Ho sentito un tizio, pare sia il segretario di quel che è rimasto del partito di Craxi, parlare a favore della pseudo riforma di Renzi e come motivazione ha citato il referendum propositivo.
E' l'ennesimo imbroglio, perchè se è vero che tale referendum trova citazione nell'art. 71, lo si annega assieme al referendum "d'indirizzo, nonché di altre forme di consultazione, anche delle formazioni sociali", ma, soprattutto, si pongono due ostacoli insormontabili alla realizzazione di tale referendum.
Il primo riguarda la legge costituzionale cui si rimanda per la sua attuazione.
Vale qui la pena ricordare che anche il referendum abrogativo era legato ad una legge costituzionale di attuazione, che vide la luce solo nel 1970, ben ventiquattro anni dopo la costituzione) e solo a seguito di un voto di scambio tra comunisti e democristiani (i primi ottenevano il divorzio, i secondi il referendum per abrogarlo).
Ora, fra venticinque anni non dico che Renzi sarà polvere, ma certamente molto meno coinvolto da eventuali leggi popolari.
Il secondo motivo di ostacolo è dato dalla formulazione dell'articolo che avrebbe ben potuto inserire, come per l'iniziativa di legge popolare (cui, tra l'altro, Renzi ha triplicato le firme necessarie) per cui "Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno centocinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli" anche una analogo comma per il referendum, tipo Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi anche mediante la proposta, da parte di almeno totmila elettori, di un progetto redatto in articoli da sottoporre a referendum propositivo e la cui approvazione equivale all'approvazione del parlamento, con obbligo di promulgazione da parte del presidente della repubblica.
Invece no.
Renzi, come sempre, annuncia, promette e rimanda per non avere problemi.
Si, perchè per lui, come per tutti quelli di sinistra, un voto popolare che rischia di bocciarli è un problema.
Si merita la bocciatura,con un secco NO.
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