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No alla deriva

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18 aprile 2006

Secessione all'italiana


In un paese normale, un risultato come quello del 9 e 10 aprile scorso, avrebbe indotto alla prudenza prima di proclamazioni di vittoria.
In un paese normale, si sarebbero attesi i risultati definitivi, con tanto di timbro finale.
In un paese normale si sarebbe provveduto a verificare, anche oltre la semplice lettera della legge scritta, tutte le schede dubbie.
In un paese normale un simile risultato, una volta confermato, avrebbe imposto una assunzione di responsabilità non potendo certo pretendere che metà nazione governasse contro l’altra metà.
In un paese normale, non in Italia, dove una sinistra frastornata dal brusco risveglio dopo il sonno di gloria indotto da sondaggi domestici, “doveva” per forza vincere.
Così abbiamo visto un bolso settantenne capace più di borbottii da “nonno Venanzio” che di parlare in pubblico, proclamarsi vincitore e reclamare tale riconoscimento.
E abbiamo visto il segretario del secondo partito italiano leggere il bollettino di “vittoria” come se si trattasse del suo necrologio.
Ancora una volta l’odio ideologico e personale fa aggio su quella che dovrebbe essere la naturale saggezza di chi pretende di governare.
Se poi aggiungiamo le esternazioni dei Pecoraro e dei Diliberto appena si profila il ribaltamento dei risultati provvisori (il primo chiama nelle piazze in occasione del 25 aprile, il secondo sente addirittura odore di golpe come un cane da salotto "sente" odore di tartufo) allora abbiamo il quadro completo della impossibilità di parlare di una “nazione”.
Si andrà a nuove elezioni, al più tardi nella primavera del 2007, perché non c’è una maggioranza solida.
Non c’è se verranno timbrati - senza verifiche delle schede nulle e interpretando la legge a favore della sinistra - i risultati provvisori, non c’è se verranno controllate le schede con il logico ribaltamento dei risultati provvisori.
E non è ipotizzabile un governo che metta assieme il diavolo e l’acqua santa, tante e tali sono le differenze, profonde differenze, che separano le due Italie.
Siamo divisi sulla politica estera, dove il Centro Destra è Atlantico e Occidentale, mentre la sinistra è terzomondista.
Siamo divisi in economia dove il Centro Destra è per la libertà di mercato e la proprietà privata mentre la sinistra è per il dirigismo e la statalizzazione.
Siamo divisi sul ruolo del pubblico, dove la sinistra è per le tasse sui risparmi e sulle case, mentre il Centro Destra è per ridurre tasse e presenza dello stato al livello più basso possibile.
Siamo divisi in campo sociale, dove il Centro Destra ritiene si debba mettere tutti nella condizione di crescere in base ai propri meriti, mentre la sinistra ha sposato l’assistenzialismo e il clientelismo.
Siamo divisi nel più generale approccio alla vita.
Ottimisti e sorridenti al Centro Destra, livorosi e perennemente accigliati a sinistra.
Ma chi riesce a mettere assieme queste due Italie ?
E, soprattutto, anche andando nuovamente alle urne, quand’anche una delle due parti riuscisse a prevalere in seggi con maggior margine: è giusto che metà Italia subisca le scelte dell’altra metà ?
Non sarebbe il caso di pensare, anzi di ripensare alle ragioni per cui nasce uno “stato” ?
Certo, insistere su un medesimo territorio.
Certo, un passato comune (ed è tutto da vedere quanto sia “comune” il passato recente di questo paese).
Ma, soprattutto, Valori e Ideali fondanti che siano condivisi: ma dove sono ?
Tra il Centro Destra e la sinistra il solco è profondo e lo si può verificare in ogni scritto degli uni e degli altri.
Dodici anni di menzogne e di demonizzazioni contro il Leader del Centro Destra hanno portato a questa situazione, ben difficilmente sanabile.
Non sarebbe allora più logico che, consensualmente, pacificamente, ognuno avesse il governo che desidera ?
Non sarebbe più logico pensare a come rescindere il contratto che ci lega in uno stato unitario, per crearne due, non in base a criteri geografici, ma in base ai Valori ed agli Ideali di cui ognuno è portatore ?
Perché, ad ogni elezione, dobbiamo leggere i proclami di chi “minaccia” di espatriare se vincesse la parte avversa ?
Perché dobbiamo (mal)sopportarci reciprocamente con leggi e provvedimenti che, a seconda di chi li emana, ripugnano profondamente alle nostre coscienze o ci sembrano talmente giusti da essere la soluzione dei problemi ?
Prendiamo atto: l’Italia non è più “una”, ma almeno “due”.
La sinistra si tenga Prodi premier e un parlamento con Luxuria, Caruso, Diliberto, Bertinotti, Grillini, Pecoraro, D’alema, Fassino, Bindi e compagnia cantando.
Si tenga le loro tasse, il loro dirigismo, il loro pauperismo terzomondista, i loro pacifinti e le loro depravazioni morali.
A noi Berlusconi con Fini, Casini, Bossi, Castelli, Calderoli, Mussolini, anche Follini, ma con poche tasse, più libertà individuale, più merito, saldamente alleati con gli Stati Uniti, atlantici e occidentali, con le nostre radici Romane e Cristiane, con i nostri Valori morali ancorati alla famiglia naturale.
E vissero tutti felici e contenti (scommetto più noi di loro … ).
E se cominciassimo a rifletterci sopra ?


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13 commenti:

Lo PseudoSauro ha detto...

Lo sai che io sono per le cose semplici... in democrazia si attende che l'organo competente emetta il suo verdetto: si' o no? Se la quasi totalita' della stampa fa affermazioni sulla base di un'asserzione di parte si puo' dire di essere ancora in democrazia? Se alcuni governi di paesi stranieri si congratulano con il "vincitore" e' o non e' violazione di sovranita'? Per me e' un colpo di stato con tutti i crismi, solo che non se ne accorge nessuno e manca quasi del tutto il pluralismo per poterlo denunciare.

Otimaster ha detto...

Non vedo dove ci sia disacordo fra di noi salvo sul giudizio nei confronti di una persone, condivido in toto il post, peccato che è difficile seguire la strada che indichi visto che non solo l'Italia è divisa ma anche molte regioni lo sono.
Ciao

Anonimo ha detto...

Ci sono argomenti, come le radici cristiane e la vita (aborto, cellule staminali, ecc) che abbiamo in comune anche con ALCUNI partiti di centro sinistra, come la Margherita e l'Udeur. Speriamo che queste analogie possano servire a cementare un po' il governo.

Anonimo ha detto...

aldilà del post (devo dire condivisibile) è quell'uso del 'fa aggio' che trovo degno di nota...
Mons...per queste perle ti bacerei....:-)))

Massimo ha detto...

In tutta sincerità pensavo di leggere reazioni forti contro una simile prospettiva, invece vedo che, a parte un encomiabile ottimismo di Ago86, si guardi al "come" si potrebbe realizzare questa secessione, segno che ne abbiamo le scatole piene, tutti, di confrontarci con chi sa solo odiare.
Vedrò di tornare sull'argomento, quando la situazione sarà chiarita e magari avremo persino un governo che mi auguro non sia di grande coalizione... :-D

Inyqua: passerò all'incasso ... :-)))

Anonimo ha detto...

Il mio non era certo ottimismo per la durata del governo Prodi (che spero venga rovesciato proprio da chi ho citato), ma di evitare divisioni per partito preso, anche in sinistra QUALCUNO non è da buttare, e speriamo che questo qualcuno cominci a ragionare meglio di quanto ha fatto fin ora.

Sul come realizzare la secessione, ho intenzione di occupare il municipio della mia città, dopo aver fatto saltare in aria il parlamento (eehhh, Guy Fawkes...), of course.

Anonimo ha detto...

ciao, mi piace questo pezzo, lo posto in shockvillage, linkandolo ovviamente. Ciao Lisistrata

Massimo ha detto...

Ago, ho parlato di secessione "consensuale e pacifica" :-)
Scherzi a parte, l'ottimismo che ti attribuisco è proprio quello di poter pensare di sedersi ad un tavolo con chi ha preferito l'alleanza con i Caruso, i Grillini e i Guadagno a quella con chi dovrebbe avere idee più vicine alle sue.
E questo mi dice che quel che simili figuri dicono non corrisponda al loro reale sentimento.

Ciao Lisistrata. Ti scriverò presto. ;-)

Anonimo ha detto...

Italie diverse, appunto, (io non voglio essere governata da Luxuria, Caruso &C.), ma se fosse di buon auspicio per il referendum sulla devolution?
:-D

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Ago86,credi che si possa discutere con gente come Renzo Lusetti della Margherita che è dal giorno delle elezioni che rende pubblico il suo odio verso la CdL in televisione?
Niente inciuci, NON PORGIAMO L'ALTRA GUANCIA !

PS : sono Vandeaitaliana, Stars è l'altro Nick.

Anonimo ha detto...

"Ottimisti e sorridenti al Centro Destra, livorosi e perennemente accigliati a sinistra"

in questi giorni mi sembra proprio il contrario.

Anonimo ha detto...

In tutta sincerita' la mia era una pia speranza, non mi aspettavo concretamente si potesse realizzare. D'altronde, in fin dei conti era logico: se proprio volevano dialogare i partiti non sarebbero stati cosi' divisi.

Massimo ha detto...

L'importante è cominciare a pensare a nuove forme di aggregazione statuale, basate sui Valori e non più solo sul'elemento territoriale.
Poi ci sta tutto in discussione.
Anche perchè quando l'eventuale governicchio Prodi sarà crollato, saremo punto e a capo.