Sono cresciuto con Carosello.
Praticamente siamo coetanei: io nato il 31 dicembre 1956, lui che apparve il 3 febbraio 1957, chiudendo i battenti il 1° gennaio 1977, negli anni di piombio, quando la furia iconoclasta della sinistra (quella di ieri, come quella di oggi) era (ed è) votata alla distruzione del bello e alla disgregazione della nostra società.
Sono quindi nato e cresciuto con quella trasmissione che oggi compie 50 anni e anche se è da 30 che non è più prodotta, rimane come un simbolo generazionale: io c’era (per fortuna).
Il 17 agosto 2005 avevo già, senza bisogno di alcuna ricorrenza, scritto su quello che è stato lo spartiacque per una intera generazione, tra il momento del divertimento e quello del riposo notturno.
E la conquista era restare alzati anche dopo Carosello: segno di acquisita “maturità”, riconosciuta dalla Autorità Suprema che allora erano ancora i Genitori.
Non ho la pretesa di ricordare i primi siparietti, anche se li vidi non me li ricordo.
I miei primi ricordi si chiamano Ispettore Rock, Chinamartini “dura minga”, lo Sceriffo Negroni, Robby il robot, il Pianeta Papalla, Gregorio er fusto der Pretorio …
Attori divenuti in seguito autentiche stars del cinema e della televisione e ottimi attori di teatro: questo era Carosello, nei suoi due minuti circa di storia finalizzata alla pubblicità.
Un prodotto autenticamente italiano che appartiene per intero alla genialità dei creativi italiani.
Ognuno di noi ha avuto il “suo” Carosello preferito, l’ambientazione, la gag, il ritornello che più colpiva.
I famosi “tormentoni” non li ha inventati Ezio Greggio, ma Carosello.
Ullallà è una cuccagna !
Per noi resterà sempre legato al panettone Alemagna.
E chissà che fine hanno fatto “i giovani più giovani” (ad occhio e croce devono avere all'incirca l'età di mio padre ...) che bevevano acqua Fiuggi molto prima di Fini …
Qualche pubblicità accattivante c’è ancora oggi, ma dubito che fra 50 anni si ricorderanno le anonime interruzioni di oggi.
La generazione di Carosello si confrontava con “voglie” sane che erano il gelato “che fa gola” e cadeva in estasi per le gambe “omsa” delle teutoniche Kessler, invidiando Don Lurio, immancabile compagno di pubblicità, con la sua pronuncia impossibile (e rimasta tale anche negli anni successivi).
Eravamo una gioventù spensierata e Carosello, forse simbolicamente, è finito nel pieno di quel marasma che combinarono il “sessantotto”, l’ “autunno caldo”, il divorzio, le maggioranze rosse in molte regioni e città, il “compromesso storico”, la “non sfiducia” e l’ “arco costituzionale”.
Quando la televisione venne lottizzata (4 DC, 3 PCI, 1 PSI, 1 PSDI/PRI/PLI e uno bravo) Carosello non aveva più ragion d’essere perché era lo specchio di quei buoni sentimenti e di quella voglia di vivere, produrre, crescere, che l’Italia dell’ “arco costituzionale” non aveva più e che erano (sono) invisi alla sinistra.
Carosello, la TV dei Ragazzi, Non è mai troppo tardi.
Felice di essere cresciuto con loro.
Per chi volesse approfondire, continuerò a linkare le vecchie reclame, ma può anche andare direttamente su You Tube digitando in ricerca “Carosello” e buon divertimento.
Praticamente siamo coetanei: io nato il 31 dicembre 1956, lui che apparve il 3 febbraio 1957, chiudendo i battenti il 1° gennaio 1977, negli anni di piombio, quando la furia iconoclasta della sinistra (quella di ieri, come quella di oggi) era (ed è) votata alla distruzione del bello e alla disgregazione della nostra società.
Sono quindi nato e cresciuto con quella trasmissione che oggi compie 50 anni e anche se è da 30 che non è più prodotta, rimane come un simbolo generazionale: io c’era (per fortuna).
Il 17 agosto 2005 avevo già, senza bisogno di alcuna ricorrenza, scritto su quello che è stato lo spartiacque per una intera generazione, tra il momento del divertimento e quello del riposo notturno.
E la conquista era restare alzati anche dopo Carosello: segno di acquisita “maturità”, riconosciuta dalla Autorità Suprema che allora erano ancora i Genitori.
Non ho la pretesa di ricordare i primi siparietti, anche se li vidi non me li ricordo.
I miei primi ricordi si chiamano Ispettore Rock, Chinamartini “dura minga”, lo Sceriffo Negroni, Robby il robot, il Pianeta Papalla, Gregorio er fusto der Pretorio …
Attori divenuti in seguito autentiche stars del cinema e della televisione e ottimi attori di teatro: questo era Carosello, nei suoi due minuti circa di storia finalizzata alla pubblicità.
Un prodotto autenticamente italiano che appartiene per intero alla genialità dei creativi italiani.
Ognuno di noi ha avuto il “suo” Carosello preferito, l’ambientazione, la gag, il ritornello che più colpiva.
I famosi “tormentoni” non li ha inventati Ezio Greggio, ma Carosello.
Ullallà è una cuccagna !
Per noi resterà sempre legato al panettone Alemagna.
E chissà che fine hanno fatto “i giovani più giovani” (ad occhio e croce devono avere all'incirca l'età di mio padre ...) che bevevano acqua Fiuggi molto prima di Fini …
Qualche pubblicità accattivante c’è ancora oggi, ma dubito che fra 50 anni si ricorderanno le anonime interruzioni di oggi.
La generazione di Carosello si confrontava con “voglie” sane che erano il gelato “che fa gola” e cadeva in estasi per le gambe “omsa” delle teutoniche Kessler, invidiando Don Lurio, immancabile compagno di pubblicità, con la sua pronuncia impossibile (e rimasta tale anche negli anni successivi).
Eravamo una gioventù spensierata e Carosello, forse simbolicamente, è finito nel pieno di quel marasma che combinarono il “sessantotto”, l’ “autunno caldo”, il divorzio, le maggioranze rosse in molte regioni e città, il “compromesso storico”, la “non sfiducia” e l’ “arco costituzionale”.
Quando la televisione venne lottizzata (4 DC, 3 PCI, 1 PSI, 1 PSDI/PRI/PLI e uno bravo) Carosello non aveva più ragion d’essere perché era lo specchio di quei buoni sentimenti e di quella voglia di vivere, produrre, crescere, che l’Italia dell’ “arco costituzionale” non aveva più e che erano (sono) invisi alla sinistra.
Carosello, la TV dei Ragazzi, Non è mai troppo tardi.
Felice di essere cresciuto con loro.
Per chi volesse approfondire, continuerò a linkare le vecchie reclame, ma può anche andare direttamente su You Tube digitando in ricerca “Carosello” e buon divertimento.
8 commenti:
In una giornata come quella odierna, dove l'odio prevale (anche nelle ipocrite dichiarazioni moralisticheggianti della sinistra) un post come questo è un'oasi di benessere.
Ho visto solo gli ultimi sei sette anni ma Carmendsita e il Gigante Buono rimangono per me indimenticabili.
Gradita sorpresa!
Era questo a cui ti riferivi nel commento di ieri: e domani..,altri ricordi.
Una gradita sorpresa imprevista e inaspettata, un altro tuffo (di quelli belli!) nel passato.
In tema di ricorrenze sono un pò una frana: ne sanno qualcosa i miei (pensa alla scenetta: ma papà!pensi solo alla tua auto). Tu, invece, non ne perdi una.
Di quei Caroselli ricordo molto le marche: Pasta del Capitano, con quella bella attrice (chi era? forse, Grazia Maria Spina?); Durban's (altra bellezza).
Ma per quale dentifricio faceva la pubblicità la bellissima Virna Lisi?
E poi le marche di saponette: qui c'era da sbizzarrirsi alla ricerca delle più belle.
E dove lo metti quello della...e la pancia non c'è più! (Olio Sasso). E il sergente Scheridan? E quello dell'...un errore lo fatto anch'io! (Brillantina Linetti).
E le stelle di Negroni (fantastico Ugo Tognazzi).
E Cocco Bill (cos'era..Ovomaltina?).
Ti ho elencato solo quelle che guardavo e apprezzavo di più, ma ce ne sono tante altre che in questo momento non mi vengono alla memoria.
Carosello era lo spartiacque, poi iniziava lo spettacolo clou della serata. E il giovedì, con l'intramontabile Mike, tutti gli altri appuntamenti venivano rinviati.
Qui mi sarei aspettato di leggere un commento sui fatti di Catania. Ma forse hai ragione, oggi ne abbiamo parlato tutti. Io ho un ricordo abbastanza vago di carosello. Simpatiche comunque le scenette di you tube.
Carmencita e JoCondor sono mooolto recenti, sei un ragazzino, Master ! :-)
Giorgia Moll (credo) per la Pasta del Capitano e Virna Lisi per Durban's :-)
Sì, se avessi voluto stare sull'attualità l'argomento era un altro, ma ben sviscerato da tanti valenti bloggers (ivi inclusi i commentatori di oggi).
Così ho seguito il programma .. sui fatti di Catania posso scrivere anche nei prossimi giorni, soprattutto viste alcune reazioni (le scritte di Livorno) ...
Bibodibu, papparapa !
Bibodiiè ! papparappà !
Mamma, voglio anch'io il buco nella pancia !
Non vorrei sbagliare, ma la Lisi (Con quella bocca può dire ciò che vuole)era forse Clorodont!
Pasta del Capitano era il povero Dapporto padre: "E tutt'all'improvviso il coro: Pasta del capitanoooo!
Babbut, Mammut, Figliut !
A ? Aperol !
E l'Ispettore Rock ? Anch'io ho commesso un errore, non ho mai usato Brillantina Linetti !
Dura Minga, con Calindri:"Fino dai tempi dei cari nonnini, China Martini, China Martini !
Ahooo, so' Caio Gregorio, er Guardiano der Pretorio.Far la guardia, nun me piace, c'ho due metri de torace !
Unca Dunka.
Mannaggia la cavallina, me scappa sempre la parolina !
Toto e Tata:Ma io a te ti sparooooo! UAAAAA!!!!!
E Montana:Mezzogiorno di cuoco. Gringoooo!
La Cera Grey, con i Brutos: Nonostante le botte che hai preso, hai sempre un'ottima cera. Sfido, Lei , è Cera grey !
Stasera a Roma e Milano c'è la Lunga Notte di Carosello.
Bei tempi,poi venne Curcio e Tony Negri...
Dimenticavo, da cultore e collezionista di fumetti: ai tempi era uscito pure il giornalino con i maggiori cartoni che erano della Pagot Film.
Ho salvato molto: Topolino, Principe Valiant, Mandrake ed Uomo mascherato. Flash Gordon.Ed altro.
Quelli della Pagot, li ho purtroppo persi...
Stars credo che i più giovani non abbiano idea di quanto significhi per noi Carosello e di quanto abbia significato per una società che cresceva e che era fondamentalmente pulita (magari anche perchè i comunisti erano ben al di fuori delle stanze del potere, ad ogni livello).
Quando è cambiato il sistema ?
Secondo me con Craxi ... :-D
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