Come sempre Renzi complica ogni cosa.
La modifica costituzionale del referendum, ad esempio.
Il problema era come consentire l'espressione più alta di democrazia, quella affidata al Popolo, senza ritrovarsi con quesiti sul nulla come obbligava Pannella.
Non ha risolto il problema, lo ha solo complicato.
L'art, 75 della costituzione renziana che potremo bocciare con il nostro NO il 4 dicembre, si limita a modificare il quorum di validità di un referendum.
Adesso un referendum è valido solo se partecipa al voto la maggioranza degli aventi diritto.
Con Renzi "La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto o, se avanzata da ottocentomila elettori, la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera dei deputati, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.".
Non si parla di referendum propositivo e non si risolve il problema del quorum, magari si incentiva qualche trucchetto nella raccolta delle firme per raggiungere quota ottocentomila.
Persino su un tema semplice, come quello del referendum - peraltro, ripeto, solo abrogativo - Renzi si lascia prendere la mano da cervellotiche formule.
Bastava dire che il referendum è valido con qualunque percentuale di votanti, perchè gli assenti hanno sempre torto.
Ma sarebbe stato troppo facile.
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