Quali sono i beni essenziali, fondamentali di una persona ?
Casa e lavoro.
Il famoso “vitto e alloggio” delle vacanze, ma anche dei rimborsi aziendali.
Sul lavoro, un lavoro buono e vero, abbiamo già scritto.
Sulla casa la sinistra si dimostra, ancora una volta, biecamente punitiva nei confronti di chi ce l’ha: e si tratta ormai dell’87% degli Italiani.
L’87% di cittadini che, anche con sacrifici, con mutui onerosi, sono riusciti a coronare il sogno di avere un luogo in cui riposarsi, curare i propri affetti, gli hobbies e, anche, la propria salute fisica e psichica.
Anche a questi Italiani, certo non Paperoni, la sinistra vorrebbe chiedere l’obolo per le foraggiare consorterie e clientele, sotto forma di tasse sulla prima casa di abitazione.
E non dicano che non è vero, perché, come abbiamo già visto la rivalutazione sugli estimi catastali (che ha portato all’aumento dell’Ici e dell’Irpef sulla casa) è del 1997: Prodi presidente del consiglio.
In pratica la sinistra, anche su un bene primario, è il partito delle tasse, è il partito dell’esproprio.
In ciò mostrando il suo vero limite sociale: il livore verso la proprietà privata.
Al termine dell’ultimo dibattito televisivo con Prodi, il Presidente Silvio Berlusconi ha lanciato due sassi nello stagno.
Uno, la riduzione al 12,5 % della tassazione sui conti correnti, è passato inosservato, perché il secondo è più di un sasso, ma un macigno che rischia di far affondare la bagnarola di Prodi e della sinistra: l’abolizione dell’Ici sulla prima casa di abitazione.
Sono subito cominciati i fuochi di sbarramento di chi vede sempre più a rischio i comodi privilegi, pagati da tutti noi, perché basati sul trasferimento di risorse dalle casse dello stato ai vari rivoli delel sovvenzioni e delle clientele improduttive.
Ma la proposta ha un grandissimo pregio.
Materiale: perché è un risparmio che non compromette il bilancio dello stato (poco più di due miliardi di euro) e neppure dei comuni sani (il 23% del bilancio comunale ampiamente assorbibile da una maggiore economia e produttività dei servizi e degli uffici comunali anche nella famosa lotta all’evasione).
Ma soprattutto ha un grandissimo pregio sotto il profilo etico, perché è la più grande affermazione della sacralità della proprietà privata e una decisa accelerazione sulla strada della uscita dello stato dalla nostra vita.
Uno stato che sia sempre più esterno, sussidiario e garante terzo e indipendente dei rapporti economici e sociali.
Uno stato leggero, che costa meno e che dà di più, più efficienza, più tutela, più sicurezza, sopprimendo clientele e sovvenzioni a fondo perduto.
Riassumiamo ?
Casa e lavoro.
Il famoso “vitto e alloggio” delle vacanze, ma anche dei rimborsi aziendali.
Sul lavoro, un lavoro buono e vero, abbiamo già scritto.
Sulla casa la sinistra si dimostra, ancora una volta, biecamente punitiva nei confronti di chi ce l’ha: e si tratta ormai dell’87% degli Italiani.
L’87% di cittadini che, anche con sacrifici, con mutui onerosi, sono riusciti a coronare il sogno di avere un luogo in cui riposarsi, curare i propri affetti, gli hobbies e, anche, la propria salute fisica e psichica.
Anche a questi Italiani, certo non Paperoni, la sinistra vorrebbe chiedere l’obolo per le foraggiare consorterie e clientele, sotto forma di tasse sulla prima casa di abitazione.
E non dicano che non è vero, perché, come abbiamo già visto la rivalutazione sugli estimi catastali (che ha portato all’aumento dell’Ici e dell’Irpef sulla casa) è del 1997: Prodi presidente del consiglio.
In pratica la sinistra, anche su un bene primario, è il partito delle tasse, è il partito dell’esproprio.
In ciò mostrando il suo vero limite sociale: il livore verso la proprietà privata.
Al termine dell’ultimo dibattito televisivo con Prodi, il Presidente Silvio Berlusconi ha lanciato due sassi nello stagno.
Uno, la riduzione al 12,5 % della tassazione sui conti correnti, è passato inosservato, perché il secondo è più di un sasso, ma un macigno che rischia di far affondare la bagnarola di Prodi e della sinistra: l’abolizione dell’Ici sulla prima casa di abitazione.
Sono subito cominciati i fuochi di sbarramento di chi vede sempre più a rischio i comodi privilegi, pagati da tutti noi, perché basati sul trasferimento di risorse dalle casse dello stato ai vari rivoli delel sovvenzioni e delle clientele improduttive.
Ma la proposta ha un grandissimo pregio.
Materiale: perché è un risparmio che non compromette il bilancio dello stato (poco più di due miliardi di euro) e neppure dei comuni sani (il 23% del bilancio comunale ampiamente assorbibile da una maggiore economia e produttività dei servizi e degli uffici comunali anche nella famosa lotta all’evasione).
Ma soprattutto ha un grandissimo pregio sotto il profilo etico, perché è la più grande affermazione della sacralità della proprietà privata e una decisa accelerazione sulla strada della uscita dello stato dalla nostra vita.
Uno stato che sia sempre più esterno, sussidiario e garante terzo e indipendente dei rapporti economici e sociali.
Uno stato leggero, che costa meno e che dà di più, più efficienza, più tutela, più sicurezza, sopprimendo clientele e sovvenzioni a fondo perduto.
Riassumiamo ?
La sinistra di Prodi considera la casa un bene incidentalmente del cittadino e da penalizzare con le tasse (rivalutazione degli estimi) fino a diventare una sorta di sgradito e scomodo comproprietario, avendo della proprietà solo i benefici (il reddito) ma non gli oneri (le spese).
Il Centro Destra di Berlusconi invece considerano la proprietà un bene inalienabile, da tutelare e da garantire ai cittadini.
Il Centro Destra di Berlusconi invece considerano la proprietà un bene inalienabile, da tutelare e da garantire ai cittadini.
Soprattutto quando questo bene è fondamentale, come la casa, che il Centro Destra e Berlusconi non vogliono gravare di imposizioni odiose come l’Ici sulla prima casa di abitazione.
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