L'orgia retorica del 25 aprile ha avuto una coda con la lettera di accompagnamento con la quale Mattarella ha promulgato la legge sulla legittima difesa.
Con sofismi da Azzeccagarbugli si cerca di limitare la portata di una legge ancora troppo debole per difendere pienamente gli interessi dei cittadini ma che rappresenta un concreto passo in avanti rispetto alle parole che nessuna sicurezza e nessun benessere portano agli Italiani.
La Lega è sotto attacco perché porta fatti, mentre gli altri si crogiolano nelle loro vuote parole.
Il blocco degli arrivi di immigrati, il saldo positivo con l'espulsione dei clandestini, la legge sulla legittima difesa, la quota cento sulle pensioni, sono fatti, realizzati in soli 11 mesi.
Sono convinto che tutto ciò possa dispiacere a chi, invece, avrebbe voluto perpetuare l'andazzo precedente da cui, evidentemente, traeva utilità.
E sono anche convinto che le parole che ascoltiamo, grondanti di retorica antifascista e giustizialista, non interessino la maggior parte degli Italiani che sono invece rivoltoi ai fatti che garantiscono un maggior benessere e una maggiore sicurezza.
Salvini non ceda, non cambi linea, bene ha fatto, distinguendosi, a non intrupparsi con gli altri notabili nei cortei antifascisti e bene farà a non cedere, rifiutando ogni modalità di allontanamento di Siri dal Governo.
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