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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

05 settembre 2023

Sbarramenti e rappresentatività

Nel giugno del prossimo anno si svolgeranno le elezioni per il parlamento europeo, un organismo sovranazionale che da sempre è considerato il cimitero degli elefanti e dei trombati nella politica nazionale, ma che negli ultimi anni si è ritagliato un piccolo strapuntino di potere dovendo votare pro o contro il presidente e la composizione della commissione europea.

Se ricordo bene le prime elezioni dirette del parlamento europeo furono nel 1979, una settimana dopo le elezioni politiche nazionali.

Il voto alle europee è un voto "in libera uscita" dove gli elettori danno, sempre più, negli anni, un voto più ideale, per il "partito del cuore" e non un "voto utile" per il partito che meglio avrebbe potuto sostenere una certa idea dell'Italia.

Così, in ultimo, abbiamo visto che nel 2018 la Lega prese il 18% alle politiche e l'anno successivo, dopo un anno al governo con i grillini, ma sotto l'egida del respingimento dei clandestini voluto da Salvini Ministro degli Interni, raggiunse il 34%, per poi crollare a meno del 9% alle politiche del 2022 a causa di due gravissimi errori, l'adesione al governo Draghi con i cattocomunisti e la rielezione di Mattarella, fornendo il carburante per l'ascesa della Meloni e di Fratelli d'Italia.

Resta il fatto che il parlamento europeo non decide, perchè anche le proposte che vota a maggioranza, per essere recepite, devono passare dalla commissione e poi dal consiglio, cioè dalla plenaria di tutti i capi di stato e di governo che, per molte materie, hanno diritto di veto.

Allora il parlamento europeo resta un cimitero di elefanti e di trombati, a meno che non lo si voglia utilizzare per un polso sulla realtà nazionale e per dare un diritto di tribuna al maggior numero di sensibilità ed idee.

Già ora il sistema elettorale è privo di qualsivoglia parvenza maggioritaria, eliminando così la necessità di trovare una intesa tra più partiti e consentendo a ciascuno di essere se stesso e di correre unicamente per le proprie idee.

Finora c'era (c'è tuttora) uno sbarramento che consente l'accesso al riparto dei seggi solo ai partiti che superano il 4%, attualmente Fratelli d'Italia, Pd, Cinque stelle, Lega e Forza Italia, lasciando esclusi una miriade di partiti pur rappresentativi di una piccola fetta di elettorato, come Italia Viva, Azione, VerdiSinistra, Italexit di Paragone,Noi Moderati.

Si parla di ridurre al 3% lo sbarramento.

Anche se personalmente sono favorevole al maggioritario puro e secco di collegio, senza alcuna spolverata di proporzionale, per le elezioni europee credo che più è basso il quorum, meglio sia.

Abbiamo bisogno di una tribuna dalla quale tutte le espressioni ideali dell'Italia possano avere voce e rappresentanza e quindi un proporzionale, anche puro, senza sbarramenti, potrebbe essere quella vetrina che consentirebbe agli Italiani di essere informati su tutte le opinioni e le proposte esistenti.

La mancanza di quorum sarebbe anche una liberatoria per tutti gli elettori che saprebbero che il loro voto, comunque espresso, anche per una lista identitaria e marginale, non andrebbe sprecato.

Non solo, ma le elezioni europee sarebbero il banco di prova per fusioni tra partiti o partiti neonati, come potrebbe essere quello del Generale Vannacci che, continuo a sperare, non si lasci convincere a candidarsi in un partito già esistente e strutturato, ma ne fondi uno ex novo che risponda solo a lui e che in seguito, una volta testata la propria rappresentatività, sappia proporsi alle alleanze con i simili.

Ben venga, quindi, la revisione verso il basso dello sbarramento alle europee, anche se ciò comporterà il riemergere di personaggi, come la Bonino, che gli elettori alle elezioni del 2022 avevano bocciato.

04 settembre 2023

Chi rompe, dovrebbe pagare. Sempre

Il Ministro per l'Economia, Giorgetti, dal palco di un forum celebrato dalla stampa, ha pubblicamente denunciato i danni del governo Conte2, quello voluto da Mattarella dopo aver negato le urne anticipate e composto da grillini e cattocomunisti.

In particolare ha reso noto che lo stato deve ancora pagare 80 miliardi (in aumento perchè le richieste continuano a pervenire) per il superbonus del 110% che già ha evidenziato danni per truffe per almeno 12 miliardi.

Conte, con la sfrontatezza concessa solo a chi è convinto (a ragione, purtroppo) di avere una impunità dai suoi errori, replica parlando di un provvedimento che ha dato nuova vita al settore edilizio e scrive un tweet in cui afferma, senza alcun senso del ridicolo, di aver consegnato alla Meloni un'Italia che andava come una Ferrari, citando l'incremento percentuale del PIl nel 2021-2022, ma senza dire che era in rapporto al disastroso PIL del 2020, quando lui chiuse l'Italia per il covid ed il PIL era precipitato (e ricordo che un meno 10% seguito da un più 10% non consente di ritornare al livello pregresso, provare a far di conto per credere).

Intanto quegli 80 e più miliardi di zavorra, impediscono a questo governo di ridurre le tasse, di applicare una flat tax per tutti, di ridurre il debito pubblico, di intervenire con provvedimenti solidaristici in occasioni di crisi come quelle dell'energia derivante da una scelta bellica di Draghi e, purtroppo, continuata dalla Meloni (anche se, è bene ricordarcelo tutti, quand'anche lo volesse, non è possibile tirarsene fuori se non facendo la figura di essere un novello Badoglio, con un nuovo 8 settembre italiano).

A quegli 80 e più miliardi dobbiamo aggiungere i 31 miliardi sperperati con il reddito di cittadinanza, sempre voluto dai grillini questa volta con l'appoggio della Lega, giustificata solo dal fatto che era materia di scambio per l'accordo di governo che aveva portato anche al respingimento dei clandestini, ad un primo passo verso la flat tax, alla prima revisione delle pensioni Fornero e ad una legge sulla legittima difesa più favorevole alle vittime e meno garantista per i criminali.

I clandestini, poi, costano altri 11 miliardi all'anno e questo è un costo tutto ascrivibile alle scelte scellerate di accoglienza dei cattocomunisti, figli dell'unione insana del pci con la dc, che ora allignano nel pd.

Una botta di conti ?

120 e più miliardi bruciati sull'altare delle scelte ideologiche di grillini e cattocomunisti che, non paghi, continuano a chiedere l'apertura di ulteriori capitoli di spesa con il salario minimo, con l'ampliamento dei centri di raccolta per clandestini, con l'apertura dei porti ai clandestini, con il rinnovo dei contratto dei dipendenti pubblici, con più fondi per istruzione e sanità pubblica invece di indirizzarci verso una progressiva privatizzazione, senza peraltro indicare dove trovare i soldi necessari, se non ipotizzando rapine fiscali ai danni di chi risparmia e investe, di chi produce un reddito, di chi possiede una casa.

Ma fermiamoci a quei 120 miliardi che, da soli, consentirebbero a questo governo di effettuare in breve tempo, con una sola legge di bilancio, tutti quei cambiamenti necessari a rilanciare la Nazione.

Non li vedremo mai più.

Ma sarebbe giusto che fossero addebitati a Conte, Draghi, Letta, Bergoglio, Mattarella, Renzi, Gentiloni, insomma a tutti coloro che hanno contribuito a portare il debito pubblico dai 1800 miliardi del novembre 2011, quando la Merkel e Sarkozy, con la complicità delle quinte colonne interne, rovesciarono il governo Berlusconi, ai 2800 miliardi di oggi.

Non avranno mai tutti i soldi necessari a coprire i debiti che loro hanno fatto, ma se fosse possibile ridurre i loro redditi (tutti erogati dallo stato) a livello di una pensione sociale, probabilmente quelli che seguiranno ci penserebbero non due, ma cento volte prima di sperperare i nostri soldi.

Sarebbe giusto, sarebbe educativo, ma non sarà così.

Possiamo solo sognarcelo, ma dobbiamo invece esercitare quelle pressioni necessarie sui parlamentari del Centro Destra perchè, anche poco alla volta, procedano con una revisione delle spese grilline e cattocomuniste, come già è stato fatto (parzialmente) con la revisione (purtroppo non l'abolizione tout court) del reddito di cittadinanza.

Personalmente avrei un bersaglio prioritario: azzerare le spese per il mantenimento dei clandestini erogate a coop e caritas.

Se non si riesce ancora a bloccare gli arrivi respingendo i clandestini, almeno che il loro mantenimento sia a carico di chi li vuole accogliere, non di tutti gli Italiani.

03 settembre 2023

Abile la Meloni su Amato

Decaduto dalla corte costituzionale e dal ruolo di presidente, di Amato non si sentiva più parlare, finchè Repubblica non è andata a stanarlo per fargli dire cose che stanno creando un caso.

Amato, infatti, propone una sua versione del disastro di Ustica del giugno 1980, basandosi su una "confidenza" che gli avrebbe fatto Craxi: un aereo militare francese sarebbe responsabile dell'abbattimento del mezzo dell'Itavia e degli 81 morti, perchè puntava ad uccidere Gheddafi che, però, si sarebbe salvato perchè avvisato da Craxi.

Smentite e conferme, ognuno a tirare acqua al proprio mulino, ma una sola dichiarazione responsabile, da statista, quella della Meloni.

Il Presidente del Consiglio ha infatti preso atto della dichiarazione di Amato e però, confermando che non vi è nulla assoggettato al segreto di stato, gli ha chiesto elementi concreti prima di avviare un intervento presso il governo francese.

Esemplare: non si può iniziare un contenzioso sulla base dei ricordi dell'ottantacinquenne Amato.

Personalmente sono convinto che Amato non fornirà nulla alla Meloni e quindi tutto rimarrà come è.

Resta da chiedersi perchè Amato avrebbe, adesso, fornito una versione che era peraltro già contenuta in una vecchia dichiarazione di Francesco Cossiga.

A chi vuole mandare un pizzino ?

E vuole mandare un pizzino o, magari, non è solo una uscita estemporanea di un tizio ormai nel cono d'ombra della notorietà e avviato al cono d'ombra del riposo eterno ?

Del resto Amato non fornisce prove, non fa affermazioni personali, semplicemente riferisce di qualcosa che gli avrebbe detto uno, Craxi, che non lo può smentire.

Mi domando anche quale potrebbe essere il ritorno per Amato che, con la sua dichiarazione, non fa una bella figura, nè la fa fare a Craxi.

Craxi all'epoca era solo segretario del Psi e se fosse vero che avrebbe avvisato Gheddafi del servizio che gli stavano approntando, si dimostrerebbe non quello statista (che io, peraltro, non ho mai considerato tale) che alcuni dicono sia stato, ma solo un velenoso politico, inaffidabile, che spifferava segreti venuti a sua conoscenza per la frequentazione di riunioni e incontri il cui contenuto non doveva essere diffuso.

Amato, invece, fa la figura di chi, dopo aver taciuto per quaranta anni nonostante i ruoli ricoperti, oggi spiffera un qualcosa, attizzando ostilità, di cui non si assume alcuna personale responsabilità e che non documenta.

Amato dice qualcosa che, se fosse un vero uomo di stato, avrebbe dovuto o dire a suo tempo oppure portarselo nella tomba.

Comunque si conferma essere quell'Amato che, nottetempo, entro nei nostri conti correnti per sottrarci il 6 per mille dei nostri risparmi. 

02 settembre 2023

Risorse o zavorra ?

Questa mattina ho, come sempre, ascoltato alle 7,15, dopo il gr1, le notizie radiofoniche della mia regione.

Tra le altre, ho appreso che il Prefetto di Bologna ha incontrato il sindaco Lepore che gli avrebbe esposto i problemi per l'accoglienza dei clandestini (ortodossamente chiamati "migranti")  e gli avrebbe chiesto "più risorse".

Tradotto dal cattocomunistese significa che lo stato, cioè tutti noi cittadini, dovrebbe erogare a lui (Lepore) ed agli altri sindaci più soldi da elargire alle cooperative che si occupano di dare vitto, alloggio, cure, istruzione ai clandestini che arrivano o che le ong (difese dal partito di Lepore) ci scaricano quotiianamente.

Ma se i clandestini, diventati "migranti" nel linguaggio politicamente corretto, sono, come ci è sempre stato detto fino alla nausea, loro stessi delle "risorse", che avrebbero dovuto pagarci le pensioni, aumentare il nostro pil, eseguire tutti i lavori che noi non vogliamo più fare e, adesso, persino invertire il calo demografico, perchè siamo sempre noi a dover tirar fuori soldi per il loro mantenimento ?

Se i cattocomunisti ritengono che i clandestini siano risorse, se li prendano senza frignare e senza chiedere un solo centesimo bucato allo stato (cioè a noi).

E, egregio signor sindaco Lepore, altro non domandare, hai già le tue risorse: falle produrre (se ci riesci).

01 settembre 2023

All in

La lettura dei quotidiani, anche di quelli della mia area politica, è sempre più irritante.

Confesso che quando leggo le dichiarazioni di Landini, di Carofiglio, della Schlein, della Ferragni, vorrei tornare agli anni settanta (sia come clima politico, ma, soprattutto, come età).

E' possibile che si debba perdere tempo solo perchè ci sono esseri con un ego sproporzionato alle loro reali possibilità e qualità e che hanno bisogno di un minuto di notorietà per pubblicizzarsi e autopromuoversi ?

Ma se le idee (?!?) di quei signori sono racchiuse nelle loro dichiarazioni, forse varrebbe la pena di buttare tutto sul tavolo: respingimento con la forza dei clandestini, riduzione delle tasse, taglio delle spese assistenzialiste, privatizzazioni, revoca di tutte le agevolazioni per cinema e giornali.

Anche a costo di andare in scontro con la commissione europea ed i suoi mandanti delle consorterie affaristico e finanziarie globali.

Ma se gli stati africani riescono ad affrancarsi dal giogo francese, perchè noi non dovremmo fare altrettanto nei confronti di quello di Bruxelles ?

Che sensso ha un dibattito lungo quattro mesi su miserrime partite di spesa, da incrementare, diminuire, introdurre o togliere, se poi tutto è sub iudice perchè deve pronunciarsi l'oracolo di Bruxelles ?

Ma quanto tempo si perde aspettando e trattando con gli gnomi di Bruxelles ?

E quanti soldi si sperperano dando retta alle loro indicazioni, tra l'energia, le case verdi, le automobili elettriche, i superbonus, l'accoglienza dei clandestini, il reddito di cittadinanza, tutto a spese di noi cittadini ?

E basta !

E se a loro non piace, il mondo è pieno di stati con i quali possiamo fare affari e la cui alleanza sarebbe meno invasiva di quella di Bruxelles e dei suoi mandanti.

Contrariamente a quanto continua ad affermare Mattarella, se agissimo da soli, senza dover misurare ogni passo con le imposizioni e le normative di Bruxelles, noi Italiani avremmo molto più successo, perchè rinunciarvi ?

31 agosto 2023

Le complicazioni del politicamente corretto

Da tifoso del Bologna (quindi con un biglietto sicuro per la santità) seguo su Twitter i comunicati del Bologna calcio e ieri ho letto il seguente: 

"Il #Bologna Fc 1909 comunica di aver acquisito dall’AC #Milan il diritto alle prestazioni sportive del centrocampista Alexis #Saelemaekers a titolo temporaneo fino al 30 giugno 2024 con opzione per l’acquisizione definitiva.".

Contemporaneamente è apparso uguale e contrario messaggio del Milan.

A parte ogni considerazione sportiva, a me ha infastidito quel "il diritto alle prestazioni sportive", una circonlocuzione ridondante, inutile, dispersiva, pesante, utilizzata, presumo dopo ore di studio con i cervelloni del calcio andati in fumo, per evitare di scrivere: il Bologna ha comprato Tizio.

Già, perchè "comprare" indica un possesso, una merce, che, per i buonisti del politicamente corretto, che fanno di tutta un'erba un fascio (absit iniuria verbis), sa tanto di schiavitù.

Credo che in tanti vorrebbero essere "schiavizzati" come Saelemaekers e compagni, soprattutto il 27 del mese.

Sin da bambino ho sempre sentito, senza che nessuno si sentisse offeso, che il Bologna comprava Tizio, ha vendeva Caio, ha dava in prestito Sempronio.

C'era bisogno di inventarsi una formuletta buonista ?

No, non c'era bisogno, come non vi è alcun bisogno di modificare il nostro vocabolario tradizionale per andare incontro alle paturnie gender, woke o della cancellazione della cultura.

Al contrario, proprio per reazione, sarebbe opportuno utilizzare i tradizionali vocaboli, seguendo le regole che ci hanno insegnato sin dalle elementari come, ad esempio, l'uso del plurale maschile quando si ricomprendono persone, animali o cose di genere sia maschile, che femminile.

E basta con quel "saluto tutti e TUTTE" !

"Tutti", basta e avanza.

Cerchiamo di non cadere nel ridicolo più di quanto già non lo siamo.

La rivolta contro il politicamente corretto si manifesta anche non inchinandosi al suo linguaggio, facendo tornare a prevalere le regole di sempre, le regole del buon senso.

30 agosto 2023

Una legge contro la propaganda fascista ?!?!?

La lettura dei quotidiani di questa mattina, mi ha fatto scoprire la nuova sparata della Schlein.

In realtà ho dovuto leggere un trafiletto seminascosto, perchè, evidentemente, anche i sudditi più zelanti che compongono le notizie cattocomuniste, si sono resi conto della stupidità di una simile proposta: una legge contro la propaganda fascista.

Insomma un bavaglio contro ... contro ... già, contro cosa ?

Perchè una cosa è dire "propaganda fascista" altra è determinarne il perimetro.

A parte l'aberrazione che esprime anche solo la proposta di voler impedire la libera espressione di Idee e Opinioni che non si condividono e che è una pessima abitudine dei cattocomunisti (vedi legge Scelba, Mancino, ddl Zan), evidentemente incapaci di contrastare Idee, Opinioni, Proposte, Progetti, se non con il tentativo di imbavagliare e far tacere chi argomenta invece di recitare il credo cattocomunista, qual è la "propaganda fascista" ?

Auspicare l'uso della forza contro l'invasione dei clandestini è propaganda fascista ?

Ridurre le tasse e revocare l'assistenzialismo di stato è propaganda fascista ?

Sostenere la Famiglia e il Sesso Tradizionale è propaganda fascista ?

Ho l'impressione che i cattocomunisti si esprimerebbero per il sì, aggiungendovi, di volta in volta, tutto quel che potrebbe incrinare la cieca obbedienza ai dogmi del politicamente corretto.

Oppure la proposta vuole lasciare alle toghe rosse l' "interpretazione" della norma, con i risultati che tutti possiamo immaginare ?

La cosa grave, molto preoccupante, è che la Schlein, che ne spara una al giorno, non sembra riposarsi mai, al contrario sembra proprio essere convinta di quello che dice, anche se ormai il solleone è passato.

E i primi a preoccuparsi, dovrebbero proprio essere quelli del suo partito, ma evidentemente sono abituati, come il Ferrini di vecchie trasmissioni televisive, ad adeguarsi anche se non capiscono.

Ma quella di Ferrini era una comicità voluta e retribuita per interpretare quella parte, questi, invece, si esibiscono inconsapevolmente e gratuitamente.

Come dice il proverbio ?

Speriamo nel meglio, ma prepariamoci al peggio.


29 agosto 2023

Clandestini e tasse gli ostacoli per lo sviluppo

La Meloni sta governando bene, con un governo di qualità, che sa quello che deve fare per gestire la macchina dello stato.

Si possono discutere determinate scelte, priorità, la politica molto dialogante con la commissione ue, ma complessivamente il Governo Meloni produce più e meglio dei precedenti e questo anche perchè ha alle spalle una maggioranza solida, abituata a stare assieme da 30 anni e, soprattutto, frutto di un voto popolare e non di un complotto di palazzo o di una "interferenza" straniera, come quella del 2011 contro Berlusconi, ammessa da Sarkozy .

Il Governo procede nonostante gli sgambetti anche istituzionali di quanti hanno lo sguardo fisso non su Roma, ma su Bruxelles, con evidente disconoscimento del superiore Interesse Nazionale, per abbandonarsi ad un unilaterale internazionalismo.

Ci sono però due questioni sulle quali la Meloni si gioca tutto il futuro suo, del Governo, del Centro Destra e, soprattutto, della nostra Nazione: clandestini e tasse.

Da quando è al governo il Centro Destra, dopo un primo rallentamento, stanno arrivando migliaia di clandestini, forse non in modo casuale, utilizzando ogni mezzo e li stiamo accogliendo tutti.

Non solo, ma devo anche leggere che la chiesa cattolica per bocca di Zuppi, degno erede in pectore di Bergoglio, avrebbe dichiarato che non esiste emergenza immigrazione ma solo necessità di migliorare (cioè spendere di più) l'accoglienza.

La dichiarazione di Zuppi continua la linea che per undici anni hanno seguito i cattocomunisti, quella dell'accoglienza senza prospettive, sull'altare della quale vengono annualmente bruciati miliardi (una decina, probabilmente in aumento).

Ma, soprattutto, è una politica alla quale dovrà essere posta la parola "fine" e, dopo undici anni di lassismo, non potrà che comportare dolore, lutti e molti morti, perchè per chiudere con l'orda di clandestini che arriva in Italia, c'è ormai un solo modo: l'uso della forza che implica conseguenze anche mortali.

Infischiandosene delle pelose reazioni nel mondo dove sono tutti bravi a fare le maestrine con la penna rossa, rigorosamente con il nostro fondo schiena.

L'altro tema estremamente sensibile è quello delle tasse.

Qui a fianco ho inserito da ieri, permanentemente, una tabella di sintesi delle spese ed entrate dello stato nel 2022.

E' manifesta l'enormità dei debito pubblico e della spesa pubblica, gonfiata a dismisura da provvedimenti suicidi come il 110% che è costato 12 miliardi solo in truffe accertate, il reddito di cittadinanza costato, fino ad ora 31 miliardi, i 10 miliardi annui per l'accoglienza dei clandestini, che si aggiungono alle enormi spese di uno stato ipertrofico che si occupa di sanità, istruzione, pensioni, tutti temi privatizzabili e che si portano dietro un immenso esercito di dipendenti pubblici che costano più di sanità e istruzione messi assieme.

Per mantenere questo vorace Moloch statale, vengono tassati, con percentuali da tagliagole, non solo i redditi, ma anche le case, i risparmi sia per i guadagni nelle compravendita, che sugli interessi e persino sui titoli depositati in banca, le contrattazioni di borsa, il possesso di televisioni e automobili.

E non basta, perchè, nonostante l'illuminata guida del migliore, direttamente pervenuto da Francoforte, nel 2022 il disavanzo tra entrate e uscite è arrivato a 154 miliardi che hanno aumentato il già inaffrontabile debito pubblico.

E i cattocomunisti, per bocca di Landini, della Schlein, di Zuppi, chiedono ancora più spese e più tasse per farvi fronte.

La Schlein dice che la manovra (che ancora non si conosce) è fatta senza risorse, ma non dice dove prenderle, esattamente come Zuppi che pretende più risorse per l'accoglienza e, ancora una volta, non dice dove recuperarle (io un'idea l'avrei: dai tesori, dai musei vaticani e dal patrimonio tutto della chiesa !).

Landini, forse perchè il più ingenuo, dice che bisogna aumentare gli stipendi, fare il salario minimo e prendere i soldi con una patrimoniale sugli immobili e quelle che lui chiama "rendite finanziarie", cioè i risparmi degli Italiani.

Il Governo Meloni ha timidamente iniziato a mettere mano alle folli spese che per undici anni ci hanno stretto al collo la corda fornita da Bruxelles, limitando (io lo avrei cancellato del tutto) il reddito di cittadinanza, riducendo l'accesso alle detrazioni, ponendo limiti alla operatività delle ong.

Ma non basta.

Occorre usare le forbici per tagliare le spese, ma anche le tasse.

Azzerare ogni contributo alle associazioni che si occupano dei clandestini, del resto se sono organizzazioni di volontari non vedo perchè debbano percepire un contributo dallo stato, se voglio aiutarle faccio un bonifico, non mi si prelevano soldi forzosamente per darli a loro.

Privatizzare gradualmente istruzione, sanità e, parallelamente, i relativi dipendenti pubblici.

Sulle pensioni il discorso è differente, perchè ormai la maggior parte delle pensioni sono pagate con i contributi versati e, quindi, sono soldi che lo stato aveva incassato e che ora restituisce, ma anche in questo caso iniziare un percorso di privatizzazione, perchè ognuno possa costruire una pensione personale, a propria scelta, inizialmente parallela a quella dell'Inps che dovrebbe nel tempo ridursi, per poi diventare la pensione che ogni cittadino potrà percepire, in base ai propri versamenti effettuati, all'età in cui deciderà liberamente di ritirarsi dal lavoro, nella consapevolezza che prima terminerà la sua attività lavorativa, meno percepirà di pensione, ma senza vessatorie età e anzianità per accedervi.

Il tutto accompagnato da un poderoso taglio delle tasse, con l'eliminazione di quelle più odiose (canone rai, bollo auto, tasse sui risparmi) e riduzione delle aliquote per le altre, in modo da consegnare agli Italiani maggiori disponibilità economiche necessarie per affrontare le maggiori spese individuali per quei beni e servizi che lo stato non fornirà più gratuitamente o sotto costo.

In tal modo ognuno potrà decidere per cosa spendere e spenderà solo per quello che è di suo interesse e non, magari, per le paturnie ecologiste di qualche amministratore comunale o regionale.

Clandestini e tasse, dunque, la sfida che segnerà il destino del Governo Meloni.


 

28 agosto 2023

Sul calcio, la Nazionale e Mancini

Il giorno dopo la ufficializzazione della nomina di Roberto Mancini a commissario tecnico della nazionale dell'Arabia Saudita, apro una breve parentesi calcistica.

I titoli dei giornali passati in rassegna in mattinata e il contenuto degli articoli riassunto dai vari conduttori, indicano come i commentatori che fino a inizio mese si autoreferenziavano come gli esegeti di Mancini, adesso siano i più critici nei suoi confronti, non mancando di ironizzare e condannare la scelta di portafoglio.

Probabilmente la componente invidia è tanta, pari almeno alla componente piaggeria nei confronti di chi, Gravina, ancora detiene il potere all'interno della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

A me dispiace che Mancini abbia lasciato la Nazionale e, da tifoso del Bologna, spero sempre che si realizzi quel desiderio, che mi sembrava tanto una promessa, di venire a concludere la carriera di allenatore a Bologna.

Ma non riesco a fargliene una colpa.

Ho letto che in passato aveva già declinato offerte economicamente vantaggiose, ma oggi, dopo che lo avevano circondato di collaboratori che non aveva scelto lui, esautorando il suo cerchio di fiducia, credo abbia fatto benissimo a scegliere il "vil denaro".

E' evidente che, per il suo carattere che già lo aveva penalizzato da giocatore, non essendo particolarmente disponibile a genuflettersi davanti al potere, non poteva essere gradito e la clausola con la quale Gravina si riservava di esonerarlo nel caso in cui non avesse raggiunto le finali del Campionato europeo per Nazioni, sa tanto di pretesto per liberarsi, in modo squisitamente doroteo, di un personaggio ingombrante e non controllabile.

Non so, peraltro, quanto possa essere controllabile Spalletti, allenatore che stimo e che è riuscito a portare lo scudetto a Napoli, cosa difficile per ambiente e per il caratterino del presidente che si è fatto notare anche in questa circostanza.

Sicuramente De Laurentiis non si è fatto degli amici e personalmente credo avrebbe fatto meglio a "benedire" la nomina di Spalletti a Commissario Tecnico della Nazionale come fecero altri presidenti, in altri tempi (mi viene in mente Berlusconi con Sacchi, credo Moratti con Trapattoni e penso ancora Della Valle con Prandini).

Avrebbe fatto meglio, ma l'analisi di De Laurentiis sul calcio italiano è condivisibile: la legge Melandri, quella del 1981, il professionismo, le spa, sono tutti chiodi che sono stati piantati sulla bara del nostro sport nazionale.

Anche se il chiodo definitivo è la liberalizzazione delle presenze di stranieri nelle squadre.

Se ci sono regole europee per la libera circolazione dei lavoratori, inclusi i calciatori, allora si dica che le società possono comprare tutti gli stranieri che vogliono, ma in campo, contemporanemente, non possono andare più di tre (o due, o quattro, a scelta).

Solo così si rilancerebbe il calcio italiano, facendo giocare i nostri giovani e incentivando il vivvaio con italiani.

Ma da questo punto di vista anche De Laurentiis non razzola bene (ma almeno non predica neppure in merito).

Auguri dunque sia a Mancini per il difficile compito che si è assunto (giustamente ben retribuito) perchè non credo che gli arabi siano in grade di costruire una nazionale di calcio che possa minacciare le gerarchie internazionali.

Molto più semplice il compito di un altro grande del nostro calcio, Ancellotti, che guiderà il Brasile, compito più facile e, pertanto, credo, giustamente, meno retribuito di Mancini in Arabia.

Ma soprattutto auguri a Spalletti che si è preso un vespaio dove ha solo da perdere, vista la precaria situazione della qualificazione dell'Italia.

27 agosto 2023

Il Generale Vannacci candidato con la Lega ?

Spero sia una voce infondata, non perchè considero la Lega incompatibile con le idee e le proposte del Generale, ma per le ragioni che ho già esposto a corredo del mio commento dopo aver letto il saggio.

E altrettanto valga per una sua eventuale candidatura per Fratelli d'Italia, Forza Italia, Forza Nuova, CasaPound o qualsiasi altra formazione della Destra e del Centro Destra.

Candidarsi con un partito già esistente, con suoi dirigenti, suoi parlamentari, suoi militanti, sue strutture, farebbe del Generale una figura da prima pagina, che sicuramente potrebbe portare un contributo personale importante, ma che dovrebbe sottostare a regole e decisioni altrui.

A meno che, ovviamente, con un sacrificio personale, la Meloni, Salvini e Tajani non decidano un passo indietro personale e, con l'elezione diretta del Presidente della repubblica o del consiglio, non candidino unitariamente il Generale Vannaci che, votato direttamente dal Popolo, avrebbe una sua ampia autonomia di azione e di giudizio a prescindere dalle classi dirigenti di questo o quel partito.

Ma poichè non penso che sia giusto chiedere alla Meloni, a Salvini, a Tajani che hanno messo la faccia e l'impegno per tutti questi anni, di rinunciare alla legittima ambizione di essere eletti presidenti o di capeggiare la Coalizione in quanto segretari del partito più votato nel Centro Destra, credo che il Generale Vannacci possa e debba essere una risorsa che corra in libertà e autonomia, con un suo movimento, almeno alle prosime elezioni europee dove lo sbarramento del 4% è alla sua portata e dove correre da soli non compromette alcuna Coalizione.

Proprio in contemporanea con le voci di una candidatura del Generale Vannacci con la Lega, ho appreso che è stato aperto un sito  (https://www.ilmondoalcontrario.net/) che si richiama esplicitamente e direttamente al saggio del Generale.

Anche in questo caso qualcuno ha timidamente parlato del "movimento del Generale", ma sembra che sia solo una associazione culturale e di opinione.

Peccato, perchè sarebbe l'ideale partire adesso per organizzare le liste che dovranno essere votate solo a giugno 2024.

E la presenza di una lista del Generale Vannacci non dovrebbe essere vista in modo ostile dai partiti del Centro Destra, ma come un arricchimento dell'offerta, con la possibilità che, sì, è vero, sottragga voti esistenti, ma che riesca anche a conseguirne molti tra gli astenuti e i disillusi, facendo così in modo che la somma finale sia anche superiore a quanto ottenuto il 25 settembre 2022.

Perchè è evidente che nessun partito, singolarmente, sarebbe in grado di ottenere la maggioranza assoluta per governare e, quindi, le alleanze sono obbligatorie e anche la lista del Generale Vannacci non potrebbe esimersi da accordi e compromessi (come i grillini, duri e puri, che poi hanno governato con tutti: leghisti, cattocomunisti, burocrati della finanza ...).

E le idee del Generale Vannacci sono totalmente incompatibili con quelle dei cattocomunisti e dei grillini, mentre sono perfettamente sovrapponibili a quelle dei partiti del Centro Destra e l'alleanza sarebbe del tutto naturale, con una ripartizione dei compiti fondata sulla forza elettorale che ciascun partito avesse conseguito alle elezioni.

Il sistema di far decidere agli elettori, quelli veri, quelli che votano e votano per quella coalizione, chi dovrà essere il leader della coalizione stessa e il presidente del consiglio, è infatti il miglior viatico per favorire una aggregazione a quattro, inclusiva di un eventuale movimento del Generale Vannacci.

Poi il partito che avrà ottenuto il maggior consenso tra gli elettori di quell'area, esprimerà il Primo Ministro.

E, come abbiamo visto, nulla è scontato, con Fratelli d'Italia passato, in cinque anni, dal 4 al 26%, impresa che, considerando il voto ragionato e di opinione che noi di Centro Destra esprimiamo (a differenza di quello ottusamente ideologico dei cattocomunisti), può compiere chiunque, da Salvini a Tajani, fino al Generale Vannacci.