Due giorni fa il sottosegretario alla Salute, il pentastellato Silleri, è stato intervistato in ginocchio da Sky Tg24.
Tanta fuffa, tante banalità, ma una cosa mi sono appuntato: la stolida difesa delle scelte della reclusione generalizzata degli Italiani e della chiusura di tutti gli esercizi ritenuti non essenziali.
Ad un certo punto Silleri afferma che è stata la scelta giusta senza la quale avremmo avuto 600mila vittime e, aggiunge, "non lo dice Silleri, lo dice la scienza".
Quella di Silleri è probabilmente una scienza a compartimenti stagni, perchè appare evidente che, oltre alla geografia, i grillini, anche se medici laureati, non conoscono la logica.
Come sarebbe infatti possibile che in Italia avremmo avuto 600mila vittime senza la reclusione forzata, se negli Stati Uniti (là dove, come ci informa la stampa serva, hanno sbagliato tutto) con una popolazione sei volte superiore alla nostra, i morti sono stati 160mila ?
Le scelte di Conte e del governo cattocomunista furono scelte politiche, sbagliate ictu oculi, perchè è assurdo chiudere là dove non c'erano contagi, affossando ovunque l'economia, invece di intervenire solo nelle zone effettivamente colpite.
A differenza dei cattocomunisti che criticano le scelte politiche di Salvini sui clandestini e quindi lo mandano a processo sperando che incappi in una "toga Palamara", ideologizzata come quelli che ordinano gli sbarchi dei clandestini, io credo che le scelte politiche vadano denunciate politicamente e sottoposte all'unico giudice naturale per un governo, un ministro, un parlamentare: il Popolo ed il voto popolare.
Salvini alle europee del 2019, in piena attività di blocco dei porti, fu assolto dal Popolo che votò la Lega per il 34% dei voti.
Per giudicare complessivamente il governo cattocomunista di Conte in sei regioni si vota per il rinnovo del presidente, in ballo c'è anche il De Luca con il suo lanciafiamme da Luna Park.
Ma per tutti noi c'è l'opportunità di bocciare l'ignoranza grillina e il governo con il pci/pds/ds/pd, mettendolo in crisi, votando NO al referendum sul taglio dei parlamentari.
Già il NO del Popolo ha mandato a casa il Bertoldino di Rignano, un altro NO potrebbe rimandare sui banchi di scuola e sulle gradinate del San Paolo Di Maio e compagni.
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