Lunedì sera, Maurizio Zamparini, Presidente del Palermo, consigliere di Lega Calcio, doveva partecipare alla trasmissione “Porta a porta” di Bruno Vespa, in contraddittorio con Giovanna Melandri, ministro temporaneo, transitorio e senza portafoglio per la gioventù con delega allo sport.
Senonchè Zamparini aveva dettato poco prima una dichiarazione alle agenzie, nella quale prendendo atto delle iniziative assunte dalla sinistra, defineniva la Melandri, in uno con il temporaneo ministro dell’interno Giuliano Amato, “incompetente”.
E motivando tale definizione perché, mentre i tromboni della politica si riunivano per decidere decreti repressivi, lasciavano fuori dalla porta chi di calcio e di sport, realmente, se ne occupava e intendeva.
Così la Rai escludeva Zamparini dalla trasmissione togliendogli il diritto di parola e l’incolpevole Bruno Vespa (costretto a legare l’asino dove vogliono i padroni), con lo stile curiale che tutti gli riconosciamo, dettava una nota alle agenzie:
“Mi dispiace molto che il presidente del Palermo non possa partecipare a “Porta a porta” ma ritengo giusto che il ministro Melandri non si confronti con una persona che la definisce pubblicamente una incompetente. A “Porta a porta” accadono talvolta polemiche anche molto accese ma non è nella nostra tradizione costringere chiunque, sia esso o no un ministro, a incontrare chi l’ha offeso.”.
Eh, già.
Senonchè Zamparini aveva dettato poco prima una dichiarazione alle agenzie, nella quale prendendo atto delle iniziative assunte dalla sinistra, defineniva la Melandri, in uno con il temporaneo ministro dell’interno Giuliano Amato, “incompetente”.
E motivando tale definizione perché, mentre i tromboni della politica si riunivano per decidere decreti repressivi, lasciavano fuori dalla porta chi di calcio e di sport, realmente, se ne occupava e intendeva.
Così la Rai escludeva Zamparini dalla trasmissione togliendogli il diritto di parola e l’incolpevole Bruno Vespa (costretto a legare l’asino dove vogliono i padroni), con lo stile curiale che tutti gli riconosciamo, dettava una nota alle agenzie:
“Mi dispiace molto che il presidente del Palermo non possa partecipare a “Porta a porta” ma ritengo giusto che il ministro Melandri non si confronti con una persona che la definisce pubblicamente una incompetente. A “Porta a porta” accadono talvolta polemiche anche molto accese ma non è nella nostra tradizione costringere chiunque, sia esso o no un ministro, a incontrare chi l’ha offeso.”.
Eh, già.
Il ministro (senza portafoglio) temporaneo della gioventù e dello sport avrebbe potuto avere una crisi di identità nel confrontarsi con un agguerrito e competente presidente che di calcio sa.
Ma quel che è accaduto a “porta a porta” è un benefico avvertimento di quel che potrebbe accadere se passeranno provvedimenti come quelli per i quali Mastella ha ottenuto il via libera dai suoi colleghi di governo (Melandri e Amato inclusi).
Provvedimenti che sono centrati esclusivamente sulla repressione della libertà di pensiero, di opinione e, come si vede con Zamparini, con la soppressione della libertà di parola.
Il ddl Mastella è talmente vago che sarebbe soggetto a interpretazioni caso per caso e questo aprirebbe le porte ad una selezione delle opinioni da perseguitare e reprimere, esattamente com’è con i provvedimenti da “incompetenti” assunti in occasione dei fatti di Catania.
Si puniscono i tifosi di calcio, ma nulla viene intrapreso contro i no global o contro dichiarazioni farneticanti come quelle di Scalzone, appena rientrato in Italia dalla latitanza in Francia.
Si giustifica e si rende omaggio ad un Giuliani che lancia estintori contro i Carabinieri e si da la caccia a un tifoso che ha sprangato un Poliziotto.
Di interpretazioni muore la nostra Libertà e se non si agisce concretamente contro il ddl Mastella ed ogni limitazione della libertà di pensiero e di opinione, i casi Zamparini si moltiplicheranno e l’Italia diventerà un gigantesco gulag.
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Ma quel che è accaduto a “porta a porta” è un benefico avvertimento di quel che potrebbe accadere se passeranno provvedimenti come quelli per i quali Mastella ha ottenuto il via libera dai suoi colleghi di governo (Melandri e Amato inclusi).
Provvedimenti che sono centrati esclusivamente sulla repressione della libertà di pensiero, di opinione e, come si vede con Zamparini, con la soppressione della libertà di parola.
Il ddl Mastella è talmente vago che sarebbe soggetto a interpretazioni caso per caso e questo aprirebbe le porte ad una selezione delle opinioni da perseguitare e reprimere, esattamente com’è con i provvedimenti da “incompetenti” assunti in occasione dei fatti di Catania.
Si puniscono i tifosi di calcio, ma nulla viene intrapreso contro i no global o contro dichiarazioni farneticanti come quelle di Scalzone, appena rientrato in Italia dalla latitanza in Francia.
Si giustifica e si rende omaggio ad un Giuliani che lancia estintori contro i Carabinieri e si da la caccia a un tifoso che ha sprangato un Poliziotto.
Di interpretazioni muore la nostra Libertà e se non si agisce concretamente contro il ddl Mastella ed ogni limitazione della libertà di pensiero e di opinione, i casi Zamparini si moltiplicheranno e l’Italia diventerà un gigantesco gulag.
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2 commenti:
Con la puntata di Porta a Porta dell'altra sera si è toccato veramente il fondo...
Ormai le notizie in Italia le da la Pravda.
PS: postando sul castello ho inserito una data sballata sul post (10/2 in luogo della data odierna) per colpa di un accidentale copia&incolla. Come posso rimediare senza incasinare il tutto?
Massimo,
sul tuo "Facite Ammuina" avevo scritto un commento laborioso che era andato in fumo per via della nuova procedura d'accesso ai commenti.
Invece di riscriverlo, ho scritto un post dandogli questo titolo.
Ma poi verrà un seguito ancora più esaltante: quello sì!
(commento da non pubblicare, a meno che lo vuoi)
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