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23 gennaio 2011

Magistrati soggetti alla legge o viceversa ?

Avevo pensato di scrivere che, anche a me come a Marina Berlusconi, Saviano non piace (eufemismo: la parola che mi sale dalla pancia è un'altra, ma imporrebbe il divieto ai minori ...).
Non mi interessa il tema (che ritengo un problema del sud, non mio, soprattutto quando passerà il Federalismo) che quel signore ha sfruttato per arrivare al successo; se fosse veramente un "eroe" non avrebbe bisogno che altre persone – la sua scorta – rischino la vita per lui (perchè i veri eroi non hanno bisogno di protezioni esterne); non mi piace il suo conformismo antiberlusconiano in totale contraddizione con le sue proclamate aspirazioni legalitarie.
Ma su Saviano ha già scritto ottimamente il mio amico Starsandbars e colgo solo l'occasione per auspicare che siano pubblicati i nomi di tutti quegli "intellettuali" che hanno firmato per Battisti, in modo da lanciare una diffusa campagna di boicottaggio, come proposto a Venezia dalla Lega.
Quindi scrivo di una non condivisibile e preoccupante sentenza che trovate commentata da Elly .
Per quanto possa non condividerne completamente l'impostazione (più che datata, superata ed arcaica) sono rimasto alla costituzione (nata dalla resistenza ...bla ... bla ...bla ...) dove persino in quell'orgia di retorica, l'articolo 101, al secondo comma, recita: i giudici sono soggetti soltanto alla legge.
Pur non condividendo quel "soltanto", perchè ritengo la Sovranità Popolare superiore alle singole leggi, credo sia unanime l'interpretazione per cui i giudici debbano obbedire alla legge.
E le leggi le formano (art. 70 della medesima costituzione) le camere, cioè il potere politico, cioè i parlamentari eletti dal Popolo.
La sentenza qui richiamata, invece, sembra invertire i termini costituzionali, per subordinare le leggi alla ideologia ed ai sofismi dei giudici (o alcuni di essi).
Se c'è una legge che prevede l'espulsione degli illegali, gli illegali devono essere espulsi.
Poi, se vogliamo discutere, qui in Italia siamo bravissimi nel sostenere tutto e il suo contrario, richiamando norme, precedenti, casistiche o solo usando al meglio il dizionario della lingua italiana che ci consentirebbe di parlare per ore senza dire nulla ma anche senza ripeterci.
E adesso è arrivata anche l'unione sovietica europea con la sua legislazione massificante che fornisce ampio materiali ai cultori delle chiacchiere.
E' solo un singolo caso, ma sintomatico dello scollamento che c'è tra chi dovrebbe garantire la giustizia in Italia e il Popolo che vorrebbe, con metodi molto più spicci che non quelli paludati e parrucconi che si trovano nei tribunali, sbattere fuori gli illegali dalla nostra terra.
Ma è un caso che possiamo allargare a qualsiasi altra questione che vede un qualsiasi cittadino alle prese con un problema di giustizia.
Una causa condominiale, di successione, un incidente stradale, il ricorso contro una contravvenzione, qualsiasi tema, anche non legato alla politica: quale garanzia possiamo avere che sia applicata la legge e non invece interpretata in base all'ideologia e alle personali convinzioni del giudice ?

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2 commenti:

Le_Barricate ha detto...

Prima o poi scriverò di Saviano, e trovo ottima la tua definizione sul personagio: conformista antiberlusconiano.
All'inizio sembrava essere uno scrittore coraggioso.
Adesso molti da destra, ma anche da sinistra si stanno chiedendo se invece non sia soltanto un quaquaraqua consegnatosi armi e bagagli ad una sinistra come lui senza cervello, nè principi..
Saviano è un semplice bluff, come la Boccassini e tutti i loro compagni, che possono incantare soltanto giornali come l'Unità e la sua direttrice che non ha un briciolo di onestà intellettuale, ma soprattutto non sa neppure che cosa sia l'onestà intellettuale..

Nessie ha detto...

Se a Marina Berlusconi non piace Saviano - sciò! pussa via! - che impari a liberarsene, e non solo a far soldi con la sua robaccia. Di bravi e veri scrittori, e non di fenomeni mediatici ce ne sono tanti. E magari restano impubblicati e non passano agli onori della cronaca né dei media.
Questo vale anche per Busi.
E basta, perbacco, usare sempre le solite logiche commerciali per poi farsi sputare addosso da chi mangia nel tuo piatto!