Leggo che un professore sarebbe stato sospeso dall'insegnamento per un mese, con riduzione dello stipendio del 50% perchè avrebbe scritto un post su Facebook negazionista sull'Olocausto ed avrebbe discusso sul Fascismo in una assemblea.
La denuncia sarebbe arrivata dall'Anpi.
In passato la libertà di insegnamento era una bandiera, oggi sembra che ci sia solo l'obbligo di genuflettersi come servi davanti al volere del pensiero unico.
Ma, soprattutto, mi domando di cosa abbiano paura se qualcuno si pone dei dubbi sulla versione ufficiale della Storia.
Hanno qualcosa da nascondere ?
Non hanno argomenti da portare ?
Meglio reprimere, punire, sanzionare che discutere civilmente ?
Non riusciranno a sopprimere la Libertà di Pensiero, Opinione on in linea con il pensiero unico clericomarxista.
Le Idee non si fermano con un tratto di penna o con una sentenza.
1 commento:
Intanto hanno già messo le mani sulla Storia. Basta ascoltare Mieli custode dell'archivio storico Rai, per rendersene conto. L'altro giorno mentre c'erano ospiti in studio specializzati nella storia degli orrori al confine orientale contro il popolo italiano (foibe, ma non solo), lui voleva accreditare la versione che la pacificazione è arrivata grazie a Napolitano e a Violante. Ma figuriamoci! Non ti sarà sfuggito l'ottimo articolo di Veneziani sulla giornata del Ricordo sempre più cancellato dall'Anpi:
http://www.marcelloveneziani.com/articoli/dittatura-della-memoria-ultimo-atto/
Sospendere lo stipendio a quel professore, è un atto gravissimo di intimidazione.
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