A due mesi dal voto che ha portato al potere la sinistra per (colpo di) mano dei verbali degli scrutini elettorali pieni di ombre e sospetti anche per i voti delle circoscrizioni estere, il “governo” non solo latita, ma sembra più preoccupato di pagare le cambiali firmate alle varie lobbies che hanno sostenuto e favorito la sinistra, che di articolare un progetto per l’Italia del futuro.
La prima cambiale è stata presentata dall’estrema sinistra con una accelerazione alla Schumacher per la grazia agli assassini del Commissario Luigi Calabresi.
Così uno è già libero, l’altro lo sarà entro l’anno.
E pensare che entrambi, per la più classica delle scuse: motivi di salute !, erano già fuori dal carcere.
La seconda è stata pagata il 2 giugno, con il silenziatore imposto alla parata militare e gli atteggiamenti insofferenti di gran parte della nomenklatura sinistra presente sul palco delle Autorità cui ha fatto da contrappunto l’allegria del Presidente Silvio Berlusconi.
La terza è stata pagata venerdì ai magistrati, con il provvedimento di sospensione dei decreti sulla riforma della giustizia e proprio quelli che maggiormente incidevano sull’attività dei magistrati e le loro carriere: vince la lobby togata (di rosso).
Ma le cambiali firmate sono tante e il prodino è già in affanno.
La fuga dall’Iraq in primo luogo, per i pacifinti che hanno fornito le truppe di okkupazione delle vie e delle pubbliche piazze.
Una ondivaga incertezza che mette a rischio la sicurezza dei nostri militari – come si è già visto – e compromette la credibilità dell’Italia nel mondo, una credibilità che abbiamo riconquistato nei cinque anni di Governo Berlusconi, riuscendo a far dimenticare il ricordo di Badoglio che, oggi, torna prepotentemente alla ribalta.
In tale quadro che dissesta l’immagine dell’Italia, si aggiunge il rifiuto a contribuire maggiormente nella bonifica dell’Afghanistan.
Vi sono poi le cambiali interne che riverberano direttamente nei capitoli di spesa.
Enti locali che battono cassa e pretendono maggiori trasferimenti di risorse da Roma a quegli autentici centri di spesa e di sprechi.
L’okkupazione di tutto ciò che deriva da nomina o partecipazione maggioritaria statale.
Il governo stesso è preso da bulimia acuta e ha persino battuto il record di Andreotti con 102 tra ministri, vice e sottosegretari.
Ma le promesse in campagna elettorale sono state tante, troppe, una configgente con l’altra.
Così i sindacati scalpitano (peraltro in disaccordo tra loro) per mettere le mani sulla riforma del mercato del lavoro (la famosa legge 30, detta anche “Biagi”) e per vedere riconosciuto il loro ruolo nella gestione dei fondi pensioni, verso i quali nel 2008 dovrebbe essere indirizzato il tfr dei lavoratori: una massa di denaro che attirerà più mosche di una carogna.
Dall’altra parte gli industriali sembrano i più becchi e bastonati dalla sinistra.
Pensavano che mettendo a sua disposizione le armate della stampa e dei media in generale, avessero la possibilità di condizionare il governo.
Ma la "fame" è tanta e i soldi a disposizione pochi, per cui qualcuno dovrà accontentarsi di qualcosa in meno di niente.
Ma chi ci rimetterà di più sarà il Popolo Italiano, quella parte che ha creduto all’eden prossimo venturo (e se lo merita !) ma, purtroppo, anche noi che abbiamo sin dall'inizio capito l'imbroglio che si celava dietro la sinistra.
La casa (acquistata e da acquistare) costerà di più se verranno aumentati gli estimi (la stessa manovra fatta nel 1997 e che il Governo Berlusconi non ha mai aumentato).
La benzina costerà di più e ci dovremo fidare dei borbottii di Bersani (che sta mutuando tale pessima abitudine dal suo conteraneo Prodi: garantisco però che non è un difetto degli emiliani, ma solo di chi non ha argomenti da produrre a sostegno delle sue invenzioni) per i “recuperi” (ma il sospetto è che quei “recuperi” serviranno a finanziare qualche altra clientela …).
Le tasse potrebbero aumentare se decideranno di abolire l’ultimo modulo della riforma fiscale del Governo Berlusconi.
La prima cambiale è stata presentata dall’estrema sinistra con una accelerazione alla Schumacher per la grazia agli assassini del Commissario Luigi Calabresi.
Così uno è già libero, l’altro lo sarà entro l’anno.
E pensare che entrambi, per la più classica delle scuse: motivi di salute !, erano già fuori dal carcere.
La seconda è stata pagata il 2 giugno, con il silenziatore imposto alla parata militare e gli atteggiamenti insofferenti di gran parte della nomenklatura sinistra presente sul palco delle Autorità cui ha fatto da contrappunto l’allegria del Presidente Silvio Berlusconi.
La terza è stata pagata venerdì ai magistrati, con il provvedimento di sospensione dei decreti sulla riforma della giustizia e proprio quelli che maggiormente incidevano sull’attività dei magistrati e le loro carriere: vince la lobby togata (di rosso).
Ma le cambiali firmate sono tante e il prodino è già in affanno.
La fuga dall’Iraq in primo luogo, per i pacifinti che hanno fornito le truppe di okkupazione delle vie e delle pubbliche piazze.
Una ondivaga incertezza che mette a rischio la sicurezza dei nostri militari – come si è già visto – e compromette la credibilità dell’Italia nel mondo, una credibilità che abbiamo riconquistato nei cinque anni di Governo Berlusconi, riuscendo a far dimenticare il ricordo di Badoglio che, oggi, torna prepotentemente alla ribalta.
In tale quadro che dissesta l’immagine dell’Italia, si aggiunge il rifiuto a contribuire maggiormente nella bonifica dell’Afghanistan.
Vi sono poi le cambiali interne che riverberano direttamente nei capitoli di spesa.
Enti locali che battono cassa e pretendono maggiori trasferimenti di risorse da Roma a quegli autentici centri di spesa e di sprechi.
L’okkupazione di tutto ciò che deriva da nomina o partecipazione maggioritaria statale.
Il governo stesso è preso da bulimia acuta e ha persino battuto il record di Andreotti con 102 tra ministri, vice e sottosegretari.
Ma le promesse in campagna elettorale sono state tante, troppe, una configgente con l’altra.
Così i sindacati scalpitano (peraltro in disaccordo tra loro) per mettere le mani sulla riforma del mercato del lavoro (la famosa legge 30, detta anche “Biagi”) e per vedere riconosciuto il loro ruolo nella gestione dei fondi pensioni, verso i quali nel 2008 dovrebbe essere indirizzato il tfr dei lavoratori: una massa di denaro che attirerà più mosche di una carogna.
Dall’altra parte gli industriali sembrano i più becchi e bastonati dalla sinistra.
Pensavano che mettendo a sua disposizione le armate della stampa e dei media in generale, avessero la possibilità di condizionare il governo.
Ma la "fame" è tanta e i soldi a disposizione pochi, per cui qualcuno dovrà accontentarsi di qualcosa in meno di niente.
Ma chi ci rimetterà di più sarà il Popolo Italiano, quella parte che ha creduto all’eden prossimo venturo (e se lo merita !) ma, purtroppo, anche noi che abbiamo sin dall'inizio capito l'imbroglio che si celava dietro la sinistra.
La casa (acquistata e da acquistare) costerà di più se verranno aumentati gli estimi (la stessa manovra fatta nel 1997 e che il Governo Berlusconi non ha mai aumentato).
La benzina costerà di più e ci dovremo fidare dei borbottii di Bersani (che sta mutuando tale pessima abitudine dal suo conteraneo Prodi: garantisco però che non è un difetto degli emiliani, ma solo di chi non ha argomenti da produrre a sostegno delle sue invenzioni) per i “recuperi” (ma il sospetto è che quei “recuperi” serviranno a finanziare qualche altra clientela …).
Le tasse potrebbero aumentare se decideranno di abolire l’ultimo modulo della riforma fiscale del Governo Berlusconi.
1 commento:
"questi mesi da prodino ci portano rapidamente verso anni che se fossero di ferro, almeno … non farebbero cattivo odore"
:-)
Posta un commento