Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

18 giugno 2025

Un G7 totalmente inutile


Si è concluso con tante, separate, conferenze stampa e con un comunicato congiunto ecumenico anche se leggermente sbilanciato verso Israele, uno dei più inutili e male organizzati G7.

Il Canada, con il suo nuovo premier Carney, ha bucato la prima occasione per mostrarsi in grado di essere qualcosa in più di una nazione del Commonwealth, suddita di Sua Maestà Britannica, o del possibile 51° stato degli Stati Uniti, avendo organizzato un vertice senza prima averlo adeguatamente preparato (nonostante le congratulazioni diplomatiche e di cortesia della Meloni) come invece abbiamo fatto noi Italiani nei vertici del 2024.

Macron fa quasi tenerezza nella sua posa napoleonica, alla ricerca di un qualche riconoscimento di importanza e sistematicamente sbugiardato dai fatti e dalle parole di un Trump che, con ogni evidenza, non lo sopporta.

Il premier giapponese non risulta pervenuto, mentre quello britannico ha tenuto intelligentemente un profilo basso preoccupato soprattutto di definire la questione dei dazi con gli Stati Uniti, riuscendo là dove l'arroganza, la supponenza della Von der Leyen e dei burocrati dell'unione ha nuovamente fallito.

Gli unici acuti, per quanto molto sotto tono, sono arrivati dalla Meloni cui va ascritto il merito di aver portato Trump alla firma di un innocuo comunicato in cui, peraltro, si ribadisce la lotta all'immigrazione clandestina (sia pur con parole andreottiane e, per me, Andreotti fu un Grande della nostra politica) e Merz, il cancelliere tedesco, cui va il merito, con una semplice frase, di aver chiarito la posizione dell'Occidente, doverosa e a tutela dei nostri interessi, nella querelle tra Israele ed Iran: Israele fa il lavoro sporco che non abbiamo fatto noi.

Fuori dalla porta, ricevuti nell'ultima giornata, gli aspiranti grandi (Brasile, India, Australia, Corea del Sud e non ricordo chi altri) e i postulanti, cioè l'Ucraina con Zelensky che, prevedibile, non è riuscito a parlare con Trump e si è dovuto accontentare degli altri sei cui, come al solito, ha chiesto armi, soldi, sanzioni alla Russia.

Troppo poco, ma sicuramente tanta roba rispetto al nulla che le costosissime organizzazioni internazionali (onu, oms, fao, unhcr etc.) producono con migliaia di dipendenti tanto lautamente quanto inutilmente retribuiti.


17 giugno 2025

E' giusto applicare il realismo politico di Trump

La presenza di Trump al G7 canadese è durata lo spazio di un mattino, poco più, ma le sue parole sono più importanti delle tante chiacchiere che i sei rimasti hanno e stanno facendo tra di loro.

Su tutto il rapporto con la Russia e la Cina.

Trump, forte della sua elezione a larga maggioranza e del fatto che non potrà avere (purtroppo) un terzo mandato, può parlare ed agire senza condizionamenti ed ha detto quello che sanno tutti coloro che sono interessati che la nostra Civiltà, quella Occidentale, recuperi la sua spinta propulsiva nell'interesse dei Popoli e delle Nazioni di tutto il mondo.

Fu un errore quello di Obama (e di chi lo ha seguito) escludere la Russia di Putin dal G8, grande intuizione di Silvio Berlusconi, perchè ha regalato la Russia, tradizionalmente proiettata verso l'Occidente, alla Cina, cioè alla nazione che è più distante ed ostile dalla nostra Civiltà per una tradizione, una storia, una cultura profondamente diversa cui si devono aggiungere 80 anni di regime comunista, cioè del livello più fetido cui possa giungere l'Umanità nei suoi rapporti sociali e modelli statuali.

Ciononostante Trump impartisce una lezione anche sulla Cina, ipotizzandone l'ingresso in un G7 che diventerebbe G9 (con Russia e Cina) o anche più se vogliamo valutare la rilevanza almeno economica, di nazioni come l'India, il Brasile, l'Australia.

Quello di Trump è realismo politico che si scontra con le fumose teorie di una vecchia Europa sclerotizzata sulle finzioni di un mondo che non c'è più, se mai c'è stato in passato.

La Russia e la Cina sono due realtà con cui fare i conti sia in campo economico che in campo politico e militare, è una idiozia escluderle dal dialogo per definire gli assetti del mondo.

La presenza di Russia e Cina a quel tavolo (o anche solo della Russia) avrebbe evitato il deflagrare della guerra in Ucraina e probabilmente avrebbe messo la mordacchia a regimi terroristi come quello iraniano, senza dover ricorrere ad un Israele che faccia il lavoro sporco per tutto l'Occidente.

La formula del G7 è probabilmente superata, perchè tutte quelle nazioni, a parte il Giappone, si ritrovano in quella alleanza militare che è la Nato, che potrebbe ben estendersi oltre l'asse atlantico per abbracciare tutte quelle nazioni che si riconoscono nei valori liberali dell'Occidente.

E mentre l'onu ha mostrato ormai da anni la sua inutilità, le sorti della Terra potrebbero meglio essere guidate da un assetto che veda dialogare un numero limitato di nazioni, rappresentative per Storia e Cultura, oltre che per la loro rilevanza attuale in campo economico e militare, un G7, cioè, allargato ad altre cinque o sei importanti nazioni.

Nel frattempo, sarebbe opportuno che i presuntuosi leaders dell'Europa occidentale e del Canada ragionino sulle parole di Trump e riaprano le porte a Putin e alla Russia, staccandola dall'abbraccio mortale (per i Russi e per noi) con la Cina. 

16 giugno 2025

Seimila miliardi di risparmio privato

Un'indagine del principale sindacato dei bancari, la Fabi, ci informa che i risparmi degli Italiani hanno superato i SEIMILA MILIARDI.

Più del doppio del debito pubblico che sfiora i tremila miliardi.

A differenza delle "indagini" che sfornano soprattutto le associazioni dei consumatori con sospetta immediatezza rispetto a qualche notizia idonea a istigare alla rabbia, questa è un'indagine affidabile, perchè è sostanzialmente sufficiente sommare i depositi che le banche conoscono ed ecco il dato sul risparmio.

Naturalmente questa ricchezza privata fa gola al pubblico spendaccione e con le mani bucate.

Da notare che noi Italiani siamo riusciti a risparmiare nonostante le patrimoniali piovute negli anni: imu, capital gain, tassa sui depositi, tassa sulle compravendite di borsa, tutti oneri che NON hanno un loro corrispettivo in servizi come, almeno, accade per la Tari che è la tassa di scopo per lo smaltimento dei rifiuti.

Siamo riusciti a risparmiare alla faccia dell'unione europea che, ad ogni "raccomandazione" chiede al nostro Governo di vessare i cittadini Italiani con nuove e più elaborate tassazioni, per la trasformazione verde con la pretesa di farci cambiare coattivamente le automobili, le caldaie, pagare migliaia di euro per adeguare case vecchie ma perfettamente funzionali alle nostre esigenze con improbabili "cappotti" e interventi vari.

Tutte pretese che la sinistra, anti italiana da sempre, accoglie facendo la ola e spendendo già, con il pensiero (per fortuna oggi non può mettere le mani sui nostri risparmi) tutto il cucuzzaro che i cittadini hanno risparmiato e con un altro lobo del cervello pensando a nuove tasse per avere ancora più soldi nostri da sperperare per le loro paturnie ideologiche.

Arriva quindi un banchiere tedesco, roso dalla invidia, che dice che abbiamo troppi risparmi perchè paghiamo poche tasse e la ricetta è: più tasse e rivediamo gli estimi catastali.

Sì, perchè oltre ad avere seimila miliardi di risparmi, il 90% degli Italiani possiede una casa di proprietà e anche questo provoca il ballo di san Vito all'unione europea ed ai suoi ascari (o anche acari dei risparmi, vista la nociva fastidiosità con cui intervengono).

Dicono che esportiamo cervelli e giovani perchè vanno a percepire stipendi più alti all'estero, ma nessuno ricorda tutti quelli che tornano in Italia perchè la vita nelle Bengodi scandinave o britanniche è di gran lunga più costosa che in Italia ed è la ragione per cui non hanno la casa di proprietà e non riescono a risparmiare quanto risparmiamo noi.

Non bisogna basarsi sulla punta dell'iceberg, cioè su nani e ballerine, imprenditori e speculatori il cui modello di vita ci è sbattuto in faccia su riviste patinate.

Guardiamo l'insegnante, il bancario, l'operaio, l'avvocato, il salumiere e cosa vediamo o, meglio, cosa leggiamo nei romanzi che ci illustrano spezzoni di vita quotidiana ?

Leggiamo di persone alle prese con il conto in banca perennemente in rosso, con un appartamento, in affitto, di un paio di stanze, con un lavoro che non soddisfa e che li impegna per tutta la giornata senza potersi distrarre.

Avranno anche una sanità pubblica più efficiente della nostra, ma hanno anche una istruzione in cui il Latino è stato sostituito dall'informatica, con gran parte della popolazione che deve vivere più modestamente della maggior parte della popolazione italiana.

E non parlo del cibo, della qualità e del lavaggio del cervello che subiscono per mangiare porcherie all'insetto.

Ci credo che la Von der Leyen e i suoi complici vogliano mettere le mani sui nostri risparmi e, ancora una volta, si capisce come l'unione europea sia il problema e non la soluzione per l'Europa, i Popoli e le Nazioni europee.

A tutto questo mi fa pensare un semplice dato, quei SEIMILA MILIARDI di risparmi che noi Italiani abbiamo accumulato, grazie al nostro modello di vita che da Bruxelles vorrebbero distruggere usando la leva fiscale (come fecero le monarchie assolute per ridurre all'obbedienza i potenti feudatari e nobili locali) per abbassarci al livello degli scandinavi tristi e stanchi.

15 giugno 2025

Ci risiamo con "è un atto dovuto"

Un Carabiniere è stato ucciso da un malvivente armato fino ai denti, durante un inseguimento dopo aver sventato una rapina.

Il giorno dei funerali, alla presenza di Mattarella, Piantedosi e Crosetto, un magistrato ha iscritto nel registro degli indagati i Poliziotti che hanno catturato uno dei due malviventi, abbattendo l'altro che aveva fatto resistenza.

Il tutto viene giustificato con il solito ritornello: "è un atto dovuto".

Qui la discrezionalità, l'interpretazione dei magistrati non viene in aiuto ?

Discrezionalità e interpretazione che sarebbero l'elemento umano che dovrebbe rendere ogni atto più coerente ad un principio concreto e non teorico della Giustizia.

In questo caso (e in tanti altri prima e che sicuramente arriveranno dopo) non è così e l'elemento umano che dovrebbe rendere superiore la presenza di una persona fisica nell'amministrare la Giustizia, diviene un elemento di profonda ingiustizia.

Il Governo ha provato a raddrizzare la barca della Giustizia con il ddl Sicurezza, approvato dopo le ridicole sceneggiate della sinistra, ma evidentemente non basta.

Ho molti dubbi che, finchè sarà lasciata discrezionalità ai magistrati, ci possa essere vera Giustizia.

Allora tanto vale affidarsi alla intelligenza artificiale che, in pochi secondi, può esaminare tutte le leggi, le sentenze, la giurisprudenza, la dottrina e quindi esprimere un giudizio che non verrebbe inquinato dai personali orientamenti di un magistrato.

In fondo anche nel calcio hanno messo il var che limita la discrezionalità dell'arbitro, non sarebbe il caso di applicare le moderne tecnologie anche al Pianeta Giustizia ?

I giudizi sarebbero più rapidi, niente arretrati perchè l'intelligenza artificiale lavora h24 e, soprattutto, avremmo sentenze non inquinate dall'ideologia.

14 giugno 2025

Si svuotano gli arsenali

Una delle richieste che i pacifinti hanno sempre posto agli stati (soprattutto a quelli Occidentali e manifestando solo e soltanto nelle libere e sicure capitali dell'Occidente) è: svuotate gli arsenali.

Oggi vengono accontentati dalle migliaia di droni, missili, proiettili che, senza necessità di attuare le costose e lunghe procedure di smontaggio e smaltimento (troppa burocrazia, anche lì !), vengono sottratti agli arsenali per lanciarli sul nemico del momento.

Ogni giorno leggo, infatti, che la Russia lancia cinquecento droni a sua volta l'Ucraina nel lancia altri cinquecento, mentre in Medio Oriente Israele tra droni, bombe, aerei mette in campo migliaia di ordigni e l'Iran, pur piegato dall'attacco preventivo, riesce comunque a spedirne al nemico altrettanti.

E non sembra che abbiano esaurito le scorte, evidentemente in cantina non avevano le vecchie bollette o utensili da cucina che non si vogliono buttare via, ma armi che, nel tempo, rischiano di diventare obsolete e allora bisogna utilizzarle con urgenza prima che, come tutti gli elettrodomestici, arrivino alla loro scadenza programmata.

Così si può fare spazio per armi nuovi, migliorate, più efficaci, splendide nella loro lucentezza appena uscite dalla fabbrica, di precisione chirurgica che, se volessero, potrebbero individuare e tagliarci quel pelo che, passando rapidamente il rasoio al mattino, resiste impavido alla rasatura e di cui noi ci rendiamo conto solo dopo giorni.

Invidio i capi militari di Russia, Ucraina, Israele, Iran, perchè riescono, come niente, a trovare quello spazio che io non riesco più a trovare per i libri cartacei e sono stato costretto a rifugiarmi nel digitale.

Forse, se invece di chiedere, essendone quasi immediatamente accontentati come vediamo in queste ore, di svuotare gli arsenali, i pacifinti chiedessero di riempirli, arriverebbero ad un punto tale di saturazione che, come ho fatto io sostituendo i libri cartacei con il digitale, anche gli eterni nemici cesserebberoo di usare le lucenti armi che accumulano compulsivamente, per scegliere di farsi la guerra con le più moderne console, davanti ad un computer.

P.S.: avvertenza per i cattocomunisti. Voi non lo capirete, ma questo è un post amaramente ironico.

13 giugno 2025

L'ineluttabilità delle guerre

Israele, con una serie di missioni aeree che ricordano quelle della guerra dei "sei giorni" nel 1967 proprio in questo periodo, ha inflitto una pesante perdita all'Iran degli ayatollah.

Aspettiamoci una reazione.

Sono quasi ottanta anni che non c'è pace in Medio Oriente (se mai c'è stata dopo la caduta di Roma) e, ogni tanto, si accendono nuovi focolai, come quello in Ucraina, ma anche quelli che alzano il ditino per strologare sulla pace, hanno le loro responsabilità come coloro che nel 1999 disposero i bombardamenti alle porte di casa nostra, su Belgrado.

Penso che la guerra sia nata con l'Uomo e con l'Uomo morirà, quindi mai (Asteroide permettendo).

Spesso è difficile schierarsi perchè le contestazioni reciproche risalgono alla notte dei tempi e le ragioni degli uni e degli altri, sono superate dal tifo per gli uni o per gli altri come in una partita di calcio.

Ci sarebbe una Stella Polare per chi è estraneo ai combattimenti diretti ed è l'Interesse Nazionale.

Nel nostro caso spero che la Meloni e il Governo agiscano sulla base di una risposta ragionata e non di pancia alla domanda: cosa conviene maggiormente all'Italia e agli Italiani ?

Purtroppo talvolta, come nella questione Ucraina, siamo condizionati ad assumere posizioni obbligate perchè siamo all'interno di una vasta alleanza di nazioni.

Altre volte vediamo che un lavoro sporco viene svolto nel nostro interesse, anche se a parole lo condanniamo e questo in base al vecchio principio che fece dire a Roosevelt di Somoza: è un figlio di puttana, ma è il NOSTRO figlio di puttana.

E mi sembra poco credibile la litania pacifinta di tanti che, in palese contrasto con le loro parole di pace, trattano il prossimo alzando ogni giorno di più l'asticella degli insulti e i decibel dei latrati, fino ad augurare del male ad una bambina solo perchè figlia del Presidente del Consiglio che è leader della parte politica avversa.

Ecco, se non riusciamo a controllare i nostri istinti bellicisti in una discussione su questioni tutto sommato secondarie, come pensiamo di poter "chiedere la pace" tra due stati la cui ostilità reciproca affonda nella notte dei tempi ?


12 giugno 2025

La nobile battaglia di Trump per salvare la Civiltà

Pochi giorni fa, interessato da un commento letto su X, ho acquistato "Guerriglia" il primo di una trilogia scritta da Laurent Obertone che ipotizza una rivolta violenta in Francia degli immigrati, come è riassunta nella quarta di copertina:

Non l'ho ancora letto, era tra i libri da leggere, anche per decidere se acquistare gli altri due volumi della trilogia.

Quel che sta accadendo negli Stati Uniti mi ha invece indotto ad anticiparne la lettura che comincerò oggi, per vedere se la copertina trova una corrispondenza nel contenuto.

Basandomi peraltro sulla quarta di copertina, trovo molti punti di contatto con illustri predecessori sul tema, come i citatissimi Il Campo dei Santi di Jaean Raspail e Sottomissione di Michel Huellebecq.

Una curiosità: Raspail, Huellebecq e Obertone sono tutti francesi e tutto avviene in Francia, forse perchè la Francia è, tra tutte le nazioni dell'Occidente, quella che maggiormente si è persa nella invasione degli immigrati, vedendo erodere il proprio Benessere, la propria Sicurezza, la propria Identità, le proprie Tradizioni, la propria Cultura, da una devastante e veloce assimilazione di stampo Borg (veggasi Star Trek sul significato pertinente di "Borg" e "assimilazione").

I più intelligenti tra gli autori francesi hanno quindi, da tempi non sospetti, lanciato l'allarme, inascoltato dalla politica spesso guidata da soggetti che hanno anteposto il proprio interesse a quello della Nazione e, più in generale, dell'intera Civiltà Occidentale.

Trump cerca di invertire la rotta, con una battaglia pressochè solitaria, ma nella consapevolezza che se riuscisse a cambiare l'indirizzo degli Stati Uniti, anche le altre nazioni dell'Occidente seguirebbero e, tutti assieme, potremmo salvare la Civiltà Occidentale dal suo destino che sarebbe segnato se continueremo a diluire la nostra Identità, le nostre Tradizioni, la nostra Cultura con l'immissione massiccia di soggetti provenienti dalle più disparate parti del mondo che hanno, come minimo comun denominatore, la volontà di saccheggiare quello che i nostri Avi hanno costruito per il nostro, non il loro, Benessere.

A Los Angeles, a New York, a Denver, a Chicago, a Dallas, ovunque il Presidente Trump invierà le truppe per radunare ed espellere i clandestini, che in quanto illegalmente entrati in una nazione sono criminali come sono loro complici i cittadini che li difendono, li proteggono, li nascondono, li aiutano, sarà una battaglia di Civiltà, combattuta anche nel nostro interesse.

Se vinta, la Civiltà Occidentale, i Popoli e le Nazioni d'Occidente, potranno dire di aver superato la peggior crisi della loro Storia, che minaccia la loro stessa esistenza come Civiltà, come Nazioni, come Popoli.




10 giugno 2025

Gli Italiani hanno votato con buon senso e per l'Identità Nazionale

Oggi tutti a dire che "era prevedibile" il mancato raggiungimento del quorum per i referendum sul lavoro e sulla cittadinanza: allora perchè ci avete fatto spendere 400 milioni, inutilmente ?

A parte le voci di chi vuole rivedere la legge sul referendum (che ricordo fu la merce di scambio nel 1970 per l'approvazione senza barricate della legge sul divorzio, con tutti i paletti voluti principalmente dal pci !) e che mi trovano parzialmente d'accordo, il voto di domenica e lunedì ha dimostrato che gli Italiani sono più assennati e  hanno un senso di appartenenza alla Nazione ben maggiore di quello dei dirigenti cattocomunisti, dei partiti di opposizione, della sinistra della cei, del maggior sindacato italiano e di tanti altri che sono intervenuti, anche a sproposito, a favore del voto.

Anch'io ho amici a sinistra con i quali, tra l'altro, al di fuori delle arene social, è anche piacevole discutere (il che dimostra che, volendo, si può discutere senza ridursi allo slogan e al sentito dire urlato sulla tastiera) i quali erano convinti di arrivare almeno al 40% e consideravano il 30% di partecipazione una sconfitta.

Ovviamente adesso sposano le surreali tesi della Schlein che vorrebbe trasformare la disfatta in successo, ma questo rientra nei compiti del segretario di un partito sconfitto che ha l'obbligo di rincuorare le truppe sennò la rotta sarebbe completa.

Anche la tesi dei 14 milioni di votanti, più dei voti della Meloni nel 2022 non ha pregio, perchè si confrontano mele con pere, i votanti con i voti ad una Coalizione, ma se si confrontassero i votanti di ieri con quelli del 25 settembre 2022, allora saremmo 14 milioni contro 28 milioni.

Se vogliamo poi vedere il dato politico espresso dalle singoli voci dei referendum bocciati dagli Elettori, vediamo che i "sì" a favore dei quesiti vanno dai 12milioni e 249mila del primo referendum sul reintegro dai licenziamenti illegittimi, ai 9 milioni di quello sulla cittadinanza: sempre inferiori ai 12milioni e 400mila voti ottenuti dalla Coalizione di Centro Destra nel 2022 e cifra esplicitamente indicata, in una delle sue cervellotiche fantasie, dal capogruppo al senato del pd, il cattocomunista Boccia.

Comunque la si giri, quindi, è la boccia ... tura dell'opposizione.

Bocciati i quesiti, bocciato il tentativo di appropriarsi del voto referendario che è, da sempre, diverso da quello politico (ho ricordato il referendum sul divorzio del 1974 quando il "sì" non raggiunse la percentuale sommata dei voti dei partiti - DC e MSI - che lo sostenevano e in relazione al quale ricordo un vicino di casa che mi spiegò perchè lui, combattente volontario in Spagna dalla parte della Falange, missino da sempre, avesse votato "no").

Il Governo oggi è più forte, la sua maggioranza più coesa soprattutto a livello di elettorato.

La Schlein ha dato appuntamento alle politiche (nel settembre 2027 ... una vita, politicamente parlando), ma prima ci sono svariati appuntamenti piccoli e grandi, ognuno dei quali sarà sfruttato dagli anti Italiani che volevano concedere la cittadinanza agli immigrati in appena cinque anni, per cercare di sabotare un Governo che funziona, ci rappresenta benissimo, ci ha dato stabilità e senso della Nazione.

La Meloni, Salvini e, presumo, anche Tajani e Lupi lo sanno e come hanno benissimo gestito (Lupi, meno) questa vicenda del referendum, guidando alla vittoria il proprio Elettorato, così ho fiducia che sapranno superare tutte le difficoltà e anche quelle tematiche che li vedono non sempre allineati con i desiderata dell'Elettorato di Centro Destra, come, ad esempio, il sostegno che viene ostinatamente concesso a Zelensky.

09 giugno 2025

Immigrazione illegale problema globale

Mentre attendo l'esito della consultazione referendaria per poi commentare a dati consolidati, osservo con interesse la spettacolare e dirompente azione del Presidente Trump contro l'immigrazione illegale.

Anche Trump si deve confrontare con chi cerca di fargli lo sgambetto, in barba alla chiara volontà espressa dal Popolo e, come ad ogni latitudine, sono i giudici in prima fila a gonfiare il petto per ribaltare la volontà popolare, neanche fossero investiti di un potere divino al di sopra della Sovranità che appartiene al Popolo.

Al traino dei giudici seguono i pochi democratici sopravvissuti all'Armageddon elettorale di novembre e che sono ormai ridotti a sperare nelle divisioni altrui, perchè nel proprio campo vedono solo macerie.

Così Trump, incurante dei giudici, continua nella sua politica di individuazione ed espulsione con accompagnamento coatto dei clandestini.

I clandestini, negli Stati Uniti come in Italia e ovunque, sono criminali in quanto tali, cioè in quanto soggetti che hanno violato la legge entrando illegalmente in uno stato sovrano.

Gli Americani, come gli Italiani e chiunque nel mondo, li difenda, li nasconda, ostacoli le Forze dell'Ordine nell'adempiere al compito di individuarli, arrestarli e riaccompagnarli a casa loro, non sono oppositori, ma sono complici, quindi giustamente Trump ha inviato la Guardia Nazionale per aiutare le Forze dell'Ordine nel compito di far rispettare la legalità.

E' un segnale per tutti e un esempio anche per il nostro Governo che, se non passerà il referendum per la cittadinanza dopo cinque anni, avrà avuto conferma del sostegno popolare per adottare comportamenti analoghi, accelerando, indipendentemente ed a prescindere da qualsivoglia ostruzionismo delle toghe rosse, l'accompagnamento coatto dei clandestini al loro luogo di appartenenza, che può anche essere la località di partenza, non certo l'Italia.

Il Presidente Trump ci dimostra che la politica di un Governo eletto dal Popolo non la fa un magistrato.

08 giugno 2025

La guerra infinita dei "meme"


Il termine "meme" non mi piace e, al di là della dotta definizione del neologismo che troviamo sulla Treccani, lo considero niente altro che l'evoluzione del manifesto di propaganda degli anni sessanta e settanta.

Ricordo ancora quando i partiti pagavano ai proprietari di appartamenti prospicienti un tot per poter stendere, a cavallo di una strada, uno striscione, spesso con il solo nome e simbolo ed ho già citato in passate occasioni l'infortunio in cui incorse due volte il Partito Liberale con pubblicità che avrebbero voluto evocare ben altro delle prese in giro con cui venivano completati.

"L'uomo libero è liberale" diceva il manifesto cui una mano anonima aggiunse "e quello vegeto è vegetale".

Qualche anno dopo "Tu voterai liberale perchè" e la solita mano anonima "sei un coglione".

Con lo sviluppo della tecnologia siamo arrivati alle clip, come quella che riporto e che tratta il referendum.

Il contenuto corrisponde alla realtà, così come tanti altri video e immagini nei quali si sbugiardano quelli che oggi si stracciano le vesti per l'astensione scelta del Centro Destra, ma ne sostenevano la legittimità quando tornava loro comodo.

A forza di scambiarsi "meme" si allargano le differenze, perchè chi ci sta a rimanere con il cerino in mano senza replicare ?

Capisco che con esseri senza Onore nè Dignità come sono quelli di sinistra che ieri hanno trasformato la manifestazione pro palestinese in un comizio referendario e mettendosi a cantare bella ciao hanno spinto tanti tra le braccia di Netanyahu solo per marcare la differenza con i bellaciaoisti, non vi sia alcuna possibilità di dialogo.

E allora godiamoci pure i "meme" che li indicano come quel bambino che indicava il re che incedeva tronfio e superbo, dicendogli che era nudo, cioè dicendo semplicemente la Verità.

Perchè ridendo castigat mores.

 

07 giugno 2025

Visioni a confronto

I "professionisti dell'informazione" si sono eccitati per lo scontro tra il Presidente Trump ed Elon Musk.

Nella loro miseria quotidiana, quella che li fa coprire le laceranti divisioni a sinistra, la lite continua per la primazia del 2% tra Renzi e Calenda, la guerra interna sul lavoro, non par vero parlare di divisioni a destra, cercando, come già riuscì loro con Fini, di agganciare qualche illuso con i loro articoli faziosi.

Trump e Musk sono due personalità forti, in contrasto, ma lo vedo come un contrasto di visioni: idealista quella di Musk, realista quella di Trump.

Musk disegna un mondo come dovrebbe essere, nel quale lo stato, qualsiasi stato, faccia molti passi indietro dalla vita e soprattutto dalle tasche dei cittadini e tutto sia regolato dal Mercato con le sue leggi che premiano il Merito, l'Idea brillante, la Fantasia, il Lavoro.

Trump è il politico, cioè colui che agisce con il possibile, anche se sembra un elefante in cristalleria, ma deve agire così per togliere se non tutte, alcune delle incrostazioni che si sono accumulate nel tempo.

Trump sa di non poter realizzare il Mondo Ideale, perchè siamo già in un Mondo al contrario ben descritto dal Generale Vannacci, ma cerca una svolta, consapevole di tutti gli ostacoli da parte di chi ha beneficiato delle regalie e delle tasse, a cominciare dai magistrati, uguali ad ogni latitudine e, per me, da sostituire, tutti, con l'intelligenza artificiale nutrita delle leggi e dei regolamenti da applicare, senza alcuna "interpretazione".

I due dovrebbero trovare un punto di accordo, perchè Musk indica la strada e Trump deve cercare il sentiero praticabile per percorrerla.

06 giugno 2025

Gli sperperi per il cinema ci sono anche per l'editoria ?

Come ogni venerdì in cui sono a Bologna, mi ritaglio un'ora abbondante per girare tutti i reparti di una libreria del centro.

Anche se ormai, per esigenze di spazio, acquisto prevalentemente libri digitali, mi piace guardare le novità e da tempo ho notato che sono tante, tantissime, con un'offerta che, considerando che ogni tre per due ci dicono che in Italia si legge poco, non riesco a capire come possa, almeno, pareggiare i costi di produzione.

Non parliamo di remunerare l'autore o l'editore !

Avendo frequentato nel passato un grande della letteratura di fantascienza, un editor di fama internazionale, Ugo Malaguti purtroppo deceduto a soli 76 anni nel 2021, avevo in mente le vendite reali di prodotti che, all'inizio della sua attività, Ugo stampava in numero ben superiore agli ordini, per tenerli in magazzino che si andava riempiendo (ed era anche quello un costo) per averne a disposizione in occasioni specifiche.

Negli ultimi anni, con i nuovi sistemi di stampa e ristampa, aveva completamente cambiato tale politica, ma le vendite reali di ogni singolo volume restavano decisamente basse.

Ora quella era fantascienza, quindi posso immaginare che fosse rivolta ad una nicchia che si faceva ancora più ristretta in quanto la politica editoriale era quella di offrire prodotti di qualità, nel testo, nella traduzione, nella stampa e impaginazione e anche nella confezione, che quindi costavano ben di più dei volumetti da edicola.

I volumi editi da Ugo nel corso di 55 anni di attività, una collezione completa, fanno bella mostra occupando per intero due colonne di libreria che ho in casa ed è un piacere rileggerli, riprenderli in mano, sfogliarli.

Ma questa è un'altra storia.

Qualcuno, in tempi recenti, mi ha fornito uno "spiegone" che non ho ben compreso nei suoi passaggi, in relazione a fatturazioni, resi, rimborsi.

Ma mi ha confermato che le vendite sono di gran lunga inferiori alla quantità disponibile, anche per le pretese delle stamperie di un minimo di tiratura.

Ogni volta quindi che vado in libreria e vedo tutti quei volumi, alcuni anche con rilegature di qualità, mi domando: dov'è il business per la casa editrice ?

Da alcuni mesi ho visto che sono nate molte nuove case editrici che stanno sfornando testi e autori classici (in ultimo vedo decine di volumetti con i romanzi di Herman Hesse), probabilmente perchè sono venuti a scadere i diritti e quindi possono stampare e  pubblicare a piacimento, ma il costo della stampa resta e non credo che vendano così tanto da coprirli, considerato che la maggior parte di quei titoli un appassionato di letteratura li ha già letti e spesso sono anche presenti nella sua libreria.

Allora, dopo aver letto delle centinaia di milioni che vengono letteralmente sottratti agli Italiani per finanziare i cinematografari, mi viene il sospetto che anche nell'editoria siamo noi a finanziare tutte le iniziative editoriali.

E non è un pensiero che mi piaccia.

Da sostenitore del libero mercato, credo che lo stato non debba finanziare e coprire le passività di aziende commerciali private, anche quelle che si ammantano (talvolta senza fondamento) di svolgere operazioni "culturali".



05 giugno 2025

Non c'è Benessere senza Sicurezza

Ho letto che il direttore di una sconosciuta testata di sinistra nominata "Fanpage" avrebbe dichiarato in una delle tante trasmissioni televisive di propaganda cattocomunista che con il Decreto Sicurezza "si criminalizzano i delinquenti".

Se è vero (io non guardo da anni quelle trasmissioni) deve essersi espresso male o aver inconsciamente espresso il pensiero non tanto recondito della sinistra che odia a tal punto gli Italiani da preferire i delinquenti che si criminalizzano da soli, con le loro azioni.

La logica conseguenza di una simile stramba concezione di "criminalizzare i delinquenti" è la cagnara di ieri al senato, con i cattocomunisti latrare, sedendosi al centro dell'emiciclo, impedendo la prosecuzione del dibattito, come un gruppo di balordi che vogliono bloccare il traffico e, da oggi in poi, subiranno la giusta pena.

Come saranno puniti e non protetti, borseggiatori, occupanti abusivi di case altrui, truffatori che prendono di mira gli anziani, aggressori di Poliziotti e Carabinieri.

Delinquenti per stessa ammissione dell'illustre direttore di Fanpage, che si criminalizzano con i loro comportanti contrari al vivere civile e al rispetto per il prossimo.

Contemporaneamente la commissione europea non ha avuto nulla da eccepire sulla azione economica del Governo, le agenzie di rating hanno alzato la valutazione dell'Italia, Goldman Sachs ha elogiato la stabilità di Governo, la disoccupazione cala come cala l'inflazione.

Il Benessere degli Italiani va a braccetto con la Sicurezza.

Chi è contro la sicurezza e la "criminalizzazione dei delinquenti" che occupano case, aggrediscono le Forze dell'Ordine, bloccano la circolazione stradale, truffano gli anziani, è contro il Benessere.

Ed è contro il Benessere e contro la Sicurezza perchè solo nel disagio può prosperare la protesta e la sinistra può avere qualche carta da giocare contro un Governo solido nelle Idee, nei progetti, nei numeri e nel consenso.


04 giugno 2025

Sul blog

A venti anni (il prossimo 21 giugno) dall'apertura sulla piattaforma blogspot di questo blog (inizialmente, da settembre 2003, sulla piattaforma Digiland) ho ieri cancellato tutte le autorizzazioni per intervenire senza passare dalla moderazione.

Mi dispiace per chi, segnatamente Nessie e Lantarner, ne facevano un buon uso, ma la modifica (peraltro in meglio ...) del mio post di ieri mi ha disturbato.

A meno di pensare che io abbia letto il testo scritto da un altro me stesso di una dimensione parallela casualmente incrociatasi con la nostra, qualcuno ci ha messo del suo.

Da anni non metto le mani in quella che è la forma e la presentazione del blog e non avevo mai cancellato autorizzazioni concesse nel tempo a persone che erano e sono amiche, con conoscenze personali, anche quando non erano più tra noi.

Era un mio particolare modo per ricordarle, come lasciare nella rubrica del telefono cellulare il numero di un amico scomparso.

Probabilmente ho sbagliato, forse qualcuno ha trovato il modo di utilizzare quegli accessi, forse è stato solo uno scherzo, ma non ho voglia di indossare l'impermeabile dell'Ispettore Derrick e quindi adesso opero come tanti che passano dalla moderazione "sempre".

Tanto più che ho visto come Blogspot abbia cambiato l'interfaccia delle impostazioni e, una volta di più, non ho voglia di cimentarmi con le "semplificazioni" adottate.

Questo blog è una mia lavagna in cui scrivo quello che penso e non ha certo velleità di propaganda o di influenzare scelte, così come è piacevole sintetizzare il mio pensiero neri ridotti caratteri di X, per poi passare ad un diverso argomento.

Se qualcuno vuole commentare, leggerò, nelle mie "sessioni" al computer le sue osservazioni in moderazione e, se saranno centrate e pertinenti come quelle che sempre Nessie e Lantarner hanno avuto la cortesia di presentare, le pubblicherò.

03 giugno 2025

AVVISO

Ho trovato modificato il post odierno che ho, quindi, cancellato dalla visione.

Sono stato quindi costretto ad annullare tutte le autorizzazioni (almeno credo) non sapendo chi sia intervenuto nella modifica.

Mi dispiace per chi, fino ad ora, accedeva al blog senza passare dalla autorizzazione.

02 giugno 2025

Polonia, Italia

In Polonia, nonostante tutto, nonostante il bastone e la carota dell'unione europea, nonostante il voto postale, alla fine ha vinto il candidato Nazionalista.

Ha vinto di poco, come di poco aveva vinto il candidato europeista in Romania, ma ha vinto e ambedue i risultati assumono un significato di gran lunga più importante, non tanto perchè la Polonia e la Romania sono il quinto e sesto stato dell'unione, ma perchè ci può prefigurare uno scenario che potrebbe avverarsi anche in Italia.

Solo una dozzina di anni fa, i due candidati europeisti (Dan in Romania che ha vinto e Trzaskowski in Polonia che ha perso) sarebbero stati etichettati dalla sinistra come "fascisti", come lo era Berlusconi in Italia.

La loro colpa era di essere liberali o popolari e, come, sempre, una dozzina di anni fa, anche il Merz oggi incensato e persino il Macron, bulletto e burattino come si sta rivelando, sarebbero stati etichettati allo stesso modo.

Perchè allora i socialisti facevano i socialisti, avevano i loro candidati e, semmai, si presentavano come aggregazione di tutte le sinistra, richiamando alla unione antifascista, come fece Hollande, per prevalere.

Oggi i socialisti sono aggregati e più basso tengono il profilo meglio è per il candidato, liberale o popolare che sia.

I Popoli dell'Europa hanno così respinto il socialismo, che praticamente sopravvive a stento e sotto il ricatto degli autonomisti locali, solo in Spagna.

Altrove sono costretti a sostenere il candidato diciamo così "centrista", liberale o popolare che in altri tempi avrebbero schifato.

Lo stomaco dei socialisti è avvezzo a qualunque cosa e non a caso sono i primi sostenitori del cibo a base di insetti e altre porcherie del genere.

In Polonia come in Romania, si sono dovuti mettere assieme tutti, ma proprio tutti, i partiti differenti da quello Nazionalista.

Si sono radunati sotto un'unica bandiera, quella dell'unione europea, ma non hanno altro da offrire se non la totale sudditanza verso le decisioni di Bruxelles perchè per il resto ognuno va per la sua strada.

In Polonia e in Romania i due candidati europeisti, quello perdente in Polonia e quello vincente in Romania, sono stati sostenuti da una accozzaglia che, se riportata in Italia, comprenderebbe il pd, i verdi, la sinistra estrema di Fratoianni, + Europa del fantasmino Magi, il movimento cinque stelle, il finto terzo polo di Renzi e Calenda e, necessariamente, anche Forza Italia, magari dopo un ribaltone dirigenziale che porti alla guida il giovane virgulto che si è permesso di attaccare il Generale Vannacci.

E, come ha dimostrato la Polonia, senza avere la certezza di vincere, perchè ho molti dubbi che gran parte dell'elettorato di Forza Italia possa seguire i suoi leaders in una alleanza con i vecchi aguzzini della sinistra, come ha dimostrato la scomparsa della democrazia cristiana i cui elettori si sono ben guardati dal seguire i propri parlamentari, tutti accasati a sinistra e adesso formano l'elettorato del Centro Destra.

Infine un passaggio ulteriore.

Mettiamo pure che l'accozzaglia da Fratoianni a Forza Italia vinca le elezioni, la rappresentanza parlamentare sarebbe fortemente frazionata in una decina di gruppi parlamentari ognuno dei quali ha le sue clientele da soddisfare ma, a differenza della prima repubblica, non potendo stampare moneta ed essendosi legati ad una sudditanza senza speranza verso Bruxelles, non sarebbero in grado di farlo e così, alle elezioni successive, quel piccolo margine di vantaggio si capovolgerebbe a favore di una alleanza Nazionalista che vedrebbe solo due partiti, ma molto omogenei, come in Polonia o in Romania.

Tusk, il Berlusconi o, meglio, il Tajani di Varsavia, vinse le elezioni un anno fa in una competizione di tutti contro il PIS, il partito Nazionalista, ma le elezioni presidenziali, nonostante la stessa formazione in campo e l'alta affluenza, hanno dimostrato che quella maggioranza, inesistente nei contenuti, comincia già a sfarinarsi.


01 giugno 2025

Farsesco

Leggo che, a ruota della regione Puglia e del comune di Bari, anche l'Emilia Romagna e Bologna hanno "sospeso" le relazioni con qualsivoglia soggetto possa fare riferimento al legittimo Governo di Israele di Benjamin Netanyahu.

Una detto celebre dice che la Storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia, la seconda in farsa e questa delle due regioni amministrate dai cattocomunisti è palesemente una farsa.

Le regioni non hanno alcuna competenza in materia di politica estera e, anzi, personalmente ritengo che la corte dei conti dovrebbe indagare su ogni spesa che, ad esempio in Emilia con Bonaccini, è stata disposta per inviare "aiuti" a Gaza, sottraendo risorse ai compiti istituzionali di una regione (e di un comune) che sono esclusivamente rivolti verso la comunità locale e partecipando a quel buco nella sanità emiliana che adesso viene coperto con aumento dei ticket e dell'irpef regionale.

La beneficenza ognuno la deve fare per volontà propria e non vedendosi scippare soldi per disperderli verso attività non proprie dei compiti di quella istituzione che li incassa.

A maggior ragione se quelle due regioni, allineate e coperte alla politica nazionale della sinistra del "niet", rifiutano persino quel pallido tentativo di autonomia differenziata proposta dal Governo.

Non vogliono assumersi maggiori responsabilità in campo amministrativo (probabilmente perchè sanno di non essere in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini) ma pretendono di attuare una politica estera difforme da quella del Governo Nazionale, utilizzando anche i soldi destinati alla amministrazione locale e poi battendo cassa e pretendendo che il Governo Nazionale integri i trasferimenti in denaro.

Personalmente, se fossi a capo del Governo Nazionale, per ogni euro disperso in attività estranee a quelle proprie dell'amministrazione locale (buche, servizi, strade etc.) toglierei un euro dai trasferimenti dal centro alla periferia, perchè se li spendono per attività non attribuite, allora vuol dire che hanno anche troppi soldi (nostri, del contribuente italiano) da spendere per scelte ideologiche che non portano alcun beneficio ai cittadini amministrati.

La tracimazione di regioni e comuni dai loro compiti istituzionali è solo un aspetto della trasformazione della nostra democrazia in oclocrazia (dedicato a Nessie 😉), dove tutti si occupano di questioni e vogliono mettere il loro becco in decisioni che non spettano a loro, invece di cercare di eseguire bene i compiti loro attribuiti.



31 maggio 2025

I magistrati ci portano l'oclocrazia

Leggo che, ancora una volta, i magistrati, questa volta italiani, interferiscono con l'azione di un governo, quello Italiano, che vuole applicare uno dei punti del programma votato dalla maggioranza degli Elettori.

La corte di cassazione ha infatti chiesto un nuovo parere alla corte di giustizia dell'unione europea (come se dovessimo prostrarci ai pareri di giudici stranieri, quando personalmente non dovremmo accettare neppure le sentenze politiche di quelli italiani !)  sul trasferimento dei clandestini nei centri in Albania.

Lo scopo è sempre quello: boicottare, rallentare, ostacolare il respingimento dei clandestini voluto dalla maggioranza degli Italiani, anche di quelli che votano a sinistra.

E' lo stesso scopo dei latrati contro la timida riforma Nordio, contro il Ponte sullo stretto, contro il decreto sicurezza che colloca chi vi si oppone a difesa di chi truffa gli anziani, di chi occupa le case altrui, di chi aggredisce un poliziotto, di chi impedisce la libera circolazione stradale.

E' un disegno che trova nella magistratura un esecutore sollecito, nella convinzione di essere esente da qualsivoglia ritorsione.

Ed è la più grande stortura di questa che non è più una democrazia, ma una oclocrazia, cioè la degenerazione della democrazia secondo l'anaciclosi di Polibio (che ho spesso citato), dove vengono ignorati i principi del buon governo per dare spazio alle peggiori e più ripugnanti pulsioni ideologiche, contrarie agli interessi dei cittadini.

Aspettando che il ciclo ricominci, quando arriverà un monarca che metterà ordine nel caos dell'oclocrazia. 

30 maggio 2025

Quando l'informazione crea confusione

Questa mattina, nella trasmissione radiofonica "Il caffè di radio uno" in onda alle 6,30 dopo la rassegna stampa e prima del gr1 delle 7, il conduttore ha toccato (con fuga, nel senso che è stato sin troppo veloce e superficiale) il tema delle tasse e di chi le paga.

Il tecnico chiamato ad illustrare la questione è uno dei migliori, perchè tra i più concreti e, penso proprio per tale motivo, tra i meno invitati: Alberto Brambilla.

Brambilla, nel poco tempo tempo concessogli, ha esposto una situazione critica, in cui il 60% degli Italiani non paga le tasse ma usufruisce dei servizi che, considerando le varie agevolazione, alla fine vengono pagati dal 16% degli Italiani, cioè da coloro che dichiarano un reddito superiore ai 35mila euro.

Brambilla ha correttamente sottolineato come, se i costi dei servizi sono sulle spalle solo del 16% degli Italiani, non ci si può tanto lamentare delle liste di attesa in sanità o delle retribuzioni più basse per gli operatori sanitari rispetto ad altre nazioni.

Purtroppo quando si sarebbe dovuto andare un po' più a fondo, "il tempo è finito, grazie e a lunedì" con gli ultimi minuti dedicati ai messaggi vocali degli ascoltatori: disarmanti.

Pochi avevano capito il senso degli interventi e dei dati comunicati, i più li hanno interpretati come se il 60% degli Italiani non pagasse le tasse perchè le evade.

No, non è così.

Il 60% non paga le tasse perchè è legalmente esentato in quanto senza reddito, con redditi minimi o con redditi che fruiscono di agevolazioni tali da essere superiori all'importo che versano allo stato, con una critica, appena accennata, al sistema dell'Isee.

Una ascoltatrice se l'è presa con i pensionati, parlando di pensioni da quattro-cinquemila euro come se fosse sufficiente ridurle per pagare tutti.

Sul versante opposto un ascoltatore ha tagliato corto dicendo che chi non paga non deve usufruire dei servizi.

Meritoria l'iniziativa di parlare di tasse e cercare di spiegare che se non si pagano perchè negli anni ci sono state agevolazioni ed esenzioni a pioggia per dare soddisfazione a questa o quella categoria o gruppo di pressione, non si possono avere altri servizi o servizi migliori.

Ma quando si affrontano simili temi occorre riservare molto più tempo, anche per poter discutere su dove, in coscienza e non con demagogiche affermazione sui pensionati ricchi o sui patrimoni superiori a 500mila euro da tartassare, poter acquisire quelle risorse necessarie a migliorare servizi e retribuzioni.

E magari anche a parlare di quali spese clientelari tagliare come, ad esempio, i contributi per i cinematografari, la stampa, le associazioni immigrazioniste.

Senza ciò, si rimane sul piano dell' "indignato perenne" che istiga solo alla rabbia, senza alcun costrutto.

29 maggio 2025

Possiamo sostituire i magistrati con l'intelligenza artificiale ?

Dove il "possiamo" è una invocazione e non una richiesta di fattibilità.

L'ultimo episodio internazionale riguarda gli Stati Uniti dove un singolo giudice si è arrogato la facoltà di bloccare la politica sui dazi del Presidente Trump, votato da oltre 77 milioni di Americani. 

E già così ogni autentica coscienza liberale e democratica prova un forte rigetto.

In Italia, invece, l'ultimo episodio è del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso contro una direttiva del Ministero dell'Interno che imponeva il riconoscimento di persona da parte dei proprietari che davano in locazione breve il loro appartamento.

La ratio della disposizione era di incardinare un tassello di maggior sicurezza su chi risiede temporaneamente in quel posto, spesso in condomini abitati da altre persone, ma il tar ha evidentemente un differente concetto di sicurezza per i cittadini.

Appare evidente che si tratta, in ambedue i casi e nelle decine, centinaia, di cui siamo ormai venuti a conoscenza, di un aggiustamento delle leggi vigenti in base alla personale interpretazione ideologica del magistrato di turno che, in passato, in alcuni casi ha addirittura giustificato una giurisprudenza creativa per inventarsi una norma che non c'è, motivandola con l'inerzia del parlamento, ma all'inerzia del parlamento, semmai, non deve sopperire un magistrato, bensì il voto dei cittadini.

A questo punto credo che, anche per la incredibile vicenda di Garlasco, noi cittadini qualunque, saremmo ben più garantiti se fossimo giudicati non da una persona con le sue simpatie, antipatie, ideologie, ma dall'intelligenza artificiale che, molto più di una singola persona, è in grado di conoscere le leggi esistenti e applicarle, integrandole con le prove presentate dalle parti.

Con l'intelligenza artificiale non ci sarebbero interpretazioni ideologiche, ma solo l'applicazione della norma scritta, cioè di una legge approvata dal parlamento eletto dai cittadini.

E poichè nel nostro sistema giudiziario in dubio pro reo, nessuno verrebbe condannato sulla base di teoremi, in mancanza di solide prove. 

28 maggio 2025

Decreto sicurezza in dirittura d'arrivo

Mi stupisco che a sinistra sposino la canea di chi è contrario al decreto sicurezza.

I quattro punti fondamentali sono:

- pene più severe per le truffe agli anziani

- pene più severe per chi aggredisce un Tutore dell'Ordine

- pene più severe per chi occupa abusivamente una proprietà privata altrui

- pene più severe per chi impedisce la libera circolazione con blocchi stradali, manifestazioni etc.

A me sembrano quattro punti di estremo buon senso che contraddistinguono una società libera da una anarchica dove prevale la prepotenza, la violenza la delinquenza.

Si possono esprimere delle idee pacificamente, nei luoghi preposti alle riunioni, sulla stampa, nei social.

Abbiamo abbondanza di strumenti per manifestare le nostre idee senza arrecare disturbo o danno al prossimo.

Ex contrario si dovrebbe arguire che il pd e i suoi alleati, siano favorevoli alle truffe contro gli anziani, a picchiare un Poliziotto o un Carabiniere, a occupare liberamente una proprietà privata, a bloccare la circolazione con manifestazioni e impedimenti vari.

Se è così dove stanno i Valori di base che dovrebbero essere comuni per una società civile ?

Se è la prepotenza e violenza che dettano legge, ditecelo, che ci adegueremo.

27 maggio 2025

Finiamola di dare corda a Zelensky

Credo che il principale ostacolo alla pace, in Ucraina e nel Medio Oriente, sia lo tsunami di dichiarazioni che arrivano da ogni dove.

Assistiamo a intemerate di politici che, prima di arrivare ad ottenere i risultati di Netanyahu in carica, quasi ininterrottamente, da venti anni, dovrebbero macinare anni e anni di gavetta, ma si permettono di criticarlo, dalla comoda poltrona di uno scranno parlamentare di una nazione non in guerra.

Altri, e con cariche ben più rilevanti, continuano ad attaccare verbalmente la Russia, minacciando sanzioni (siamo già al diciottesimo round in preparazione, dopo diciassette inutili e, anzi, controproducenti, provvedimenti).

Ma il peggio è un comico che, per far ridere (o, almeno, provarci, perchè a me non ha strappato neppure un sorriso) si dimenava nudo per suonare un pianoforte con il pene, eletto da una follia collettiva in Ucraina, ha pensato di poter stuzzicare la Russia e quando l'Orso ha reagito, ha mandato a morire decine di migliaia di giovani ucraini, sospeso le elezioni (infatti il suo mandato è scaduto da oltre un anno) e imbavagliato i suoi oppositori.

Costui, istigato da certe cancellerie europee che avevano fatto conto su un presidente americano che, oggi, si scopre non fosse in grado di gestire la cosa pubblica per limiti sanitari, continua a sbraitare da tre anni chiedendo armi, finanziamenti e pensando di poter dettare la linea alle nazioni europee.

Purtroppo ci cascano tutti e fanno a gara per mostrarsi più partigiani di Zelensky stesso.

Sembrava che Trump lo avesse mandato a quel paese, giustamente, ma adesso pare che abbia ripreso a fornirgli armi e supporto finanziario, in cambio, almeno, di minerali preziosi, ma in quantità tale da consentirgli di continuare una guerra che non andava neppure iniziata.

Ogni volta, poi, che si prospetta una possibilità di pace, ecco che Zelensky la spara grossa contro la Russia e Putin, chiedendo ancora più sanzioni, ancora più aggressività da parte dell'Occidente.

Fino all'ultimo ucraino.

Spiace che anche la Meloni si sia accodata al coro dei sostenitori e amici di Zelensky, personaggio che dovremmo evitare come la peste che è una guerra inutile.

26 maggio 2025

Riduzione Irpef per il ceto medio

Governare, cercando di mantenere gli impegni, è difficile, non tanto perchè non si sappia come fare a mantenere quegli impegni, quanto perchè il voto popolare viene sistematicamente ignorato dal sinedrio dei burocrati, dei magistrati, delle consorterie di vario genere che interferiscono con l'azione di governo, "interpretando" quella norma, dichiarando incostituzionale quell'altra, chiedendo la revisione di una legge appena approvata dal parlamento.

Il tutto, ovviamente, senza avere un mandato popolare, ma solo con l'autoreferenzialità che deriva da una arroganza, da una boria, da una superbia che nessun concorso pubblico, nessuna elezione da parte di un ristrettissimo gruppo di grandi elettori può giustificare.

E' quindi con piacere che si annotano molti provvedimenti del Governo Meloni che, nonostante tutti gli ostacoli che vengono posti sul suo cammino in chiave palesemente anti Italiana, riesce pur tuttavia a percorrere il cammino del rispetto degli impegni elettorali.

E' così con il contrasto ai clandestini come è reso evidente dai centri in Albania che hanno cominciato a funzionare bene, è così con il decreto sicurezza che fornisce nuove garanzie alle Forze dell'Ordine e nuove opportunità a difesa della vita e delle proprietà degli Italiani, è così nella gestione di una politica estera che recupera il massimo della Sovranità possibile dopo la svendita operata dai governi di sinistra.

Ed è così in economia dove dopo aver stabilizzato i conti, migliorando l'appeal italiano nel mondo come dimostrano lo spread e i rating, dopo aver fermato il vorticoso aumento di balzelli, adesso pensa di agire sulla leva della riduzione delle tasse per il ceto medio.

Ridurre del 2% l'aliquota tra 28 e 50 (o 60) mila euro può sembrare poco, ma è un grande passo perchè quella è la fascia di reddito che paga maggiormente i capricci ideologici della sinistra.

Probabilmente tale riduzione potrà essere attiva dal prossimo anno, ma è un segnale fortissimo di discontinuità con il passato, anche se tante spese ideologiche continuano a pesare sui conti pubblici e quindi sulle nostre tasche.

Come i contributi per i cinematografari, per i giornali, per le associazioni che si occupano dei clandestini, per il loro recupero, alloggio, cura, mantenimento, istruzione.

Dopo l'era delle spese folli del 110%, del reddito di cittadinanza, dei monopattini, dei banchi a rotelle, cominciamo a vedere gli effetti benefici di un voto che ha consentito la formazione di un Governo degli Italiani, per gli Italiani.

25 maggio 2025

Sui dazi prevalga l'Interesse Nazionale

Ci sono due temi che i cattocomunisti stanno sfruttando per provare a ripetere la truffa del 2011, ribaltando la maggioranza e il governo uscito dal voto popolare.

Sono particolarmente i "professionisti dell'informazione" che, infischiandosene della realtà di cui dovrebbero dar conto, accreditano possibili ribaltoni ed elezioni anticipate, addirittura elencando un possibile governo della sinistra, con tanto di attribuzioni di ministeri a questo o quello.

Insomma più che notiziari, romanzi distopici di fantapolitica.

Sono due argomenti che pur avendo una valenza politica, non rappresentano certo un motivo di rottura di una coalizione che da più di trenta anni si presenta unita, il cui elettorato è sicuramente più unito dei dirigenti (che lo sanno !) e che li vuole assieme, per cui alcune differenze sono nell'ordine delle cose, diversamente non sarebbero tre partiti ma uno solo.

Si tratta del terzo mandato e della titolarità delle trattative commerciali con gli Stati Uniti.

Su ambedue i temi sono d'accordo con le posizioni della Lega (ed essendo un elettore di Fratelli d'Italia, cui confermerei il voto se si votasse oggi) la dice lunga sul grado di osmosi raggiunto dal Centro Destra.

La limitazione dei mandati è uno scippo nei confronti degli Elettori che sono sovrani nella scelta di chi debba essere eletto e nessuno, che sia magistrato o una legge che impedisce di ricandidarsi, può decidere al loro posto.

Chiunque deve potersi candidare e solo gli Elettori decidono se è idoneo per quella carica e per la riconferma tre, cinque, dieci volte.

Sbagliano quindi tutti coloro che vogliono limitare i mandati di un governatore, di un sindaco, di un amministratore, come sbagliano coloro che vorrebbero escludere dalle liste qualcuno perchè condannato o, addirittura, solo indagato per qualcosa, qualsiasi cosa.

Sulle trattative commerciali ha ugualmente ragione la Lega perchè una Babele come è l'unione europea, dove, anche per ragioni geoclimatiche, gli interessi sono differenti quando non in palese conflitto, non è in grado di esprimere una posizione unitaria, se non sacrificando interessi un po' a tutti, quegli stessi interessi che da trattative bilaterali sarebbero meglio difesi, da tutti gli stati.

Ha ragione il Presidente Trump a lamentarsi per le lentezze nel negoziato che sconta la necessità di convogliare il necessario consenso di 27 attori su una unica direttrice.

Lo prova la rapidità con la quale il Regno Unito ha concluso ogni controversia commerciale con gli Stati Uniti, a dimostrazione che è opportuno che l'Italia, come qualunque altro stato europeo, promuove trattative bilaterali con Washington, nell'interesse degli Italiani, interessi che non sono gli stessi di francesi, tedeschi o baltici che, a loro volta, sono i migliori difensori dei loro interessi.

Se i partiti di opposizione avessero a cuore l'Interesse Nazionale, solleciterebbero il Governo a concludere accordi bilaterali.

Poichè invece sono solo gli esecutori delle decisioni assunte altrove, all'estero, criticano la Meloni quando va a Washington a trattare e la criticano quando, sin troppo ligia agli accordi che non ha stipulato lei ma proprio i cattocomunisti nei lunghi anni della loro occupazione del potere, attende il risultato delle trattative condotte dalla commissione dell'unione europea.

La sintesi è che la sinistra, come sempre, fa l'interesse altrui e danneggia quello nazionale, quello degli Italiani che dovrebbero pagare la confusa concezione di unione europea, sacrificando, in tutto o in parte, i propri interessi commerciali sull'altare del compromesso a 27.

L'Interesse Nazionale, invece, deve prevalere, sempre e comunque, su quello dell'unione europea.