La mossa della Meloni è troppo intelligente perchè anche il capo branco cattocomunista riuscisse a capirla, figuriamoci la mandria che segue compulsivamente le direttive pubblicate da Repubblica, Stampa e dagli altri quotidiani e notiziari sudditi di Bruxelles e quindi asserviti alla propaganda della sinistra.
Nessuno ha osservato che la affermazione della Meloni sia arrivata non per propria iniziativa, ma su sollecitazione di un giornalista che probabilmente voleva acquisire meriti per aver messo in difficoltà il Presidente del Consiglio.
Ancora una volta la Meloni ha dimostrato di essere preparata, dicendo di fare quel che, in passato, davanti alla valanga di referendum dei radicali, era stato suggerito per chi volesse votarne uno o due, ma non l'altra decina del pacchetto.
Così come analogo suggerimento è stato formulato sin dall'inizio quando si è saputo che i referendum si sarebbero svolti in concomitanza con i ballottaggi in alcuni comuni: votate la scheda per il sindaco, ma rifiutatevi di ritirare quelle dei referendum.
La Meloni ha dato una risposta intelligente e altamente raffinata, troppo per la sinistra, ma forse anche pericolosa per l'esito del referendum.
Quindi, per non saper nè leggere, nè scrivere, io mi permetto di suggerire di non recarsi neppure al seggio (scommettiamo che gli scrutatori che saranno tutti di sinistra, proveranno fino all'ultimo a convincere a ritirare le schede e, "almeno una, quella della cittadinanza" perchè dei quattro referendum sul lavoro non frega niente a nessuno, sono solo la foglia di fico per il cavallo di Troia che vogliono introdurre per distruggere la nostra Civiltà con la cittadinanza facile), per evitare discussioni e perdite di tempo.
Ignoriamo il seggio, facciamo quello che avremmo fatto in una domenica e in un lunedì estivo, votiamo, astenendoci dal votare.
Anche andare a votare "NO" equivale a votare "SI'", perchè con il Centro Destra che ha scelto di votare astensione, l'esito del referendum si gioca solo sul quorum.
E, in più, se il quorum non si raggiungesse, i promotori non riceverebbero neppure il rimborso elettorale che riceverebbero comunque se si superasse il quorum e vincessero i "NO".
Nessun commento:
Posta un commento