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03 gennaio 2025

La detenzione della Sala non è emergenza nazionale

Quanti saranno gli Italiani detenuti nel mondo ?

Ricordo che di aver letto una cifra oltre i duemila.

Pensiamo se, per ognuno di essi, si dovesse ripetere la manfrina che c'è sulla Sala che segue quella della Salis.

Due su duemila.

Pensiamo se per ogni Italiano detenuto all'estero si dovesse convocare una riunione di emergenza del Copasir, che ai cattocomunisti non basta perchè vorrebbero essere convocati a Palazzo Chigi, tanto per sollevare il solito, inutile e spesso dannoso polverone e dare visibilità a gente come Renzi alla ricerca del titolo sui quotidiani e di captatio benevolentiae con la Schlein per un posto alle prossime elezioni.

Nel mondo ci sono le nostre strutture diplomatiche, che vanno lasciate lavorare in tranquillità, a tutela reale degli Italiani e nel rispetto delle leggi della nazione che ha ritenuto di doverli incarcerare.

Ascolto quotidianamente la radio che, come prima notizia, ripete sempre la solita pappardella sulla Sala che è in carcere e chiede di "fare presto".

Lei che quando dovette commentare la detenzione dei nostri Marò in India, prigionieri per aver svolto il compito loro assegnato, scrisse quello che appare nel commento che qualcuno ha trovato e rilanciato su X e che pongo a corredo di questa mia opinione.

Siamo tutti convinti che le carceri di Teheran non siano un hotel a cinque stelle e, forse, la Sala prenderebbe volentieri il posto della Salis nelle carceri ungheresi pur di uscire da dove si trova.

Ma questo non toglie che l'unica via è quella diplomatica, mantenendo ferma la Dignità Nazionale che ci impone di non cedere al ricatto dello scambio con un presunto terrorista che abbiamo fermato su mandato degli Stati Uniti.

Non si deve ripetere la vergognosa storia di Sigonella, quando Craxi, pur di manifestare la sua indipendenza dagli Stati Uniti, lasciò liberi dei terroristi palestinesi che avevano appena dirottato l'Achille Lauro e assassinato un passeggero invalido, colpevole solo di essere ebreo.

Ma non dobbiamo neppure interpretare la parte della Francia o del Brasile che, ostinatamente, si rifiutarono di estradarci un terrorista rosso come Cesare Battisti e continuano a rifiutare di consegnarci altri suoi "compagni che sbagliano".

Se gli Stati Uniti chiedono l'arresto di un soggetto con l'ipotesi di terrorismo, non è sudditanza, una volta eseguito, consegnarglielo perchè sia processato.

Se "bisogna avere fiducia nella magistratura", altrettanto deve essere per quelle straniere, siano esse americane, ungheresi, francesi o iraniane.

Ugualmente dicasi per le leggi altrui, se vogliamo chiedere rispetto per le nostre.

Taccia la propaganda e avanzi la diplomazia, senza cedimenti nè tentennamenti.

Otterremo il rispetto e la fiducia di amici e nemici se il nostro comportamento sarà improntato ad una coerente dignità.

Anche perchè l'alternativa all'azione diplomatica sono le sanzioni spesso boomerang (come contro la Russia o l'Egitto) o la dichiarazione di guerra.





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