La vicenda dello sconfinamento dei gendarmi francesi a Bardonecchia, ha suscitato una formale protesta e una univoca condanna delle forze politiche.
Una condanna, però, fondata su differenti e inconciliabili presupposti.
La sinistra, nel condannare la Francia, si rivolge all'unione sovietica europea esattamente come si rivolgono piagnucolando alla maestra i bambini imbelli e spioni che hanno paura ad affrontare i loro "mostri".
Dal Centro Destra è invece arrivata una dura condanna del beniamino della intellighenzia sinistrata, il presidente francese Micron, ma anche una giusta condanna della politica dell'immigrazione condotta per sette anni dai governi della sinistra.
Se, infatti, i francesi hanno sbagliato, seguendo la loro abituale protervia e arroganza, nel violare il confine, una grave colpa è da attribuirsi anche ad una politica che, nel nome dell'accoglienza, copre anche situazioni che nulla hanno a che vedere con l'assistenza a chi chiede rifugio scappando dalle guerre o da persecuzioni politiche o religiose.
I francesi sospettavano che l'immigrato potesse essere un corriere della droga e avevano necessità di una verifica scientifica con l'esame delle urine.
Se avessero avuto fiducia nel sistema italiano, avrebbero lasciato il compito alla Polizia Italiana che però, con le leggi e le disposizioni in vigore, non sarebbe stata così veloce nel fornire l'esito e, comunque, avrebbe garantito al sospettato ogni tutela e, se fosse risultato colpevole, i francesi non credo lo avrebbero avuto indietro.
Del resto come possono fidarsi di uno stato confinante che sottrae loro un punto d'appoggio per azioni di polizia di comune interesse, per concederlo (presumo in uso gratuito) alle solite organizzazioni che si preoccupano più degli immigrati che del Benessere e della Sicurezza degli Italiani ?
I torti e le ragioni sono equamente suddivisi e la base di tutto ciò è una politica cattocomunista estremamente debole verso l'immigrazione che rende l'Italia inaffidabile agli occhi dei nostri vicini, come attestano le misure precauzionali già assunte non solo dalla Francia, ma anche da Svizzera ed Austria.
Cambiando la politica immigratoria, con un abbandono dell'accoglienza (con la speranza di scaricare il problema proprio sui nostri vicini) per un respingimento dei clandestini e una bonifica interna di chi già è arrivato, ecco che cambierebbe anche la percezione dell'Italia presso gli stati esteri, con la conquista di un maggior rispetto anche dei nostri confini.
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