Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

11 giugno 2024

Ma quanti sono i consigliori della Meloni ?


I commenti del dopo voto hanno messo in luce che in Italia ci sono legioni di consiglieri politici, almeno tanti quanti sono i commissari tecnici della Nazionale.

Professori universitari, giornalisti, attori, cantanti, sindacalisti, preti, tutti che, a favore di telecamera, la stessa che li aveva visti fare propaganda per i cattocomunisti, adesso dicono cosa dovrà fare la Meloni.

Non potendo parlare di sconfitta nè della Meloni, nè del Centro Destra, si stanno ritagliando un ruolo da "consigliori", indifferenti alla pena che spetterà loro nell'ottava bolgia dantesca.

E' opportuno pertanto ricordare che Giorgia Meloni, nonostante la giovane età, ha una solida esperienza politica, iniziata con la militanza studentesca a 15 anni e quindi proseguita, lungo tutto il cursus honorum di un Politico di razza, nel Fronte della Gioventù (di cui fu segretario), nelle assemblee elettive locali, in parlamento (vicepresidente della Camera a 29 anni), al Governo (quasi quattro anni da Ministro con Berlusconi), prima di fondare Fratelli d'Italia, guidando il partito nel risollevare la comunità della Destra italiana dispersa per colpa di Fini, fino all'ingresso a Palazzo Chigi e la vittoria alle europee dopo quasi due anni di governo.

E la Meloni ha l'intelligenza di circondarsi non di parvenu della politica o "dotti e sapienti" (o presunti tali ...) che, poi, alla prova dei fatti cadono miseramente come è capitato a Monti e Draghi, ma di altre persone che, come lei, sono partite dalla militanza di base.

Non ha bisogno di consigli, soprattutto non di consigli interessati provenienti da chi ha, come obiettivo, non quello di aiutare, ma quello di sgambettare.

Ma è giusto che ascolti gli amici, gli elettori, che esprimono e manifestano le loro aspettative e speranze, senza toni ultimativi.

Ed è con tale spirito che auspico che la Meloni riesca a costituire quel grande gruppo di Destra al parlamento europeo, unendo, se non materialmente (forse la tattica può consigliare di lasciare gruppi separati e magari di costituirne un terzo che accolga le formazioni che per i cattocomunisti sono impresentabili - come l'Afd tedesca o gli eredi di Alba Dorata greca - ma che, votati ed eletti, hanno ogni diritto, pari agli altri e anche superiori a quanti, magari, fanno eleggere persone sotto processo per reati contro la persona) tutte le forze che osteggiano le tre categorie che dovranno formare oggetto di pesante revisione nei prossimi cinque anni:

- immigrazione, per contrastare l'arrivo dei clandestini sulle coste europee;

- transizione verde, per revocare le misure draconiane e costose che la passata legislatura ha imposto;

- recupero delle Sovranità Nazionali, per trasformare l'Europa dei burocrati, degli affari, della finanza, nell'Europa dei Popoli e delle Nazioni.

La Verità oggi pubblica un prospetto della rappresentanza dei vari gruppi e il gruppo della Meloni, Ecr, avrebbe 73 seggi, mentre quello della Le Pen e di Salvini, Id, 58.

Assieme arriverebbero a 131, cui potrebbero facilmente aggiungersi una buona parte dei ben cento parlamentari da gruppo misto o non iscritti, a cominciare da Afd e Fidesz, il partito di Orban, facendo sfiorare i 200 parlamentari che, uniti ai 186 del ppe, consentirebbero di avere la maggioranza.

Sì, perchè (purtroppo) a decidere, ad avere il pallino in mano, è il partito popolare europeo, quello della Von der Leyen, della Metsola, di Weber, al quale spetta, inevitabilmente, il posto di presidente della commissione.

E se anche personalmente non mi fido dei popolari, gli Elettori europei hanno dato loro in mano la briscola più alta e dobbiamo non solo prenderne atto, ma anche tenerlo in debito conto.

Sarebbe contro l'interesse di un cambio della maggioranza che guida l'Europa, porre veti su questo o quel candidato popolare, così come non sono accettabili veti nei confronti di questo o quel partito di destra, anche radicale o "estrema" come piace dire ai cattocomunisti, che è in parlamento perchè votato e quindi legittimato a rappresentare una parte della popolazione.

Non dubito che la Meloni, considerando anche la composizione del Consiglio, cioè l'organo che comprende tutti i leaders dei 27 stati dell'unione, saprà indirizzarsi verso il comportamento e le scelte più pragmatiche, nel perseguire, come ripete spesso, come sua Stella Polare l'Interesse Nazionale e lungo il filo della coerenza che ha contraddistinto il suo cammino politico.

10 giugno 2024

Giorgia, regina d'Europa

Ho ascoltato e letto vari commenti.

Sono sempre più disgustato dalla radio pubblica che ha affidato a Giorgio Zanchini i commenti, sempre e costantemente a senso unico, come pure gran parte dei vocali degli ascoltatori mandati in onda.

Disgustato ma anche rassicurato dal fatto che noi Italiani non ci facciamo menare per il naso dagli "esperti", da nani e ballerine che fanno propaganda elettorale e neppure da vescovi schierati sul palco ad arringare la folla il 25 aprile e il primo maggio, per poi esprimere preoccupazione per il premierato e invitare a votare i partiti favorevoli all'inclusione dei clandestini.

Non ci facciamo menare per il naso e lo abbiamo dimostrato già due volte, il 25 settembre 2022 e ieri, quando, scornando e rendendo sempre più biliosi i parrucconi della stampa ossequiente al potere affaristico e finanziario che sostiene i cattocomunisti, abbiamo votato per il Centro Destra.

E lo votiamo nonostante l'artiglieria pesante schierata per supportare i cattocomunisti: sindacati, giornali, radio, televisioni, nani, ballerine, preti, inchiese che culminano ad un mese dal voto, che non solo non ci hanno convinto a cambiare bandiera, ma, al contrario, ci hanno convinto ad andare a votare anche se non tutto quello che fanno i nostri rappresentanti ci convince.

Pensiamo un attimo quanto sarebbe ampio il margine se avessimo una stampa imparziale; una magistratura che si occupa non delle inchieste da riflettori ma di punire clandestini, rapinatori, ladri; preti che si preoccupano della nostra anima e non del premierato; sindacati che difendessero il diritto al lavoro (anche senza punture) e che sottoscrivessero contratti per aumentare gli stipendi, cantanti e attori che si limitassero a fare il loro lavoro e non si credessero capi popolo.

Detto ciò cosa mi dice il voto ?

Astensione alta, ma è nella logica delle democrazie consolidate.

E' legittimo non votare, come votare.

Ognuno è responsabile delle sue azioni e poi valuterà se ha fatto bene o male (non pubblicamente, perchè tanto in pubblico nessuno di noi ammetterà mai di aver sbagliato).

Il Centro Destra non solo conferma, ma aumenta il consenso passando dal 44% del 2022 ad oltre il 47% di ieri, pareggiando la somma di tutte le liste di opposizione presenti in parlamento (semmai fossero in grado di mettersi assieme senza defezioni, da Renzi e Calenda sino a Fratoianni e Conte).

Tutte e tre le liste del Centro Destra aumentano la loro percentuale, Fratelli d'Italia di più, beneficiando dell'effetto Palazzo Chigi detenuto con Giorgia, ma che tutte e tre le liste aumentino elimina ogni possibile ruggine e garantisce un cammino sicuro al Governo.

Poi sappiamo tutti che soprattutto l'elettorato della Lega (nella quale il Generale Vannacci, con tutte le preferenze che ha avuto probabilmente salvando Salvini da un calo che avrebbe scatenato gli orfani di Bossi, si candida a diventare uno dei principali azionisti) e di Fratelli d'Italia, è sovrapponibile e possono essere piccole o grandi scelte a spostare, anche sensibilmente, il voto tra i due partiti.

Forza Italia sembra superare la mancanza del Cav e insidia il terzo posto dei grillini, anche se, pur avendo fiducia in Tajani, non ho alcuna fiducia nel ppe di cui FI è parte.

A sinistra il pd, dando soddisfazione, quasi integrale, ai miei auspici, massacra Renzi, la Bonino e Calenda lasciandoli fuori dal parlamento europeo e si riprende i voti andati in libera uscita ai grillini, sprofondati sotto il 10% nel loro percorso, senza soste, verso la scomparsa (dal 27% delle politiche 2013 e 33% 2018, al 17% delle europee 2019, al 16% delle politiche 2022 all'odierno 9,9%).

Purtroppo, come già durante la prima repubblica, insiste uno zoccolo di estremisti di sinistra che hanno consentito l'elezione con Avs di quella Salis sotto processo a Budapest per reati contro la persona.

Ma non si può avere tutto.

Nelle altre nazioni basta leggere i risultati,anche senza perdersi nei cerebrali commenti degli "esperti".

La Destra, nelle sue varie espressioni, avanza, anche se la Von der Leyen, cantando vittoria grazie al suo partito che si era opportunamente riposizionato verso destra (ripetendo un ateggiamento in Italia già seguito dalla DC che prendeva voti a destra per poi usarli a sinistra), ripropone la sua vecchia maggioranza con socialisti e liberali, magari puntellata dai verdi.

E quella maggioranza sarebbe ancora nei numeri di un parlamento che, però, non ha i poteri di un parlamento sovrano.

E' un parlamento che può interdire, ostacolare, bocciare, proporre, ma non decidere in solitaria maggioranza.

Dovrà vedersela con un consiglio, composto dai capi di stato e di governo, dove siederanno leaders ammaccati o disarcionati e dove, e qui sta la conseguenza più importante del voto, l'unico Primo Ministro/Presidente vincente in patria e nei numeri della propria coalizione europea, è Giorgia Meloni.

Se prima Macron e Scholz, con la proverbiale supponenza e arroganza che contraddistingue francesi e tedeschi, riuscivano a farla da padroni, anche aggregando come compiacenti sudditi, i loro omologhi di alcuni stati minori, adesso il Presidente in sella dei tre grandi stati fondatori, l'unico, è Giorgia Meloni e sarà lei a poter diventare polo di aggregazione per le nazioni più piccole.

E' una situazione che potrebbe rafforzarsi, nonostante quella che sarebbe una inevitabile competizione, se il 30 giugno e il 7 luglio la Francia desse a Marine Le Pen le chiavi del parlamento francese e quindi nel consiglio europeo andrebbe a sedersi Bardella, dando più forza alle istanze nazionaliste, anti immigrazioniste e contrarie alla follia verde.

E ricordando che ogni risultato elettorale non è mai per sempre, possiamo comunque guardare al nostro futuro con un pizzico di ottimismo in più rispetto a prima del voto.


09 giugno 2024

Il mandato della mia "Decima"

Non sono passati due giorni dalla decisione della BCE di ridurre, come previsto, il tasso dello 0,25, che la Lagarde straparla, come spesso le è accaduto in passato, con conseguenti danni alle borse, "ammonendo" che l'inflazione è ancora alta e che non è automatico procedere a breve verso ulteriori riduzioni.

Vedremo le conseguenze lunedì delle sue parole, anche se vorrei sperare che, visti i precedenti, siano considerate meno di una volta, soprattutto se dalle urne dovesse emergere un forte spostamento a destra dell'asse del parlamento europeo.

Ma la Lagarde incarna simbolicamente il Male rappresentato da una struttura sovranazionale che impone le sue visioni sugli stati nazionali, danneggiando i rispettivi Popoli.

Senza la BCE, nessuno si preoccuperebbe dello spread, sarebbe la Banca d'Italia a determinare i tassi in base alle esigenze della sola Italia e sarebbe il nostro stato a stampare moneta.

Senza la BCE l'Italia potrebbe agire come fanno negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Giappone e persino in Russia dove sono stati in grado di assorbire le sanzioni.

Soprattutto senza la ue e senza tutte le ragnatele sovranazionali costruite da Bruxelles proprio per imbrigliare le capacità nazionali, non dovremmo preoccuparci del "patto di stabilità" che se pone un traguardo più che condivisibile (la riduzione del debito pubblico e, in prospettiva,il pareggio di bilancio) volendo imporre regole e sanzioni nei confronti di chi, ad avviso di qualche commissario che si crede unto dal Signore, non seguirebbe una strada virtuosa.

Annullare le differenze, che esistono !, tra le Nazioni e quindi tra le politiche nazionali, si pretende di dare soluzioni uniche a situazioni differenti.

Il mio personale mandato affidato alla "Decima" che ho convintamente apposto poco fa al seggio elettorale, è quello non tanto di cancellare la ue, quanto di riportarla in un alveo meno invasivo, in cui possa esistere come mercato comune, all'interno del quale vigano poche leggi di rispetto della concorrenza e della circolazione delle meri e delle persone, ma che non intervenga, non limiti, non abbia potere sanzionatorio nei confronti delle Nazioni e dei Popoli europei.

Perchè l'approccio alle cosiddette "istituzioni" europee deve essere lo stesso che si ha nei confronti dei magistrati quando interferiscono nelle scelte della Politica: l'unico giudice è il Popolo Sovrano che esercita la sua potestà con il voto.

Se l'azione di un governo è gradita, verrà confermato, se non lo fosse, verrebbe sostituito, ma sempre per scelta popolare.

Perchè solo un governo nazionale può comprendere e rispondere alle necessità del suo Popolo.

08 giugno 2024

Ma i pacifinti stanno con il guerrafondaio Macron ?

C'è un paradosso che pervade questo momento storico.

Gli antichi pacifinti, quelli che "meglio rossi che morti" nel 1984, eredi dei figli dei fiori contrari alla guerra del Vietnam negli anni sessanta (e quella sconfitta ha prolungato di anni tutte le guerre nel mondo perchè, prima di crollare, il regime comunista sovietico ha cercato di replicare il Vietnam in ogni continente), genitori dei pacifinti che, a cavallo del novo millennio, avrebbero regalato a Saddam anche l'Arabia Saudita dopo l'occupazione del Kuwait e ad Osama Bin Laden l'immunità per bombardare e che spiegavano le bandiere arcobaleno alle finestre invece del Tricolore a sostegno dei nostri soldati impegnati in Iraq e Afghanistan, ebbene, quei pacifinti oggi stanno con Macron che vuole fare la guerra alla Russia ?

Perchè la reazione isterica di tutto l'ambaradan cattocomunista e grillino alle dichiarazioni di Salvini contro il francese che ha troppa voglia di menare le mani, direbbero che quei pacifinti erano proprio finti pacifisti e che quelli che, veramente, vogliono la pace, siamo noi che non traduciamo "pace" con "sottomissione".

I 21 anni in cui ho scritto questo blog stanno a testimoniare che sono tutt'altro che favorevole a disarmi, acquiescenze, a subire senza reagire, a rinunciare a ritorsioni magari porgendo l'altra guancia e, concettualmente, non condivido l'interpretazione data all'art. 11 della costituzione del 1948 perchè, per me, affermare che la guerra non è uno strumento di risoluzione dei conflitti tra stati, non significa rinunciare all'uso delle armi e della forza militare a difesa dei nostri interessi e non solo a difesa dei nostri confini.

Eppure, oggi, mi trovo dalla parte di chi è contrario all'invio di armi in Ucraina, figuriamoci all'invio di soldati, con una posizione diametralmente opposta a quella di Macron che, come fanno i francesi da Waterloo in poi, fanno i prepotenti, partono con grandi fanfare, perdono e poi supplicano Inglesi e Americani di tirarli fuori dai guai, salvo poi, quando Inglesi e Americani hanno vinto anche per loro, sedersi con arroganza al tavolo dei vincitori e ricominciare tutto da capo.

Beh, io sono Italiano, non ho alcuna fiducia nei francesi (e neppure nei tedeschi, se per quello ...) e non voglio che i nostri giovani si immolino per Kiev.

Per cui ha ragione Salvini con il suo fuoco di sbarramento alle folli fughe in avanti di Macron che, dopo aver perso l'Africa, erede di coloro che hanno regalato l'Indocina ai comunisti negli anni cinquanta e sessanta, oggi vuole incendiare l'Europa.

E se i pacifinti non fossero, per l'appunto, paci ... finti, applaudirebbero Salvini e non le critiche che gli vengono mosse.


07 giugno 2024

Caccia ai nostri soldi

Ieri ho sentito una allucinante dichiarazione della Schlein che si lamentava perchè solo una minima parte dei quattrocentomila che hanno richiesto il "bonus psicologo" sarebbe stata accontentata e, a seguire, pretendeva che venissero immessi nella sanità pubblica i quattro miliardi destinati alla riforma dell'irpef, cioè alla riduzione delle tasse per tutti noi.

Personalmente il "buono psicologo" non l'avrei mai neanche attivato.

Se uno vuole parlare con uno sconosciuto perchè tutto il giorno, invece di coltivare rapporti personali, resta incollato ad un telefono cellulare, beh, se lo paghi lui, non vedo perchè devo pagarglielo io che, tra l'altro, non credo al ruolo dello psicologo se non in frangenti particolarmenti dolorosi e debilitanti.

Ma, tutto sommato, quello che è stato messo sul piatto è solo una minima parte di quel che ci costa la sanità pubblica.

La Meloni, davanti agli attacchi della sinistra, ricorda che il suo Governo è quello che ha messo più denaro (134 miliardi) nella sanità pubblica.

Ed è vero.

Ho il solo dubbio che siano soldi spesi bene e non invece, un tassello di un meccanismo infernale e vizioso, assieme alle spese per l'istruzione pubblica e i dipendenti pubblici, che ci inchioda ad un debito crescente.

I politici di sinistra non prendono neanche in considerazione l'ipotesi di tagliare le spese, ridurre poco alla volta e progressivamente sempre più, la spesa pubblica (nel suo complesso) per lasciare più denaro nelle tasche degli Italiani così che ognuno possa spenderlo come gli pare.

Se uno vuole spenderlo in sedute dallo psicologo, libero di farlo, se un altro preferisce acquistare automobili elettriche, libero di farlo, se vuole ristrutturare casa, libero di farlo, ma lo facciano con i soldi loro, non con i miei.

E' evidente che la privatizzazione della sanità, dell'istruzione, dell'apparato del pubblico impiego, cioè dei tre maggiori costi del nostro bilancio (assieme alle pensioni, ma quelle stanno progressivamente passando ad un contributivo integrale, quindi sono già soldi nostri, in precedenza prelevati, ciò non toglie che sarebbe doveroso spingere per il passaggio dalla pensione pubblica ad una pensione integralmente e non solo integrativa, privata, fondata sui contributi individuali liberamente scelti e non imposti) ha come virtuosa contropartita la progressiva riduzione della pressione fiscale.

Capisco che i cattocomunisti, abituati a mettere le mani nelle tasche dei cittadini per ogni flatulenza politicamente corretta, siano contrari, ma dal Centro Destra mi aspetterei che, invece di rincorrere la sinistra nell'aumentare la spesa pubblica, si proceda al taglio delle spese, a cominciare dalla rai e dai contributi e agevolazioni ai giornali, con il contestuale taglio delle tasse per tutti.

Rovesciare il soviet dirigista che occupa Bruxelles, aiuterebbe ad adottare una politica economica più liberale.

06 giugno 2024

Una "Decima" da apporre con oculatezza


Ultimo giorno di campagna elettorale e ascolteremo un diluvio di parole, che ci saranno riproposte anche domani da stampa, radio e telegiornali, per poi andare sulle abituali note di colore sui leaders al voto e, finalmente, lunedì conosceremo l'esito del voto, l'unico che abbia valore perchè Sovrano è il Popolo e non l'unione europea con tutta la sua corte di burocrati troppo remunerati.

E poi si ricomincia con una campagna elettorale permanente anche se il prossimo voto significativo sarà solo nel 2027.

I sondaggi sono imbavagliati e quindi non mi resta che esprimere i miei auspici.

Fratelli d'Italia (con la Meloni capolista in tutte le circoscrizioni) e Lega (con il Generale Vannacci candidato in tutte le circoscrizioni) sono le uniche scelte possibili per apporre la nostra personale Decima sulla scheda.

Un vero peccato che ci sia un proporzionale per liste, perchè si è caratterizzata una candidatura, come quella del Generale Vannacci, che avrebbe dovuto essere comune al Centro Destra o, almeno, ai partiti nazionalisti del Centro Destra e, invece, ha dovuto schierarsi e cingersi con la bandiera della Lega.

La Meloni e Salvini non hanno sbagliato nulla, a differenza di quanto accadde tra il 2021 e il 2022 quando Salvini sbagliò sia ad entrare nel governo Draghi con i cattocomunisti, sia a votare per la rielezione di Mattarella.

Errori che la Meloni non fece e che, commessi da Salvini cui va il merito di averli riconosciuti, la lanciarono ad un successo meritato.

Oggi, dunque, i due voti, per varie ragioni, si equivalgono e il dato dei due partiti nazionalisti dovrebbe essere preso in considerazione accorpato e non diviso, perchè chi voterà Lega con preferenza Vannacci non vuole la sconfitta di Fratelli d'Italia e non sfiducia la Meloni così come chi voterà per la Meloni non esprime un voto contro Vannacci e Salvini.

E' solo una scelta obbligata, necessaria, quasi da monetina.

Nella Coalizione c'è anche una rivitalizzata Forza Italia, ben guidata da Tajani ma con un peccato originale che la rende invotabile: la sua collocazione europea con i popolari, cioè il partito fondamentale per ogni maggioranza, il partito di maggioranza relativo, ma anche il partito più inaffidabile, pendolo, a seconda delle personali convenienze (probabilmente in base a ciò che viene offerto dagli altri), tra il forno nazionalista e quello socialcomunista e verde.

L'esito del voto non sarà senza conseguenze per noi cittadini, perchè a seconda delle maggioranze che potranno essere formate dalla composizione dei seggi, saranno riviste le politiche guerrafondaie, quelle verdi e quelle dirigiste, allentando il cappio messo al collo dei Popoli e delle Nazioni europee dal soviet di Bruxelles, oppure quelle politiche diventeranno ancora più soffocanti e uccideranno la nostra economia, la nostra società e, in ultimo, la nostra Libertà.

Non mi dispiacerebbe una chiarificazione del quadro politico, anche se dovesse passare attraverso un successo del pd che drenasse voti dal movimento cinque stelle e dalle liste messe in piedi da Renzi/Bonino, Calenda, Fratoianni/Bonelli.

Una ulteriore perdita di consensi per i grillini sarebbe benefica per l'Italia, anche se ne beneficiasse il pd e segnerebbe un nuovo passo di quel movimento più dannoso che inutile verso la meritata estinzione.

Ugualmente, anche se ciò dovesse comportare un ulteriore aumento del pd, sarebbe benefico il mancato raggiungimento del quorum per le liste di Renzi/Bonino, Calenda, Fratoianni/Bonelli, che non scompariranno, ma verrebbero confinati in una tribuna di rappresentanza solo italiana, anche perchè le proposte che esprimano trovano già ampia cittadinanza un po' in tutti i partiti maggiori e, soprattutto, in Forza Italia e nel pd.

Solitamente questi pipponi si concludono nei giornali con un invito comunque ad andare a votare.

Invece no, anche l'astensione è legittima, come pure il voto alle liste non in grado di raggiungere il quorum, monotematiche o di coalizioni ibride (e da brividi), anche se personalmente ritengo l'Aventino una scelta sbagliata, sbagliatissima che, se fatta da un potenziale elettore cattocomunista, renderebbe il mio voto più pesante, ma se fatta da un potenziale elettore, anche tappandosi il naso e la bocca, di Fratelli d'Italia e della Lega favorirebbe la riedizione della "maggioranza Ursula" e del dirigismo sovietico che ci costerà miliardi in tasse "verdi".

L'elettore è quindi pienamente legittimato ad astenersi, però, dopo, taccia e non si lamenti, non "per sempre" ma fino alla prossima occasione elettorale.

05 giugno 2024

Toti si riscatta

Giovanni Toti da quasi un mese è agli arresti domiciliari accusato di svariate nefandezze.

Si è sottoposto ad otto ore di interrogatorio (quasi duecento domande) sui fatti lui attribuiti in 8000 pagine di documenti e 600 di ordinanza.

Sono fatti risalenti a quattro anni fa.

La richiesta di arresto era stata formulata solo nel dicembre 2023 ed eseguita a maggio 2024, ad un mese dal voto europeo.

A me Toti non è mai piaciuto, nè quando si era presentato come il barboncino di Berlusconi, nè quando, accantonato dal "circolo magico" del Cav, si fece il suo partito e neppure (e soprattutto) quando durante il Covid si schierò a spada tratta tra i più accaniti persecutori di coloro che non offrivano il braccio all'ago di Big Pharma.

Il riscatto di Toti, ai miei occhi, è avvenuto in questi giorni quando, rifiutandosi di dimettersi da Presidente della Liguria, ha affermato con grande dignità quel principio di innocenza, cardine della nostra Civiltà non solo giuridica, calpestato e disprezzato dai cattocomunisti.

Chi è accusato di qualunque cosa, è comunque innocente fino a quando non sarà riconosciuto colpevole (se mai lo sarà ...) con sentenza definitiva passata in giudicato e quindi deve poter continuare a svolgere senza ostacoli la sua attività, a maggior ragione se il suo giudice naturale è il Popolo Elettore unico a poter e dover giudicare il Toti Presidente e, quindi, unico a poterne decretare la sostituzione.

Toti è stato aiutato nel suo comportamento che rivitalizza un principio liberale e garantista, dalla coesione della Coalizione di Centro Destra che ha, compatta, respinto la mozione di sfiducia presentata dai cattocomunisti e dai grillini, che hanno dimostrato la loro bassezza nell'aggredire una persona che non poteva difendersi direttamente perchè sottoposta agli arresti domiciliari.

Un comportamento squallido, un maramaldeggiare contro un innocente, tale perchè non è stata ancora sancita la colpevolezza, neppure in primo grado, che ci conferma la assoluta assenza di Valori positivi e fattiva adesione alla Civiltà giuridica liberale, da parte della sinistra cattocomunista.

Una sinistra che non è nuova a simili bassezze, come ricordano sicuramente Francesco Storace, ministro della sanità e presidente del Lazio, accusato, rimosso e assolto; Ottaviano del Turco, presidente dell'Umbria, accusato, rimosso e assolto; Maurizio Lupi, mai indagato o accusato ma comunque rimosso, per la gravissima colpa di essere padre di un figlio che ricevette un Rolex; Nunzia De Girolamo, ministro del governo Letta, accusata, rimossa e assolta e ancora Josefa Idem, ministro del governo Letta e Federica Guidi, ministro del governo Renzi, di cui non ricordo gli esiti processuali (se mai sono arrivati ad un processo !) ma che, comunque, furono rimosse dal loro incario prima ancora che ci fosse un regolare processo, anche solo in primo grado.

A nessuno di loro è stato restituito quel che era stato tolto, nessuno ha ricevuto adeguati risarcimenti, anche perchè i tempi lunghi dei processi, non consentono di risarcire la fine di una carriera, soprattutto politica, le opportunità perse, lo stigma reputazionale.

Sono stati troppi i casi di ministri e presidenti che, eletti direttamente o, con la fiducia ad un esecutivo, indirettamente dal Popolo, si sono fatti da parte, senza ricevere gli adeguati supporti dai loro partiti, a fronte di un semplice avviso di garanzia o di una imputazione.

Toti si riscatta per i suoi comportamenti precedenti e riscatta la Politica dalla sudditanza alla magistratura che non deve esistere e non dovrà mai più esistere.

Il Centro Destra, votando contro la mozione di sfiducia dei maramaldi cattocomunisti e grillini, ha nobilitato la Politica, dando forza alla volontà di Toti di continuare a ricoprire, legittimamente, il suo incarico elettivo fino al termine del mandato o fino ad una eventuale condanna definitiva.

Si ristabilisce così, non solo il principio di innocenza come cardine del nostro ordinamento penale, ma soprattutto il Popolo Sovrano, unico titolato a giudicare l'azione di chi ha eletto ad una carica politica.

04 giugno 2024

La Meloni da manuale. La Russa, meno.


Non so se la famosa (inutile, parruccona) "giornata di riflessione" sarà dalla mezzanotte di giovedì o sarà ridotta alla mattinata del sabato, restano comunque una manciata di giorni prima del voto per il rinnovo del (nocivo) parlamento europeo.

Nel rumore di fondo, con i cattocomunisti e i grillini dimentichi di aver governato per undici anni aumentando il debito pubblico di mille miliardi, sostenuti dalla stampa prona alla narrativa delle consorterie affaristiche e finanziarie, svetta come un gigante della Politica, quella con la "P" maiuscola, Giorgia Meloni.

La chiarezza della sua esposizione e la coerenza della sua azione di governo mandano in archivio gli atteggiamenti da Re Sole di Draghi e quelli ruspanti di Conte.

E lo si capisce dall'accanimento con il quale la Meloni viene attaccata, dileggiata, criticata e, nel contempo, quanto faccia schiumare i cattocomunisti che non hanno argomenti da contrapporre ai suoi fatti.

Quindi non ci sarebbe dubbio su dove apporre la nostra personale "Decima", come direbbe il Generale Vannacci.

Purtroppo ci sono insospettabili membri del partito della Meloni che creano legittimi dubbi che non sia meglio votare Lega con preferenza Vannacci.

In principio fu Crosetto, con le sue dichiarazioni sulla guerra, poi la persecuzione contro il Generale Vannacci, quel che sorprende è che anche il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, sembra essersi accodato al coro cattocomunista contro il Generale Vannacci con la sua estemporanea dichiarazione sull' "effetto Vannacci" che, a suo dire, è solo nell'aver proibito di marciare al grido "Decima !" ai nostri Incursori.

Una dichiarazione che, nel mio personale borsino, fa salire le quotazioni della Lega e di Vannacci e scendere quelle di Fratelli d'Italia, nonostante la Meloni.

Una Meloni da manuale anche nella intervista di ieri a Quarta Repubblica.

03 giugno 2024

Troppe festività, nessuna Festa Nazionale

7 gennaio, Festa del Tricolore: pistolotto di Mattarella.

17 marzo, anniversario della proclamazione del Regno d'Italia dopo quasi 1500 anni in cui fummo divisi in staterelli: pistolotto di Mattarella.

21 aprile, Natale di Roma: pistolotto di Mattarella ... non pervenuto.

25 aprile, fine della seconda guerra mondiale: pistolotto di Mattarella.

1 maggio, festa dei lavoratori: pistolotto di Mattarella.

2 giugno, anniversario del referendum tra Monarchia e Repubblica: pistolotto di Mattarella.

4 novembre, Giornata delle Forze Armate così chiamata perchè non è più politicamente corretto ricordare la Vittoria nella Grande Guerra: pistolotto di Mattarella.

31 dicembre, ultimo dell'anno: megapistolotto di Mattarella a reti unificate.

E poi ogni giorno, dedicato a questo o a quello se non a più questi e più quelli: pistolotti di Mattarella, in video, in voce, in presenza, in messaggi cartacei scrupolosamente letti da tutti gli annunciatori radio televisivi.

Questo non è un commento critico verso le melliflue, continue esternazioni di Mattarella che, venendo meno al suo ruolo super partes, si schiera e si schiera con la evidente consapevolezza e volontà di frapporre ostacoli al Governo eletto dai cittadini Italiani.

No, di Mattarella abbiamo ormai capito tutto, sappiamo che è ostile al Centro Destra e cerca continuamente di fare lo sgambetto al Governo Meloni, quindi sapendolo, conoscendolo, lo teniamo nella considerazione che merita.

Questo commento è invece una bottiglia lanciata nell'oceano per contestare la quantità eccessiva di festività e ricorrenze che si celebrano in Italia.

E non ho citato gli anniversari di morti, nascite, eventi vari (soprattutto disgrazie).

Con così tante feste nazionali e ricorrenze varie, manca una vera, unica, condivisa, Festa Nazionale che rappresenti, almeno simbolicamente, quella Unità che non c'è tra la popolazione.

Non si può ogni santo giorno, riciclare lo stesso messaggio, ripetendo alla nausea gli stessi concetti a volte con le stesse parole.

Basta !

Decidete un giorno, uno solo !, in cui celebrare la Festa Nazionale di tutti gli Italiani e che tutto sia concentrato lì.

Potrebbe andare bene, visto che ognuno ha il suo giorno prediletto, la sua festività civile che supera ogni altra, l'estrazione a sorte di un giorno qualsiasi del calendario da proclamare solo e unico giorno di Festa Nazionale.

Ma smettiamola di renderci ridicoli celebrando con comica seriosità, tre, quattro, cinque e più giorni.

02 giugno 2024

La Russia non è il nemico

Continua a crescere la tensione tra Stati Uniti e Nato verso la Russia per la questione ucraina.

A prescindere da ogni considerazione su chi "ha ragione" (ho letto valide argomentazioni a sostegno di ambedue le parti) dobbiamo fare una semplice considerazione di interesse nazionale e, più in generale, occidentale.

La Russia, territorio immenso e risorse ugualmente cospicue, in gran parte confina con territori che con la nostra civiltà nulla hanno a che spartire, mentre il più ridotto confine occidentale ha visto un consistente scambio economico e culturale, che ha portato la Russia ad essere una nazione sicuramente più vicina alla mentalità ed alla civiltà occidentale che all'islam o alla Cina.

Perchè, fondamentalmente, oggi sono tre le civiltà che si confrontano: Occidente, Cina, Islam.

Il comportamento degli Stati Uniti e della Nato ha rovinato la geniale intuizione di Silvio Berlusconi del 2002, quando portò alla stretta di mano tra Bush e Putin, con l'ingresso della Russia nel G7 trasformato in G8.

Purtroppo Obama prima e adesso Biden (credo significativo che durante il mandato di Trump tutto fosse stato silenziato, anche i cannoni) hanno rovinato un percorso virtuoso, cercando di isolare la Russia, sanzionandola, praticamente espellendola dalla comunità occidentale per regalarla alla Cina ed all'Iran.

Esattamente come accadde nel 1936 quando le sanzioni di Inghilterra e Francia costrinsero e spinsero l'Italia tra le braccia della Germania di Hitler, oggi le sanzioni e le azioni di Obama e Biden hanno portato un peso massimo come la Russia a dare forza ai due veri nemici dell'Occidente, della nostra Civiltà, cioè l'Islam e la Cina.

Mentre infatti noi svuotiamo gli arsenali per mandarli in Ucraina, la Cina resta a guardare, si rafforza in tutte la altre zone del mondo, aggrega alleati (veggasi Africa dove il disastro della presenza francese è pressochè irrecuperabile) e prepara l'invasione di Formosa: sapremo difendere la libertà dei cinesi di Formosa contro l'aggressione cinese ?

O saremo talmente distratti e deboli da lasciar passare quella conquista, tassello di un domino che, dopo Formosa, metterà in pericolo la Corea del Sud, le Filippine, il Giappone e poi ancora minaccerà l'Australia e la Nuova Zelanda ?

E mentre noi partecipiamo ad una ridicola conferenza di pace sull'Ucraina senza uno (la Russia) dei due belligeranti, sapremo capire e sostenere adeguatamente le ragioni di Israele contro il montante espansionismo dell'Islam e il terrorismo che danneggia anche noi e la cui cancellazione manu militari sarebbe un beneficio indiscutibile per tutto l'Occidente ?

La guerra contro l'Isis fu vinta anche grazie al peso della Russia che scelse il campo di chi resisteva all'avanzata dei terroristi, cosa sarebbe accaduto se l'Isis avesse potuto contare sulla sponda russa ?

E' evidente che la speranza di poter continuare, in pace o quasi, a godere i benefici della nostra Civiltà, dipende da quanto Islam e Cina percepiranno della capacità dell'Occidente a far fronte al loro espansionismo.

La Russia non può essere amica di Islam e Cina, mentre può e deve esserlo dell'Occidente di cui ha pieno diritto ad essere parte.