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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

09 aprile 2025

Peggio dei dazi ci sono solo gli "esperti"

Ieri, giornata alla guida e mi sono fatto accompagnare dall'ascolto di tutte quelle trasmissioni radiofoniche che, solitamente, per l'ora in cui vengono trasmesse, non sono in grado di ascoltare.

Questa mattina, dopo "disco sveglia", il gr1 delle sei e la rassegna stampa, è arrivato un tal Roberto Poletti con la sua trasmissione quotidiana "Il caffè di radio uno" e con un paio di ospiti "esperti", che avrebbero dovuto spiegarci cosa fare e come gestire i nostri risparmi in questi giorni di turbolenze.

La sintesi di ieri e oggi è arrivata da un ascoltatore che ha scritto mandando a quel paese (in modo educato) gli "esperti", ricordando che fino a pochi giorni fa, erano gli stessi che suggerivano di comprare azioni perchè davano il maggior rendimento.

Oggi gli esperti, dopo una attenta analisi su quello che potrebbe accadere e che potrebbe sintetizzarsi nella formula della tripla della vecchia schedina del Totocalcio (1, X, 2) perchè ipotizzano sempre che potrebbe accadere questo, quello e quell'altro, concludono invitando ad aspettare, stare fermi.

Una banalità: mi domando perchè si paghino gettoni di presenza (perchè immagino che le comparsate non siano gratuite) a chi alla fine dice quello che qualunque persona di buon senso ha già messo in pratica in piena autonomia.

Le crisi arrivano, se ne vanno, il Mercato torna a crescere e poi arriva un'altra crisi e via nel ciclo infinito dell'economia.

Lo stesso accade per l'annoso problema dei mutui e dei tassi: variabili o fissi ?

E' da anni, decenni, che ascolto disquisizioni di ogni genere ma, alla fine, se uno non ha la palla di vetro, non può sapere preventivamente come evolverà il Mercato e variabile o fisso, dipende dal costo del denaro, che a volte viene abbassato e così il variabile lo segue, ma poi, per una guerra, un terremoto, un accidente qualsiasi, risale e allora chi ha un fisso gode.

C'è bisogno di "dotti e sapienti" per capirlo ?


07 aprile 2025

Perde chi vende

Anche questa mattina i giornali online e i giornali radio hanno come prima notizia il "crollo" delle borse, imputato a dazi, peraltro non ancora pienamente in vigore.

E' quindi evidente che si tratta di una psicosi, di un passa parola in negativo.

Mi ricordo che nel 1992, alla vigilia della rapina perpetrata dal governo Amato con il sei per mille sottratto ai nostri conti correnti, un conoscente mi disse che fonti sicure gli avevano assicurato che sarebbero stati colpiti i titoli di stato.

Lui si fidò così ciecamente della "fonte sicura" che vendette tutti i suoi titoli di stato per mettere il ricavato in conto corrente e fu colpito pesantemente dalla tassa di Amato.

Le borse calano perchè possessori di azioni stanno vendendo, ma se titoli fanno prezzi in calo, vuol dire che chi vende trova un compratore che, a differenza del primo, ha visto una opportunità di guadagno comprando al ribasso titoli che, ancora con le assemblee appena iniziate, comunicano risultati di bilancio cospicui e, quindi, distribuzioni di dividendi sostanziosi.

Chi vende perde adesso, subito, subendo una minusvalenza (anche se taluni titoli erano talmente cresciuti che, ancora adesso, fanno segnare un guadagno significativo rispetto al prezzo di acquisto) e rinunciando ai dividendi.

Capisco se qualcuno (sbagliando) ha investito tutti i suoi risparmi in una unica direzione e senza conservare un margine di liquidità, capisco di meno chi non avesse necessità di rendere liquidi gli investimenti e potrebbe invece attendere, guardarsi intorno e, semmai, valutare acquisti mirati.

Una opportunità, appunto.

Diverso l'approccio di uno speculatore che, però, per giustificare i rischi che assume, deve anche puntare a guadagni immediati e importanti, cosa che uno può fare solo se ha la disponibilità di somme cospicue da poter utilizzare.

Il fatto che il calo delle borse sia pressochè uniforme è rassicurante, perchè vuol dire che non ci sono problemi sui fondamentali di una economia, ma solo una questione che può essere risolta tramite una trattativa che consenta di rimuovere quelle cause, cioè la legislazione che impone quei vincoli che hanno innescato la reazione di Trump. 

06 aprile 2025

Da che parte stanno i magistrati ?

Leggo che il sindacato delle toghe avrebbe criticato il decreto legge del Governo sulla sicurezza, pur ammorbidito perchè il Governo ha chinato la testa davanti alle pretese di Mattarella.

La cosa non mi stupisce, da tempo mi domando se i magistrati stanno dalla parte degli Italiani onesti o si arrogano il diritto di modificare l'applicazione delle leggi con pretestuose motivazioni di carattere etnico, sociale, economico.

La Sicurezza personale e dei propri beni è fondamentale per garantire il Benessere dei cittadini e se chi è preposto a garantirla, da un lato è il bersaglio di insulti, aggressioni e controlli senza avere la possibilità di reagire e, dall'altro, chi dovrebbe sancire le pene, è propenso a concedere attenuanti ai criminali, allora tanto vale tornare alla legge del fai da te.

Ricordo che, in passato, i magistrati erano i bersagli delle Brigate Rosse e di vari ambiti criminali.

Evidentemente tali azioni hanno ottenuto il loro effetto se, oggi, vengono assolti o condannati al solletico quelli che occupano abusivamente case, quelli che intralciano opere pubbliche, quelli che distruggono beni privati e pubblici durante le loro manifestazioni, mentre chi prova a difendersi viene perseguitato, processato e spesso condannato (anche a risarcire i parenti del criminale neutralizzato, considerandolo evidentemente un caduto sul lavoro !!!).

Chi ha la fortuna di non aver mai subito furti, rapine, aggressioni, probabilmente non si rende conto dello stato di incertezza, che condiziona lo svolgimento delle proprie attività, che uno si porta dietro.

Soprattutto se sa di essere disarmato davanti ai criminali che, oggi, ottengono anche "comprensione" da parte di chi dovrebbe invece reprimere con severità nel nome del Popolo e di tutti gli Onesti.

Apprezzo il coraggio del Governo che sta affrontando una riforma della magistratura.

E' però una riforma debole e che non porterà quel cambio di passo che vorrei vedere per sentirmi pienamente garantito nella mia vita quotidiana.

Se un criminale sa di poter ottenere clemenza, comprensione e attenuanti, allora sarà portato ad alzare il livello della sua violenza.

Se, invece, fosse consapevole che chi lo giudicherà non gli concederà nessun beneficio, allora si tratterrà dall'eccedere nella sua violenza.

Le leggi e le pene ci sono, non occorre inventarsi nuovi, improbabili reati (come il femminicidio!), bisogna solo applicare leggi e pene esistenti senza troppi fichi in testa o, se vogliamo, senza essere inquadrati in una spirale ideologica che non garantisce nè imparzialità, nè sicurezza.

05 aprile 2025

La soluzione più semplice alla guerra dei dazi

Le valutazioni sulla questione dei dazi innescata dalla decisione del Presidente Trump (e già questo ci dice che si discute di ciò che l'azionista di maggioranza del pianeta Terra decide di discutere) differiscono (e di molto) in base all'assunto che si vuole dimostrare e alla narrazione che si pretende di divulgare.

Trump ha dimostrato, con una tabella di sintesi, il perchè è legittimo l'aumento dei dazi americani a compensazione delle pluriennali maggiori imposte degli altri stati.

Gli europeisti cattocomunisti hanno contestato la tabella, non dicendo, però, che era inventata, ma asserendo che Trump vi ha sommato tasse, come l'Iva e altri vincoli che nulla hanno a che vedere con il commercio.

Piccola nota: Trump ha utilizzato un criterio uguale per tutti e, quindi, la differenza è reale.

Ma c'è un modo molto semplice per risolvere la questione: si aboliscano tutte le tasse e i vincoli ai prodotti, aprendo un mercato mondiale fondato sul prezzo che il produttore decide di applicare.

Ovviamente questo presuppone che la legislazione sia uguale ovunque, anche in materia di retribuzione, diritti e sicurezza dei lavoratori e di controlli sanitari sui prodotti stessi nel corso della realizzazione e finiti.

Uno stato che non applichi tali leggi uguali per tutti dovrà subire un aggravio compensativo sui prodotti esportati.

Così finiranno gli aiuti indebiti di stato, i vincoli ideologici e lo sfruttamento del lavoro.

Ma forse non siamo ancora pronti, allora facciamoci un bel bagno di umiltà grazie a Trump che ha messo tutti davanti al fatto che i re è nudo.


04 aprile 2025

L'Italia non deve morire per Berlino e Parigi


I dazi sono realtà e la reazione dei mercati è scomposta quanto quella della Von der Leyen, di Macron e di tutto il gregge europeista.

Mi conforta un po' l'intervista di Giorgia Meloni ieri al Tg1, in cui, pur ritenendo sbagliati i dazi imposti (ed è tutto da discutere) ritiene eccessivamente allarmistico il can can che se ne fa e, soprattutto, non ritiene che si debba rispondere ai dazi con altri dazi che richiamerebbero altri dazi ancora, ma con una trattativa per eliminare i dazi, cioè averne di meno, non di più.

Mi conforta anche l'esito della riunione di vertice del Governo dalla quale sono uscite una serie di proposte finalizzate a liberarci da quelle tasse che l'unione europea si è autoimposta nel nome di una malintesa politica ecologica e di una uniformità imposta nonostante le situazioni tra i 27 siano diverse, a volte poco, a volte tanto.

Vedremo fino a quando la Meloni e il suo Governo riusciranno a resistere alla canea rosso europeista che ha in Mattarella il più insistente interprete, al punto che, fossero sufficienti le sue dichiarazioni, saremmo giù in guerra contro la Russia e gli Stati Uniti contemporaneamente.

Ma, purtroppo, non è solo un ottuagenario al Quirinale che soffia sul fuoco, ma anche una pletora di "professionisti dell'informazione" che forniscono carburante ad una sinistra asfittica e chiusa nella sua riserva antifascista.

La debolezza del Governo Meloni e di tutti i governi italiani è che i cattocomunisti per l'ancestrale ragione che cattolici e socialisti hanno sempre avuto in odio lo Stato Nazionale, per cui o ci si inginocchia e, per dirla con un altro ottuagenario "l'Italia sta dietro a Germania e Francia", oppure ci si scaglia contro il Governo Nazionale che cerca una strada autonoma rispetto alla soffocante unione europea, più sovietica che liberale.

Del resto la posizione della Meloni, lasciando da parte le valutazioni di merito (sbagliati o non sbagliati) dei dazi è quella corretta e lo sbocco naturale è una trattativa bilaterale con Washington, lasciando che Germania e Francia cuociano nel loro brodo.

Non dobbiamo infatti sacrificarci per favorire una Germania che, con una politica strettamente utilitaristica, ha contratto la domanda interna per poter raggiungere i surplus nell'export che ha fatto tracimare il vaso americano.

Nè possiamo e dobbiamo sacrificarci per un riarmo che vedrebbe Germania e Francia tra i maggiori se non unici beneficiari, la prima con la conversione in fabbriche di armi quelle che adesso sfornano automobili non più richieste, la seconda che gonfia il petto essendo l'unico stato a possedere testate nucleare.

In sostanza, seguendo l'unione europea l'Italia e noi Italiani ci sveneremmo per portare acqua al mulino di chi non solo non ci ama, ma vorrebbe farci tornare terra di conquista per le loro armate, militari una volta, finanziarie oggi.

Infine dazi e tasse, quelle che l'unione europea ha scioccamente imposto a se stessa, con tanti lacci e lacciuoli, nel nome di un improbabile e inesistente ecologismo.

Forse basterebbe eliminare quelle con una abolizione dell'Iva per sottoscrivere un accordo con gli Stati Uniti, buono per Trump, come per noi.

Il problema è se i poteri occulti che stanno dietro al movimentismo degli ottuagenari e dei cattocomunisti permetteranno alla Meloni di fare una politica per l'Italia e gli Italiani e non più funzionale ai loro oscuri interessi.

03 aprile 2025

La pacchia è finita

Dalla fine della seconda guerra mondiale, quando gli Americani formalizzarono di aver ereditato dall'Inghilterra il ruolo di attore protagonista nella politica internazionale, gli Stati Uniti si sono accollati l'onere di sostenere gli stati alleati sia finanziariamente che militarmente.

Lo schieramento americano nell'Europa Occidentale e la Nato, hanno consentito di creare una barriera contro le preponderanti armate comuniste e, nonostante le quinte colonne rosse allora incarnate dai vari partiti comunisti soprattutto in Italia, Francia e Grecia, ci hanno garantito dal fare la triste fine degli europei che ebbero la sfortuna di ricadere sotto la sfera di influenza attribuita all'Unione Sovietica.

Le ingenti risorse investite dagli Stati Uniti, soprattutto con l'avvento alla presidenza di Ronald Reagan, finirono con il mandare in fallimento i comunisti e anche l'est Europa fu liberato.

La generosità degli Stati Uniti non è sempre stata ricambiata come dovuto, basti ricordare i distinguo di Francia e Germania in occasione della liberazione dell'Iraq e, al contrario, l'avventurismo francese in Libia nel 2011 che, approfittando di una presidenza imbarazzante come quella di Obama, spinse gli Stati Uniti al clamoroso errore delle "primavere arabe" che regalò alla Cina e alla Russia (ma anche alla Turchia) praterie africane.

Nel 2001, con l'ingresso alla Casa Bianca di George W. Bush, sembrava che gli Stati Uniti tornassero a chiudersi nel loro ambito, si parlava infatti, in base alle promesse elettorali, di un neo isolazionismo, simile a quello successivo alla prima guerra mondiale.

Il crimine dell'11 settembre cambiò la prospettiva di quella presidenza, ritardando l'inevitabile.

Così come, per motivi interni, fu rinviata la svolta con la prima presidenza Trump nel 2017-2021.

Ma adesso Trump, uscito rinforzato dalle elezioni, senza oppositori interni al GOP e molto forte nei sondaggi, ha accelerato i tempi e se da un lato sta progettando di ridurre l'ombrello protettivo, tanto più che non esistono concrete minacce (anzi, le minacce più gravi sono all'interno delle singole nazioni, come le sentenze che escludono persone o partiti dalle competizioni elettorali) alla democrazia degli stati, dall'altro non intende più caricare sui contribuenti americani l'onere della prosperità delle economie europee.

Con la tabella che si allega e che è ampiamente diffusa su X, il Presidente Trump ha dimostrato come, fino ad oggi, gli Stati Uniti hanno pagato e pagano tasse e dazi sulle loro merci in ingresso nell'unione europea e in tanti altri stati.

Le tasse, come i dazi, sono un male, ma a volte sono necessarie per ripristinare una condizione di parità che viene alterata da vari fattori: le retribuzioni e i diritti dei lavoratori, la sicurezza del lavoro e dei prodotti, le tasse locali.

In presenza di uno o più di quei fattori è legittimo applicare dazi, cioè tasse, che riequilibrino il rapporto della concorrenza.

In base alla presenza di tali fattori sono stati applicati da Trump dazi differenziati in base alla provenienza delle merci.

La pacchia è finita e non resta che trattare per togliere dazi e sanare i fattori di squilibrio, perchè i consumatori finali possano scegliere il prodotto migliore, a parità di condizioni di base. 

02 aprile 2025

Gli sproloqui degli "esperti"

Ricordo le sobrie comunicazioni degli anni Sessanta e, tutto sommato, anche dei Settanta.

Tribune politiche ed elettorali con il bilancino e un conduttore di cui non si è mai conosciuta l'appartenenza partitica se non, come capitava per i cronisti sportivi, post mortem.

Le notizie erano solo notizie, inizialmente lette da un annunciatore che non era iscritto all'albo dei giornalisti, poi questi pretesero di andare in video e voce e quindi anche di proporci, tramite il mezzo pubblico, la loro non richiesta opinione personale.

Dalla trasmissione Bontà loro ("cosa c'è dietro l'angolo?") cominciò la Caporetto dell'informazione italiana, mischiando spettacolo a notizie che, per poter fare spettacolo, dovevano essere gonfiate e manipolate in modo da scuotere le coscienze delle persone.

L'indignazione divenne la cifra fondante della nuova comunicazione e più si istigavano le persone ad indignarsi, meno si risolvevano i problemi.

Oggi la situazione, se possibile, è persino peggiorata perchè oltre al mugugno, che è un diritto di tutti noi, sono stati innescati tanti altri paletti che vanno sotto il nome di "politicamente corretto", un tumore ideologico che è degenerato in tante metastasi chiamate "gender", "lgbt", "woke", "black lives matter" e via discorrendo.

Per puntellare simili sprechi, i "professionisti dell'informazione", resisi conto che la loro personale opinione non era sufficiente perchè nessuno li prende seriamente, chiamano una valanga di "esperti", docenti di questo e di quello, che sbrodolano la loro ricetta con una sicumera che ci fa chiedere: ma allora sono tutti cretini quelli che non fanno ciò che simili "dotti e sapienti" snocciolano con tanta facilità ?

Ma se andiamo ad ascoltare meglio quello che dicono, gli "esperti", dicono tutto e il contrario di tutto, ognuno con una sua ricetta che non sarà mai messa alla prova e con previsioni che arrivano ai decenni futuri, quando tutti, almeno quelli che ci saranno ancora, si saranno dimenticati di chi abbia detto cosa.

Poi gli "esperti" non sono mai unanimi, c'è sempre qualcuno che si distingue dagli altri, trattandoli da sempliciotti, per non dire da cretini integrali, proponendo la sua ricetta a sua volta oggetto di scherno da parte dei primi.

Però tutti intascano felicemente i gettoni di presenza.

Se poi però andiamo a cercare di sintetizzare e concretizzare quello che dicono gli "esperti" vediamo che le direttrici di base sono due.

La prima che chiama in causa la scuola.

Se ascoltiamo bene quello che dicono, dall'educazione finanziaria al rispetto delle donne, tutti chiedono che "si cominci dalle scuole" per formare il cittadino di domani.

E io che credevo che fosse la Famiglia a dover formare l'Uomo, mentre la Scuola dovesse solo insegnarci Greco, Latino, Italiano e persino Matematica !

Ma se carichiamo la scuola di tutte le nuove funzioni per "costruire il cittadino di domani", quando i ragazzi hanno il tempo per imparare le materie scolastiche tradizionali, cioè quelle che fanno la differenza tra un ignorante e uno che abbia aperto la sua mente al sapere che l'Uomo ha accumulato nei millenni ?

Le seconda direttrice è: bisogna investire per questo e quello.

Chi deve investire ?

Il sottinteso è lo stato.

Peccato che chi, tirando l'acqua al proprio mulino, chiede interventi su questo e quello, sia sostanzialmente lo stesso che scende in piazza per l'unione europea, dimentico che se l'Italia non ha disponibilità di denaro da sperperare è perchè si è suicidata aderendo all'euro, quindi non può più stampare moneta avendo perso la Sovranità Monetaria e deve rispettare rigidi parametri di bilancio per evitare di indebitarsi oltre certi limiti avendo perso anche la piena Sovranità legislativa (soprattutto con la complicità di una magistratura che ricorre alle direttive europee per bloccare le iniziative ideologicamente non gradite dei Governi di colore politico opposto a quello del magistrato di turno).

Insomma tante belle parole che si concludono con una richiesta di denaro, perchè tutto costa e neanche poco.

Ma quei soldi chi li mette ?


01 aprile 2025

Tentativo (inutile) di vincere facile

I magistrati francesi si allineano ai loro colleghi dalle toghe rosse cucite sulla pelle degli Stati Uniti, Brasile, Italia, Romania (e sono solo i casi che mi vengono in mente) per impedire che il Popolo possa esprimersi liberamente e che la sua volontà sia rispettata.

Inutile girarci attorno: la sentenza di primo grado con la quale le toghe rosse francesi cercano di impedire a Marine Le Pen di candidarsi, da favorita, alle presidenziali del 2027 è sulla stessa linea di quelle che hanno rubato la vittoria in Romania a Georgescu, hanno cercato di impedire il trionfo di Trump e stanno perseguendo il Presidente Bolsonaro per impedirgli di candidarsi (e probabilmente vincere) in Brasile.

Ma ci sono due casi che dovrebbero far riflettere i magistrati ideologizzati ed i loro mandanti annidati nella burocrazia di Bruxelles con il loro kit di sopravvivenza fatto di azioni tendenti a rovesciare la volontà degli Elettori.

Il primo è molto vicino a noi e si tratta di quello che è accaduto dal 1992 ad oggi.

Prima le toghe rosse hanno cercato di spianare la strada ai comunisti (ricordate la "gioiosa macchina da guerra" di Occhetto ?) eliminando tutti i principali attori dei partiti del Pentapartito.

Anche allora fecero le pentole ma non i coperchi che furono invece appannaggio di Berlusconi che rimise le cose in ordine.

Naturalmente l'attacco contro Berlusconi fu immediato, senza alcun rispetto per gli Italiani che avevano scelto lui e non Occhetto.

Dopo venti anni di aggressioni, riuscirono a rendere ineleggibile Berlusconi, ma non a far vincere le elezioni a Bersani, triste epigono di Occhetto.

Ma non è bastato, perchè se Berlusconi, in fine vita, si mostrò più malleabile, il suo posto fu preso prima da Salvini e adesso dalla Meloni, confermando che i magistrati fanno sempre le pentole, ma non i coperchi.

Il secondo caso è ancora più eclatante e simbolicamente significativo.

In Turchia abbiamo visto una parabola uguale a quella iniziata in Francia.

Un partito raccoglie un consenso sempre crescente e i magistrati locali processano, incarcerano addirittura e rendono ineleggibile il suo leader.

Quel partito vince ugualmente le elezioni, mette presidente il braccio destro del leader, cambia le leggi e il leader vince a ripetizione tutte le elezioni e diventa il Sultano, Erdogan.

Quello che le toghe rosse non riescono a capire è che possono incarcerare o imbavagliare una persona, non le idee che continueranno a camminare su altre gambe.

E nel segreto dell'urna il magistrato non ha alcun potere.

31 marzo 2025

Anche la rassegna stampa rai è faziosa

Ogni mattina, dopo il giornale radio delle sei, radio uno trasmette venti minuti di rassegna stampa.

L'iniziativa sarebbe meritoria se fosse gestita in modo asettico con la semplice proposizione e lettura dei titoli dei quotidiani, dando spazio uguale ai giornali sostenitori dei cattocomunisti ed a quelli del Centro Destra: non esistono più, ormai, quotidiani realmente indipendenti.

Purtroppo i conduttori che si alternano, dei loro venti (poco più) minuti, ne concedono 17-18 ai quotidiani di sinistra (prevalentemente Repubblica, Corriere, Stampa, Fatto Quotidiano conditi a volte con il Messaggero, altre con i giornali di QN, il Foglio, il Domani) e solo 2-3 minuti ai quotidiani di Centro Destra (Il Giornale, Libero, La Verità e non ho mai sentito nominare Il Tempo).

Ad aggravare la situazione è la lettura, sempre molto ampia, degli incipit degli articoli cattocomunisti e mai di quelli del Centro Destra a meno che non siano critici verso il Governo o verso Trump come uno di Sallusti alcuni giorni fa.

Ulteriore aggravamento i commenti non richiesti del conduttore, sempre a senso unico, sempre a fare le punte alle affermazioni dei quotidiani di Centro Destra e mai a quelli cattocomunisti, commenti che, comunque, non dovrebbero essere contemplati per nessuno.

E questa sarebbe "TeleMeloni" ?

30 marzo 2025

Meno voti hanno, più sgomitano


Ieri Giorgia Meloni ha, ancora una volta, accettato l'invito ad un congresso di un partito o sindacato ostile ed è andata al congresso di Calenda che, talmente felice, ha gonfiato il petto come un tacchino a Natale.

Teoricamente Calenda ha fatto un qualcosa che appartiene al rito della democrazia.

Ricordo i "saluti" dei segretari dei vari partiti (tranne l'MSI contro il quale c'era la conventio ad excludendum sotto il cappello dell'infame arco costituzionale) che giravano i congressi altrui e ricordo che, all'epoca, si sospendevano le riunioni parlamentari per rispettare il momento congressuale di questo e di quello.

Poi il dialogo è stato sostituito dal dileggio veicolato dai cosiddetti social, dove chiunque apre bocca e dove i politici, soprattutto quelli senza idee o argomenti, sono costretti ad alzare sempre di più l'asticella dell'insulto per avere seguito o risonanza.

Ed è la strada scelta da Renzi, che ha toccato il fondo (ma scommetto che si è già messo a scavare perchè al peggio non c'è mai fine) facendo dire alla Boschi che sarebbe meglio un Conte ter di un Meloni 1.

Calenda, che a lungo è stato il più imprevedibile (il che può essere anche letto come "infido") si è trovato spiazzato e ha invitato la Meloni, scambiandosi di ruolo con Renzi e indossando i paludamenti dell'inclusivo dialogante.

La copertura mediatica gli è stata fornita non solo dal puntuale intervento della Meloni, ma anche dall'infantilismo dei cattocomunisti che, in presenza della Meloni, si sono rifiutati di presenziare con delegazioni ufficiali (ma sono arrivati, alla spicciolata, alcuni timidi contestatori dei loro leaders).

Non so se Renzi sia stato invitato o si sia rifiutato di andare al congresso del suo alter ego, a riprova che i due dioscuri dell'abortito terzo polo navigano a vista agendo non in base ad un progetto o un Ideale, ma annusando l'aria e comportandosi di conserva, senza alcuna bussola che non sia la loro smisurata autoreferenzialità.

Una supponenza che è inversamente proporzionale ai voti che raccolgono e che non hanno consentito a nessuno dei due di entrare nel parlamento europeo.

Sarebbe molto bello se si riprendesse nella antica abitudine di presenziare (questa volta senza esclusione alcuna) ai congressi altrui, ma dubito che ciò possa accadere finchè il dileggio è  l'unica cifra dello scontro politico, il tutto veicolato da "professionisti dell'informazione" in concorrenza tra loro per trasmissioni che danno la caccia ad un numero ristretto di spettatori e che vivono solo se fanno notizia e fanno notizia solo se latrano più del concorrente.

La Meloni ha fatto bene a mettere in chiaro che non intende cambiare la sua maggioranza, anche perchè oggi Calenda c'è e domani sarà da un'altra parte, esattamente come Renzi che dopo aver a lungo strizzato l'occhio alla Meloni, adesso cerca di rifarsi una verginità a sinistra distinguendosi con colui che maggiormente l'attacca anche sul piano personale.

La maggioranza c'è ed è solida, temprata da decenni di convivenza di vittorie e di sconfitte in comune.

E' anche un bene che ci siano partiti distinti, perchè ognuno porta una sua peculiare caratteristica che ben si innesta nel corpo del Centro Destra.

Calenda e Renzi continueranno nel loro minuetto alla ricerca di visibilità e in talune circostanze i loro pochi voti potrebbero spostare l'esito di alcune competizioni elettorali, ma nè la Meloni, nè la Schlein potranno mai fare affidamento su una loro sincera partecipazione ad una alleanza che voglia realmente governare e non solo gestire il potere.



29 marzo 2025

L''Italia gioca per gli Italiani, non per gli inesistenti "europei"

Siamo in un periodo di turbolenze, dove i lillipuziani dell'unione europea provano a gonfiare il petto per guadagnare qualche centimetro, ma restano sempre lillipuziani.

A maggior ragione se ci sono improbabili personaggi come Macron che, da capo sfiduciato di una nazione che, da Vercingetorige in poi, ha perso tutte le guerre (e non si citi Napoleone che ha vinto tante battaglie, ma ha perso a Waterloo quella finale!) ma risulta vincitrice nelle due guerre mondiali perchè si è aggrappata alla schiena di Inglesi e Americani, pretende di guidare le truppe, concedendo il consolato ad un triste funzionario pubblico inglese che si è trovato senza titoli Primo Ministro, in quello che fu il posto di Pitt, Wellington, Disraeli, Gladstone, Churchill, della Thatcher, unicamente grazie al sistema elettorale britannico che ha favorito il suo partito laburista per la divisione dei voti nella Destra tra Conservatori e Reform Party.

Sullo sfondo il Quarto Reich tedesco che ha rotto gli argini e, nonostante un governo dimissionario e un governo in formazione che, intanto, sta già impiegando più tempo di quello occorso alla Meloni per formare il suo, ha liberato gli impulsi peggiori della Germania che ha iniziato adesso una nuova corsa al riarmo.

L'elezione di Trump alla Presidenza degli Stati Uniti, che arriva dopo le elezioni con tanti dubbi di regolarità del 2020 che lo esclusero dalla riconferma, ci hanno portato un Trump non solo molto più determinato e con il dente avvelenato nei confronti di tutti coloro che si inginocchiarono a Biden, ma anche una squadra dalla quale sono scomparse le figure ambigue come l'ex VicePresidente Pence, per dare spazio a quarantenni che garantiscono la continuazione dell'azione trumpiana come il VicePresidente Vance o il Segretario alla Sicurezza Interna Kristy Noem che sta affrontando il problema dei clandestini esattamente come mi piacerebbe potesse affrontarlo il nostro Piantedosi.

Ma la Presidenza Trump scatena anche un riallineamento nel quadrante internazionale con il necessario e graditissimo riavvicinamento tra Washington e Mosca e l'allarme nei confronti della Cina e dell'Islam.

Ma noi siamo Italiani e quello che ci interesse è l'Italia, non la Germania, la Francia o l'unione europea.

Ed è quindi da apprezzare l'equilibrio del nostro Governo che rifiuta di unirsi ai lillipuziani (tanto senza Gulliver non vanno da nessuna parte) e continua a tessere la tela della diplomazia, consapevole che l'Occidente può salvarsi solo se unito, come lo è stato contro il comunismo, il terrorismo comunista interno e quello esterno islamico.

La posizione dell'Italia non piace ai poteri forti, che vorrebbero un'Italia sottomessa e, come disse Prodi "dietro" alla Germania e alla Francia.

Ecco quindi i latrati dei cattocomunisti che osano persino riempirsi la bocca di "interessi degli Italiani" sulla cui sincerità poi si scoprono immediatamente quando aggiungono "degli europei", come se l'interesse dell'Italia fosse lo stesso di quello della Finlandia o della Francia.

Ed ecco gli articoli di stampa e le trasmissioni televisive che grondano di consigli non richiesti per la Meloni, finalizzati ad abbracciare Macron e Starmer, abbandonando Trump.

Ma la Meloni non credo si lasci infinocchiare da costoro come accadde a Fini che credette di essere il deus ex machina di una nuova Italia e ruppe con Berlusconi per la gioia di tutti i cattocomunisti che ne approfittarono per rifilarci undici anni di governi creati dentro il Palazzo.

L'esito della riunione di Parigi dei "volenterosi" e l'intervista della Meloni al Financial Times confermano che, dopo tanti anni, l'Interesse Nazionale prevale sulla ottusa ideologia europeista.

Le alleanze sono una necessità, da sempre, non solo nel mondo contemporaneo, ma ogni Nazione deve conservare le sue peculiarità e caratteristiche senza sottomettersi o annullarsi pur di far parte di un qualcosa che non la tutela.

Possiamo avere un comune interesse su una singola questione e interessi divergenti o addirittura opposti su tante altre e sarebbe assurdo pensare di ridurre tutto ad unità, perchè una delle parti dovrebbe soccombere e portare acqua a chi ha interessi contrari ai suoi.

L'Italia ha sacrificato alla folle idea dell'unione europea miliardi di contributi che sono finiti a Bruxelles, con tanto di cessione di Sovranità su una infinità di materie che è stata ricambiata dalla prigionia di direttive, corti europee, regolamenti, patti, tutti scritti per favorire il dualismo francotedesco.

Alleati sì, ma non abbiamo interessi comuni su tutto, anzi ci sono tanti temi in cui gli interessi dell'Italia sono contrapposti a quelli della Germania e della Francia e, allora, come possiamo delegare le scelte a persone che rispondono alla Germania e alla Francia ?

L'Europa ha valore come grande mercato economico, per la libera circolazione di merci e persone, ma  siamo e resteremo troppo distanti e diversi per poter avere una unità politica, una sola politica estera e un esercito in comune.

Alleati sì, ma ognuno padrone a casa sua !

28 marzo 2025

Il kit di sopravvivenza


L'unione europea è composta da 27 stati ad ognuno dei quali viene attribuito un posto di commissario.

Purtroppo non in tutti gli stati c'è personale politico adeguato al compito e lo vediamo quotidianamente con le dichiarazioni di una bella signora estone; Kaja Kallas, che spara cavolate dal suo scranno di Alto Commissario per la politica estera, credendo che l'essere stata primo ministro dell'Estonia, le dia la statura politica per ricoprire quel ruolo.

Ma l'Estonia ha un milione e trecentomila abitanti, come l'Abruzzo, tanto per dare un'idea e non mi sembra abbia una Storia tale da rendere i suoi "statisti" luminari della politica.

Al contrario dell'Abruzzo, che diede i natali al Cardinale Giulio Raimondo Mazzarino che, dovendo cercarsi uno stato per sviluppare le sue capacità essendo l'Italia divisa in tanti piccolifeudi per non disturbare il papa di Roma, andò in Francia e costruì, proseguendo l'opera di Richelieu, la grande nazione francese che consentì a Luigi XIV di passare alla Storia come il Re Sole.

In ogni caso la signora Kallas ha oggi trovato una temibile concorrenza nella sua imbarazzante attività nel commissario alle crisi, la belga Hadja Lahbib che, con un esilarante video, invita tutti gli europei a dotarsi di un kit di sopravvivenza (per 72 ore, però ...) da tenere sempre a portata di uso.

Come la Kallas, la Lahbib appartiene ad un partito aderente all'alleanza dei liberali e riformatori, cioè il partito di Macron (e di Renzi se gli Italiani lo avessero votato e spedito a Strasburgo, ma noi Italiani probabilmente siamo più svegli di estoni e belgi).

Credo che il video, con le risatine inopportune, visto l'argomento e la banalità degli oggetti indicati (che sono poi quelli che leggiamo in ogni romanzo distopico e in tanti manuali di sopravvivenza di chi si prepara alla fine del mondo) forniscano già un adeguato motivo di ilarità, unito però all'agghiacciante consapevolezza che siamo nelle mani delle Kallas e delle Lahbib e, cosa ancora più grave, paghiamo loro migliaia di euro al mese per rendere ridicole loro, le idee che propugnano e l'intera Europa.

Mi piace peraltro annotare che, ad un certo punto, verso la fine, la Lahbib estrae un pacco di banconote per dirci che dobbiamo tenere dei contanti, perchè la monetica, in caso di crisi, è solo un pezzetto di plastica.

Ha ragione, ma è anche la dimostrazione che non si deve prestare alcuna attenzione a quello che arriva dall'unione europea, visto che è in prima fila per creare obblighi che portino ad abbandonare il contante, necessario in caso di crisi secondo la loro stessa commissaria, per pezzetti di plastica.

La Kallas e la Lahbib, dopo la Lagarde e la Von der Lyen, sono altri due ottimi motivi per abbandonare l'unione europea al suo destino e per approfittare dei quattro anni di presidenza Trump per sostituire il Regno Unito nel rapporto privilegiato con Washington.

27 marzo 2025

Una corretta interpretazione del riarmo

Due o tre giorni fa, Guido Crosetto, Ministro della Difesa, ha rilasciato una breve intervista che ho ascoltato in Studio Aperto delle 18,30 ma non ho trovato su You Tube.

Nei pochi minuti di durata di quanto trasmesso ho apprezzato la semplicità e l'onestà con la quale il Ministro della Difesa ha spiegato perchè dobbiamo spendere, con giudizio, senza togliere nulla alle spese sociali e produttive, per incrementare la nostra possibilità di difesa.

Non dobbiamo armarci per offendere, infatti, per andare sul campo di battaglia (e su questo la Meloni ha confermato che non verranno spediti soldati Italiani in Ucraina, tanto più, aggiungo io, dopo che Zelensky, che sta cercando assieme a Starmer e Macron di sabotare le trattative di pace, chiede combattenti e non peace keeping), ma per poter intervenire a difesa degli interessi nazionali in ogni parte del mondo e per difendere l'integrità della Nazione.

Ed ha fatto un esempio che è terrificante nella sua semplicità.

Israele ha subito, ripetutamente, attacchi missilistici da ovest (Gaza), da sud (Houthy), da nord (Hetzbollah) e da nord est (Iran).

Centinaia di ordigni tra missili e droni di cui il 96% è stato intercettato e abbattuto e solo il 4% è passato, con la capacità di far passare gli ordigni indirizzati verso zone desertiche.

Crosetto ha detto che se l'Italia di oggi fosse oggetto di un simile attacco, tutti i missili andrebbero a bersaglio, colpendo Milano, Napoli, Palermo, Roma ...

Ecco perchè dobbiamo spendere per creare un sistema difensivo che possa proteggere innanzitutto le nostre città, poi Forze Armate in grado di difendere i nostri interessi ovunque, ad esempio per garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso, non potendo confidare sempre negli Stati Uniti che, tra l'altro, hanno meno interesse di noi europei a veder libera quella via d'acqua e anche per smentire la nomea di "parassiti" che fa tanto più vergognare, quanto più è vera.

Naturalmente creare quella difesa costa e tanto, ma non si pretende di arrivare già domani ad avere a regime tutto, come la mia personale aspirazione di veder privatizzare sanità, istruzione, sistema pensionistico e impiegati pubblici, non implica che, fatta la legge, sia subito tutto privato, ma occorre gradualità, senza ritardi, ma anche senza frenesie, perchè contrariamente a quello che dicono i guerrafondai, la Russia non è il nostro nemico.


26 marzo 2025

Trappola per Prodi


Ed ecco che, dopo giorni di polemiche e di difese d'ufficio da parte dei cattocomunisti verso il loro santone stagionato, esce il video che toglie ogni dubbio e che mostra come, effettivamente, Prodi abbia preso una ciocca di capelli di una giornalista e li abbia tirati sia pur in modo non violento.

Questo video elimina ogni dubbio e se personalmente considero la "tirata" di capelli un qualcosa che non qualificherei neppure come peccato veniale, la prova inconfutabile di quanto avvenuto è devastante per Prodi e per le sue speranze, se ancora ne avesse avute, di avere un ruolo e, chissà, una presidenza.

E' devastante perchè se avessero studiato a tavolino un trappolone per fregarlo, non sarebbe riuscito meglio di così, a dimostrazione che è la naturalezza del caso ad ottenere i migliori risultati.

Prodi ne esce malissimo, come un vecchio nonno arteriosclerotico che reagisce malamente ad una educata domanda della nipotina e la tratta come un Gianburrasca da rimettere al suo posto.

Ma, soprattutto, Prodi ne esce devastato dalla menzogna che ha detto, quando ha negato di aver preso la ciocca di capelli e averla tirata.

Ora non mi aspetto che i cattocomunisti facciano ammenda, perchè fa ammenda e chiede scusa solo chi una coscienza ce l'ha, non chi ha i paraocchi dell'ideologia.

E neppure questo fatto cambierà l'orientamento al voto di chi sostiene i Prodi, le Schlein o i Lepore, perchè per sostenerli bisogna avere non solo i paraocchi, ma anche le orecchie ed ogni senso ottenebrati.

Resta comunque a futura memoria e come testimonianza della natura intrinseca dei cattocomunisti il video e ogni traccia di una simile vicenda che andrà ricordata negli anni.

Perchè ha ragione il senatore della Lega Claudio Borghi Aquilini che, su X, commenta: "Prodi è quello che ci ha fatto entrare nell'euro, regalandoci decenni di mancata crescita, deflazione salariale, perdita di sovranità, spread, emigrazione dei giovani, fallimenti, migliaia di suicidi di imprenditori e disoccupati...Reputazione rovinata per aver tirato i capelli.".

Ha potuto più una innocua tirata di capelli, di una striscia continua di danni che stiamo pagando tutti noi.


25 marzo 2025

Perchè tanta bulimia verbale da parte di Mattarella ?

Questa mattina ho ascoltato una esilarante titolazione su Mattarella al gr1: "Mattarella dà una scossa all'Europa".

Il tema era il commento sui dazi, il secondo o terzo in una settimana, di Mattarella.

Ho letto le prime pagine di una ventina di quotidiani internazionali pubblicate ne Il Giornalone: in nessuna ho trovato riferimento alle parole di Mattarella.

Non dico sui quotidiani americani, ma neppure su quelli spagnoli, a noi più affini e nulla persino nel Times of Malta !

Le parole di Mattarella all'estero non sono da prima pagina (forse, chissà, neppure da trafiletto interno) e tanto meno, quindi, possono rappresentare una "scossa" all'Europa.

Ho più volte ripetuto che ho nostalgia dei primi presidenti della repubblica, quando di loro si veniva a conoscenza perchè mandavano un telegramma quando qualcuno moriva o aveva vinto un premio e poi tornavano silenziosi a firmare le leggi da promulgare, salvo sobbarcarsi colloqui infiniti ogni quattro-sei mesi, cioè ad ogni crisi di governo.

Adesso che abbiamo il Governo più stabile degli ultimi anni, per di più uscito dal voto e non da una congiura di Palazzo e che continua a riscontrare la fiducia nei sondaggi, mi piacerebbe che Mattarella si palesasse solo quando deve mandare telegrammi di condoglianze o premiare atleti vincenti.

Purtroppo Mattarella non la pensa come me e, ogni giorno, parla o comunica qualcosa ed i "professionisti dell'informazione" lo sbattono in prima pagina, rendendogli un pessimo servizio.

Non si rendono conto che le parole di qualcuno, tanto più valgono, quanto più sono rare.

Più uno parla, più si avvita sui soliti concetti che, ripetuti fino alla noia, per quanto possano essere profondi, divengono banali e scontati.

Cuccia parlava molto poco, ma quando lo faceva raddrizzava la schiena agli ascoltatori (e non solo).

Anche la Meloni parla poco (più di Cuccia, comunque ...) ma quando parla tutti a salire sul suo carro per dire e contraddire (veggasi Ventotene, il manifesto, ormai famoso come la Corazzata Potemkin di Villaggio/Fantozzi).

Quali dibattiti apre Mattarella ?

Del resto non deve aprire dibattiti, ma deve rappresentare l'Unità della Nazione e per farlo adeguatamente non deve prendere posizione, non deve intervenire sulle questioni di stretta competenza del Governo perchè ostacola solo lo sviluppo della politica governativa, soprattutto di quella estera (veggasi la ripetitiva condanna della "invasione" russa).

Ma, soprattutto, quando uno parla troppo, finisce con il non essere più ascoltato, come quello che continuava a gridare "al lupo" e quando il lupo arrivò davvero, nessuno più gli credette.

Poichè Mattarella ha fior di consiglieri, non dubito che se ne rendano conto e, allora, mi domando quale sia il significato di tutti questi interventi, a volte anche due al giorno, che scorrono via senza lasciare traccia alcuna. 

24 marzo 2025

La Politica è scontro

Contrariamente a tanti che si mostrano indignati dai comportamenti e dalle parole di Prodi e Bertinotti (ma sarebbero da aggiungere anche Renzi, Giannini e tanti altri, tutti a senso unico) il fatto che i cattocomunisti si mostrino così arroganti e violenti, mi fa piacere.

Innanzitutto mi fa piacere perchè non ho mai accreditato costoro di una qualsivoglia dignità da interlocutore con cui dialogare.

Poi mi fa piacere perchè le loro ripugnanti espressioni non offendono la Meloni e il Centro Destra, ma solo se stessi, essendo la dimostrazione di una congenita incapacità di elaborazione politica e di argomentazione sui contenuti.

Mi fa piacere anche perchè ci fornisce il destro per ricordarci, sempre, chi sono i cattocomunisti, bulli di periferia che conoscono solo il linguaggio della forza e del potere.

Mi fa piacere perchè il buon governo, il ruolo crescente della Meloni a livello internazionale, il pur lento e contrastato rispetto delle promesse elettorali, hanno spazzato via in poco tempo ogni patina superficiale di credibilità dei cattocomunisti e dei loro caudatari.

Mi fa piacere perchè, contrariamente alle speranze che i cattocomunisti manifestano attraverso i loro "professionisti dell'informazione", la reazione alla loro violenza (per ora solo verbale ...) proviene anche da dirigenti di Forza Italia come la Ronzulli (epica la sua chiosa nei confronti di Renzi che avrebbero voluto pronunciare tutti gli Elettori del Centro Destra) e Gasparri, cioè esponenti di primo piano di un partito che siede nella stessa "famiglia" dei popolari assieme ai cristiano democratici tedeschi che si inquinano alleandosi con i socialisti.

E quanto dicono la Ronzulli e Gasparri sono parole di garanzia contro ogni cedimento ad una politica dell'indecenza che vede gli opposti allearsi.

Perchè la Politica, quella bella, alta, nobile, è scontro.

E' scontro di Idee, di Valori, di Progetti, di Visioni, non è compromesso, spartizione, suk, scambi di favore.

Allora ben vengano le ripugnanti espressioni, facciali, verbali e manuali, di un Prodi sempre più bofonchiante o le confessioni di Bertinotti sugli oggetti (a me sono tornate alla mente le famigerate hazet 36 ...) che vorrebbe tirare in testa alla Meloni, perchè sono tutti appunti che ci facciamo per continuare a contrastarli, combatterli, fare esattamente il contrario di quello che dicono vorrebbero fare.

Perchè l'interesse dell'Italia e degli Italiani è esattamente l'opposto di ogni istanza cattocomunista.

23 marzo 2025

I "volenterosi" Starmer e Macron aprono all'invasione cinese

La Civiltà Occidentale, che è quella nata dalle Radici Greche, Romane e Cristiane e ci ha condotto al progresso dell'Umanità fino a realizzare questo Mondo che è il migliore, sotto ogni aspetto, che mai l'Uomo abbia vissuto, ha avuto tanti nemici e, oggi, i due principali nemici esterni sono l'Islam e la Cina.

L'invasione dei clandestini è lo strumento per l'Islam di entrare in Europa dove, nei secoli passati, ha sempre trovato un muro compatto che lo ha respinto.

Ciò avviene con la complicità delle chiese che hanno tradito la loro natura identitaria e delle quinte colonne che, vagheggiando una società inclusiva senza differenze e senza ambizioni crea solo una società di disadattati che, come sta avvenendo, invece di guardare al futuro dando impulso al progresso dell'Umanità, devitalizzano l'Occidente per renderlo pronto alla sottomissione, manipolando e riscrivendo la Storia gloriosa delle Nazioni europee e aprendo ad ogni tipo di devianza che indebolisce i Valori sui quali le Nazioni europee costruirono la diffusione della Civiltà.

Grandi colpe hanno anche piccoli e tristi epigoni degli statisti che, un tempo, resero grandi le Nazioni europee e così, oggi, assistiamo al frenetico agitarsi di Starmer e Macron per conquistare un posto nel loggione dello spettacolo condotto da Trump e Putin e, per farlo, non si curano di aprire le porte all'invasione da parte del secondo grande nemico esterno dell'Occidente, la Cina.

In un ribaltone storico, le Nazioni europee che avevano aperto la Cina ad un primo sviluppo, facendola entrare nell'era moderna e che un bellissimo film, 55 Giorni a Pechino, ha cantato meglio di qualsivoglia storico, adesso, pur di avere un ruolo da sguatteri nella soluzione della controversia tra Russia e Ucraina rischiano di vedere una massiccia presenza di truppe armate cinesi quali "volonterosi" per garantire la futura pace.

Ma Starmer e Macron pensano che i cinesi mandino, spendendo miliardi, migliaia di uomini in Ucraina solo per amore della pace ?

Se pensassero una cosa del genere, allora sarebbero più coglioni di quanto le ordinarie cronache possono farci pensare.

Una volta che i militari cinesi hanno messo basi e accampamenti in Europa, chi li smuove più ?

E, altrettanto, dicasi dei militari della Turchia, altro stato che si è candidato come forza di interposizione, che sta rialzando la testa dopo la fine del suo impero al termine della prima guerra mondiale.

Ci vorrebbe un Monroe europeo che dica che i problemi tra gli stati europei ce li risolviamo tra nazioni e popoli europei, senza la necessità di interventi dall'esterno.

Passata l'adrenalina dei combattimenti, russi e ucraini possono benissimo convivere nei nuovi confini che saranno determinati dal trattato di pace senza necessità di truppe esterne di interposizione, tanto con i satelliti di oggi è possibile rilevare ogni movimento, ogni violazione, ogni sconfinamento.

Starmer e Macron la smettano di sgomitare perchè fanno solo danni.

Purtroppo temo che neppure se ne rendano conto.

22 marzo 2025

Fermare la legislazione per mano giudiziaria

La corte costituzionale ha deciso che anche celibi e nubili potranno adottare bambini provenienti dall'estero.

A parte ogni considerazione di merito, che non è l'oggetto del mio commento, rilevo che, per l'ennesima volta, dei signori con la toga si sono arrogati il potere, che non appartiene loro, di creare una legge.

Lo hanno fatto con l'eutanasia, pudicamente chiamata "fine vita", lo fanno sistematicamente, solo in base ad una osservanza ideologica, con i clandestini, lo fanno su questioni come l'adozione per le quali la legge è chiarissima e loro dovrebbero solo applicarla.

Non è accettabile che dei signori non eletti dal Popolo ma per concorso pubblico o, nel caso della corte costituzionale, nominati da un unico signore anche lui non eletto dal Popolo o eletti nel ristretto ambito di una casta (quella togata) o per compromesso dal parlamento costretto ad accordi di spartizione per raggiungere la maggioranza qualificata richiesta, invadano il campo del potere legislativo.

In passato avevo letto che i magistrati, ai vari livelli, con il loro intervento sopperivano ai presunti ritardi della politica nell'adeguarsi al cambiamento della società.

E' una interpretazione fuorviante, perchè i magistrati non hanno il compito di adeguare le norme esistenti ad un presunto cambiamento civile e sociale, reinterpretando norme scritte chiare di loro, devono solo applicare le leggi che sono approvate da un parlamento eletto dal Popolo ogni cinque anni e che quindi rappresenta, LUI, non LORO !, lo specchio della società come è.

E se i costumi cambiano, le abitudini cambiano, le sensibilità cambiano, allora è il parlamento che deve cambiare le leggi.

Finchè la Politica sarà sottomessa al potere giudiziario, non riusciremo mai a riprendere il cammino civile, sociale, economico verso un Futuro di Sicurezza e Benessere.

21 marzo 2025

Il re è nudo

Un certo Hans Christian Andersen, poeta danese dell'Ottocento, ha fama imperitura per le sue favole, una delle quali narra di un potentissimo re che amava vestirsi sontuosamente, ma era sempre insoddisfatti dei vestiti che gli confezionavano, finchè un sarto, che non sapeva più che pesci pigliare, lo mandò in giro nudo dicendo che gli aveva cucito sopra un vestito favoloso che solo gli sciocchi non vedevano.

Per non passare da sciocco il re manifestò entusiasmo e altrettanto fecero, per lo stesso motivo, i componenti della sua corte e tutti i sudditi timorosi di contraddirlo, finchè, passando tra la folla, una bambina innocente urlò la verità: il re è nudo e, dopo un primo momento di smarrimento, tutto il popolo si mise a ridere ed a ripetere quella che era l'unica e incontrovertibile verità, il re era nudo.

In tempi moderni, con molta meno poesia ma grande ironia, fu Paolo Villaggio a sbugiardare i corifei del conformismo e della piaggeria da "tengo famiglia", con la memorabile scena di Fantozzi, obbligato durante una partita di calcio della nazionale a partecipare alla proiezione di film "intellettuali", a commentare lapidariamente che la Corazzata Potemkin è una cagata pazzesca, ottenendo 92 minuti di applausi a scena aperta.

Passano i decenni ed arriviamo al 19 marzo, quando il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, citando alcune frasi tratte dal sopravvalutato Manifesto di Ventotene, dice che non le condivide e non condivide l'idea di europa che delineano.

La reazione isterica, al limite del t.s.o., dei cattocomunisti non riesce a nascondere i 92 minuti di applausi da parte di un Popolo che ama la proprietà privata, il risparmio privato, ama discutere e non tollera di essere come una mandria sorda, cieca ed ubbidiente, condotta da un manipolo di cortigiani che non osano dire che il re è nudo.

Un primo tabù è stato infranto, adesso mi aspetto che si riporti sulla Terra anche la stomachevole beatificazione della costituzione del 1948 e la inutile e divisiva propaganda antifascista.

 

20 marzo 2025

La Meloni manda al manicomio i cattocomunisti

Per mesi i cattocomunisti, ad ogni flatulenza, chiedevano che la Meloni riferisse in parlamento.

Quando la Meloni si è presentata, martedì e mercoledì, i cattocomunisti ne sono usciti con le ossa rotte e in pieno delirio (n)eurale.

Ieri ho pubblicato le integrali comunicazioni e repliche della Meloni al Senato, perchè le versioni dei "professionisti dell'informazione" non sono affidabili, spesso un taglia e cuci per finalizzare il tutto alle marchette ideologiche cui sono quotidianamente chiamati, quindi è opportuno, avendone l'opportunità, ascoltare direttamente la fonte.

Oggi mi permetto di pubblicare il collegamento al sito del Senato con il testo integrale del Manifesto di Ventotene perchè ognuno legga se le frasi citate dalla Meloni e che hanno aperto le porte all'isterica reazione dei cattocomunisti, siano vere o false.

E poichè sono tutte vere, ognuno deve rispondere se la "sua" europa possa essere compatibile con le affermazioni quali "La rivoluzione europea ... dovrà essere socialista" (e ricordo che fino al 1989, quando si parlava di socialismo si mascherava il comunismo, cioè il socialismo reale dell'Unione Sovietica) oppure "La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio", che sono riassunte nello specchietto che pubblico e che è scansionato dalla copia odierna de La Verità.

Chiunque abbia l'onesta intellettuale di riconoscersi nella Civiltà Occidentale, nel modello di nazioni libere e democratiche che la Civiltà Occidentale ha implementato, non può che concordare con la Meloni nel respingere quella visione di europa, sovrapponibile al socialismo reale della defunta Unione Sovietica che non deve risorgere a Bruxelles.

La Meloni ha detto quel che tutti sappiamo e pensiamo e lo ha detto nel modo più semplice e concreto possibile: citando le parole stesse del Manifesto di Ventotene.

Ed è proprio questo che ha mandato al manicomio i cattocomunisti: l'impossibilità di replicare, perchè la Meloni ha ragione.

Per me ogni opinione è legittima, quindi ogni opinione, anche quelle cattocomuniste che sono quanto di più lontano dalle mie possa esistere, hanno diritto ad esistere, ad essere diffuse, conosciute, sostenute.

A condizione di reciprocità.

La Meloni non ha fatto altro che applicare questo semplice criterio per cui se viene organizzata una piazza cattocomunista per sbandierare il Manifesto di Ventotene, lei ha titolo e libertà per dare rappresentanza a tutti quelli che non condividono le idee di quel testo.

E infatti le reazioni che leggo su X sono di grande compattezza, anche da parte di coloro che, in tutti questi mesi, hanno criticato "da destra" la Meloni, accusandola di intelligenza con il nemico cattocomunista, ma adesso devono riconoscere che è stata capace di marcare la differenza, dimostrando che sa occupare quel ruolo molto meglio degli ultimi sei che l'hanno preceduta.

Ed anche chi la critica "da destra" perchè troppo morbida nel contrastare l'assolutismo europeista, perchè sostiene Zelensky, devono riconoscere che è di gran lunga meglio questo lento percorso di risanamento della nostra società con la Meloni che tornare a capofitto nell'inferno del politicamente corretto che avremmo con la Schlein o con chiunque dovesse ricoprire il ruolo che oggi è della Schlein e che fu di Draghi, Conte, Gentiloni, Renzi, Letta e Monti.

Ai cattocomunisti sono saltati i nervi perchè, davanti a delle argomentazioni fondate sul testo (che molti di loro non hanno neppure letto) non hanno la possibilità di replicare e, come sempre, quando uno è impossibilitato a rispondere perchè non ne ha le basi, reagisce rovesciando il tavolo della discussioni, si mette a frignare, sbatte i piedini per terra e i pugni sul banco del parlamento.

Anche ieri la Meloni ha dato piena rappresentanza a quella parte d'Italia che pur non venendo considerata dalla cappa intellettuale, politicamente corretta che si parla addosso sui giornali, in radio e televisione, è la spina dorsale produttiva della Nazione e chiede la Libertà di poter continuare ad esserlo, in Sicurezza.

19 marzo 2025

Meno male che Giorgia c'è



Uno dei privilegi (che compensano i tanti handicap dell'età) dell'essere pensionati è che si possono "spendere" tre ore per ascoltare per intero gli interventi che poi faranno le notizie filtrate dai presunti "professionisti dell'informazione".

Così ieri ho ascoltato sia la relazione di Draghi che le comunicazioni e replica della Meloni.

E oggi trovo sui giornali ben poco di quello che credevo di aver ascoltato.

E' la prova provata che spesso basiamo le nostre opinioni su un sentito dire che è solo la sintesi di quello che il commentatore di turno ha recepito o, peggio ancora, di quel che il propagandista con la penna rossa intende diffondere per creare una percezione della realtà funzionale alla propria ideologia.

La lunga e noiosa relazione di Draghi mi è apparsa come il discorso di un vecchio parruccone, quasi una liturgia dovuta e non sentita, ma, soprattutto, il contenuto sarebbe stato valutabile se fosse pervenuto da qualcuno che, dopo essere stato su Marte negli ultimi quaranta anni, fosse sceso sulla Terra per fornire le sue ricette.

Invece il lungo elenco di considerazioni che Draghi ha infilato nel suo intervento, proviene da un tizio che negli ultimi quaranta anni è stato sottosegretario al Tesoro, Governatore della Banca d'Italia, Presidente della BCE e Presidente del Consiglio dell'Italia.

Forse un mea culpa, un atteggiamento contrito con il quale chiedere scusa (ad esempio ai Greci, ad esempio a quanti, sotto il suo governo, sono stati sospesi senza stipendio dal lavoro) lo avrebbe reso più credibile e spendibile.

E oggi leggo sui quotidiani (non tutti per fortuna)  la santificazione di Draghi, con gente come Calenda che lo vorrebbe Dittatore dello stato libero di Bananas che è questa unione europea.

Dopo Draghi ho piacevolmente ascoltato la Meloni, poco più di un'ora tra comunicazioni e risposte (queste ultime molto più nelle sue corde).

Una boccata di aria pura dopo le due ore di Draghi.

Prendendo a prestito una canzoncina del 2008 e parafrasandola: meno male che Giorgia c'è.

A me è sembrato di ascoltare la voce del buon senso.

Ovviamente se avessi la possibilità di decidere in modo assoluto, avrei preferito ascoltare parole di gran lunga più dure contro le sinistre, non avrei rinnovato l'appoggio a Zelensky e non avrei citato Bergoglio e Mattarella che non rappresentano per me due modelli da seguire.

Però io non sono il presidente del consiglio di un governo di coalizione, in un'Italia divisa a metà, condizionata dalla diplomazia e dalla politica che è l'arte del possibile e quindi obbligata anche a smussare e ad andare oltre certe questioni per passare poi all'incasso su altre.

Ma, ugualmente, non ho trovato quel che ha detto la Meloni, ma solo delle costruzioni che prendevano spunto su una frase, in genere su quelle più polemiche, per poter poi costruirci una narrazione funzionale ai propri fini.

La Meloni ha articolato il suo intervento su vari temi, a cominciare da quelli economici, passando all'invasione dei clandestini (che purtroppo chiama anche lei "migranti") per poi finire all'Ucraina e alle spese per la difesa.

Ascoltando la Meloni, il buon senso che, assieme all'Interesse Nazionale, la guida (ad esempio nel ribadire che nessun militare Italiano andrà a morire in Ucraina !) non si può che apprezzarne l'equilibrio che tiene l'Italia lontana da una pericolosa avventura la cui partecipazione porterebbe solo danni e nessun utile.

Ma questo non emerge dai resoconti interessati dei presunti "professionisti dell'informazione".

Resta il fatto che, finalmente, abbiamo un Governo che non si limita a "stare dietro", come vorrebbe Prodi, a Germania e Francia.

E se ci fosse solo questo (ma c'è molto di più) avremmo già fatto un grande passo in avanti rispetto al passato, anche se i "professionisti dell'informazione" raccontano altro.