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16 maggio 2007

Conflitto di interessi:una bufala stalinista

Dopo le sonore sberle ricevute dalla sinistra con il Family Day di sabato 12 e con le elezioni siciliane di domenica 13 e lunedì 14, i cattocomunisti rilanceranno, dalla disperazione, l’asso che, a loro avviso, consentirebbe di eliminare dal gioco politico il più forte e accreditato dei loro avversari: il Presidente Silvio Berlusconi.
Il loro asso (semprechè non si riveli come il poker d'assi che Craxi diceva di avere all'inizio di tangentopoli) è il conflitto di interessi.
Sono 13 anni che ce la menano con questa bufala del conflitto di interessi.
Nella loro prima esperienza di governo hanno pensato di non fare nulla con il retropensiero di tenere in scacco Berlusconi.
Si dicevano: nessuna legge, così possiamo scatenare le ire contro di lui senza passare per antidemocratici che gli precludono la possibilità di candidarsi ed essere eletto.
E’ andata loro male, malissimo: gli Italiani hanno dimostrato che a loro del conflitto di interessi non … interessava nulla, anzi che un imprenditore di successo era garanzia di efficienza (o minore inefficienza) rispetto ai burocrati di stato o di partito.
Hanno passato cinque anni a squittire sul conflitto di interessi (che è stato regolato da una legge del Centro Destra – Frattini – precisa ma non vessatoria) e adesso, gettata la maschera democratica, riprendono lo stile stalinista che è loro più congeniale: eliminare i nemici.
Fisicamente non possono più (o ancora …) farlo, quindi cercano di impedire loro – e a Silvio Berlusconi prima di tutti – di poter raccogliere il voto del Popolo.
Ieri abbiamo visto come, con un semplice articolo di due righe, si potranno sanare le cose che la sinistra riuscisse ad adulterare.
Oggi un breve pensiero ispirato dal solito Marcello Veneziani.
Veneziani, infatti, in Libero del 10 maggio scorso, scriveva, tra l’altro “Avrà letto Napolitano il testo della legge Gentiloni sul conflitto di interessi. A me si è accapponata la pelle. E non perché mette fuori gioco Berlusconi, ma proprio per quel che dicono i suoi difensori, che la legge non è fatta per Berlusconi ma si estende a tutti. Pensate, chi ha un patrimonio di 15milioni di euro non può scendere in politica, deve vendere o affidarlo a un blind trust , cioè perdere il controllo dei suoi beni. Solo un pazzo può scendere in politica. Come dire che un imprenditore, un vero benestante, non può far politica. Non rientro tra questi, ma reputo questa legge liberticida, giacobina e veramente comunista, anche se nasce nel segno della Margherita. Ma si rende conto, presidente, che anche in questo caso è violata la Costituzione? I ricchi non hanno gli stessi diritti civili degli altri, non possono far politica. Altrove ho fatto una proposta paradossale ma assolutamente lecita, se è lecito il testo Gentiloni: tutti coloro che hanno un reddito basso non possono entrare in politica perché sono potenzialmente corruttibili, perché vogliono arricchirsi. Se chi è ricco di suo non può far politica, per evitare il conflitto di interessi, può valere anche il contrario, che chi non è ricco di suo voglia arricchirsi attraverso la politica e dunque è un pericolo pubblico. Il testo del governo premia i politicanti e punisce chi produce, ha attività fiorenti e redditi alti; e punisce chi dichiara al fisco i suoi averi rispetto a chi evade, fa il furbo, lavora sotto falso nome, o intestando a società”.
Tutto vero, verissimo.
E agli Italiani bisognerebbe chiedere:
preferite che al governo vada uno già “sazio” e che, semmai, mette a disposizione anche le sue proprietà private e conoscenze per dare lustro all’Italia nel mondo, oppure una mandria affamata di burocrati, magari con una squadra di calcetto di fratelli e una legione di nipoti da “sistemare” ?

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo lo quoto in toto

Anonimo ha detto...

E'una domanda che mi sempre fatto,se il denaro di Berlusconi,potesse essere invece una garanzia per noi.
Infatti e questo lo so per certo, da fatti di cronaca locale,c'è gente che si corrompe per due spiccioli.

Anonimo ha detto...

Grande Veneziani!

Non male la provocazione, certo avremmo un parlamento dimezzato ma almeno ci sgraveremmo un po' dal mantenere gli sperperi dei Palazzi.

Sul tema sai che sono perfettamente d'accordo con te: certamente a chi è assetato non affiderei in custodia la mia unica razione d'acqua.
Specie se questi un avversario (o sarebbe meglio nemico?)

Un bacione

Anonimo ha detto...

"a chi è assetato non affiderei in custodia la mia unica razione d'acqua"

Ma votando berlusconi nel 1994 è esattamente ciò che hai fatto! Ti sei dmenticata la mole di (1) debiti e (2) processi che si portava dietro il Cav. all'epoca? Domanda: quanti debiti e processi ha ancora addosso? Risposta: debiti zero e processi QUASI ZERO.

La provocazione va bene, ma implicherebbe che al governo possano andare solo i ricchi, un bel risultato davvero!

Sandrino

Massimo ha detto...

1) altra bufala
2) mera persecuzione come si è poi visto.

La provocazione ci sta tutta, perchè è più probabile che rubi uno che ha bisogno di sistemare la famiglia, di uno per il quale il reddito dalla politica è nettamente inferiore a quello della sua professione :-D