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10 aprile 2006

Le riforme di Berlusconi o le tasse di Prodi?


Ancora poche ore e i seggi saranno chiusi, i giochi saranno fatti.
Se ancora qualcuno dovesse essere incerto se andare a votare e cosa votare sappia che anche il suo voto potrà rinnovare il patto degli Italiani con la prosperità e la libertà, con la capacità e l’affidabilità, con la coerenza e la civiltà.
Chi pensasse “tanto il mio voto non serve” si assumerebbe la gravissima responsabilità di non poter accampare alcun diritto di mugugno se la sinistra vincesse e cominciasse a fare le uniche cosa che sa fare: opprimere, depredare i risparmi dei cittadini per dirottarli verso le clientele e le consorterie amiche, imbavagliare l’ Italia e gli Italiani, soffocandoci con una cappa di conformismo e di dirigismo statalista e sprecone, con l’unico risultato di scaricare le nostre incapacità sulle generazioni future.
La scelta è tra il navigare in mare aperto, fiduciosi delle nostre capacità o limitarci a bagnare i piedi nell’acqua del porto.
La scelta è tra vivere e sopravvivere, tra la grande impresa e il piccolo cabotaggio, tra l’essere vitali e l’essere degli zombi che si trascinano giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Si scontrano due filosofie di vita.
Una, quella della sinistra, ripropone il fallimentare approccio dirigista, di marca sovietica (infatti la grande maggioranza di quella coalizione è composta da comunisti, ex, neo, post che dir si voglia, sono sempre comunisti non pentiti ).
Una sinistra che guarda al passato, ad un assistenzialismo fondato sulle tasse e sull’esproprio, sull’intromissione e sul controllo delle vite altrui, sulla mortificazione del merito e delle capacità, per premiare la mediocrità e il grigiore: non a caso il leader è un Prodi smorto e incolore.
L’altra filosofia, quella che è sempre più caratterizzante il Centro Destra è quella della libertà, dell’impresa, dell’individuo, del merito: non a caso il leader è un brillante imprenditore di grande successo, Silvio Berlusconi.
Una filosofia che guarda al futuro perchè non si può continuare a basarsi su tasse e nel caricare gli errori sulle generazioni a venire.
Il passato rappresentato dalla sinistra, il passato dei garantiti, delle clientele e dei privilegiati, contro il futuro rappresentato dal Centro Destra, il futuro di chi produce, di chi rischia, della meritocrazia.
La scelta è tra le riforme di Berlusconi e del Centro Destra e le tasse di Prodi e della sinistra.
Ancora poche ore e chi avrà votato per il Centro Destra potrà orgogliosamente dire: io c’era.


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1 commento:

Eleonora ha detto...

Le riforme di Berlusconi, è ovvio. ^_*