Nonostante le difficoltà derivanti soprattutto dal "fuoco amico" interno alla maggioranza (sponda grillinfichiana) e dagli "alleati" di Forza Tajani (più seri quelli di Fratelli d'Italia) che si sono appiattiti sul "no" a tutto del pci/pds/ds/pd, è passato il decreto sicurezza e immigrazione.
Uno, il principale, dei capisaldi del programma della Lega è stato attuato, ponendo le basi per ulteriori miglioramenti come in merito alla legittima difesa che dovrà arrivare a consentire alle vittime di reagire, sempre e comunque, contro gli aggressori senza alcun timore di persecuzioni giudiziarie.
Non è un caso che il primo punto che trova realizzazione (sicurezza e immigrazione appunto) sia di competenza del Ministro degli Interni direttamente controllato da Matteo Salvini che si accredita e consolida così come Leader di un Centro Destra proiettato verso il futuro.
Se le sue capacità organizzative furono messe alla prova quando ha portato la Lega dal 3 al 18% elettorale (e lasciamo stare i sondaggi che la danno al 30%) , le sue qualità governative vengono sancite da questo provvedimento.
Ma poichè in politica non c'è mai una pausa e il vincitore di oggi è lo sconfitto di domani (veggasi la parabola di Renzi) Salvini è atteso da ben altre prove, anche se esulano dalla competenza del suo ministero.
Intanto rifiutare di accucciarsi davanti a Bruxelles.
Possiamo accettare qualche limatura perchè anche Juncker e compagni possano fare le valige salvando la faccia, non possiamo accettare una rinuncia ad una nuova filosofia di politica economica, che sia in totale discontinuità con quella praticata per sette anni da Monti, Letta, Renzi e Gentiloni e che ha portato solo ad aumentare il debito pubblico di ben 500 miliardi.
Poi Salvini dovrà partecipare all'organizzazione di una Internazionale Sovranista che veda uniti tutti i partiti Nazionalisti e Identitari.
In campo economico ci aspettiamo, prima della fine della legislatura, l'estensione della flat tax a tutti i cittadini.
In campo etico e morale una rivisitazione delle leggi che hanno indirizzato l'Italia verso una deriva che porta solo alla rovina, cominciando magari confermando il ripristino delle denominazioni di "padre" e "madre" al posto dei barbari "genitore 1 e 2".
Gli esami non finiscono mai ...
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