Ultimo appuntamento con le urne per questo 2006 ricco di scadenze elettorali.
Un appuntamento forse più importante e significativo di tanti altri.
Un appuntamento con il nostro futuro.
60 anni di chiacchiere, di clientelismi, di burocrazia, di manovre e manovrine e manovrone.
60 anni all’ombre di una carta costituzionale nata dall’odio e da una sconfitta bellica.
Per 60 anni ripetuti sono stati i tentativi di aggiornare la costituzione e renderla più aderente alle esigenze della nostra Patria e più concreta verso i bisogni dei cittadini.
Per 60 anni le lobbies che campano sulle chiacchiere, sul clientelismo, sulla burocrazia sono riuscite ad impedire il varo di una vera riforma costituzionale.
Il 13 maggio 2001, però, una nuova maggioranza di Centro Destra è riuscita a rompere la maledizione del vuoto cosmico che avvolgeva la carta del 1948.
E nel novembre 2005 il voto conclusivo del doppio passaggio alle camere.
La Riforma Costituzionale aveva superato quasi tutti gli ostacoli parlamentari, le imboscate, le resistenze di un passato che ha il volto degli Scalfaro, dei Ciampi, dei Prodi, dei Bertinotti, dei D’Alema e di tutta quella nomenklatura, cresciuta tra corridoi e sezioni e cellule di partito, di sindacato e della burocrazia, che ha il massimo interesse a mantenere le cose come stanno.
Abbiamo già visto le caratteristiche fondamentali di una Riforma attesa da almeno 20 anni e che solo ora può diventare realtà senza inghippi, compromessi e ritardi:
- Primo Ministro con poteri sufficienti per governare
- Fine del bicameralismo perfetto, con la creazione del Senato Federale, per accelerare le procedure di formazione delle leggi;
- Riduzione del numero dei deputati e senatori;
- Attribuzione alle regioni e agli enti locali di competenze esclusive su materie di immediato interesse amministrativo per la vita dei cittadini;
- Una corte costituzionale più aderente al ruolo di garante di una giustizia vera;
- Un presidente della repubblica più aderente ad un ruolo super partes.
La sinistra maggioritaria in parlamento per un (colpo di) mano dei verbali degli scrutini elettorali pieni di ombre e sospetti anche per i voti delle circoscrizioni estere si oppone al SI’, nel nome degli interessi corporativi delle lobbies di privilegiati che fondano la loro ricchezza sulle tasse che pagano gli altri.
La stessa sinistra propone di riformare la costituzione dopo l’eventuale e non auspicabile vittoria di chi si oppone al SI’.
Ma come si può crederle ?
Un appuntamento forse più importante e significativo di tanti altri.
Un appuntamento con il nostro futuro.
60 anni di chiacchiere, di clientelismi, di burocrazia, di manovre e manovrine e manovrone.
60 anni all’ombre di una carta costituzionale nata dall’odio e da una sconfitta bellica.
Per 60 anni ripetuti sono stati i tentativi di aggiornare la costituzione e renderla più aderente alle esigenze della nostra Patria e più concreta verso i bisogni dei cittadini.
Per 60 anni le lobbies che campano sulle chiacchiere, sul clientelismo, sulla burocrazia sono riuscite ad impedire il varo di una vera riforma costituzionale.
Il 13 maggio 2001, però, una nuova maggioranza di Centro Destra è riuscita a rompere la maledizione del vuoto cosmico che avvolgeva la carta del 1948.
E nel novembre 2005 il voto conclusivo del doppio passaggio alle camere.
La Riforma Costituzionale aveva superato quasi tutti gli ostacoli parlamentari, le imboscate, le resistenze di un passato che ha il volto degli Scalfaro, dei Ciampi, dei Prodi, dei Bertinotti, dei D’Alema e di tutta quella nomenklatura, cresciuta tra corridoi e sezioni e cellule di partito, di sindacato e della burocrazia, che ha il massimo interesse a mantenere le cose come stanno.
Abbiamo già visto le caratteristiche fondamentali di una Riforma attesa da almeno 20 anni e che solo ora può diventare realtà senza inghippi, compromessi e ritardi:
- Primo Ministro con poteri sufficienti per governare
- Fine del bicameralismo perfetto, con la creazione del Senato Federale, per accelerare le procedure di formazione delle leggi;
- Riduzione del numero dei deputati e senatori;
- Attribuzione alle regioni e agli enti locali di competenze esclusive su materie di immediato interesse amministrativo per la vita dei cittadini;
- Una corte costituzionale più aderente al ruolo di garante di una giustizia vera;
- Un presidente della repubblica più aderente ad un ruolo super partes.
La sinistra maggioritaria in parlamento per un (colpo di) mano dei verbali degli scrutini elettorali pieni di ombre e sospetti anche per i voti delle circoscrizioni estere si oppone al SI’, nel nome degli interessi corporativi delle lobbies di privilegiati che fondano la loro ricchezza sulle tasse che pagano gli altri.
La stessa sinistra propone di riformare la costituzione dopo l’eventuale e non auspicabile vittoria di chi si oppone al SI’.
Ma come si può crederle ?
Come possono pensare di riformare un qualcosa che in 60 anni non sono mai riusciti a riformare ?
Perché rinunciare alla riforma che già c’è sperando in qualcosa che non solo deve essere ancora approvata, ma anche scritta ?
Si può ancora migliorare ? Certo.
Nessuno ha scritto che la Riforma Costituzionale sia perfetta.
Ma non possiamo, nella impossibile ricerca della perfezione, lasciare che la situazione costituzionale dell’Italia continui a marcire su una carta superata e non più adeguata ai tempi.
Intanto approviamo riforme utili e positive.
Poi, se necessario e quando sarà necessario, si potranno inserire ulteriori miglioramenti, come sempre accade in una realtà in movimento come quella di un mondo globalizzato.
L’Italia e gli Italiani oggi e domani possono farsi un grande regalo votando SI’: una Costituzione nuova di zecca e adeguata alle esigenze di un grande paese che vuole vivere e progredire nel benessere.
Precedenti post sulla Riforma del SI’
1) La dolce terra dove il SI' suona 2/6/2006
2) SI' per ridurre gli sprechi della politica 9/6/2006
Si può ancora migliorare ? Certo.
Nessuno ha scritto che la Riforma Costituzionale sia perfetta.
Ma non possiamo, nella impossibile ricerca della perfezione, lasciare che la situazione costituzionale dell’Italia continui a marcire su una carta superata e non più adeguata ai tempi.
Intanto approviamo riforme utili e positive.
Poi, se necessario e quando sarà necessario, si potranno inserire ulteriori miglioramenti, come sempre accade in una realtà in movimento come quella di un mondo globalizzato.
L’Italia e gli Italiani oggi e domani possono farsi un grande regalo votando SI’: una Costituzione nuova di zecca e adeguata alle esigenze di un grande paese che vuole vivere e progredire nel benessere.
Precedenti post sulla Riforma del SI’
1) La dolce terra dove il SI' suona 2/6/2006
2) SI' per ridurre gli sprechi della politica 9/6/2006
3) SI' alla efficienza.SI' alla governabilità 14/6/2006
4) SI' per eliminare l'assistenzialismo clientelare 17/6/2006
5) SI' per garanzie vere e vera giustizia 19/6/2006
6) SI' per un presidente realmente super partes 21/06/2006
7) SI' al futuro 23/06/2006
7 commenti:
mmmm, non saprei. Alle ore 12.00 l'affluenza è molto bassa. Direi che il richiamo del mare è stato ancora una volta il più forte.
Vado stasera. Speriamo bene e grazie Mons. al tuo impegno di questi mesi per informarci. Buon Sì a tutti!
Lorenza
monsoreau,
dò il benestare per la mia aggregazione al Gruppo Castello.
La sinistra vuole tenerci con una Costituzione creata 60 anni fa, quando l'analfabetismo era ancora diffusissimo (più del 50%), il grado di scolarizzazione popolare arrivava alla terza elementare (vedi il caso di mio padre e mia madre arrivati alla terza, mentre i miei figli sono all'Università).
Quindi il SI è ANCHE UN SEGNO DI ADERENZA AD UNA COSTITUZIONE IN LINEA COI TEMPI, con una popolazione più istruita, più matura, più responsabile, fatte salve le dovute immancabili eccezioni.
Mi sa tanto che la popolazione più istruita, più matura, più responsabile (quella insomma che si informa, legge un giornale ogni tanto e SA che oggi si vota) alle urne ci è andata. ma per votare no.
Alle ore 19 affluenza poco sopra il 20 percento
Sono andata e ho votato per il SI, ma lo sapevi già.
Anonimo, ebbene lo ammetto, io non leggo alcun giornale, sono irresponsabile e non mi sono informata. Ma sono felice d'essere per un cambiamento.
Certo che se gli "istruiti" guardano al passato e sono aggrappati ad una costituzione che puzza di decomposizione, allora ... W GLI IGNORANTI !
P.S.: alle 22 35% di votanti. Che anche gli ignoranti siano informati ? :-D
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