L'abisso di ignoranza e malafede dei
comunisti e affini continua a sorprendermi e nonostante da decenni li
combatta, persevero nell'errore accreditandoli di più quoziente
intellettuale e onestà di quanta in realtà non abbiano.
La decisione di rimuovere per via
giudiziaria Berlusconi dall'attività politica, ha scatenato un coro
infame di insulti che, se solo fossero indirizzati alla loro Chienge,
solleverebbero continue manifestazioni e ondate di sdegno.
L'epiteto più gettonato, sdoganato dai
capi mandria degli ignoranti è "delinquente".
Nella Storia decine, centinaia di
"delinquenti" furono condannati in base alle leggi al loro tempo e territorio vigenti.
GANDHI, nume tutelare di tutti i
pacifisti, fu ripetutamente condannato e imprigionato degli Inglesi
per la sua attività sovversiva, tendente cioè a sovvertire l'ordine
dell'Impero Britannico.
La TIMOSHENKO, bionda ex premier
dell'Ucraina libera, pasionaria della "rivoluzione arancione",
è stata condannata ed è in prigione, guarda un po', per frode
fiscale, come voluto dal suo eterno avversario il comunista di
osservanza sovietica Yanukovic.
MANDELA fu arrestato e imprigionato per
le sue attività antinazionali e i magistrati locali lo condannarono
definitivamente all'ergastolo da cui poi uscì dopo oltre venti anni
per governare il Sud Africa divenendo poi un Padre della Patria.
ERDOGAN per attentato alla laicità della Turchia, fu privato preventivamente dei
diritti politici dai militari turchi che gli impedirono di candidarsi
alle elezioni in cui il suo partito era dato per sicuro vincitore.
Poco male, il partito mise Gull come candidato premier, vinse le
elezioni, cambiò le leggi, sciolse il parlamento e alle elezioni
successive Erdogan si candidò, vinse, divenne primo ministro carica
che ricopre tuttora.
HAVEL era un letterato, drammaturgo
ceco che ambiva alla libertà di opinione. Fu condannato e imprigionato negli ultimi rigurgiti comunisti.
Con la caduta del muro, cambiarono le leggi e Havel divenne
presidente della Repubblica Ceca che aiutò a dividersi pacificamente
dalla Slovacchia ed ora è ricordato anche lui come Padre della
Patria.
CAIO GIULIO CESARE che osò rivolgere
le armi (e non a parole come Bondi) contro Roma e le sue magistrature
che lo condannarono ma furono costrette alla fuga e poi alla
sconfitta.
I PARTIGIANI. Sì, delinquenti pure
loro secondo le leggi vigenti nel territorio sul quale operavano contro il governo della RSI e dell'Armata Tedesca e
condannati fino ad ottenere una riabilitazione ex post
avendo vinto, la loro parte politica, la guerra.
Quanti "delinquenti", allora
che fanno compagnia al Cavaliere e dimenticavo il "delinquente"
più importante della Storia, quello che i sacerdoti e magistrati
della sua stessa gente preferirono crocifiggere, liberando un vero
ladrone.
Comunisti e affini, nella loro
ignoranza e malafede (per i più è la prima, ma per alcuni la seconda)
credono alla condanna basata su un teorema "non poteva non
sapere".
Ma non c'è una registrazione, una
ripresa filmata, un documento che provi la personale e diretta partecipazione o
addirittura l'ideazione di un reato da parte di Berlusconi.
Hanno tolto di mezzo, con i mezzi
ampiamente usati nel corso della Storia, un nemico politico,
cucendogli addosso un vestito per poterlo qualificare "delinquente".
I precedenti ci dicono che simili
"delinquenti" hanno sempre conseguito la vittoria finale sui loro
nemici, pur patendo violenza e limitazione della libertà personale e
politica come accadrà al Cavaliere che spero rifiuti ogni
compromesso e non vada nè ai domiciliari, nè ai servizi sociali, nè
richieda alcuna grazia.
La Storia ci dice anche che la bandiera
che viene strappata dalle mani di chi è perseguitato dal regime,
viene spesso raccolta dai suoi eredi anche di sangue.
Vediamo quindi in paesi lontani come
India e Pakistan che la famiglia Nehru-Gandhi è salita al rango di
dinastia governante, mentre in Pakistan questo doloroso percorso è
toccato ai Bhutto.
E per arrivare al massimo livello della
democrazia, ricordiamo alle labili menti di comunisti e affini, le
grandi dinastie politiche degli Stati Uniti d'America.
I Bush che hanno governato per dodici
degli ultimi venticinque anni con padre e figlio, i Clinton con
marito e moglie e i loro (dai comunisti e affini) amatissimi Kennedy,
la cui dinastia partecipa a determinare le scelte degli Stati Uniti sin da prima della presidenza
di John, grazie al vecchio patriarca Joseph.
Non ci sarebbe quindi nulla di strano,
nulla di anomalo, nulla di antidemocratico se, come negli Stati
Uniti, anche in Italia una dinastia politica desse l'impronta al
partito più votato negli ultimi venti anni.
Se il Cavaliere andrà in prigione o
gli verrà impedito di candidarsi, di fare campagna elettorale, ci
sono cinque figli e un fratello pronti per "l'uso", abbiamo
solo l'imbarazzo della scelta.
Bene dunque le manifestazioni di
solidarietà, male l'assenza dei ministri, ma comunque, dopo il
momento della commozione deve esserci il momento dell'azione che può
significare solo: nuove elezioni !
Ribaltare quindi il governo per
rivoltare l'Italia come un guanto, fregandosene di Napolitano e
dell'europa.
Vincere la maggioranza assoluta per
cambiare le leggi, liberare Berlusconi e trasformare i "delinquenti" di
oggi nei Padri della Patria di domani, nel solco della Tradizione
storica.Entra ne
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