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No alla deriva

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Diciamo NO alla deriva

28 febbraio 2007

No alle primarie

Silvio Berlusconi questa volta non mi trova d’accordo.
Leggo che il nostro Capo propone le primarie per la designazione del leader del Centro Destra, dicendo che “è l’unica cosa che copiamo dalla sinistra”.
Ecco, io dalla sinistra ugualmente copierei una unica cosa: l’aggressività contro gli avversari politici, tanto da considerarli autentici nemici.
Ma non le primarie.
Non senza una legge dello stato che le inquadri con regole certe, scrutatori certificati e, soprattutto, con un comportamento impegnativo nei confronti della Coalizione all’interno della quale si vuole esprimere il proprio voto per la scelta del Leader.
Negli Stati Uniti questo è garantito da decenni di serietà politica, quella stessa serietà che i dubbi sull’esito delle votazioni del 9 e 10 aprile 2006 e le certezze sulla pagliacciata del reincarico a Prodi oggi, in Italia è esclusa.
Per evitare, quindi, che votino per il candidato della Coalizione sostenitori di quella opposta, è necessario che le regole siano chiare e impegnative.
E dove possiamo colpire maggiormente gli italiani ?
Non certo nella sottoscrizione di un impegno ideale: la vicenda di Follini dimostra che i patti, anche elettorali, non sono altro che carta straccia per la politica italiana.
Quindi non possiamo che agire sulla leva economica, rendendo particolarmente oneroso l’espletamente del voto alle primarie.
Prevedere quindi, obbligatoriamente, per ambedue le Coalizioni – e questo lo si può ottenere solo con una legge che abbia valore generale – il versamento di una quota molto alta (direi superiore ai 1.000 euro) che renda gli “scherzi” – soprattutto quelli condotti da una pluralità di persone organizzate che potrebbero cambiare l’esito di una votazione – eccessivamente onerosi e che, d’altro canto, impegni economicamente nel sostegno ad una Coalizione, magari anche contemplando la pubblicizzazione dei nomi degli aderenti.
Praticamente una legge impossibile da ottenere e da applicare.
Quindi rimane il mio “no” alle primarie, istituto che in Italia si presta a taroccamenti, ancor più di quanto non vi si possano prestare i verbali degli scrutini elettorali.
Regole blande, praticamente solo un impegno morale di appartenenza alla Coalizione mediante la sottoscrizione su un pezzo di carta, consentirebbero a gruppi organizzati e inquadrati – magari di quelli che “non capisco ma mi adeguo” – di alterare i risultati delle primarie a favore del candidato più gradito alla controparte.
Per parlare fuori dai denti.
Cosa impedirebbe ad un sindacato o ad un partito ben organizzato di mandare i propri militanti a votare Casini anziché Berlusconi ?
Assolutamente nulla.
Così ci ritroveremmo come leader (piccolo, piccolo) il personaggio più gradito alla sinistra.
No, le primarie in Italia sarebbero solo tempo perso.
A meno che non le si voglia fare utilizzando, come corpo elettorale, gli eletti – dalle circoscrizioni al parlamento – dei partiti che compongono la Casa delle Libertà.
Ma invece di pensare alle primarie ed a come organizzarle, non sarebbe meglio programmare una serie di manifestazioni, in almeno tutti i capoluoghi di provincia, su singoli temi, come l’immigrazione, le tasse, la giustizia, le opere pubbliche, la sanità … per illustrare e illustrare ancora e continuare a battere sulle gravissime colpe che la sinistra si è assunta con una politica in conflitto di interessi –coop – con un terzomondismo da operetta che apre l’Italia ad ogni genere di invasione e con una finanziaria da gabellieri medievali ?
E, poi, che bisogno c’è di primarie ?
Il Capo è Berlusconi e non si vede all’orizzonte nessun sostituto che sia in grado di valere e dare di più al Popolo del Centro Destra.
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6 commenti:

Nessie ha detto...

Mons, ti confesso che non ci avevo pensato. Però può essere un'idea, quella del sindacato che manda a votare per Casini. A pensar male si farà peccato, ma ci si azzecca. Berlusconi tiri dritto per la sua strada: il leader è lui senz'ombra di dubbio.

Anonimo ha detto...

Molto orginale la sortita del Cavaliere che come al solito ci stupisce con i sui colpi di scena. Ma sono convinto che le primarie nel centro-destra non ci saranno mai.

Simo ha detto...

Basterebbe far votare chi ha una tessera di partito. Ovviamente del centrodestra.
Non sono poi così favorevole ad istituti americanofili come le primarie, sia chiaro. Dagli USA importiamo solo ca**ate e mai le cose importanti come che chi perde le elezioni non si ripresenta come un cetriolo per 15 anni.
Berlusconi ha vinto, o perso che è la stessa cosa, 2 elezioni su 4. Che se ne stia ad Arcore e faccia spazio a chi vuol tentare la fortuna.
Ciao.

Van der Blogger ha detto...

E se il sindacato manda... manda di brutto...

Ciao Mons

Anonimo ha detto...

Primarie nel cdx ?
Come quelle inutili fatte dalla sinistra ?
Per far che ?

Certo, il rischio infiltrati ci sarebbe, a meno che non siano "blindate" come suggerisce Simone.

Casini un pericolo ? Dubito.
Per l'epoca si sarà già amalgamato nell'Unione...

Massimo ha detto...

Simone, potrei concordare con te se in Italia ci fosse la cultura politica che abbiamo negli Stati Uniti e, allora, potremmo anche fare le primarie.
Nell'Italia che ha visto una decina di governi Andreotti, una mezza dozzina ciascuno per Moro, Rumor, Fanfani (il famoso "rieccolo" di montanelliana memoria) e, ancora prima, un Giolitti che è stato stoppato dai suoi ritorni solo dal Duce, non possiamo certo criticare Berlusconi se, nell'assenza di alternative, continua a rappresentare il Centro Destra meglio di chiunque altro.
A meno che tu non voglia "copiare" gli Stati Uniti che non hanno ripresentato un presidente sconfitto (George Walker Herbert Bush) ma sua figlio Geroge W. ... forse candidi Piersilvio ? ;-)