E così S&P ha abbassato il rating dell’Italia, mentre Moody’s, più subdolamente, si appresta a farlo dopo aver criticato la manovra di agosto.
Le due agenzie di rating sono le stesse che si accorsero del fallimento Lehman dopo che questo fu dichiarato, quindi possiamo stare tranquilli circa il futuro dell’Italia, infatti sembra che la Borsa abbia totalmente ignorato tali scelte, alla faccia di Casini che ha dichiarato essere Berlusconi il problema e di Bersani e compagni del pci/pds/ds/pd che hanno condiviso la valutazione delle agenzie di rating sull'Italia, dimostrando che lo spirito di fazione prevale, nelle opposizioni, sul doveroso interesse nazionale, oltre che sulla verità.
Ma quello che interessa porre in evidenza è l’aggressione, ora diretta essendo falliti tutti gli altri sistemi contorti utilizzati, portata al sistema Italia e finalizzata a sostituire Berlusconi con un governo prono ai voleri ed agli interessi dei predoni della finanza internazionale.
Non credo sia un caso che, falliti tutti gli altri sistemi ed evidentemente non avendo fiducia nelle solite manfrine giudiziarie e nella incapacità dell'opposizione, siano scesi in campo gli squadristi della speculazione.
Parlano di fragilità politica e di parlamento diviso.
Ma come deve essere, in democrazia, un parlamento se non diviso tra maggioranza e opposizione ?
Negli Stati Uniti Repubblicani e democratici se le danno di santa ragione e anche le ultime esternazioni del presidente pro tempore (speriamo ancora per poco ...) hanno suscitato una reazione veemente della Destra che lo ha accusato di istigare alla lotta di classe.
In Germania il governo perde una elezione dopo l’altra, una regione dopo l’altra, mentre sarebbe opportuno ricordarsi che in Italia le regioni più ricche, quelle più produttive, quelle che trainano l’economia nazionale (Piemonte, Veneto e Lombardia) sono amministrate da un Centro Destra riconfermato o eletto solo nel 2010.
Di cosa vanno quindi cianciando le agenzie di rating in ordine alla debolezza del governo e alla divisione nel parlamento italiano ?
Riterrebbero forse più solido un governo che, al posto di due partiti (Lega e Pdl) ci fosse un’armata Brancaleone di una decina di partiti e movimenti, ognuno con le sue clientele da sostenere, ognuno con le sue “linee del Piave” ideologiche ?
Neanche il più stupido degli osservatori politici potrebbe pensare che un governo di “larghe intese”, di “compromesso storico”, di “grande coalizione” possa essere più coeso di un governo composto essenzialmente da due partiti, voluto dagli elettori su un programma chiaro.
Se a sinistra ragionassero con il cervello (quelli che lo posseggono, almeno, se avessero qualcuno che lo possedesse …) e non con altre parti del corpo che fibrillano al solo sentir nominare il Cavaliere ed all’odio verso il Premier sono pronti a sacrificare tutto e tutti, persino la propria dignità, comprenderebbero che l’attacco delle agenzie di rating è finalizzato a rimuovere l’unico ostacolo che si frappone tra loro e il bottino, cioè i beni dell’Italia: Silvio Berlusconi e il suo Governo di Centro Destra.
Le scuse che inventano per demolire la nostra finanza, la nostra borsa, per mettere in difficoltà il sistema Italia, sono finalizzate a costringere Berlusconi a quella resa che i teoremi e le aggressioni mediatico-giudiziarie non hanno ottenuto.
E cosa accadrebbe dopo le dimissioni di Berlusconi ?
La formazione di un governo di nani politici, imprenditoriali e culturali (tutti insieme appassionatamente …) che, mascherando il tutto con qualche elargizione alle proprie rispettive clientele, metterà pesantemente le mani in tasca agli italiani, riducendone il tenore di vita e svendendo il patrimonio dello stato ai rapaci predoni che, così, vedranno soddisfatte le proprie brame.
L’Italia senza Berlusconi sarà più povera e più serva.
Anche per questo Berlusconi deve resistere ed essere in ciò sostenuto dal nostro impegno, dal nostro voto.
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6 commenti:
Sul declassamento sono d'accordo con te.
Hai espresso con parole migliori di quelle che avrei scritto io, il pensiero che avrei voluto aggiungere nel mio post sull'argomento. Lo condivido quindi in toto, e ti ringrazio.
Dopo il declassamento del suo governo nel 2006, Prodi le agenzie di rating le chiamava "Qui, Quo, Qua".
Oggi invece sono diventate l'oracolo.
La vergogna maggiore è il comportamento dei Casini, dei Bersani, delle Marcegaglia, tutti allineati sotto l'ombrello dei poteri forti internazionali ai queli dell'Italia non interessa proprio nulla, infatti vorrebbero un governo malleabile per i loro affari. Ma a sinistra pensano solo alle prestazioni sessuali del Premier e non arrivano oltre.
Casini non si smentisce mai!
...e la Marcegaglia neppure. Mi ricorda Michael Caine in "Un vestito per uccidere". Ma chi l'ha mai eletta costei che si permette di dire "riforme in poche ore o governo a casa"?
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