Siamo in inverno e scoprono che fa freddo e, come sempre, ci sono anni in cui il freddo è meno persistente (il 2023-2024) e anni, come sembra essere questo inverno 2024-2025, in cui il Generale Inverno si fa sentire forte e chiaro.
Quando fa freddo le persone tendono ad accendere il riscaldamento e, là dove non ci sono leggi assurde come quella voluta nel 1991 da Forlani e sublimata da Draghi nel 2022, ricondotta a più miti consigli dalla Meloni nel 2023 ma violentata da ordinanze sindacali come quella del sindaco di Bologna, lo regolano in base alle proprie esigenze che sono differenti da persona a persona.
A qualunque gradazione però si voglia vivere, c'è un aumento del consumo del gas e questo aumento di consumo a valle, significa una maggior richiesta di gas a monte.
Con l'intelligente mossa delle sanzioni, oltre a regalare la Russia alla Cina, ci siamo anche giocati una fornitura illimitata di gas, a prezzi bassi, con l'aggravante che un certo Zelensky, per ringraziarci dei miliardi spesi per sovvenzionare la sua avventura militare, ha chiuso il passaggio del gas russo dal suo territorio.
Le fonti, che pur ci sono, ricevono quindi una maggior richiesta di gas e, come è giusto che sia in una economia a Libero Mercato, a maggior richiesta del bene, maggiore è il prezzo.
Tutto regolare e sarà il Mercato stesso, quando la domanda calerà perchè entriamo in periodi più caldi, a riportare quel prezzo a livelli più bassi.
Ricordo che con Draghi, nel settembre 2022, il costo del gas salì a 330 euro per megawattora, contro gli attuali (pur in crescita) 47.
Eppure questa mattina ho ascoltato una surreale trasmissione radiofonica (Il caffè di radio uno, dalle 6,30 alle 7) in cui il conduttore ha, sì, ospitato un "esperto", tal Tabanelli di Nomisma Energia, che ha espresso concetti e fornito spiegazioni semplici e assennate, ma che non è stato minimamente compreso dagli ascoltatori che si sono buttati sulla paccottiglia propagandistica, presumibilmente letta in qualche volantino o ascoltata in qualche trasmissione di disinformazione, della speculazione e delle "fonti alternative".
L'unica fonte alternativa che potremo avere (fra qualche anno, però) è il nucleare, tutto il resto è fuffa.
Nel frattempo, mentre si studia come ricostruire il nucleare in Italia, abbiamo solo l'opzione gas (e fossili), anche ricominciando ad estrarlo dal nostro sottosuolo e dal nostro mare Adriatico (qualcuno ricorda la pubblicità "il metano ci dà una mano" ?), da far pagare al costo di Mercato che si forma in base alla richiesta.
E, magari, sperare che Trump faccia il miracolo, si accordi con Putin e torni ad affluire, con la revoca delle sanzioni, anche il gas russo.
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