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No alla deriva

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20 luglio 2018

La loro propaganda è un boomerang


Non passa giorno senza che i megafoni delle consorterie affaristico finanziarie diffondano la loro propaganda.
Anche ieri mattina, in radio anch'io, si è consumata l'ennesima pagliacciata con il conduttore che interrompeva e obiettava alle parole degli anti immigrazionisti (due sottosegretari, uno della Lega e uno dei 5 stelle e un giornalista de La Verità) facendo loro il controcanto, mentre taceva quando i tre immigrazionisti (un tizio di uno sconosciuto movimento europeo, un dipendente di una ong e un giornalista del Corriere) sparavano le loro invettive e le loro opinioni vendendole come verità.
Poi si legge che un dipendente pubblico del cnr vorrebbe drogarci, farci un lavaggio del cervello per farci votare contro Salvini, roba che neanche Stalin ...
Quindi la cei, che dovrebbe essere la conferenza dei vescovi italiani, invece di difendere gli interessi degli Italiani, continua a blaterare di accoglienza, come, pure dall'estero, fa un presidente della repubblica che probabilmente cerca di scalzare Napolitano e Scalfaro dal podio di peggior presidente, dando ragione alla saggezza popolare che dice che al peggio nonc'è mai fine.
Infine i soci di governo che, non paghi di un decreto "dignità" da sostenere solo perché ha tarantolato il pci/pds/ds/pd e gli industriali, se ne vengono fuori con un progetto di nazionalizzazione dell'Alitalia e con l'affermare che la legittima difesa sarebbe una questione di giustizia, invece di dire che è questione di sicurezza, strettamente connessa all'invasione dei clandestini, che richiede una liberalizzazione nel possesso delle armi da parte dei cittadini di nazionalità italiana.
Le parole di costoro a me provocano l'effetto opposto.
E parlando in giro, dal bar all'ufficio, dagli amici a semplici conoscenti di una serata, constato che cresce l'esasperazione di chi, non vivendo in torri d'avorio protette e lontano dalla vita quotidiana, non sopporta più questo crescente meticciato.
Ma se preti, sinistrati vari, presidenti dell'inps e cestisti, cantanti e scrittori, giornalisti e finanzieri, nani e ballerine di ogni genere amano così tanto i clandestini, perché non rinunciano alle loro ricchezzee non se ne vanno in Africa per aiutarli in loco e ottenere così la agognata beatificazione ?
Perché ammorbano l'aria con le loro parole, scaricando poi su di noi i costi e i pericoli di una immissione forzata di estranei nella nostra società ?

   






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