Abituati ormai a ragionare per codici e pandette, con i passi felpati e l'immobilismo tipico di chi ha solo un grande passato e nessun futuro, si sono trincerati nel solito bla bla bla di maniera.
A parte la considerazione che Trump con le sue intemerate cerca di svegliare un Occidente troppo sottomesso alle iniziative cinesi ed islamiche, a parte la considerazione che Trump è già stato "testato" come Presidente e nel suo quadriennio non ci sono state guerre, a differenza delle azioni intraprese sotto i suoi predecessori soprattutto democratici, la aspirazione di Trump è poi così fuori luogo ?
Il Canale di Panama, dopo il fallimento delle iniziative francesi, fu realizzato con i soldi, l'opera e la direzione degli Stati Uniti.
Fu Carter, il solito presidente democratico, recentemente deceduto, che, a voler essere generosi, dimostrò come la strada per l'Inferno sia lastricata di buone intenzioni, che concesse il canale alla repubblica del Panama nel 1977, interdetta, riaperta con un blitz militare del Presidente Reagan e oggi oggetto di controversia per le esose pretese di pedaggio di Panama.
Panama stessa è una repubblica nata, per secessione dalla Colombia, grazie ai buoni auspici degli Stati Uniti ma, soprattutto, con la presenza di azioni piratesche e terroriste nel Mar Rosso, l'accessibilità del Canale di Panama è un aspetto essenziale per la sicurezza non solo degli Stati Uniti, ma di tutte le nazioni occidentali.
Quindi diritto originario, storia, opportunità geopolitica ed economica ci dicono che quella di Trump è una richiesta che rispecchia una esigenza di tutto l'Occidente.
La Groenlandia è un'isola attualmente ghiacciata, ma che potrebbe tornare ad essere quelle "terra verde" del passato, da cui estrarre preziosi materiali.
E' giuridicamente un territorio autonomo facente parte del regno di Danimarca, con circa sessantamila abitanti, chiamati inuit cui appartiene il territorio.
Cosa accadrebbe se il popolo inuit votasse per l'indipendenza dalla Danimarca ?
Dovrebbe accadere esattamente quello che è accaduto con il Kossovo, in cui la maggioranza di etnia albanese decise di separarsi dalla Serbia e fu appoggiata in ciò da tutto l'Occidente fino a scatenare una guerra in cui la Serbia soccombette.
Se il popolo inuit votasse per l'indipendenza dalla Danimarca, i danesi dovrebbero coerentemente accettarlo con spirito democratico o rassegnarsi ad essere, altrettanto coerentemente e democraticamente, bombardati dagli aerei Nato.
Se poi il popolo inuit votasse per entrare a far parte degli Stati Uniti, nulla osterebbe a ciò.
Il discorso sul Canada è più complesso.
Trump parla del Canada come un unicum, auspicando che sia il 51° stato dell'unione, ma il Canada giuridicamente e costituzionalmente è una pluralità di stati (province) con la peculiarità del Quebec francofono.
Formalmente il Canada è un Dominion della Corona britannica, ha un suo parlamento e primo ministro, ma vi è anche un Governatore della Corona britannica.
Anche qui però, come in Australia e Nuova Zelanda, sono forti le spinte per una totale indipendenza dalla Corona e nulla vieterebbe che, anche con un semplice referendum, i canadesi decidano di entrare nell'unione del Nord America, non come 51° stato, ma con tanti, ulteriori stati, quante sono le sue attuali province.
Del resto, l'acquisizione da parte degli Stati Uniti, in modo pacifico, di quelle terre, potrebbe anche riaprire un antico discorso che in Italia, per noi Italiani, rappresenta ancora una ferita aperta e che riguarda il ritorno alla Patria di Fiume, Istria e Dalmazia.
L'esternazione di Trump non è dunque per nulla campata in aria, anzi rappresenterebbe un tassello di quella rinascita dello spirito occidentale, assopito negli ultimi anni e apparentemente sottomesso alle manipolazioni storiche e politiche del politicamente corretto.
1 commento:
per quanto riguarda la Groenlandia è sta tempo in essere un percorso graduale verso l'indipendenza , prevista fra qualche anno (del resto già adesso l'isola gode di ampio autonomia). Per quanto riguarda il Canada, che di fatto è uno stato federale, pur inserito in quella anacronistica associazione che è il Commonwealth britannico. Mi piace sempre ricordare l'occasione che ebbero i francofoni del Quebec di ottenere l'indipendenza col referendum che si tenne una decina di anni fa. Perfettamente d'accordo sul canale di Panama: la Zona del Canale era possedimento statunitense (mi ricordo ancora il nome del capoluogo: Balboa Heights) poi sconsideratamente regalato ai panamensi
Posta un commento