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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

04 settembre 2023

Chi rompe, dovrebbe pagare. Sempre

Il Ministro per l'Economia, Giorgetti, dal palco di un forum celebrato dalla stampa, ha pubblicamente denunciato i danni del governo Conte2, quello voluto da Mattarella dopo aver negato le urne anticipate e composto da grillini e cattocomunisti.

In particolare ha reso noto che lo stato deve ancora pagare 80 miliardi (in aumento perchè le richieste continuano a pervenire) per il superbonus del 110% che già ha evidenziato danni per truffe per almeno 12 miliardi.

Conte, con la sfrontatezza concessa solo a chi è convinto (a ragione, purtroppo) di avere una impunità dai suoi errori, replica parlando di un provvedimento che ha dato nuova vita al settore edilizio e scrive un tweet in cui afferma, senza alcun senso del ridicolo, di aver consegnato alla Meloni un'Italia che andava come una Ferrari, citando l'incremento percentuale del PIl nel 2021-2022, ma senza dire che era in rapporto al disastroso PIL del 2020, quando lui chiuse l'Italia per il covid ed il PIL era precipitato (e ricordo che un meno 10% seguito da un più 10% non consente di ritornare al livello pregresso, provare a far di conto per credere).

Intanto quegli 80 e più miliardi di zavorra, impediscono a questo governo di ridurre le tasse, di applicare una flat tax per tutti, di ridurre il debito pubblico, di intervenire con provvedimenti solidaristici in occasioni di crisi come quelle dell'energia derivante da una scelta bellica di Draghi e, purtroppo, continuata dalla Meloni (anche se, è bene ricordarcelo tutti, quand'anche lo volesse, non è possibile tirarsene fuori se non facendo la figura di essere un novello Badoglio, con un nuovo 8 settembre italiano).

A quegli 80 e più miliardi dobbiamo aggiungere i 31 miliardi sperperati con il reddito di cittadinanza, sempre voluto dai grillini questa volta con l'appoggio della Lega, giustificata solo dal fatto che era materia di scambio per l'accordo di governo che aveva portato anche al respingimento dei clandestini, ad un primo passo verso la flat tax, alla prima revisione delle pensioni Fornero e ad una legge sulla legittima difesa più favorevole alle vittime e meno garantista per i criminali.

I clandestini, poi, costano altri 11 miliardi all'anno e questo è un costo tutto ascrivibile alle scelte scellerate di accoglienza dei cattocomunisti, figli dell'unione insana del pci con la dc, che ora allignano nel pd.

Una botta di conti ?

120 e più miliardi bruciati sull'altare delle scelte ideologiche di grillini e cattocomunisti che, non paghi, continuano a chiedere l'apertura di ulteriori capitoli di spesa con il salario minimo, con l'ampliamento dei centri di raccolta per clandestini, con l'apertura dei porti ai clandestini, con il rinnovo dei contratto dei dipendenti pubblici, con più fondi per istruzione e sanità pubblica invece di indirizzarci verso una progressiva privatizzazione, senza peraltro indicare dove trovare i soldi necessari, se non ipotizzando rapine fiscali ai danni di chi risparmia e investe, di chi produce un reddito, di chi possiede una casa.

Ma fermiamoci a quei 120 miliardi che, da soli, consentirebbero a questo governo di effettuare in breve tempo, con una sola legge di bilancio, tutti quei cambiamenti necessari a rilanciare la Nazione.

Non li vedremo mai più.

Ma sarebbe giusto che fossero addebitati a Conte, Draghi, Letta, Bergoglio, Mattarella, Renzi, Gentiloni, insomma a tutti coloro che hanno contribuito a portare il debito pubblico dai 1800 miliardi del novembre 2011, quando la Merkel e Sarkozy, con la complicità delle quinte colonne interne, rovesciarono il governo Berlusconi, ai 2800 miliardi di oggi.

Non avranno mai tutti i soldi necessari a coprire i debiti che loro hanno fatto, ma se fosse possibile ridurre i loro redditi (tutti erogati dallo stato) a livello di una pensione sociale, probabilmente quelli che seguiranno ci penserebbero non due, ma cento volte prima di sperperare i nostri soldi.

Sarebbe giusto, sarebbe educativo, ma non sarà così.

Possiamo solo sognarcelo, ma dobbiamo invece esercitare quelle pressioni necessarie sui parlamentari del Centro Destra perchè, anche poco alla volta, procedano con una revisione delle spese grilline e cattocomuniste, come già è stato fatto (parzialmente) con la revisione (purtroppo non l'abolizione tout court) del reddito di cittadinanza.

Personalmente avrei un bersaglio prioritario: azzerare le spese per il mantenimento dei clandestini erogate a coop e caritas.

Se non si riesce ancora a bloccare gli arrivi respingendo i clandestini, almeno che il loro mantenimento sia a carico di chi li vuole accogliere, non di tutti gli Italiani.

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