La rilettura dei classici offre spunti interessanti anche per l’attualità politica.
Ecco, infatti, un “must” delle antologie di Letteratura Italiana (almeno quando frequentavo io il ginnasio-liceo classico …): Giuseppe Giusti e “Il re travicello”.
Una satira dei primi anni quaranta del XIX secolo, che metteva alla berlina qualche regnante del tempo, che molti individuarono nel Granduca di Toscana Leopoldo II, anche se il Giusti ha sempre negato di riferirsi ad un personaggio specifico.
In considerazione di quel che accade oggi nella politica italiana dobbiamo però pensare che il Giusti avesse la capacità di guardare nel futuro, perché alcuni versi sembrano tagliati su misura per Romano Prodi.
Ecco, infatti, un “must” delle antologie di Letteratura Italiana (almeno quando frequentavo io il ginnasio-liceo classico …): Giuseppe Giusti e “Il re travicello”.
Una satira dei primi anni quaranta del XIX secolo, che metteva alla berlina qualche regnante del tempo, che molti individuarono nel Granduca di Toscana Leopoldo II, anche se il Giusti ha sempre negato di riferirsi ad un personaggio specifico.
In considerazione di quel che accade oggi nella politica italiana dobbiamo però pensare che il Giusti avesse la capacità di guardare nel futuro, perché alcuni versi sembrano tagliati su misura per Romano Prodi.
Il re travicello
Al Re Travicello
Piovuto ai ranocchi,
mi levo il cappello
e piego i ginocchi;
lo predico anch’io
cascato da Dio:
ho comodo, ho bello
un Re Travicello!
Calò nel suo regno
Con molto fracasso:
le teste di legno
fan sempre del chiasso;
ma subito tacque,
e al sommo dell’acque
rimase un corbello
il Re Travicello.
Da tutto il pantano
Veduto quel coso,
"E’ questo il Sovrano
"così rumoroso?
(s’udì gracidare)
"Per farsi fischiare
"fa tanto bordello
"un Re Travicello?
"Un tronco piallato
"avrà la corona?
"o Giove ha sbagliato,
"oppur ci minchiona;
"sia dato lo sfratto
"al Re mentecatto,
"si mandi in appello
"il Re Travicello".
Tacete, tacete;
lasciate il reame,
o bestie che siete,
a un Re di legname.
Non tira a pelare,
vi lascia cantare,
non apre macello
un Re Travicello.
Là là per la reggia
Dal vento portato,
tentenna, galleggia;
è mai dello Stato
non pesca nel fondo:
che scienza di mondo!
Che Re di cervello
È un re Travicello!
Se a caso s’adopra
D’intingere il capo,
vedete? di sopra
lo porta daccapo
la sua leggerezza.
Chiamatelo Altezza,
ché torna a capello
è un Re Travicello.
Volete il serpente
che il sonno vi scuota?
Dormite contente
Costì nella mota,
o bestie impotenti:
per chi non ha denti
è fatto a pennello
un Re Travicello!
Un popolo pieno
Di tante fortune
Può farne di meno
Nel senso comune.
Che popolo ammodo,
che principe sodo,
che santo modello
un Re Travicello!
6 commenti:
E poi è utile, può fornire calore ed energia riciclabile.
I nostri invece si autoriciclano continuamente, assorbono energia anziche fornirnirla, e quanto ad utilità è meglio lasciar perdere
E bravo, Massimo.
Fai come Fede?
Ma dove le vai a scovare certe foto?
Era il poeta preferito di mio suocero.
L'ho letta in presenza di sua figlia: è piaciuta anche a lei.
Il personaggio è ben inquadrato!
Monica: speriamo rimanga a studiare, Vicenza mi è troppo cara per vederla preda di quegli zamponi.
Pippo: il legno marcio non serve nuppure a quello :-)
Marshall: l'unico imbarazzo nelle foto di Prodi e la scelta ... :-)
Un bel richiamo agli studi del passato.
Credo che per Prodi, però, sia anche troppo onore dedicargli il Re Travicello ... magari sarebbe più appropriato per questa maggioranza dedicare "La fattoria degli animali" di Orwell
La fattoria degli animali ... se non sbaglio erano i maiali a comandare ... ;-)
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