Ascoltare e guardare le trasmissioni di presunto approfondimento politico ed economico mi induce ad un progressivo disgusto verso i giornalisti.
Appecorati davanti agli esponent del potere europeista ed immigrazionista, diventano aggressivi solo verso i rappresentanti del governo e dei partiti identitari e sovranisti.
In genere vengono invitati tre soggetti che dovrebbero rappresentare le due parti contrapposte e uno presentato come neutrale ma che,poi, si scopre che è stato parlamentare pci/pds/ds/pd o funzionario ministeriale durante i sette ani di governi (Monti, Letta, Renzi e Gentiloni) asserviti a Bruxelles.
Per non parlare del ridicolo quando ad essere chiamato come voce della verità imparziale è il rag. Cottarelli, mancato primo ministro di nomina mattarelliana e ispirazione europeista.
Così, con il condutore che interrompe sistematicamente l'esposizione del pensiero del rappresentante sovranista mentre lascia campo libero agli altri interlocutori, siamo al classico tre contro uno che è tipico della sinistra, incapace di prevalere in uno scontro paritario.
In questi giorni siamo bombardati di trasmissioni che parlano del nulla, cioè di ipotetici scenari futuri, creando solo allarmismo e causando (personalmente credo scientemente) quell'aumento di spread e quei cali di borsa, frutto esclusivamente di reazioni emotive, utili all'opposizione vendutasi all'unione sovietica europea per attaccare a testa bassa il governo, slegando e mandando in radio e televisione gli elementi più rabbiosi e verbelmente violenti delle loro fila.Quelle trasmissioni non sono rappresentative della realtà italiana, degli autentici rapporti di forza eletorale, ma neppure della realtà dei programmi e dei bilanci.
Francamente mi stupisce (e apprezzo) la calma degli esponenti di Lega e Cinque Stelle davanti ai loro interlocutori che sbavano e anche con i conduttori che li interrompono in continuazione.
A sinistra, con la complicità dell'informazione "tradizionale", blaterano di costruire ponti per gli immigrati, ma creano voragini che dividono noi Italiani.
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