Il Governo Salvini Di Maio rappresenta un taglio con gli ultimi sette, devastanti anni che ci hanno visto oppressi da Monti, Letta, Renzi e Gentiloni tutti al servizio degli organismi internazionalisti e, come vediamo in questi giorni, fortemente antitaliani (ci amano solo quando diciamo "sì" ma non quando cerchiamo di difendere gli interessi dell'Italia e degli Italiani).
Il maggior successo del Governo è rappresentato dal rallentamento (ancora non è un blocco e, ancor meno, una pulizia di quanti sono arrivati nei precedenti sette anni, ma una direzione di marcia non si può cambiare immediatamente, soprattutto se siamo in una coalizione) dell'immigrazione.
Altri aspetti vengono alla luce come positivi, come la quota cento sulle pensioni e l'inizio della flat tax (purtroppo non per tutti, non ancora ...).
Positivissimo lo scontro con la burocrazia europea ed i loro maggiordomi italiani.
E' il segnale che si vuole cambiare veramente, anche se l'ultima esternazione di un Di Maio disponibile ad aumentare i tagli e inserire clausole di salvaguardia mi insospettisce sulla tenuta dei cinque stelle.
A maggior ragione se il loro leader se ne esce, sulla questione dei termovalorizzatori in Campania, con un "non è previsto nel contratto di governo".
Anche il crollo e l'obbligatorio rifacimento del ponte Morandi a Genova non era previsto nel contratto e neppure il dissesto idrogeologico di ottobre nel Triveneto e in Calabria, allora che facciamo ?
Lasciamo tutto così com'è ?
Non credo sia un caso che a raccogliere il maggior consenso, secondo i sondaggi, sia Salvini che, pragmaticamente, dice che lui rispetta il contratto, ma i problemi che insorgono devono essere affrontati, anche se non sono previsti dal contratto.
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