10 novembre 2018
L'Italia non deve spiegazioni a nessuno
Se c'è un atteggiamento che non condivido del nostro governo è quando accetta di dover fornire spiegazioni ad organismi esteri sulla natura e finalità della manovra economica.
Il governo italiano deve spiegazioni solo agli Italiani.
Per sette anni i maggiordomi di Bruxelles hanno eseguito puntualmente le direttive di Bruxelles e adesso ci ritroviamo senza ripresa economica, con un debito più alto di ben 500 miliardi, con una invasione di immigrati costosi che creano anche problemi di sicurezza e con una devastazione sociale che ha portato i poveri Italiani da 1,5 milioni a 3,5 milioni e ad allungare obbligatoriamente la permanenza al lavoro.
In più aziende straniere si sono pappate le nostre industrie e anche i cioccolatini Pernigotti hanno preso la strada di Ankara.
Non cambiare sarebbe stato da dementi e, infatti, gli Italiani con il voto del 4 marzo hanno cambiato.
Purtroppo non hanno cambiato tutti nella medesima direzione e così ci tocca anche la penitenza di una coabitazione tra due forze opposte che solo con tanta buona volontà e per impedire che Mattarella imponga un nuovo Monti, riescono a tirare avanti.
Tutto questo non deve interesare Moscovici, Juncker e compagni che vorrebbero solo mettere le mani sulle nostre residue aziende e poi, con una patrimoniale, sui nostri soldi.
Purtroppo ci sono degli Italiani che, nel solco di Efialte che tradì i 300 spartani alle Termopili, si prestano al gioco degli interessi stranieri.
Il governo non li ascolti, a Bruxelles mandi un funzionario del Mef a leggere i numeri e i progetti previsionali, non un ministro che debba spiegare come uno scolaretto cosa si intende fare per invertire la rotta della decadenza (semplice: fare esattamente il contrario di quello che ci dicono di fare da Bruxelles, che è stato fatto per sette anni con la devastazione che abbiamo sotto gli occhi).
Siamo Italiani, non siamo i Galli condotti a Roma da Cesare in catene.
I loro eredi stanno a Parigi.
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