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09 agosto 2013

Comunisti, i soliti taglieggiatori del Popolo

Nel clima di continue provocazioni, per cercare di caricare a Berlusconi la responsabilità per aver staccato la spina a Letta, che i comunisti rivolgono al Centro Destra, spicca Fassina, quello con la vocetta stridula e la faccia da precocemente vecchio, che sembra perennemente il bambino stizzoso cui hanno tolto un giocattolo.
Il "nostro", dunque ha ieri cavillato.
Letta ha dichiarato che l'imu sarebbe stata superata, non tolta.
Spero che il Centro Destra faccia cadere presto Letta se entro il 31 agosto non sopprime l'imu sulla prima casa.
Così vediamo i Fassina che vanno nelle piazze a dire al Popolo: l'imu è superata, non abolita, quindi continueremo a taglieggiare i vostri risparmi e i vostri redditi.


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2 commenti:

pietro ha detto...

Mi piacerebbe capire una cosa, perchè chi pretende l'abolizione del'IMU non propone COME farlo?
Il PDL è un partito di governo e parte della maggioranza di governo, ma finora ho solo visto una mancanza assoluta di proposte concrete su COME fare a togliere l' IMU.
Perchè la caduta del governo Berlusconi ha mostrato chiaramente che non ci si può permettere di fare troppi debiti , perchè nessun investitore straniero si fida più a prestare soldi all'Italia, e quindi si può togliere l'IMU solo mettendo altre tasse ( come proposto esplicitamente dal SIlvio in campagna elettorale ) oppure tagliando la spesa pubblica.
Chi pensa di sapere come fare invece di pretendere che lo faccia qualcun altro faccia le sue proposte, altrimenti è la solita presa per i fondelli.

Massimo ha detto...

Il Cavaliere ha ripetutamente ricordato che con un bilancio che ha spese per 800 miliardi, per coprire l'abolizione dell'imu occorrerebbe il taglio di appena lo 0,5% delle spese, cosa possibile in qualsiasi azienda. Sono i comunisti fissati con il gigantismo delle spese e, quindi, con la necessità di sottrarre denaro dalle nostre tasche con le tasse. Tanto per dire. Molti dipendenti di banche (che hanno bilanci opulentissimi a confronto di quello dello stato) rinunciano a cinque giornate di lavoro e retribuzione all'anno. Se altrettanto venisse applicato ai dipendenti pubblici (inclusi i magistrati che altro non sono che impiegati statali) si risparmierebbero 3 miliardi. Manca un miliardo che è, giusto giusto, il costo delle intercettazioni utili solo a spiare gli Italiani e costruire teoremi. I tagli sono dolorosi, certo, perchè vuol dire togliere qualcosa che si è sconsideratamente concesso nel passato confidando in un Pantalone che pagasse sempre, ma se non tagliano quando sono tutti al governo, non si può pensare che ciò accada quando al governo c'è solo una parte. E non si può pensare di continuare a imporre tasse, sempre più alte, per inseguire le spese decise in passato che aumentano per inerzia.