08 luglio 2019
Basta parole
Con la scusa dello "stato di necessità", la consapevolezza di poter contare su magistrati che non rispondono al Popolo ma solo alla loro ideologia e confidando in Forze Armate castrate dalla mancanza dell'autorizzazione all'uso delle armi, le ong hanno gioco facile a scaricarci clandestini ed a rilasciare dichiarazioni arroganti per sfidare il Governo.
Mettiamoci in testa che quelli cercano lo scontro e non la finiranno finchè non capiranno che la reazione non ha più limiti.
Del resto le parole, come per la legittima difesa, non hanno mai fermato chi vuole violare una legge.
Siluriamo, bombardiamo o speroniamo la prossima nave ong che vorrà forzare il blocco e disattendere gli ordini del Governo.
È l'unico modo per far capire che vogliamo, seriamente,bloccare l'invasione e scrivere la parola "fine" alla protervia delle ong.
Entra ne
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
Purtroppo per silurare, bombardare e affondare ci vogliono atti formali firmati da Mattarella, attraverso il Min. della Difesa, la genderista Elisabetta Trenta.
Questa volta non sono d'accordo con te. Ad un posto di blocco, quando viene forzato, i Carabinieri sparano, subito, senza attendere timbri e controfirme. Analogamente un blocco navale presuppone il diritto di farlo rispettare, anche sparando a chi dovesse violarlo e senza attendere timbro e controfirme, nell'attesa dei quali chi sfonda il blocco potrebbe giungere a destinazione dieci volte.
Figurati se non sono d'accordo, ma mi sa che la fai facile! Ci vuole la dichiarazione di uno stato d'assedio che legittimi l'uso della forza.
Se un rapinatore ci entra in casa, spariamo e poi affrontiamo il processo. Se uno forza un blocco stradale, i Carabinieri sparano e poi affrontano le conseguenze. Se uno forza il blocco navale lo affondiamo e poi ... vediamo.
Forse, dati i mala tempora che corrono, hai ragione.
Posta un commento