La guerra contro la Libia ha fatto emergere un pericolosissimo fiume carsico che rischia di minare alle fondamenta l’alleanza di Centro Destra.
Le continue aggressioni al Premier in campo giudiziario e mediatico ne hanno inevitabilmente compromesso la forza tanto nei rapporti con gli altri stati (veggasi il cedimento alla Francia sugli immigrati e agli Stati Uniti sui bombardamenti in Libia) quanto nel controllo sulla Maggioranza (creazioni di “fondazioni” che altro non sono che le vecchie correnti, contrasti con la Lega sulla Libia).
La stessa età del Cavaliere, pur in ottima forma, stimola gli appetiti di chi si sente destinato a raccoglierne l’eredità politica.
Tutto questo rallenta l’attività di Governo, favorisce le critiche di opposizioni distruttive e prive di un qualsivoglia progetto e compromette la fiducia dell’elettorato di Centro Destra con nocivi effetti in prospettiva.
Se si proseguisse su questa strada rischieremmo di ritrovarci nel 2013 con un successo elettorale della sinistra ammucchiata da Casini a Vendola, non per meriti propri, ma per demeriti altrui.
La sinistra al governo significherebbe la totale devastazione del nostro tessuto sociale, con l’introduzione di normative liberticide come una legge contro la c.d. “omofobia”, la conservazione della XII disposizione transitoria della costituzione del 1948 e la legge Mancino, ma anche l’introduzione di devianti provvedimenti legislativi simili ai vecchi “pacs”, l’estensione della cittadinanza e del diritto di voto agli immigrati e l’aumento delle tasse.
E’ quindi obbligo evitare un simile disastro.
L’obbligo ricade sulle spalle del Leader del Centro Destra, Silvio Berlusconi, che deve recuperare il pieno controllo sulle scelte della Maggioranza, governando in sintonia con la ”pancia” del proprio elettorato senza cedere, come ci si aspetta da lui, alle lusinghe e alle minacce di terzi che non amano l’Italia.
Questo significa:
- trovare il modo per sfilarsi dai bombardamenti in Libia e rinsaldare la alleanza con la Lega (basterebbe anche rifiutare le missioni che comportino anche solo un rischio minimale di colpire civili e infrastrutture:praticamente tutte, a meno che non si sgancino bombe in pieno deserto);
- mettere in campo una legislazione, sin da ora, che provveda alla riduzione delle tasse e alla contemporanea ed equivalente riduzione delle spese pubbliche (a cominciare da quelle per nani, ballerine e giornali);
- attuare l’espulsione immediata con rimpatrio degli immigrati ed il respingimento in mare con traino dei barconi verso i porti di partenza;
- provvedere, senza più perdite di tempo in defatiganti discussioni, alla riforma della giustizia con annesso processo breve e legge sulle intercettazioni;
- abolire la par condicio per i mezzi di comunicazione privati (per ovvi motivi dovrebbe rimanere – rivista in base ai rapporti di forza esistenti – per la Rai .. almeno finchè non si decideranno a privatizzarla facendo cessare ogni intervento dello stato in materia);
- dare battaglia sui referendum sul nucleare e sull’acqua nel nome del progresso e della libertà di mercato.
Ma, s’io fossi Silvio, chiuderei anche il Pdl per un secondo “predellino”, senza le scorie del passato, creando un “partito del Presidente” , rinnovato, con il quale metter fine alla prematura lotta per la successione.
Perchè la chiave per un buon governo è che sia uno e uno solo a comandare, senza doversi continuamente spendere per ricucire e per raccordare i singoli solipsismi.
Il mondo, come lo conosciamo oggi, con la velocità di decisione e di esecuzione richiesta, non permette più la democrazia assembleare con i suoi tempi lunghissimi e i suoi compromessi.
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Le continue aggressioni al Premier in campo giudiziario e mediatico ne hanno inevitabilmente compromesso la forza tanto nei rapporti con gli altri stati (veggasi il cedimento alla Francia sugli immigrati e agli Stati Uniti sui bombardamenti in Libia) quanto nel controllo sulla Maggioranza (creazioni di “fondazioni” che altro non sono che le vecchie correnti, contrasti con la Lega sulla Libia).
La stessa età del Cavaliere, pur in ottima forma, stimola gli appetiti di chi si sente destinato a raccoglierne l’eredità politica.
Tutto questo rallenta l’attività di Governo, favorisce le critiche di opposizioni distruttive e prive di un qualsivoglia progetto e compromette la fiducia dell’elettorato di Centro Destra con nocivi effetti in prospettiva.
Se si proseguisse su questa strada rischieremmo di ritrovarci nel 2013 con un successo elettorale della sinistra ammucchiata da Casini a Vendola, non per meriti propri, ma per demeriti altrui.
La sinistra al governo significherebbe la totale devastazione del nostro tessuto sociale, con l’introduzione di normative liberticide come una legge contro la c.d. “omofobia”, la conservazione della XII disposizione transitoria della costituzione del 1948 e la legge Mancino, ma anche l’introduzione di devianti provvedimenti legislativi simili ai vecchi “pacs”, l’estensione della cittadinanza e del diritto di voto agli immigrati e l’aumento delle tasse.
E’ quindi obbligo evitare un simile disastro.
L’obbligo ricade sulle spalle del Leader del Centro Destra, Silvio Berlusconi, che deve recuperare il pieno controllo sulle scelte della Maggioranza, governando in sintonia con la ”pancia” del proprio elettorato senza cedere, come ci si aspetta da lui, alle lusinghe e alle minacce di terzi che non amano l’Italia.
Questo significa:
- trovare il modo per sfilarsi dai bombardamenti in Libia e rinsaldare la alleanza con la Lega (basterebbe anche rifiutare le missioni che comportino anche solo un rischio minimale di colpire civili e infrastrutture:praticamente tutte, a meno che non si sgancino bombe in pieno deserto);
- mettere in campo una legislazione, sin da ora, che provveda alla riduzione delle tasse e alla contemporanea ed equivalente riduzione delle spese pubbliche (a cominciare da quelle per nani, ballerine e giornali);
- attuare l’espulsione immediata con rimpatrio degli immigrati ed il respingimento in mare con traino dei barconi verso i porti di partenza;
- provvedere, senza più perdite di tempo in defatiganti discussioni, alla riforma della giustizia con annesso processo breve e legge sulle intercettazioni;
- abolire la par condicio per i mezzi di comunicazione privati (per ovvi motivi dovrebbe rimanere – rivista in base ai rapporti di forza esistenti – per la Rai .. almeno finchè non si decideranno a privatizzarla facendo cessare ogni intervento dello stato in materia);
- dare battaglia sui referendum sul nucleare e sull’acqua nel nome del progresso e della libertà di mercato.
Ma, s’io fossi Silvio, chiuderei anche il Pdl per un secondo “predellino”, senza le scorie del passato, creando un “partito del Presidente” , rinnovato, con il quale metter fine alla prematura lotta per la successione.
Perchè la chiave per un buon governo è che sia uno e uno solo a comandare, senza doversi continuamente spendere per ricucire e per raccordare i singoli solipsismi.
Il mondo, come lo conosciamo oggi, con la velocità di decisione e di esecuzione richiesta, non permette più la democrazia assembleare con i suoi tempi lunghissimi e i suoi compromessi.
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6 commenti:
Mi spiace, ma parli di un Silvio che non esiste più. Prima te ne renderai conto, meglio sarà. Personalmente preferisco stare coi piedi per terra e rinunciare AI SOGNI FALLACI.
Nell'ultimo incontro con Sarkozy sono volati gli stracci e il petit Napoléon si è messo letteralmente a urlare che gli avrebbe fatto cause grosse come una casa, per le campagne di stampa fatte dai giornali della famiglia Berlusconi. Infatti Panorama ha sparato a palle quadre contro Sarkò (e giustamente) e le sue mosse in Libia. Fatto si è che B. per salvarsi le natiche dalle querele ha ceduto la nostra sovranità e non ha difeso i ns. Interessi. Sì, perché quell'enorme caxxata che ha detto sulla Francia che ha più immigrati di noi, è stato un cedimento meschino al sarkofago. La Francia è ben più estesa come superficie dell'Italia e il Cav ha fatto solo lo stuoino.
OT tecnico: da oggi la piattaforna di Google ha ceduto a qualche lobby, impedendo l'accesso dei commenti agli utenti non registrati. E dato che sul mio blog, molti non sono registrati, ma sono amici da vari anni, comincio a credere che Orwell si sia messo di buzzo buono a sorvegliare ogni ambito delle umane azioni. Anche le più insignificanti.
Chi se non Silvio ? Poichè tutti quelli che mi vengono in mente sono peggio di lui, mi tengo anche il Berlusconi di questi giorni che resta comunque il migliore. E' saggezza popolare che in un paese di ciechi, un orbo sia re.
OT. Io da tempo ho inserito il doppio filtro della registrazione e della moderazione ... :-)
Alla fine anche l'occhio diventerà come quello del Ciclope Polifemo: sfondato, perciò non vedente. Mi spiace, ma dal nord Europa soffiano ben altri venti identitari. Un burattino che si fa prendere per la giacca da Odoacre l'Abbronzato e interviene in Libia a dire che saranno attacchi "mirati", non è più il mio presidente del Consiglio.
Se mi offri una alternativa valida per impedire il governo della sinistra, ti seguo.
Arriverà...
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