Adesso che stanno arrivando le prime buste paga del dopo restaurazione delle tasse operata dalla sinistra, anche a sinistra qualcuno comincia a porsi delle domande.
E siamo appena all’inizio.
Infatti nelle buste paga di questi giorni ci sono solo gli aumenti delle irpef comunali e regionali derivanti dal passaggio dal sistema delle deduzioni a quello delle detrazioni.
Probabilmente entro oggi molti comuni e regioni decideranno di aumentare anche la percentuale, per cui a febbraio la busta paga potrebe essere ancor più ridotta.
Se nel 2005, quando fu posto in atto il terzo modulo della riduzione delle tasse dal Governo Berlusconi, la sinistra ironizzò sul fatto che il guadagno si concretizzasse in media in 40 euro al mese, un caffè al giorno, adesso, e solo per i redditi più bassi, il guadagno è intorno ai 19 euro al mese : meno di un caffè ogni tre giorni.
Naturalmente i “ricchi” (cioè, secondo la sinistra, tutti coloro che guadagnano più di 20000 euro all’anno) non hanno neppure quello, anzi devono restituire i caffè bevuti grazie a Berlusconi.
Il tutto senza contare l’aumento annunciato dell’Ici a seguito della revisione degli estimi che, dai primi conteggi della Confedilizia, sarà una bastonata non indifferente per molti.
Ma l’inutile rapacità del fisco va a braccetto con una costante politica tesa a ridurre gli spazi di libertà dei singoli cittadini, a conferma che sinistra e libertà sono termini inconciliabili e incompatibili, giacchè la prima non ha alcuna conoscenza di cosa sia la seconda.
E questo non solo in relazione all’ovvio fatto che, mettendoci ripetutamente le mani in tasca la sinistra, con le sue gabelle e i suoi balzelli, ci sottrae denaro nostro, che potremmo spendere come ci piace e che, invece, spenderà la sinistra per le sue clientele, ma anche con la burocraticizzazione dello stato.
Nuove “authority”, incremento di quelle (anche troppe) già esistenti.
Mastella che richiede altri soldi per la magistratura (forse per pagare i processi che vuole istruire contro la libertà di pensiero ?).
Previsione di “aiuti” agli immigrati che la sinistra induce a venire in Italia con una politica dissennata dell’accoglimento e del ricongiungimento familiare.
Normative allo studio (pacs) che creeranno nuovi oneri previdenziali, aumentando, senza che esista alcun vincolo degno di tutela giuridica, la platea di chi pretenderà pensioni di reversibilità.
Altre normative, mascherate da “educazione alla salute”, che pensano di penalizzare i troppo magri e i troppo grassi e che da un lato liberalizzano la droga e dall’altro creano nuovi oneri pubblici per la cura e l’assistenza dei drogati.
Il concetto di “sussidiarietà” dello stato rispetto all’iniziativa privata, concetto che è alla base di uno stato moderno ed efficiente, senza inutili costi e che realizza il massimo di libertà per i propri cittadini, con il minimo di interventismo statale, viene così accantonato, probabilmente perché a sinistra non lo capiscono e non lo capiranno mai.
La volontà di regolare ogni aspetto della nostra esistenza, di propinarci solo le trasmissioni che passano al vaglio del soviet comunista, di dirci persino quello che dobbiamo pensare (pena la galera) mostra come le tasse che ci sottraggono la immediata libertà di spendere come meglio preferiamo i nostri soldi, servano anche ad alimentare una burocrazia e una invadenza statalista che soffoca ogni iniziativa.
Saremo tutti meno liberi e più poveri.
E siamo appena all’inizio.
Infatti nelle buste paga di questi giorni ci sono solo gli aumenti delle irpef comunali e regionali derivanti dal passaggio dal sistema delle deduzioni a quello delle detrazioni.
Probabilmente entro oggi molti comuni e regioni decideranno di aumentare anche la percentuale, per cui a febbraio la busta paga potrebe essere ancor più ridotta.
Se nel 2005, quando fu posto in atto il terzo modulo della riduzione delle tasse dal Governo Berlusconi, la sinistra ironizzò sul fatto che il guadagno si concretizzasse in media in 40 euro al mese, un caffè al giorno, adesso, e solo per i redditi più bassi, il guadagno è intorno ai 19 euro al mese : meno di un caffè ogni tre giorni.
Naturalmente i “ricchi” (cioè, secondo la sinistra, tutti coloro che guadagnano più di 20000 euro all’anno) non hanno neppure quello, anzi devono restituire i caffè bevuti grazie a Berlusconi.
Il tutto senza contare l’aumento annunciato dell’Ici a seguito della revisione degli estimi che, dai primi conteggi della Confedilizia, sarà una bastonata non indifferente per molti.
Ma l’inutile rapacità del fisco va a braccetto con una costante politica tesa a ridurre gli spazi di libertà dei singoli cittadini, a conferma che sinistra e libertà sono termini inconciliabili e incompatibili, giacchè la prima non ha alcuna conoscenza di cosa sia la seconda.
E questo non solo in relazione all’ovvio fatto che, mettendoci ripetutamente le mani in tasca la sinistra, con le sue gabelle e i suoi balzelli, ci sottrae denaro nostro, che potremmo spendere come ci piace e che, invece, spenderà la sinistra per le sue clientele, ma anche con la burocraticizzazione dello stato.
Nuove “authority”, incremento di quelle (anche troppe) già esistenti.
Mastella che richiede altri soldi per la magistratura (forse per pagare i processi che vuole istruire contro la libertà di pensiero ?).
Previsione di “aiuti” agli immigrati che la sinistra induce a venire in Italia con una politica dissennata dell’accoglimento e del ricongiungimento familiare.
Normative allo studio (pacs) che creeranno nuovi oneri previdenziali, aumentando, senza che esista alcun vincolo degno di tutela giuridica, la platea di chi pretenderà pensioni di reversibilità.
Altre normative, mascherate da “educazione alla salute”, che pensano di penalizzare i troppo magri e i troppo grassi e che da un lato liberalizzano la droga e dall’altro creano nuovi oneri pubblici per la cura e l’assistenza dei drogati.
Il concetto di “sussidiarietà” dello stato rispetto all’iniziativa privata, concetto che è alla base di uno stato moderno ed efficiente, senza inutili costi e che realizza il massimo di libertà per i propri cittadini, con il minimo di interventismo statale, viene così accantonato, probabilmente perché a sinistra non lo capiscono e non lo capiranno mai.
La volontà di regolare ogni aspetto della nostra esistenza, di propinarci solo le trasmissioni che passano al vaglio del soviet comunista, di dirci persino quello che dobbiamo pensare (pena la galera) mostra come le tasse che ci sottraggono la immediata libertà di spendere come meglio preferiamo i nostri soldi, servano anche ad alimentare una burocrazia e una invadenza statalista che soffoca ogni iniziativa.
Saremo tutti meno liberi e più poveri.
Esattamente come è nelle (non tanto) segrete speranze della sinistra che ci vorrebbe sudditi e non cittadini.
3 commenti:
Azz! che telepatia! commentando il post di Monica prima di venirti a leggere ho detto anch'io che siamo sudditi e non cittadini!
Sacrificati al Moloch (lo Stato).
E il c**lione vota...
Beh, Monica, mi hai fornito l'assist (e dire che sei virtussina :-) perchè, prima che sia legge e finchè possiamo dirlo, la coppia omo a me non fa orrore, fa proprio SCHIFO! ;-)
Complimenti! Sottoscrivo il post al 100% (a parte la critica alla libertà di droga, ma sono quisquilie). Non ho altro da aggiungere. Tranne che anche a me la coppia omo fa SCHIFO!
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