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17 febbraio 2007

L'offensiva di primavera

Il Presidente George W. Bush ha annunciato che a primavera (fra un mesetto, poco più) le forze della Nato impegnate in Afghanistan, lanceranno una offensiva contro i terroristi ancora asserragliati in alcune zone impervie del paese.
L’annuncio, dato alla vigilia della piazzata antiamericana dei pacifinti a Vicenza, è stato anche accompagnato da sollecitazioni per un maggior impegno dei paesi alleati e dai ringraziamenti all’Italia per aver inviato anche degli aerei militari.
Probabilmente tutte e tre le parti del discorso del Presidente Bush sono andate di traverso alla sinistra.
Poco gradito l’annuncio di una offensiva militare che implica ingaggiare combattimenti contro i terroristi per abbatterli.
Sicuramente irritante l’invito ad un maggior impegno che il baffino temporaneamente alla Farnesina ha dichiarato – ipse dixit – non essere rivolto all’Italia.
Una autentica coltellata la pubblicizzazione dell’invio di aerei in Afghanistan, tanto che il temporaneo ministro della difesa si è affannato a dire che non sono aerei da combattimento.
Non credo che il Presidente Bush abbia fatto quelle dichiarazioni pensando – sadicamente - alle difficoltà in cui avrebbe messo Prodi, D’alema & Co.: quei tizi non sono così importanti da meritare una simile attenzione dal Leader del Mondo Civile, ma pensarlo mi diverte.
Quello che invece è importante è il risveglio dell’iniziativa militare Alleata contro il terrorismo, in barba ai pacifinti di tutto il mondo.
E’ ora che si riprenda l’offensiva e una bella ripulita in Afghanistan aiuterà anche i nuovi reparti combattenti in Iraq e impegnerà i terroristi a casa loro, senza che possano avere tempo libero per pensare a come infiltrarsi a casa nostra e a quali crimini possono commettere contro di noi.
E’ evidente che l’offensiva afgana dovrà essere appoggiata politicamente e militarmente dalle forze della Nato, anche con la concessione degli spazi aerei, basi militari (a cominciare da quella di Vicenza) perché truppe e mezzi alleati possano rapidamente intervenire nel teatro di guerra.
E importante sarà, come sempre, per limitare le perdite tra le nostre file, l’uso dell’arma aerea.
Vediamo quindi quanta rilevanza abbia, per il nostro futuro di libertà, benessere e sicurezza, l’ampliamento della base Americana di Vicenza.
Solo chi vuole costringerci a subire il ricatto terrorista può essere contrario a tale ampliamento che risponde alle esigenze di una efficace e pronta azione militare contro i terroristi in ogni scacchiere del mondo.

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7 commenti:

Van der Blogger ha detto...

Gli Stati Uniti sono troppo distanti dal MO per cui avere le basi in Europa, nel Mediterraneo, è fondamentale. L'Afghanistan, il Libano, un domani sarà l'Iran... e con le genuflettenti società Europee sarebbe un problema se quantomeno gli USA non facessero il loro lavoro... pur attirandosi le antipatie di 3/4 di mondo. Ma io non ci tengo a farmi bombardare da Ahmadinejad o a saltare in aria al mercato... Un morto è sempre un morto. Ma meglio 10 terroristi che 1.000 cittadini innocenti...

Buon WeekEnd amico

Il Temporeggiatore ha detto...

Sarebbe ora di organizzarsi e prepararsi al peggio.

Luca Zerbato ha detto...

Massimo, Baffino ha sottoscritto non moltissime settimane fa la modifica delle regole d'ingaggio in Afghanistan da "Peacekeeping" a "Kombat", perciò non riesco a credergli quando afferma che l'invito a maggiore impegno non lo senta rivolto anche a noi...

La base qui a Vicenza si farà, non potrà essere altrimenti. Ormai i progetti sono in stato troppo avanzato per fermarsi, senza considerare lo sgarro gravissimo che faremmo agli USA.
Il movimento pacifinto ci tiene a far sapere all'Italia che Vicenza non vuole la base, ma come titola giustamente Libero di oggi, ieri i vicentini erano ben poca parte rispetto agli 80/90.000 della manifestazione..

Vedremo ora che si inventeranno..

Buona domenica.
Luca.

Anonimo ha detto...

Chi ? Cosa ? A noi ? A noi chi ?
No, no, Bush non diceva a noi!

Già, forse il Presidente Usa soffre di amnesia e quindi l'omissione nella citazione di Italia, Germania e Francia è solo un fatto patologico.

Ci sarebbe da ridere, ma invece c'è solo da piangere nel guardare come la politica estera sia stata messa in un angolo come anche la politica economica per la quale il Governo si assume meriti non suoi.
Senza parlare poi della politica interna, battuta su tutti i fronti coi DiCo in prima linea.

Cosa resta ? Quella ambientale ?
Quella energetica ? Quella sociale ?
Meglio aspettare Pasqua, ci sarà la sopresa...

Ares ha detto...

Se fossimo una nazione seria, non dovremmo neanche farci sollecitare dagli Americani a partecipare alla lotta al terrorismo.

Massimo ha detto...

La base si farà, certo, ma il tanfo che la sinistra italiana propala lo hanno purtroppo sentito anche all'estero ...

Anonimo ha detto...

"Il tanfo purtroppo l'hanno sentito anche all'estero."
C'è qualcuno di voi che abbia una maschera antigas da cedermi?
io vivo nel toscosoviet e qui il tanfo diventa sempre più insopportabile...
ciao