ha trovato l'energia per rispedire al mittente le accuse e condannare il clima instaurato da una sinistra che, non avendo argomenti economici, politici, sociali, per contrastare il Governo, la butta in mera caciara, dando sfogo e copertura alla peggior fauna cattocomunista, quella che si esalta per l'omicidio di Charles Kirk.

Adesso mi aspetto che si passi dalle parole ai fatti, prima che anche in Italia si debba riaprire la stagione delle brigate rosse, dei Ramelli, dei Venturini, dei Fratelli Mattei e di tanti, troppi altri, uccisi non da quel clima, ma da quelle teste che furono istigate dal clima d'odio degli anni di piombo.

12 settembre 2025

Una guerra civile mondiale

Molti parlano, alcuni paventano, altri la anelano, di una prossima terza guerra mondiale.

Potrebbe anche essere una soluzione: ce le diamo di santa ragione, distruggiamo quanto più è possibile distruggere, riduciamo drasticamente la popolazione mondiale e poi, come è sempre accaduto nella Storia, ricostruiamo e dalla devastazione della guerra trarremo quella spinta per creare una Civiltà ancora più forte, migliore, magari quella che ci porterà a colonizzare lo spazio.

Lo raccontano tanti romanzi di fantascienza: gli Uomini si sono sparsi nello spazio a colonizzare nuovi mondi e conoscere nuove forme di vita, dopo una disastrosa guerra che lasciò tutti più poveri e sull'orlo dell'estinzione, ma diede la forza per uno sforzo unitario verso le vette più alte.

Ma quella è letteratura.

E poi come è possibile parlare di guerra mondiale, senza tener conto che, all'interno stesso delle nazioni, siamo profondamente divisi, più o meno a metà ?

Prendiamo uno qualsiasi degli argomenti che possono diventare la miccia che innesta il conflitto.

Russia e Ucraina.

I governi occidentali, purtroppo compreso il nostro, sono dalla parte di Zelensky, ma i sondaggi dicono che larga parte della popolazione in tutte le nazioni è contraria a sostenere l'Ucraina quando non apertamente dalla parte della Russia.

Quindi ?

Altrettanto dicasi per Israele.

Da che parte starebbe Israele e da che parte i terroristi cui Israele sta dando la caccia ma che alcuni in Occidente vorrebbero accreditare come controparte ?

Come facciamo a fare una guerra mondiale quando il nemico lo abbiamo dietro la porta accanto, nel nostro stesso condominio, del quale, poi, noi siamo i nemici da abbattere (veggasi l'assassinio di Charles Kirk che ha trovato degli apologeti anche in Italia) ?

Non so quale risposta si possa dare e apprezzo sempre di più il buon senso e l'equilibrio del Presidente Trump che emerge davanti alle isteriche grida belliche di tanti suoi omologhi in Occidente (e non solo).


11 settembre 2025

Possiamo solo sperare che Trump non ceda ai guerrafondai

Al 24° anniversario del criminale attentato islamico negli Stati Uniti dell'11 settembre 2001, l'Occidente appare messo peggio di allora, quando il Presidente Bush reagì con forza ad una aggressione che non aveva precedenti e che quindi meritava una risposta senza precedenti.

Dopo New York e Washington, toccò a Madrid e Londra, eppure quegli eventi sembrano oggi dimenticati, coperti dall'oblio di chi ha portato in auge le parole "inclusione" e "accoglienza".

Siamo arrivati al punto che nel Regno Unito le divisioni tra i due maggiori partiti di Destra (Conservatori e Reform) hanno consentito ai laburisti di tornare al governo e insediare come ministro degli interni una donna musulmana che gira con il velo.

Nel Medio Oriente, l'unica nazione democratica di ispirazione occidentale, Israele, da sempre sotto attacco e circondata da musulmani ostili, viene pesantemente condizionata nelle sue legittime reazioni alle aggressioni criminali e assassine delle bande di terroristi che, grazie ad Israele, dopo aver imperversato nei cieli, nei mari e anche nelle città europee con i loro dirottamenti, attentati e stragi, oggi sono ridotte a lottare per sopravvivere.

Eppure c'è chi organizza "flottiglie" per dare respiro a quei terroristi e contesta il diritto di Israele a colpirne i capi ovunque, come fece, allora tra l'approvazione del mondo, con gli ufficiali nazionalsocialisti dopo la seconda guerra mondiale.

Come se non bastasse la debolezza di Biden ha provocato una guerra ai confini orientali e lo schieramento delle nazioni europee ha regalato la Russia all'alleanza con gli stati ostili all'Occidente, stati islamici e la Cina.

E deboli capi di stato, sotto scacco elettorale, come Starmer, Macron, Zelensky, Tusk, Sanchez, Merz (e non capisco cosa ci stia fare in mezzo a loro la Meloni che ha una situazione elettorale molto forte e stabile), spingono per una guerra che, da soli, non sarebbero in grado di sostenere e quindi cercano di convincere Trump a interrompere ogni trattativa con Putin, anche sfruttando "incidenti" come quello dei droni che avrebbero sorvolato la Polonia, contro ogni logica per chiunque guardasse una cartina geografica.

No, dopo 24 anni l'Occidente non si è rialzato, come auspicava Oriana Fallaci, al contrario, si è indebolito, avvitato su se stesso e le sue paturnie ideologiche woke e lgtb che ci consegnano governi sempre più deboli e succubi di gruppi di pressione che nulla hanno a che spartire con la nostra Tradizione, Identità e Civiltà.

Rimane un unico baluardo, la capacità del Presidente Trump di resistere alle pressioni perchè scenda sul campo contro la Russia nei fatti e non solo a parole.

Se dovesse malauguratamente scoppiare una guerra contro la Russia, infatti, la Cina non perderebbe tempo ad invadere, con gli Stati Uniti impegnati in Europa, Formosa, aprendosi un varco per ulteriori conquiste in Oriente che avrebbero drammatici effetti anche da noi.

L'Occidente deve reagire con forza, come reagì l'11 settembre e reagire con forza non significa fare la guerra alla Russia o far fare ad Israele la fine del Sudafrica, ma agire perchè la Russia torni a guardare ad Occidente e Israele possa vivere in sicurezza come avamposto dell'Occidente in Medio Oriente, facendo quindi fronte comune contro Islam e Cina.

10 settembre 2025

La guerra e la farsa

Il giorno in cui Israele effettua con successo su Doha un attacco mirato per colpire un gruppo di terroristi di Hamas, gli "umanitari" della flottiglia denunciano un presunto attacco con un drone.

A Doha viene distrutto un edificio ed eliminata una linea di comando dei terroristi, a Tunisi il "drone" fa cilecca, la Guardia Costiera tunisina afferma che nessun drone ha sorvolato lo spazio aereo tunisino, il danno, un "incendio", viene subito circoscritto con un estintore casalingo.

In sostanza, pur senza aver mai fatto il nome di Israele, quelli della flottiglia vorrebbero far passare il messaggio che uno stato che ha Forze Armate in grado di colpire, con successo, ovunque, non sarebbe stato in grado di affondare una barchetta.

Ma chi può crederci senza scoppiare a ridere ?


09 settembre 2025

La spocchia non basta a Macron

Ricordate nel 2011 i sorrisini della Merkel e di Sarkozy quando chiesero loro di Berlusconi ?

Oggi la Meloni, Orban, Netanyahu, Trump, idealmente, si scambiano gli stessi sorrisini sarcastici (e se ne fossi in grado creerei una immagine del genere con l'IA) qualora i giornalisti chiedessero loro di Macron che, con l'arroganza tipica dei livorosi, li ha costantemente criticati e attaccati.

La Francia è in crisi, non da oggi, ma è una crisi che si avvita sempre di più per l'ostinazione di Macron di tenere in piedi una costruzione ormai collabente. 

Mentre cercava di stornare l'attenzione dai gravi problemi interni, friggendo solo perchè, senza gli Stati Uniti, non poteva dichiarare guerra alla Russia e provava a trascinare nel baratro tutti i Popoli e le Nazioni d'Europa ricevendo dal nostro Presidente un meritatissimo due di picche, con l'affermazione, reiterata, che non avremmo inviato soldati in Ucraina, la Francia perdeva credibilità, forza finanziaria, produttività, ma anche autorevolezza come dimostra la cacciata dei francesi da tutte le ex colonie africane che pensavano di poter controllare con la abituale arroganza.

I quotidiani sono oggi pieni di analisi da parte di "dotti e sapienti" che ci raccontano la rava e la fava del come e del perchè si è giunti a questo punto e tutti prospettano il "timore" che la caduta della Francia porti all'implosione dell'intera costruzione europea.

Timore ?

Speranza !

Dubito che possa accadere, perchè tanti e tali sono gli interessi che sono stati posti sul tavolo dell'unione europea che anche il crollo francese non porterebbe all'abbattimento di questa costruzione, ma potrebbe invece portare a modifiche nei rapporti di forza e nelle scelte che già, dopo le ultime elezioni del 2024, cominciano a cambiare registro.

Ma ci vuole ancora una spintarella che potrebbe essere data proprio dall'ostinazione di Macron di restare a dispetto dei numeri parlamentari e della volontà dei francesi.

Se Macron, invece di chiamare a nuove elezioni o, meglio, dimettersi, scegliesse un nuovo primo ministro, con una coalizione raffazzonata all'ultimo momento, magari a fronte di mirabolanti promesse, allora dovremmo solo sederci in riva al fiume per aspettare che il crollo si completi e vederne gli effetti sull'unione europea che, purgata dall'ideologismo di un Macron, di una Merkel e anche di un Sanchez, potrebbe tornare ad essere quell'Europa dei Popoli e delle Nazioni e non della finanza, dei divieti e delle imposizioni ambientaliste, woke e lgtb.

08 settembre 2025

L'Italia che produce

Nei giorni scorsi si è svolto l'annuale "forum" economico che prende il nome dal suo fondatore, deceduto proprio durante lo svolgimento dell'incontro.

Partecipano imprenditori, professori di economia, politici di governo e dell'opposizione.

Ogni anno vengono sondati i partecipanti e quest'anno ben l'80% degli imprenditori ha promosso l'azione del Governo Meloni.

Del resto i numeri ed i risultati attestano quel che solo una livorosa opposizione dalle armi spuntate si ostina a negare: l'Italia cresce, le ferite inflitte soprattutto negli 11 anni di governo da Monti a Draghi, vengono ogni giorno, sempre più rimarginate.

Spread, rating, conto economico, pil, occupazione, tutto dice che siamo sulla strada giusta.

Si può fare di più ?

Sempre e in questo servirebbe lo stimolo di un'opposizione che avesse a cuore l'Interesse Nazionale e non il proprio tornaconto immediato, istigando, con la complicità del principale sindacato italiano, i cittadini ed i lavoratori con scioperi, dirottando l'attenzione su Gaza, sulle pretese woke e lgbt.

Il forum Ambrosetti  ha segnato l'approvazione della linea del Governo Meloni da parte di chi produce.

Sarebbe nell'Interesse Nazionale se anche le opposizioni e il sindacato di maggioranza relativa capissero che conviene a tutti continuare su questa strada e non tornare agli anni bui dell'assistenzialismo, dell'austerità, dei divieti, della spesa pubblica gonfiata per distribuire mancette a qualunque gruppo di pressione (spesso ideologico e per nulla produttivo) che alzi la voce.

07 settembre 2025

Il boomerang di Gualtieri

Il sindaco cattocomunista di Roma Gualtieri, non sapendo probabilmente cosa inventarsi per avere un titolo sui giornali e, nel contempo, mostrarsi a la page secondo i canoni woke, lgbt etc., ha promosso un bando per affidare, a fronte di 400mila euro, l'incarico di trovare cittadini che ospitino, senza alcun rimborso, un immigrato (che loro chiamano migrante).

A prima vista può sembrare la solita menata cattocomunista, buonista e magari uno si soffermerebbe a chiedere se sono compresi anche i clandestini o solo quelli regolari.

Poi, se ci pensiamo meglio, quella è una autentica bomba messa sotto il sedere di tutti quegli attori, cantanti, magistrati, calciatori etc. che ogni giorno mettono il loro tassello, la loro dichiarazione, la loro sentenza, la loro lacrimuccia a favore dell'immigrazione.

Sì, perchè grazie a Gualtieri adesso hanno la possibilità, a spese loro, senza alcun rimborso, di mettere in pratica il loro buonismo, dimostrando di essere convinti e coerenti, anche quando devono pagare di tasca loro.

Mi aspetto, ad esempio, che tutti i magistrati che nella cassazione hanno in questi mesi emesso sentenze di liberazione dei clandestini mandati nei centri di identificazione, se ne prendano in casa uno, lo accudiscano, lo nutrano, lo curino, lo istruiscano, senza chiedere un solo centesimo allo stato.

Così mi aspetto che ci sia la coda di attori e cantanti, che non perdono occasione per straparlare di inclusione e accoglienza, disponibili a fare altrettanto con un "loro" protetto.

Estendendo il provvedimento di Gualtieri a tutta l'Italia, poichè gli elettori dei partiti di sinistra sono praticamente il doppio degli immigrati regolari, ecco che avremmo risolto il problema, inclusi i "ricongiungimenti" che provocano valanghe di arrivi aggiuntivi.

Chi non vuole l'immigrazione è salvo e non paga nulla (e ovviamente, andrà all'Inferno), quelli buoni, invece, possono da subito indossare l'aureola da santi e ospitarne uno a testa, a spese esclusive loro, con un risparmio di 10 miliardi annui per la casse dello stato da usare per ridurre il debito pubblico o le tasse.

Resto comunque curioso di conoscere in quanti aderiranno alla iniziativa, comportandosi coerentemente con le loro idee e, soprattutto, quanti tra quelli che prendono sistematicamente le parti dei clandestini, saranno disponibili a grattarsi in tasca quando la loro santità diventa onerosa per loro stessi e non più gratuita perchè i costi vengono scaricati sugli altri (quelli che andranno all'Inferno).