Mentre la stampa di sinistra continua a intingere il biscottino con la farsa del Russiagate all'amatriciana, c'è chi si lamenta degli "odiatori" da tastiera e invoca censure e sanzioni.
In questo la tedeschina della Sea Watch (quanta nostalgia per le valchirie che affollavano la Romagna degli anni sessanta e settanta !) ha scoperto l'acqua calda, non essendo originale neppure nel chiedere il bavaglio contro Salvini.
Quelli che reclamano severità contro gli "odiatori" sono poi gli stessi che quando non plaudono, apprezzano e difendono come libertà di espressione i manichini di Salvini appesi o i fotomontaggi con la Meloni a testa in giù.
Ma sono anche gli stessi che dovrebbero apprezzare gli "odiatori" da tastiera che rappresentano la valvola di sicurezza che ci consente di combattere una guerra civile virtuale e non reale.
Ci siamo sempre odiati, patrizi e plebei, Mario e Silla, guelfi e ghibellini, rossi e neri e il nostro odio si trasformava in violenza.
Avete già dimenticato gli "anni di piombo" ?
Quanti persero la vita per manifestazioni di odio reale ?
Allora rallegriamoci che oggi, grazie alla Rete, l'odio è solo virtuale e dopo aver catarticamente digitato insolenze sulla tastiera, una pizza, una birra e il sonno di chi ritiene di aver fatto la sua parte, senza l'uso di chiavi inglese, spranghe o peggio.
La Rete è aperta a tutti, guelfi e ghibellini, rossi e neri, lasciamola aperta a tutti, senza censure ne sanzioni.
È meglio per tutti.
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