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No alla deriva

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27 aprile 2018

Dov'è finita la fretta di Mattarella ?


Mattarella aveva assunto il ruolo (di cui non ha proprio il phisique) di fustigatore dei partiti e della loro presunta melina, rifiutando sdegnosamente di dare tempo a Salvini di attendere il voto delle regionali in Molise e in Friuli Venezia Giulia.
Adesso, invece, si attenderà la direzione cattocomunista del 3 maggio (quattro giorni dopo le elezioni in Friuli Venezia Giulia, prima di procedere con l'eventuale costituzione di un governo tra i desperados della sinistra e i descamisados grillini.
E magari l'esito del voto regionale farà saltare tutto e ripartire i protagonisti dal via.
Non è un problema.
La politica, nonostante la melma che la contraddistingue, alla fine premia la coerenza e l'unico coerente è stato Salvini (e anche la Meloni).
Deve solo continuare senza lasciarsi irretire o innervosire dai giochini altrui.
Un governo di cattocomunisti e grillini è destinato a devastare l'Italia e impoverire gli Italiani e non credo che dovremo attendere cinque anni per poter avere la nostra rivincita.
Nel 2006 Prodi vinse (e ancora possono esservi dei dubbi sui voti in alcune regioni del sud) ma ebbe una vita travagliata, opprimendo a tal punto gli Italiani che dopo due anni si beccò un voto di sfiducia e andò a casa, ponendo le premesse per il trionfo elettorale del Centro Destra del 2008, vanificato dal tradimento di Fini e dei suoi.
L'importante è tenere accesa la Fiamma del Centro Destra, senza compromessi sulle questioni essenziali (tasse, immigrazione, Sovranità, sicurezza, lavoro, pensioni) e il voto ci premierà.
Peccato per le sofferenze che gli epigoni di Prodi ci infliggeranno nel frattempo.
Ricambieremo con gli interessi.




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