Non credo però che i cattocomunisti siano andati oltre ai commenti dei loro riferimenti nella stampa e nella politica, io ho ascoltato in diretta il discorso che è stato quanto di più lontano dai paludati interventi di circostanza cui siamo abituati in simili occasioni.
Il Presidente Trump ha, con poche parole, in attesa di farlo con appositi atti esecutivi, spazzato via anni di decadenza, deriva e devianze che hanno messo in ginocchio non solo gli Stati Uniti, ma tutto l'Occidente, rendendoli volontariamente succubi delle pretese altrui.
Immigrazione illegale (stato di emergenza ai confini), follie verdi (uscita dall'accordo di Parigi e ripresa delle trivellazioni: "perforeremo, ragazzi, perforeremo"), follie di genere e woke (i generi sono due, maschi e femmine, cesseranno le politiche scolastiche che generano confusione nei bambini), politiche delle quote a scapito del merito, organizzazioni internazionali sovvenzionate solo per mantenere una pletora di burocrati (da qui l'uscita da Oms), ma anche accenti fortissimi sulla Libertà di parola e di manifestare (il perdono a quanti erano in carcere o sotto processo per le vicende del 6 gennaio 2020), di Mercato (tutti potranno comprare l'automobile che vorranno e non saranno obbligati all'elettrico che non riceverà più sovvenzioni alterando la logica del Mercato) e di scegliere come curarsi (la restituzione di incarichi, anzianità e riconoscimenti a quelli cui erano stati tolti per non aver offerto il braccio in era covid).
Lo si può ascoltare nel discorso che si trova su you tube tradotto dalle varie emittenti.
Dalla lettura dei giornali e dalle fiumane di commenti radiofonici, emerge però che vengono trascurati tre punti che a me paiono significativi.
Il richiamo al Presidente William McKinley che contribuì a rendere solida la nazione, consegnando a Theodore Roosevelt una economia forte, in grado di proiettare gli Stati Uniti alla testa del mondo (realizzando anche il Canale di Panama).
Il richiamo a Martin Luther King, il suo "sogno", che era quello di una parità tra persone, in cui prevaleva il merito e non l'appartenenza e questo punto rappresenta, a mio parere, la fine della politica delle quote.
L'inserimento delle bande dei narcotrafficanti (che sono anche trafficanti di uomini con la gestione dei passaggi clandestini verso gli Stati Uniti) tra le organizzazioni terroriste contro le quali è possibile l'utilizzo delle Forze Armate in ogni parte del mondo.
Ognuno di quei punti mi trova d'accordo, perchè quello che Trump ha disegnato, non è una utopia impossibile, ma è la restaurazione di un mondo normale, migliore.
E' un progetto di società fondato sul buon senso comune, che appartiene al Popolo, a tutti i Popoli, ma, evidentemente, non a certe burocrazie incrostate negli apparati istituzionali e di potere degli stati dell'unione europea.
E non si può dimenticare il suggestivo richiamo al viaggio su Marte che mi ricorda la promessa di Kennedy, dopo il volo spaziale del sovietico Gagarin, di arrivare primi sulla Luna, come poi avvenne nel 1969.
Piantare la bandiera su Marte rappresenta la continuazione di quel "sogno americano" che ha fatto da filo conduttore a tutto il discorso del Presidente Trump e che è un sogno non solo americano, ma di tutti noi.
Appartiene infatti a tutti i Popoli e le Nazioni dell'Occidente quel sogno, perchè il merito di esserci arrivati, creando una Civiltà che mai si era vista sulla Terra, è di tutti noi Occidentali che, se lo vorremo, se sapremo cogliere l'opportunità offerta da questo secondo mandato di Trump, potremo tornare a fornire il nostro contributo al progresso dell'Umanità intera.
Perchè il sogno che ci propone Trump è possibile, se lo vorremo realizzare.
Nessun commento:
Posta un commento