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19 aprile 2006

Tempesta su Washington


Lunedì 17 aprile sera, Sky Cinema Universal ha trasmesso un’altra pietra miliare della cinematografia: Tempesta su Washington, di Otto Preminger, con Henry Fonda, Charles Laughton, Peter Lawford e altri attori di spessore della vecchia scuola americana.
Il film è del 1962 ed è in bianco e nero e questo, a mio avviso, contribuisce ad arricchirne il fascino.
Henry Fonda è un professore universitario che il presidente degli Stati Uniti, gravemente ammalato, designa quale Segretario di Stato.
Si accende subito una dura opposizione in Senato per i sospetti sui trascorsi comunisti del personaggio interpretato da Fonda.
Si arriva, dopo una trama ancora oggi credibile e avvincente, al voto finale.
47 pari, decide il voto del Vicepresidente degli Stati Uniti che dovrebbe avallare la scelta del suo “principale”.
Ma al momento della proclamazione, entrano alcuni uomini e consegnano un biglietto al Vicepresidente che decide di non votare a favore, bocciando quindi la nomina di Fonda.
Al leader della maggioranza, stupito, comunica che il Presidente è morto e che lui preferisce “scegliersi da solo il Segretario di Stato”.
Quando si dice “coincidenza”.
In Italia ci sono appena state elezioni che hanno sancito come il paese sia diviso al 50%.
Ciampi è un presidente in uscita.
Vorrebbe Prodi, che ama farsi chiamare “professore”, suo antico sodale e con il quale condivide la responsabilità di irap, eurotassa ed ingresso nell’euro.
Ma sarà il suo successore a designare il capo del governo.
Ogni giorno che passa Prodi si agita come una falena impazzita alla luce di una lampadina.
Ogni giorno che passa il Caimano stringe la sua morsa.
Come finirà ?
Finirà come nel film, quando un Fonda in odor di comunismo è stato rispedito ad insegnare all’università ?
Oppure, visto che saremmo sull’orlo del baratro, il successore di Ciampi ci farà fare quel passo avanti preconizzato dal Financial Times designando Prodi, che ha imbarcato i comunisti nella sua coalizione ?
E mentre scrivevo mi è venuto in mente un altro film del passato, un altro “cult”, almeno per gli appassionati del cinema di fantascienza: “Quando i mondi si scontrano” che potremmo attualizzare con “Quando le Italie si scontrano”.
La trama e la sua conclusione le lascio ad una rapida ricerca in internet …


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2 commenti:

Otimaster ha detto...

Anch'io adoro i vecchi film in bianco e nero, sopratutto d'inverno quando il tempo è brutto, del resto cosa ci si può aspettare da un conservatore.
Tempesta su Washington l'ho visto qualche anno fa quando mai avrei immaginato un esito elettorale come quello appena avvenuto, ci rifletterò sopra anche se penso che quello che dovrebbe farlo più di tutti è Prodi.

Massimo ha detto...

Perchè, secondo te, Prodi riflette ? :-D